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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 26 novembre 2014

Le Alpi vanno bene...ma gli Appennini...

Monte Bove, Monti Sibillini
Cari amici ed amiche,

qui a Roncoferraro si parla tanto di andare in vacanza (o in gita) in Trentino-Alto Adige o sulle Dolomiti bellunesi oppure in Carnia o a Sestriere.

mercoledì 13 luglio 2011

2012 E FUTURO






Cari amici ed amiche.

Vi invito a vedere questo video che ho preso da Youtube.
Questo video mostra un ragazzo che parla di teoremi che trattano presunte cospirazioni di vario tipo.
Premetto, io prendo con le dovute cautele quello che egli dice.
Bisogna stare attenti a parlare di "complotti" .
Nel secolo scorso, ci fu chi parlò di "complotti" e tutti sappiamo come finì. Più di 6.000.000 di persone morirono nei campi di sterminio di Auschwitz, Buna-Monowitz, Birkenau ed altri.
Ora, in questo video, manco a dirlo, il ragazzo in questione parla di complotti e del 2012.
Alcune parti del suo discorso, però, sono vere.
Infatti, la Terra è un pianeta in continua evoluzione ed in continuo movimento.
Dalla sua formazione, fino a 180.000.000 di anni fa la Terra aveva un solo grosso continente ed un solo grosso oceano, la Pangea e la Pantalassa.
Poi, la Pangea si spaccò, per via del movimento delle placche tettoniche e si formarono i vari continenti.
Nacquero catene montuose. Ad esempio, l'Himalaya si formò circa 3000 anni fa, in seguito allo scontro tra la placca indiana e quella euro-asiatica.
Ci furono periodi caldi e freddi, le glaciazioni.
Ve ne fu una anche nel XIV secolo AD.
Ho accennato a ciò nell'articolo intitolato "La peste nera, una tragedia che fece finire un'era".
Ad esempio, le cronache dell'epoca parlano di un clima più freddo che impediva una buona produzione agricola e di mareggiate che danneggiavano i polder olandesi.
Ora, questo processo non si è fermato.
In questo, il ragazzo nel video ha ragione.
Ad esempio, in futuro, si prevede che in futuro i continenti continueranno a muoversi.
Ad esempio, non tutti sanno che in futuro il Corno d'Africa (che grosso modo corrisponde alle attuali Etiopia, Eritrea, Gibuti e Somalia) potrebbe staccarsi dal resto del continente.
Infatti, secondo la teoria della tettonica delle placche, la "Rift Valley" sarebbe in realtà un punto di rottura, una crepa nel continente africano.
Essa sarà destinata ad allargarsi sempre di più e alla fine l'acqua dell'Oceano Indiano potrebbe invaderla.
Una situazione analoga potrebbe riguardare la California. Anche questa potrebbe staccarsi dal Nord America e l'acqua dell'Oceano Pacifico potrebbe entrarvi.
Inoltre, lo Stretto di Gibilterra potrebbe chiudersi.
Ci sono previsioni che dicono il continente africano e quello europeo potrebbero congiungersi, proprio nel punto in cui vi è lo Stretto di Gibilterra.
Quindi, il Mar Mediterraneo potrebbe un mare chiuso.
Per quanto riguarda le Isole Britanniche, potrebbe esserci un grosso cambiamento.
Rileggete un mio vecchio articolo intitolato "Londra sott'acqua? E' possibile!".
Infatti, la Gran Bretagna potrebbe essere diversa da quella che noi vediamo.
L'isola si sta abbassando nella parte sud-orientale ed alzando in quella opposta.
Qui vi è l'estuario del Tamigi e vi è il rischio che Londra rimanga allagata.
Secondo altre previsioni, l'Oceano Atlantico si starebbe allargando sempre di più e quindi l'Europa e le due Americhe si starebbero allontanando.
Al contrario, vi sarebbe un avvicinamento tra l'America del Nord e l'Oceania.
Cambierebbero quindi anche le fasce climatiche.
Pare, ad esempio, che anche l' Antartide si stia spostando.
Questo potrebbe essere un problema.
Infatti, questo continente è coperto di ghiacci ma sotto è di essi vi è terraferma.
Ora, parlando dell'argomento, tocchiamo anche il tema del riscaldamento globale e dei ghiacci che sciogliendosi fanno aumentare il livello dei mari.
Infatti, ci sono ghiacci e ghiacci.
Ci sono i ghiacci del Polo Nord che sono sostanzialmente sull'acqua ed il cui scioglimento non farebbe aumentare in modo considerevole il livello dei mari e quelli di terra, tra cui quelli dell'Antartide, che, invece, sciogliendosi, farebbero aumentare il livello dei mari, anche in modo considerevole.
Questi ultimi sono pericolosi ed il riscaldamento globale potrebbe accelerare il processo del loro scioglimento.
Questo potrebbe estremizzare anche i fenomeni atmosferici.
Com'è noto gli uragani e le tempeste hanno bisogno di calore per generarsi.
Ora, il calore non è da confondere con la temperatura.
Vi faccio un giochino.
Ha più calore una pentola d'acqua in ebollizione o l'acqua dell'Oceano Atlantico piuttosto che quella del Mare Mediterraneo?
Un profano direbbe che ha più calore la pentola perché scotta.
Ciò è sbagliato.
Il calore è un'energia disperdibile e non direzionata mentre la temperatura è il livello in cui questa energia è disponibile.
Ergo, la pentola d'acqua in ebollizione ha una temperatura più alta ma non ha più calore dell'acqua dell'Oceano.
E' logico che, con un maggiore volume d'acqua nei mari e negli Oceani, vi sarebbe più calore.
Il calore degli oceani degli oceani e dei mari si generano le condizioni per la formazione di tempeste ed uragani, i famosi "Willy Willy", per come vengono chiamati a largo dell'Australia.
Quindi, se tutto ciò dovesse essere vero l'uomo del futuro sarebbe costretto ad affrontare tutto ciò, ammesso che ci sia ancora sulla Terra.
Certo, il processo è lento ma bisogna tenere conto di esso.
Termino, invitandovi a leggere l'articolo dell'amico Luigi Melcarne, nel suo blog http://www.melgigi.altervista.org/index_FuturSogni.html.
E' un sito interessante.
Comunque, solo Dio sa del futuro. L'uomo può solo ipotizzare ma non può avere certezze.
Certo, ci sono dei segnali. Alcuni di questi sono i terremoti, come quelli che ci sono in Sicilia, di cui ho parlato negli articoli intitolati "Dal terremoto al vulcanesimo, Messina e dintorni" e "Cosa sta succedendo in Sicilia?".
Il nostro è un pianeta vivo.
Cordiali saluti.

