Queste sono le parole di Nello Musumeci, presidente eletto della Regione Sicilia:
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
Il mio libro
Il mio libro
Visualizzazione post con etichetta Società. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Società. Mostra tutti i post
martedì 7 novembre 2017
sabato 30 luglio 2016
Musulmani in chiesa alla domenica? Non basta!
Cari amici ed amiche,
domani ci saranno degli esponenti islamici alle messe domenicali in segno di solidarietà ai cristiani dopo quanto accaduto a Rouen.
domani ci saranno degli esponenti islamici alle messe domenicali in segno di solidarietà ai cristiani dopo quanto accaduto a Rouen.
domenica 5 aprile 2015
Siamo alla follia!
Cari amici ed amiche,
questa mattina, alle ore 10.30 AM, mi sono recato a messa al Santuario dei Santi Cosma e Damiano di Barbassolo di Roncoferraro.
questa mattina, alle ore 10.30 AM, mi sono recato a messa al Santuario dei Santi Cosma e Damiano di Barbassolo di Roncoferraro.
martedì 30 dicembre 2014
Matrimoni gay, è in atto uno scisma di fatto?
Cari amici ed amiche,
leggete l'articolo del giornale "Il Timone" che è intitolato "Bando agli indugi: il vescovo di Anversa chiede che la Chiesa riconosca le unioni gay e le benedica" .
leggete l'articolo del giornale "Il Timone" che è intitolato "Bando agli indugi: il vescovo di Anversa chiede che la Chiesa riconosca le unioni gay e le benedica" .
lunedì 31 gennaio 2011
FEDE E SOCIETA', E' ORA DI TROVARE UN ACCORDO!
L'articolo intitolato "Cavani, charrua? No, italiano nel mondo!" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/cavani-charrua-no-italiano-nel-mondo.html) ha creato una bella discussione su Facebook.
In questa discussione, tra l'altro, ha partecipato anche la signora Marta Rosa Martinez Ambrosini, segretaria del Circolo italiano di Tacuarembò.
Questa discussione mi è piaciuta talmente tanto che ho da essa ho preso lo spunto per fare questo articolo.
Infatti, il bomber italo-uruguaiano del Napoli non è solo bravo a livello calcistico ma è anche una persona che mostra pubblicamente la propria fede religiosa.
Cristiano evangelico, Cavani parla pubblicamente di Dio e della sua fede nelle interviste e quando segna mostra spesso e volentieri la sottomaglia con scritto "I belong to Jesus", ossia "Appartengo a Gesù".
Ora, io trovo molto coraggiosa la posizione di Cavani. Il giocatore italo-uruguaiano sta facendo una cosa giusta. Noi cattolici dobbiamo fare altrettanto. Questo giovane italo-uruguaiano ed evangelico ci sta dando una lezione.
Se lui fa così e si espone anche ad attacchi, perché non facciamo altrettanto anche noi cattolici italiani, che viviamo nello Stato che ha Roma, il cuore della cristianità cattolica, la sede del Successore dell'Apostolo Pietro, il Papa!
Invece, noto che molti di noi sono timidi sia di fronte a certi fondamentalisti di certe religioni e sia di fronte a chi, in nome della "laicità", attacca la Chiesa ed i valori sacri, come la vita.
Anche se non sono un suo tifoso, perché tifo Milan e non Napoli, Cavani si è guadagnato la mia stima ed il mio rispetto.
In una società come quella attuale, parlare di Dio pubblicamente è spesso scomodo.
Del resto, già in altre occasioni, parlai di questa situazione.
Ne parlai anche nell'articolo intitolato "In memory of king Charles I", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/in-memory-of-king-charles-i.html.
Qui citai l'episodio citato durante l'omelia dal parroco di Roncoferraro don Alberto Bertozzi, episodio in cui egli si trovava in un'università e vide una dei ragazzi che, mentre cavava un fazzoletto dalla tasca, lasciò cadere la corona del Santo Rosario. Essa fece rumore e tutti i compagni di questo giovane si girarono e lui si vergognò ed arrossì.
