Riprendo il mio articolo su "La Civetta" (dell'Associazione Culturale "Pensiero e Tradizione" di Mantova, con la quale collaboro) che è intitolato "Il virus dell'odio".
Durante il periodo del lockdown, si esponevano sui campanili e sui balconi le lenzuola con il disegno dell'arcobaleno e la scritta che recita: "Andrà tutto bene!".
Ora, la storia dà torto a coloro che facevano ciò.
Dalla situazione causata dal Coronavirus, noi non usciremo migliori di prima.
Anzi, ne usciremo peggiori.
Ne usciremo peggiori sul lato economico (perché tanti hanno perduto il lavoro) e su quello umano.
Si è creato astio tra le persone.
Lo sto vedendo io stesso, su Facebook e nella vita reale.
Per esempio, ci sono i classici "leoni da tastiera" che attaccano, anche su cose di poco conto.
Per farvi capire meglio, vi invito a rileggere l'articolo che ho riportato qui sopra.
Si vedono politici di certe regioni che fanno campagna elettorale sui morti delle altre.
C'è un clima di sospetto.
Il proprio vicino di casa è diventato un untore, una persona che può portare il Coronavirus anche in casa propria.
Così, tanta gente resta sola.
Ci sono anziani che sono morti soli nelle loro case e che sono stati trovati dopo tanti giorni.
Questo sarebbe l'essere migliori?
No.
Noi siamo diventati più egoisti ed incarogniti tra noi stessi.
Ci hanno inculcato la paura e la paura può rendere le persone cattive.
Il paradosso è che mentre noi siamo drogati di paura, il Governo fa entrare dei migranti clandestini con tanto malattie come la tubercolosi, oltre al Coronavirus.
Per questo, lo scenario attuale è veramente desolante.
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