mercoledì 15 giugno 2011

RED MOON


Cari amici ed amiche.

Questa notte, ci sarà un fenomeno imperdibile.
La Luna si tingerà di rosso.
Infatti, ci sarà un'eclissi totale che farà sì che la Luna assuma questa colorazione.
Com'è noto, la Luna è un satellite del nostro pianeta e gira intorno ad esso.
La sua rotazione dura 28 giorni.
Quando si trova tra la Terra ed il Sole, la Luna entra in un "cono d'ombra".
In pratica la Luna non è più in grado di riflettere la luce del Sole ed assume questa colorazione.
Come mostra lo schema illustrato qui sopra, un'eclissi può essere totale, se la Luna si trova interamente nel "cono d'ombra", parziale, se si trova solo in parte in esso o penombrale, se si trova nella penombra, ossia l'area circostante al "cono d'ombra".
E' sicuramente un fenomeno affascinante che, forse, avrà contribuito a dare a Niccolò Copernico e a Galileo Galilei le basi per i loro studi sull'astronomia.
Di certo, in passato, le eclissi furono viste come segni di cattivi presagi.
Un esempio fu quanto accadde a Costantinopoli, nel 1453.
Le cronache raccontano che nella notte del 22 maggio 1453, ci fu un'eclissi lunare. La gente vide in ciò un cattivo presagio.
Una settimana dopo, il 29 maggio, la città cadde sotto l'assedio dei Turchi Ottomani del sultano Mehmet II. L'Impero Bizantino finì.
Oggi diciamo che fu solo una coincidenza però non si può dire che l'eclissi lunare non sia un fenomeno che affascini l'uomo, per l'alone di mistero che la circonda.
Pertanto, almeno qui in Italia, alle ore 22:12, staremo tutti con il naso sù...tempo permettendo.
Cordiali saluti.

martedì 22 marzo 2011

DESERTO DEL SAHARA, ERA UNA FORESTA...E POTREBBE TORNARE AD ESSERLO!

Cari amici ed amiche.