Inoltre, citai anche il "famoso episodio del mio amico e della cartolina".
Purtroppo, oggi chi mostra determinati sentimenti religiosi viene visto come un "alieno" (o un "alienato") e si becca epiteti come "mezzo prete", "uomo di sagrestia" , "bigotto" e quant'altro.
Inoltre, compaiono gli autobus con slogan che inneggiano all'ateismo.
Leggete questo articolo dell' Unione Atei, Agnostici e Razionalisti (UAAR).
Qui siamo all'assurdo, per non dire che si rasenta il ridicolo.
Una persona è libera di credere o non credere. Questo lo ammettiamo anche noi cristiani. Però, quando noi cristiani parliamo, veniamo accusati di fare proselitismo e di essere fondamentalisti.
Ora sorge una domanda.
Questa iniziativa dell'UAAR non è proselitismo e fondamentalismo?
La risposta è sì. Questa iniziativa è proselitismo ed è anche fondamentalismo!
E' "fondamentalismo ateo" che nulla ha che fare con una sana visione laica.
Dico ciò con il massimo rispetto.
Una sana visione laica, infatti, ammette anche la religione e per essa rivendica uno spazio nella vita pubblica.
In particolare, Cristianesimo la laicità è una sua parte integrante.
Infatti, nostro Signore Gesù Cristo, era un laico, poiché non proveniva dalla Tribù di Levi, la tribù d'Israele da cui proveniva l'antica casta sacerdotale ebraica.
Inoltre, il Cristianesimo riconosce una dimensione umana accanto a quella divina.
Quindi, penso che sia ora di incominciare a ridare una dignità anche alla sfera religiosa nella vita pubblica.
I cattolici ( e tutti gli altri cristiani) devono farsi sentire.
Ad esempio, venerdì 28 gennaio, qui a Roncoferraro c'è stata la seduta del Consiglio comunale.
Tra gli ordini del giorno, vi era una mozione presentata da uno dei due gruppi di opposizione, l' Associazione Civica Mantovana (ACM, http://www.associazionecivicamantovana.it) contro la realizzazione di un supermercato di fronte al cimitero.
Ne parlai anche nell'articolo intitolato "Una proposta costruttiva per Roncoferraro", http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/una-proposta-costruttiva-per.html.
Prima di iniziare a sviscerare l'argomento, vorrei precisare (ancora una volta) che il sottoscritto non è iscritto all'ACM e né intende aderirvi.
Con l'ACM, ho un dialogo che è cosa normale, tra soggetti che si riconoscono in forze di opposizione in Consiglio comunale.
Il dialogo tra me e l'ACM è molto proficuo e su alcuni temi locali c'è accordo.
Quando c'è da dialogare e da confrontarsi, io non mi tiro indietro.
Però, una mia adesione a questo movimento è impossibile perché, su tanti altri temi, pur con reciproco rispetto, le posizioni sono distanti e la mia azione politica non dà sempre la priorità al territorio. Ad esempio, mi interesso anche di italiani nel mondo, come il caso di Tacuarembò, che ho citato anche nell'articolo che parla di Cavani. Io mi sono sempre riconosciuto e mi riconosco nell'ambito del centro destra, in cui intendo restare.
Spero che anche qui a Roncoferraro ci sia un centro destra forte, sia per creare un'alternativa a questo centro sinistra che gestisce il Comune e sia in funzione delle elezioni provinciali che vi saranno quest'anno.
Detto questo, torniano al tema.
Intendiamoci, qui nessuno è contro il supermercato ma molti (me compreso) ritengono che sia sbagliata l'ubicazione.
Se fossi stato in Consiglio comunale, come consigliere del centro destra (l'altra opposizione), avrei votato a favore di questa mozione, insieme all'ACM.