Vi invito a leggere quanto scritto nel sito http://www.telespazio.com/calendar10/messak_ita.html.
Questo sito parla di una scoperta che può avere dell'incredibile.
Guardando delle immagini satellitari del deserto del Sahara, si è notato che vi sono tracce di fiumi e di antichi corsi d'acqua.
Il sito qui succitato lo spiega bene.
Fino a circa 35.000.000. di anni fa, quell'area, oggi desertica, era coperta da foreste!
Addirittura, nel tardo periodo Ordoviciano (circa 400.000.000 di anni fa), fu coperto anche da ghiacciai.
Questa tesi è testimoniata dal fatto che nel massiccio del Messak (Libia) vi sono delle pitture rupestri risalenti a 10.000 anni fa.
Questo significa che il processo di desertificazione fu lungo e complesso.
Proviamo a capire ciò.
Com'è noto, milioni di anni fa, la Terra non ebbe questo aspetto.
I continenti avevano un'altra conformazione ed il motivo è spiegato nel mio articolo intitolato "La Terra e l'energia nucleare", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/03/la-terra-e-lenergia-nulceare.html.
La crosta terrestre è divisa in placche che, come delle zattere, galleggiano sul mantello.
Di conseguenza, spostandosi, le placche cambiano le posizioni dei continenti e le loro conformazioni.
Ora, 35.000.000 di anni fa ci fu un grosso cambiamento che modificò la situazione all'altezza del Sahara.
Si formò la Rift Valley, una formazione geologica che parte dalla Siria e finisce in Monzambico e che è ancora in movimento, tant'è che, secondo certi esperti, in futuro potrebbe esserci il distacco del Corno d'Africa.
La nascita di questa formazione geologica determinò la formazione di catene montuose che bloccarono alcuni venti umidi. La foresta divenne una prateria.
Oltre a questo, però, ci fu un cambiamento ancora più forte.
Infatti, ci fu anche una mutazione dell'inclinazione dell'asse terrestre.
Questo determinò l'estinzione del monsone che alimentava i fiumi ed i laghi di quella zona.
Ci furono una nutazione (un'oscillazione dell'asse) ed una precessione, un cambiamento di direzione dell'asse di rotazione.
Cambiando l'inclinazione dell'asse cambiò l'insolazione delle zone della Terra.
Le zone del Sahara furono meno soleggiate. In realtà, è una leggenda metropolitana dire che il deserto sia più soleggiato.
La mutazione dell'inclinazione dell'asse terrestre mutò le fasce climatiche e, di conseguenza, le stagioni ed i venti.
Fu questa mutazione a trasformare la prateria in un deserto.
Il fatto che il Sahara fosse stato diverso è dimostrato dalla presenza di idrocarburi (come petrolio e gas metano) ed acqua proprio sotto quel manto di arida sabbia.
Il petrolio fu scoperto da Ardito Desio (1897-2001) in Libia, tra gli anni '20 e gli anni '40 e si formò grazie ad un particolare processo di trasformazione delle sostanze organiche.
Quanto all'acqua, la presenza di oasi dimostra che vi sono giacimenti di "acqua fossile", la cui captazione veniva fatta con mezzi ingegnosi come i Qanat, una serie di cunicoli verticali collegati ad un tunnel sotterraneo.
Di recente, la Libia ha fatto un acquedotto costituito da una galleria drenante che porta l'acqua a Tripoli.
Certo, quest'opera sta avendo anche dei problemi.
Infatti, l'acqua captata è tanta ed il "cuneo salino", ossia l'acqua di mare che entra sotto la terra, penentra sempre di più.
Ora, però, vi è un progetto che prevede la possibilità di trasformare il deserto del Sahara in una foresta.
Vi invito a leggere l'articolo del "Corriere della sera", seguendo il link http://www.corriere.it/scienze_e_tecnologie/08_settembre_03/sahara_foresta_sole_bbb3bbfc-79b6-11dd-9aa0-00144f02aabc.shtml.
Questo progetto è promosso dall'ingegnere britannico Charlie Paton e prevede un sistema di raffreddamento che sfrutta l'acqua marina ed i pannelli solari.
L'acqua dissalata viene poi convogliata nel deserto che viene riforestato.
Ora, già in Israele vi sono degli interessanti processi di riforestazione di aree desertiche. Mi interesserebbe saperne di più. Se qualcuno ha delle nozioni me le dia pure.
Riforestare il Sahara è tutta un'altra cosa.
Certamente, se progetti simili prendessero piede, si creerebbero anche posti di lavoro (io, che sono un tecnico dell'ambiente e in cerca di lavoro, saluterei la cosa come una benedizione) e penso che anche noi italiani faremmo meglio a seguire tali progetti, anche per poterne fare di simili qui in Italia e risolvere i problemi di zone che, come alcune aree della Sicilia, hanno problemi di approvvigionamento idrico, o per migliorare l'agricoltura qui nel nord dell'Italia, evitando problemi come la subisidenza.
Cordiali saluti.





giovedì 23 settembre 2010

AIDS, COS'E?

Cari amici ed amiche.

E' giusto parlare di una delle più gravi malattie dei nostri tempi, la Sindrome dell'Immunodeficienza Acquisita detta anche AIDS o SIDA.
Cos'è questa malattia?
L'AIDS è una malattia causata da un virus, il virus HIV, un retrovirus (ne ho parlato nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/09/cose-un-virus.html).
Di questa malattia si incominciò a sapere nel 1981 e dapprima fu identificata come penumocistosi polmonare il cui agente eziologico è la Pneumocystis jirovecii.
In seguito si scoprì che la agente eziologico fu un virus che distrugge i linfociti T helper, quei globuli bianchi che danno il via all'azione immunitaria specifica.
Esso si può trasmettere tramite rapporti omo ed eterosessuali non protetti, per scambio di siringhe infette tra tossicodipendenti (mi raccomando ragazzi, NON DROGATEVI), per via transplacentare da una madre infetta al proprio figliolo e per trasfusioni fatte con sacche di sangue infetto.
A patto che non abbiano sangue, saliva, lacrime, urine, feci e sudore non portano il virus, quindi NON INFETTANO!
Inoltre, il virus resiste poco al di fuori del corpo umano.
La sindrome si evolve nelle seguenti fasi:
  1. Arrivo del virus che avviene nei modi succitati.
  2. Attecchimento del virus. Sintomi simili alla mononucleosi infettiva, con febbri, eruzioni cutanee ed adenopatie.
  3. Sieropositività. Il soggetto colpito non è malato ma è contagioso. Questa fase può durare per anni.
  4. Linfoadenopatia. Il virus inizia a riprodursi e, per difendersi, il corpo inizia a produrre difese grosse quantità di globuli bianchi. La tumefazione dei linfonodi ne è il segnale.
  5. AIDS correlata. Il sistema immunitario inizia a debilitarsi e vi sono altre situazioni patologiche (come le infezioni) ed opportunistiche. Vi è anche una perdita di memoria.
  6. AIDS conclmata. La malattia è al culmine ed il soggetto colpito versa in stato di prostrazione. Si formano tumori e molte infezioni, non essendoci più il sistema immunitario efficiente. La mortalità arriva al 50% ad un anno dalla diagnosi.

Come si può affrontare?

Il virus può essere diagnosticato tramite il test "ELISA", individuando gli antigeni gp41 e gp120 per il virs HIV 1 e gp36 e gp45 per l'HIV 2.

L'AIDS non può essere curata ma può essere rallentata con farmaci che bloccano la trascriptasi inversa e la proteasi.

Vi sono individui, però, che hanno una variante genetica, la variante d32 che rende gli individui meno recettivi al virus.

Pare che essa fosse stata responsabile dell'unico caso di guarigione, un americano residente in Germania che era affetto da leucemia e da HIV.

In realtà, pare che il virus fosse rimasto nel corpo ma che si fosse insinuato nel sistema nervoso centrale dopo il trapianto di midollo. Infatti, il virus non infetta altre cellule, se non i linfociti T helper.

Questa variante genetica è presente nel 10% della popolazione europea ed è oggetto di studio.

Comunque, su questa malattia va fatta tanta informazione.

Spesso, l'ignoranza è la peggiore nemica.

Cordiali saluti.

giovedì 9 settembre 2010

LONDRA SOTT'ACQUA? POSSIBILE!

Cari amici ed amiche.