Anzi, se fossi stato io il capogruppo del gruppo consiliare del centro destra, io avrei fatto una mozione simile a quella quell'ACM e avrei chiamato il consigliere della stessa ACM, il signor Davide Balzanelli, e gli avrei chiesto di votarla, in cambio del voto mio e dei consiglieri del mio gruppo in favore della sua.
Inoltre, nel leggere i testo della mozione, io avrei guardato in faccia tutti i consiglieri della maggioranza di centro sinistra, Sindaco compreso, e avrei chiesto ai cattolici di quella compagine se fosse giusto o meno fare un supermercato a pochi passi da un luogo che merita rispetto come il cimitero. In quel luogo, la gente va a pregare per i propri cari estinti.
Io avrei fatto ciò da cattolico. Un cattolico rispetta anche la morte altrui.
Ora non sarebbe una bella cosa se, mentre passa una processione funebre dalla chiesa al cimitero, ci fossero persone che fanno schiamazzi o (magari) che bestemmiano nel nuovo supermercato.
Purtroppo, non tutte le persone sono educate e rispettose.
Del resto, se fossi stato in Consiglio comunale, io avrei dato ascolto alla mia coscienza. Ne parlai anche nell'articolo intitolato "Combattere il buon combattimento" (http://italiaemondo.blogspot.com/2011/01/combattere-il-buon-combattimento.html), in cui citai la vicenda di San Tommaso Moro (nella foto).
La sua vita deve essere un esempio per noi cattolici, specie per chi (come me) vuole impegnarsi in politica.
Anche questo è senso di laicità.
Cordiali saluti.
venerdì 3 settembre 2010
OCCHIO AI SOCIAL-NETWORK!
Cari amici ede amiche.
Avrei voluto parlare di altri argomenti ma mi tocca esprimere un parere su quanto è successo ad una ventenne di Varedo (Monza-Brianza) è stata violentata da un ragazzo conosciuto su un social-network e lo stupro è stato filmato da uno degli amici di quest'ultimo.
Qui c'è un grosso problema!
Forse, per fare amicizia veramente, credo che non ci sia niente di meglio del "vecchio metodo", ossia la conoscenza diretta delle persone.
Purtroppo, l'uso dei social-network per fare amicizia è sempre più forte.
Io penso che ciò sia dovuto alla crisi di valori, tra cui quello dell'amicizia.
Da questa crisi sono particolarmente colpiti i giovani.
Io vedo che ci sono molti giovani che cercano di fare amicizia tramite Facebook, Twitter ed altri social-network.
Oggi c'è troppo individualismo, un individualismo che porta le persone a non guardare in faccia nessuno.
E così, un ragazzo (o una ragazza) cerca delle persone lontane dal contesto in cui vive (ove spesso questo individualismo è così accanito) ed il social-network diviene così lo strumento per fare ciò.
Il problema è che una persona conosciuta sul web potrebbe non essere uguale nella realtà e così si rischiano truffe ed episodi tristi come quello che ho citato.
Soprattutto ai giovani, voglio dire che il social-network va bene per portare idee e confrontarsi ma l'amicizia, quella vera, può essere fatta solo con il "faccia a faccia".
Come disse il grande Papa Giovanni Paolo II, non abbiate paura!
Non dovete avere paura di confrontarvi direttamente.
Del resto, della questione dei giovani e dei social-network si parla anche su riviste importanti come "L'ECO DI SAN GABRIELE" (http://www.sangabriele.org/leco.asp).
Quindi, occhio ai social-network!
E poi, se sui social-network vedete delle cose strane (come gruppi blasfemi o persone che vi propongono relazioni o vi chiedono soldi) segnalateli a chi di dovere contattando l'e-mail poltel.rm@poliziadistato.it
Dovete fidarvi delle istituzioni.
Cordiali saluti.