Londra è una città ricca di storia e leggende.
Essa è una città che nei secoli passati seppe dimostrarsi degna di altre città gloriose come Atene, Alessandria d'Egitto, Roma e Costantinopoli.
Io la chiamo anche "Quarta Roma" .
Proprio i Romani la fondarono (intorno al 60 AD) e le dettero il nome di Londinium.
Nel VI vi arrivarono gli Angli ed i Sassoni che la chiamarono Lunden.
Sul colle di Ludgate, nel periodo tardo-romano, venne fondata (forse da Mellitus, missionario e terzo arcivescovo di Canterbury) la Cattedrale di San Paolo.
Essa ebbe anche dei momenti tragici, come la "Grande Peste del 1665, l'incendio del 1666 ed i bombardamenti della II Guerra Mondiale.
Da tutto ciò si seppe rialzare, come tutte le città gloriose.
Però, oggi, potrebbe correre un grave pericolo e potrebbe venire da ciò che in passato fu la sua forza, l'acqua.
Infatti, vi sono dei grossi mutamenti nel terreno della Gran Bretagna.
Metà isola si starebbe alzando mentre l'altra metà si starebbe abbassando.
La parte che si starebbe alzando sarebbe quella sud-occidentale.
La prova sarebbe nella zona di Harlech Castle, in Galles.
Questo maniero (costruito nel 1238 da re Edoardo I 1239-1307) al momento della sua realizzazione si trovava in riva al mare.
Oggi si trova a più di 800 m dalla costa.
Se una parte dell'isola sta salendo, un'altra sta scendendo e purtroppo è proprio la porzione sud-orientale, compresa la zona dell'estuario del Tamigi.
Secondo certi calcoli, al tempo dei Romani, il riflusso della marea nel fiume arrivava al London Bridge di Londra, che all'epoca si chiamava Londinium.
Oggi, esso supera la capitale britannica di 30 Km.
Si calcola che dal periodo romano agli anni '80 il suolo londinese si fosse abbassato di ben 4,5 metri.
La cosa preoccupò molto i cittadini ed i governanti e tra il 1972 ed il 1984 furono fatte delle barriere che sono ben illustrate sul sito http://www.londra.ws/barriere_tamigi.htm.
Il pericolo, però, non viene solo dal Tamigi.
Infatti, la città è solcata anche da altri fiumi che confluiscono in esso.
Molti di questi fiumi furono tombinati dal XIX secolo, a causa della diffusione del tifo e del colera.
Quindi, in futuro, se il terreno dovesse scendere ancora e se dovesse esserci una perturbazione molto violenta potrebbero esserci dei problemi.
Infatti, le barriere potrebbero non essere efficaci ed il riflusso della marea farebbe gonfiare il Tamigi che verrebbe ingrossato ulteriormente dalle piogge.
Nel contempo, si ingrosserebbero anche i fiumi sotterranei e le fogne potrebbero non reggere più quelle portate.
La tragedia potrebbe essere dietro l'angolo.
Pensiamo alla celeberrima metropolitana che è storica.
Pensate, nel 1825 venne fatta una galleria sotto il Tamigi.
Dopo tanti anni di fatiche per molti uomini (che si ammalarono a causa del contatto con le acque sporche del fiume), nel 1843 fu terminata e destinata ai veicoli ippotrainati.
In seguito la galleria fu ricovertita ad uso ferroviario ed oggi fa parte della linea della metropolitana.
Ogni giorno, in quella metropolitana passano migliaia di persone.
Immaginate la portata della tragedia se dovesse verificarsi un simile evento naturale.
Sarebbe un'ecatombe.
Quindi, anche la politica dovrebbe riflettere su certe cose.
Questa riflessione non vale solo per Londra ma anche per altre realtà, come Venezia.
Con la natura non si scherza.
Cordiali saluti.

mercoledì 25 agosto 2010

PESTE, ATTENZIONE!


Cari amici ed amiche.
In Bolivia è stato segnalato un caso di una malattia molto nota, la peste bubbonica.
Il caso è stato segnalato nel nord-est del Paese, vicino al confine con il Perù.
Cos'è la peste?
La peste è una malattia infettiva, il cui agente eziologico è un batterio, la Yersinia pestis.
Questo batterio fa parte delle Enterobatteriacee è un coccobacillo Gram-, catalasi-positivo, ossidasi-negativo, rosso di metile-positivo, indolo-negativo, fermenta i carboidrati producendo acidi e non gas, non fermenta il lattosio, è ureasi-negativo, riduce i nitrati, e produce idrogeno solforato.
E' immobile, asporigeno e capsulato.
Ha gli antigeni K (capsulare e glicoproteico), V (proteico) e W (lipoproteico).
In quanto Gram- esso ha anche il Lipide A, un'endotossina della sua parete.
Esso si trasmette tramite una pulce (Xenopsylla cheopis) che infesta i ratti, che sono i suoi serbatoi naturali.
Nella storia, la peste fece molte vittime.
Nel 542 AD, ci fu un'epidemia qui in Italia.
Essa fu portata dalle truppe bizantine che si scontrarono con i Goti.
Un'altra grossa epidemia avvenne a metà del XIV secolo e fu portata dalla Cina, tramite le navi genovesi che provenivano dalla Crimea e che furono attaccate dai Tatari.
Ne parlò lo storico di quel periodo Agnolo di Tura.
Un'altra ondata di peste ci fu nel XVII secolo e fu portata dagli Spagnoli.
Essa colpì anche Londra e, paradossalmente, venne sconfitta dal Grande incendio del 1666.
Vi sono tre tipi di peste, la bubbonica, la setticemica e la polmonare.
La peste bubbonica insorge dopo un periodo che va dai 2 ai 12 giorni di incubazione.
Si presenta con grave debolezza, cefalea, febbre, nausea, vomito, dolori alle estremità, fotofobia, disturbi del sonno e delirio.
Si formano pustole nella zona morsa dalla pulce e si ingrossano i linfonodi che formano i bubboni.
I bubboni si rompono, si ulcerano e vanno in suppurazione e da essi esce un materiale purulento pieno di batteri della peste.
Nei casi gravi l'infezione si propaga nell'organismo e si arriva all'insufficienza cardio-circolatoria, a complicazioni renali e a emorragie interne.
Da lì si arriva facilmente alla morte.
Nei casi meno gravi, la febbre cessa dopo due settimane ed i bubboni buttano fuori il pus, lasciando le cicatrici.
La peste setticemica ha gli stessi sintomi di quella bubbonica ma non forma i bubboni.
Il microrganismo entra nel torrente circolatorio.
La peste setticemica è più rara di quella bubbonica ma è più acuta e causa una maggiore mortalità.
La peste polmonare è rara ed è spesso conseguente ad un'epidemia di peste bubbonica.
Il contagio avviene per inalazione degli areosol provenienti dai bubboni o dagli indumenti dei malati.
E' caratterizzata da una broncopolmonite, con emissione di escreato infetto.
E' spesso letale.
Per combattere questa malattia servono gli antibiotici come la streptomicina, la tetraciclina ed il cloramfenicolo.
Per prevenirla, vi sono i vaccini uccisi.
Noi Europei di questo secolo non abbiamo epidemie di peste nel nostro continente.
Però, visti i numerosi spostamenti di persone, si dovrà tenere conto della possibilità di un suo ritorno.
Si dovrà stare attenti ed essere pronti a qualasiasi evenienza.
Si potrebbero evitare le stragi dei secoli passati.
Cordiali saluti.

giovedì 19 agosto 2010

MENTI ALLENATE, COME FARE?


Cari amici ed amiche.