Avrei voluto parlare di altri argomenti ma mi tocca esprimere un parere su quanto è successo ad una ventenne di Varedo (Monza-Brianza) è stata violentata da un ragazzo conosciuto su un social-network e lo stupro è stato filmato da uno degli amici di quest'ultimo.
Qui c'è un grosso problema!
Forse, per fare amicizia veramente, credo che non ci sia niente di meglio del "vecchio metodo", ossia la conoscenza diretta delle persone.
Purtroppo, l'uso dei social-network per fare amicizia è sempre più forte.
Io penso che ciò sia dovuto alla crisi di valori, tra cui quello dell'amicizia.
Da questa crisi sono particolarmente colpiti i giovani.
Io vedo che ci sono molti giovani che cercano di fare amicizia tramite Facebook, Twitter ed altri social-network.
Oggi c'è troppo individualismo, un individualismo che porta le persone a non guardare in faccia nessuno.
E così, un ragazzo (o una ragazza) cerca delle persone lontane dal contesto in cui vive (ove spesso questo individualismo è così accanito) ed il social-network diviene così lo strumento per fare ciò.
Il problema è che una persona conosciuta sul web potrebbe non essere uguale nella realtà e così si rischiano truffe ed episodi tristi come quello che ho citato.
Soprattutto ai giovani, voglio dire che il social-network va bene per portare idee e confrontarsi ma l'amicizia, quella vera, può essere fatta solo con il "faccia a faccia".
Come disse il grande Papa Giovanni Paolo II, non abbiate paura!
Non dovete avere paura di confrontarvi direttamente.
Del resto, della questione dei giovani e dei social-network si parla anche su riviste importanti come "L'ECO DI SAN GABRIELE" (http://www.sangabriele.org/leco.asp).
Quindi, occhio ai social-network!
E poi, se sui social-network vedete delle cose strane (come gruppi blasfemi o persone che vi propongono relazioni o vi chiedono soldi) segnalateli a chi di dovere contattando l'e-mail poltel.rm@poliziadistato.it
Dovete fidarvi delle istituzioni.
Cordiali saluti.
domenica 9 agosto 2009
Bomba demografica.
Secondo una articolo de "Il Giornale", fatto sull'indagine del quotidiano londinese "Daily Telegraph", nell'Europa potrebbe esserci una "bomba demografica".
Infatti, secondo questa ricerca, nel 2050 un europeo su 5 sarà di religione islamica ed i seguaci di tale culto saranno il 20% della popolazione totale.
Secondo un'inchiesta del giornalista americano Christopher Caldwell già i primi segnali ci saranno a breve. Secondo Caldwell, nel 2026 i musulmani saranno prevalenti in città britanniche come Birmingham e Leicester. Un altro studio afferma che in Francia e in buona parte dell'Europa occidentale la popolazione islamica supererà in percentuale la non islamica nella metà del secolo che l'islam sarà maggioritario anche in Austria, almeno tra la popolazione sotto i 15 anni.
Tutto questo è dovuto alla prolificità degli immigrati alla scarsa crescita di noi Europei.
Oltre a questi due fattori, vi è anche una "questione culturale". Infatti, gli islamici sono molto attaccati alle loro usanze e alla loro cultura, cosa che noi Europei purtroppo abbiamo perso.
Anzi, in molti casi le nostre tradizioni vengono rifiutate. Un esempio, è in alcune scuole italiane, in cui ai bambini non vengono più fatte cantare le canzoni di Natale e in cui non vengono più allestiti i presepi, per "non offendere" chi non è cristiano.
A volte, addirittura, si irride la religiosità cristiana. Basta pensare ad alcuni giocatori di calcio, come Nicola Le Grottaglie, Kakà o Edinson Cavani che vengono irrisi e definiti "abatini" quando mostrano le magliette con scritto "I belong to Jesus".
Anch'io stesso sono stato fatto oggetto di irrisione per avere "esposto" queste idee.
E così mentre c'è questo "carosello" c'è il rischio di non non trovare un giorno la nostra Europa.
Cordiali saluti.
Infatti, secondo questa ricerca, nel 2050 un europeo su 5 sarà di religione islamica ed i seguaci di tale culto saranno il 20% della popolazione totale.
Secondo un'inchiesta del giornalista americano Christopher Caldwell già i primi segnali ci saranno a breve. Secondo Caldwell, nel 2026 i musulmani saranno prevalenti in città britanniche come Birmingham e Leicester. Un altro studio afferma che in Francia e in buona parte dell'Europa occidentale la popolazione islamica supererà in percentuale la non islamica nella metà del secolo che l'islam sarà maggioritario anche in Austria, almeno tra la popolazione sotto i 15 anni.
Tutto questo è dovuto alla prolificità degli immigrati alla scarsa crescita di noi Europei.
Oltre a questi due fattori, vi è anche una "questione culturale". Infatti, gli islamici sono molto attaccati alle loro usanze e alla loro cultura, cosa che noi Europei purtroppo abbiamo perso.
Anzi, in molti casi le nostre tradizioni vengono rifiutate. Un esempio, è in alcune scuole italiane, in cui ai bambini non vengono più fatte cantare le canzoni di Natale e in cui non vengono più allestiti i presepi, per "non offendere" chi non è cristiano.
A volte, addirittura, si irride la religiosità cristiana. Basta pensare ad alcuni giocatori di calcio, come Nicola Le Grottaglie, Kakà o Edinson Cavani che vengono irrisi e definiti "abatini" quando mostrano le magliette con scritto "I belong to Jesus".
Anch'io stesso sono stato fatto oggetto di irrisione per avere "esposto" queste idee.
E così mentre c'è questo "carosello" c'è il rischio di non non trovare un giorno la nostra Europa.
Cordiali saluti.
venerdì 5 giugno 2009
Laicità o laicismo?
A volte mi domando se oggi la nostra società sia laica o meno.
Attenzione, però, la parola "laicità" va letta e capita bene. Infatti, molto spesso, con questa parola si intende tutto ciò che è contro la religione e che, in qualche modo, vuole ad essa sostituirsi.
In realtà, la laicità non è un sentimento antireligioso e né, tanto meno, ANTICRISTIANO e né ANTICATTOLICO. La laicità è sì una separazione ed una reciproca autonomia tra Stato e Chiesa che però vivono in altrettanto reciproco riconoscimento, in dialogo, collaborazione e in ascolto.
Infatti, la stessa laicità è parte del cristianesimo. Gesù stesso era un LAICO, poiché faceva parte della tribù di Beniamino mentre la casta sacerdotale ebraica era della tribù di Levi.
Oggi, purtroppo, la laicità viene intesa come un sentimento di scontro (se non di ostilità e forse di odio) verso la religione, specie quella cristiana.
Io stesso (che sono cattolico) ho subito certe situazioni spiacevoli.
Racconto un episodio. Qualche anno fa mi recai al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, in provincia di Teramo, vicino al Gran Sasso d'Italia. Da lì spedii delle cartoline a parenti ed amici. Ne spedii una anche ad un mio amico che consideravo quasi fraternamente.
Questa persona ed i suoi parenti mi misero al ludibrio e mi irrisero perché sulla cartolina c'era raffigurato San Gabriele.
Questo è un sentimento laico?
Qui a Roncoferraro, in provincia di Mantova, noi della lista "Libertà di cambiare, diritto di crescere-Poltronieri sindaco" abbiamo in programma una collaborazione con le parrocchie.
I nostri avversari ci hanno attaccato dicendo che andiamo contro la laicità.
Questo è un sentimenti laico?
Alcuni giocatori di calcio, come il brasiliano Kakà, l'italiano Nicola Legrottaglie e l'uruguaiano Edinson Cavani, mostrano le magliette con scritto "I belong to Jesus".