Molte persone che mi conoscono mi chiedono come faccia a conoscere tante cose e come faccia a ricordarle.
Io rispondo dicendo che non ho particolari doti ma che tengo la mente in allenamento.
Infatti, il cervello è come un muscolo.
Se tenuto sempre al lavoro, resta efficiente e migliora.
Secondo certi studi, un cervello allenato è meno esposto al rischio di ammalarsi di malattie degnerative, come il Morbo di Alzheimer.
Nella foto (a sinistra) vi è raffigurato un cervello colpito da questo morbo.
Se qualcuno conosce delle persone ammalate di questa malattia faccia sì che esse abbiano la mente sempre in allenamento.
Può fare ciò, parlando con loro, facendo ricordare loro varie cose e rendendole partecipi in varie attività della vita sociale.
Questo contribuisce a rallentare il progresso della malattia.
A questo punto, c'è da chiedersi come si possa tenere la mente in allenamento.
Io sono una persona che tiene sempre la mente attiva studiando su libri e facendo ricerche varie.
Avevo iniziato a fare ciò dai tempi delle Scuole Superiori.
Visto che, nella situazione attuale, sono in cerca di lavoro, di tempo ne ho, purtroppo.
Ad esempio, leggo e cerco sempre di memorizzare il più possibile quanto letto e magari faccio anche delle ricerche, che in qualche caso pubblico su questo blog.
Sono appassionato di genetica, oncologia, arte medioevale, meteorologia storia inglese bizantina, storia inglese dei secoli XVI e XVII, storia ecclesiastica ed altro.
Inoltre, faccio altre attività, come la composizione di poesie, spesso su temi complessi e con un linguaggio complesso.
Tutto questo contribuisce a tenere la mente in allenamento.
A questo si unisce l'attività "sociale", o meglio politica.
La lettura e lo studio contano molto ma da soli non bastano.
Io ho una passione per la politica e spesso cerco di convertirla in attività sul territorio e non solo.
Quindi, faccio molto brainstorming, per cercare la soluzione ad un determinato problema o portare un'idea nuova.
Anche l'uso di internet può contribuire a ciò.
Certo, non bisogna abusare di tale strumento.
Internet è un "oceano" di informazioni e di contatti ma va usato con criterio.
Ad esempio, io ritengo che vada bene l'uso dei social-network ( Twitter, Facebook, Libero Community ed altri) ma ritengo anche che una socializzazione vera e solidi legami di amicizia e di aggregazione si possano fare solo con i rapporti diretti, faccia a faccia.
Infatti, il social-network non offre il "linguaggio non verbale" delle persone con cui si interagisce.
Il "linguaggio non verbale" è quell'insieme di gesti, di posture e di caratteristiche che il corpo assume nella comunicazione ed è importante.
Anzi, nella comunicazione, il "linguaggio non verbale" pesa tredici volte più di quello verbale, ossia della parola.
Infatti, esso è spesso più veritiero della parola stessa.
I social-network non offrono tutto ciò.
Io, ad esempio, mi ero iscritto a Facebook principalmente per fare networking politico e non tanto per fare amicizia.
Tra l'altro, c'erano anche le elezioni comunali, qui nel mio paese.
In questo senso Facebook è molto utile, per fare circolare le idee.
Però, bisogna stare attenti e quanto illustrato nella puntata della trasmissione di Piero Angela "Super Quark" che è andata in onda il 19 agosto lo dimostra.
I social-network possono creare dipendenza perché offrono "una via facile" per socializzare.
Io, per socializzare veramente, preferisco la via più difficile.
Forse, sarò un po' antiquato (poiché nel mondo di oggi molti cercano di faticare meno) però ritengo che ciò, alla lunga, paghi.
Però, internet ha anche tante cose buone, anche perché la quantità di informazioni e tanta ed il cervello è quandi tenuto in movimento.
Anche qui, si può fare brainstorming, ad esempio, scegliendo le informazioni valide e scartando quelle false o errate.
Anzi, secondo certi studi, internet aumenta la l'attività neuronale.
Concludo, dicendo che tenere il cervello in movimento fa bene.
In un certo senso, la "pigrizia mentale" è pericolosa quanto quella fisica.
Cordiali saluti.




venerdì 13 agosto 2010

MUMMIE DI PALERMO, UN PATRIMONIO DI SCIENZA E DI CULTURA


Cari amici ed amiche.
Si sa, per l'uomo la morte è da sempre un mistero.
Egli ha sempre cercato l'immortalità non solo spirituale ma anche materiale, non solo facendo opere monumentali e culturali ma anche conservando le sue spoglie mortali e rendedole testimoni della sua persona.
Da qui nacque la pratica antica della mummificazione.
Solo di rado, la mummificazione avviene per una situazione casuale, come nel caso di Oetzy, la mummia trovata il 19 novembre del 1991 nel ghiacciaio di Similaun (in provincia di Bolzano) o quelle di Tollund (Danimarca) che si sono conservate grazie all'ambiente acido delle torbiere.
Vi furono altri casi di mummificazione naturale, come quello delle mummie di Venzone (in provincia di Udine). Qui il processo di mummificazione fu causato dal terreno (ricco di solfato di calcio, CaSO4) e dalla temperatura.
Per il resto, la mummificazione fu voluta per dare una testimonianza di sé stessi.
Quelle più caratteristiche sono le mummie egizie, che vengono essiccate con la asportazione dei visceri ed immerse nel natron (carbonato di sodio decaidrato Na2CO3*10H2O) ed avvolte in bende intrise di resina.
La mummificazione non fu solo tipica dell'antico Egitto ma anche di altre culture e di altre epoche.
Testimonianze di ciò, sono presenti i Guanci, popolazione che risiedeva nelle isole Canarie prima dell'arrivo degli Europei, in Cina ed anche nel Centro e nel Sud America, come nel caso dei Nazca.
Qui la mummificazione veniva fatta per essiccazione all'aria.
Anche in Italia ci sonole mummie e sono di epoche più recenti di quelle citate in precedenza.
A Mantova, c'è la mummia di Sant'Anselmo da Lucca, vescovo e Santo Patrono della città.
Qui, pare che ci fosse stata la mano di alcuni dotti ebrei che erano pratici delle tecniche di imbalsamazione dei corpi.
Oltre a Sant'Anselmo, vi sono anche le mummie dei Beati Marco De Marconi e Osanna Andreasi.
Però, le mummie più importanti si trovano in Sicilia, nei comuni messinesi di Piraino, Savoca, Santa Lucia del Mela, Novara di Sicilia e Militello Rosmarino e nel comune ragusano di comiso.
Qui, le mummie sono databili ad un periodo che va dal XVI al XX secolo.
Sono le spoglie di notabili ed ecclesiastici che vollero lasciare una testimonianza di loro stessi nelle chiese di questi paesi.
Molto probabilmente, fu usata la tecnica di mummificazione dei popoli indigeni delle Americhe, tramite essiccazione all'aria.
Tra le mummie siciliane, però, le più importanti sono quelle delle Catacombe dei Cappuccini, presso la Chiesa di Santa Maria della Pace, a Palermo.
Secondo l'inventario, qui vi sono circa 8.000 corpi di varie persone (ecclesiastici e non) che si fecero mummificare.
Tra queste, però, ve n'è una particolare, quella di Rosalia Lombardo (nella foto).
Rosalia fu una bambina morta che morì il 06 dicembre 1920.
Aveva appena due anni.
Si ritiene che la morte della bimba fosse dovuta ad una grave infezione alle vie respiratorie.
Eppure, questa mummia è così conservata che sembra una bambina che dorme.
Quale fu il segreto?
L'imbalsamazione fu fatta dal professor Alfredo Salafia che iniettò nella coscia del cadavere una miscela composta da glicerina, formalina, acido salicilico (che è detto anche acido 2-idrossibenzoico ed il cui ossidrile esterificato con un gruppo acetilico dà l'acido acetilsalicilico, l'Aspirina), il solfato di zinco (ZnSO4) ed il solfuro di zinco (ZnS).
Salafia fu la stessa persona che imbalsamò anche il corpo di Francesco Crispi.
Le mummie di Palermo sono oggi una fondamentale testimonianza sia delle persone che erano da vive e sia del loro contesto storico.
Ad esempio, attraverso di esse si possono conoscere gli stili di vita e le malattie dei secoli precedenti.
Sono, pertanto, un patrimonio da salvaguardare.
Cordiali saluti.