Questi giocatori vengono irrisi e presi in giro.
Questo è un sentimento laico?
Dai muri delle scuole e dei pubblici uffici si staccano i crocefissi e nelle scuole non si fanno più cantare ai bambini le canzoni natalizie, per "non offendere chi non è cristiano"-
Questo è un sentimento laico?
No, tutto questo è LAICISMO che nulla ha a che fare con una sana laicità.
Il laicismo rappresenta la volontà di rinnegare le nostra cultura in nome di un pensiero "politically correct" che rischia di distruggere la nostra società.
Questo laicismo rischia di distruggere la nostra società perché attacca la nostra identità forgiata anche nel pensiero giudaico-cristiano, sostituendola con un pensiero in cui ognuno può fare quelo che vuole (senza rispettare gli altri) e che disprezza i valori come la vita e la famiglia, che sono fondanti per la nostra società.
Questo pensiero non ha nulla a che fare con la laicità.
Cordiali saluti.
Attenzione, però, la parola "laicità" va letta e capita bene. Infatti, molto spesso, con questa parola si intende tutto ciò che è contro la religione e che, in qualche modo, vuole ad essa sostituirsi.
In realtà, la laicità non è un sentimento antireligioso e né, tanto meno, ANTICRISTIANO e né ANTICATTOLICO. La laicità è sì una separazione ed una reciproca autonomia tra Stato e Chiesa che però vivono in altrettanto reciproco riconoscimento, in dialogo, collaborazione e in ascolto.
Infatti, la stessa laicità è parte del cristianesimo. Gesù stesso era un LAICO, poiché faceva parte della tribù di Beniamino mentre la casta sacerdotale ebraica era della tribù di Levi.
Oggi, purtroppo, la laicità viene intesa come un sentimento di scontro (se non di ostilità e forse di odio) verso la religione, specie quella cristiana.
Io stesso (che sono cattolico) ho subito certe situazioni spiacevoli.
Racconto un episodio. Qualche anno fa mi recai al Santuario di San Gabriele dell'Addolorata, in provincia di Teramo, vicino al Gran Sasso d'Italia. Da lì spedii delle cartoline a parenti ed amici. Ne spedii una anche ad un mio amico che consideravo quasi fraternamente.
Questa persona ed i suoi parenti mi misero al ludibrio e mi irrisero perché sulla cartolina c'era raffigurato San Gabriele.
Questo è un sentimento laico?
Qui a Roncoferraro, in provincia di Mantova, noi della lista "Libertà di cambiare, diritto di crescere-Poltronieri sindaco" abbiamo in programma una collaborazione con le parrocchie.
I nostri avversari ci hanno attaccato dicendo che andiamo contro la laicità.
Questo è un sentimenti laico?
Alcuni giocatori di calcio, come il brasiliano Kakà, l'italiano Nicola Legrottaglie e l'uruguaiano Edinson Cavani, mostrano le magliette con scritto "I belong to Jesus".
Questi giocatori vengono irrisi e presi in giro.
Questo è un sentimento laico?
Dai muri delle scuole e dei pubblici uffici si staccano i crocefissi e nelle scuole non si fanno più cantare ai bambini le canzoni natalizie, per "non offendere chi non è cristiano"-
Questo è un sentimento laico?
No, tutto questo è LAICISMO che nulla ha a che fare con una sana laicità.
Il laicismo rappresenta la volontà di rinnegare le nostra cultura in nome di un pensiero "politically correct" che rischia di distruggere la nostra società.
Questo laicismo rischia di distruggere la nostra società perché attacca la nostra identità forgiata anche nel pensiero giudaico-cristiano, sostituendola con un pensiero in cui ognuno può fare quelo che vuole (senza rispettare gli altri) e che disprezza i valori come la vita e la famiglia, che sono fondanti per la nostra società.
Questo pensiero non ha nulla a che fare con la laicità.
Cordiali saluti.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Translate
Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.