venerdì 23 luglio 2010

LA SCIENZA E LA FEDE





Cari amici ed amiche.
Oggi, vi è una cultura che porta a mostrare la scienza come "bene assoluto" e la Chiesa come un'istituzione oscurantista e la fede cristiana come mortificatrice della scienza.
La realtà è ben diversa.
Infatti, la scienza non sempre produsse delle cose positive.
Pensiamo ad esempio alla Thalidomide, il noto sedativo molto usato negli anni '50 e '60 (la cui formula è nella foto qui sopra) che ebbe effetti gravi.
Infatti fu un teratogeno e provocò la nascita di molti bambini malformati.
Pensiamo anche agli esperimenti di Josef Mengele.
Furono cose abominevoli e furono fatti dalla scienza.
Per contro, il Cristianesimo non fu sempre contro la scienza ma diede ad essa un forte contributo.
Esempi? Papa Silvestro II (al secolo Gerberto d'Aurillac) e Sant'Alberto Magno erano anche degli alchimisti.
Pensiamo anche a Galileo, del quale certi movimenti ateistici hanno fatto una loro icona.
Galileo fu un credente fervente e l'ispirazione del pendolo gli venne nel Duomo di Pisa, mentre osservava le oscillazioni di una lampada.
Pensiamo anche a Copernico che scoprì che la Terra girava intorno al Sole. Egli fu un prete e nonostante il nervosismo che suscitò nella Chiesa di allora non abbandonò la fede.
Oggi la Chiesa la ha rivalutati entrambi.
Inoltre, il padre della genetica fu un abate boemo di nome Gregor Johann Mendel (1822-1884).
Anche San Pio da Pietelcina non si affidò solo alla mistica ma anche alla scienza e fondò uno dei migliori ospedali del Sud Italia, la "Casa del Sollievo della Sofferenza".
Quindi, tra fede e scienza non vi fu sempre il conflitto.
Anzi, fede e scienza hanno bisogno l'una dell'altra.
Infatti, la fede ha bisogno della scienza, ad esempio, per verificare la veridicità dei miracoli.
La scienza ha bisogno della fede per avere dei valori ed un'"anima".
Infatti, una scienza senza un'anima potrebbe portare a situazioni molto gravi, come la creazione di malattie nuove o di mostri.
La scienza non va demonizzata ma deve essere sempre portata al bene.
E poi, la scienza non è uno dei Sette Doni dello Spirito?
Cordiali saluti.


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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.