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mercoledì 9 settembre 2009

Re Carlo I Stuart oggi.

Cari amici e care amiche.



Voglio parlarvi di uno dei miei personaggi simbolo, re Carlo I Stuart, sovrano d'Inghilterra, di Scozia e d'Irlanda e re di Francia. Tutti voi vi chiedete chi sia questo personaggio ed io ritengo giusto farlo conoscere meglio e "sponsorizzarlo".
Egli nacque il 19 novembre 1600 nel palazzo di Dunfermline, in Scozia. I suoi genitori furono il re di Scozia Giacomo VI Stuart ed Anna di Danimarca. Fu il loro secondogenito.
Suo padre fu il figlio di Maria Stuart e fu educato nella fede calvinista, per poi diventare anglicano quando venne incoronato re d'Inghilterra, con il nome di Giacomo I, il 27 marzo 1603.
Sua madre, fu una principessa danese convertita al cattolicesimo.
A tre anni, Carlo fu un bambino debole e di salute cagionevole ed incapace di parlare. Solo nel 1604 raggiunse l'Inghilterra e grazie alle cure di Lady Carey imparò a parlare e si ristabilì.
Non era ben visto come il fratello maggiore, il principe di Galles Enrico, che anch'egli ammirava e voleva imitare.
Nel 1605 divenne duca di York (titolo che spetta ai figli cadetti della famiglia reale inglese) mentre (già nel 1603) in Scozia ebbe il titolo di duca di Albany. Nel 1612, Enrico morì per febbre tifoidea e Carlo assunse il titolo di principe del Galles.
Con il matrimonio di sua sorella Elisabetta e suo trasferimento ad Heidelberg (in Germania) con l'elettore del Palatinato, Carlo rimase l'unico figlio della coppia reale.
Egli fu molto influenzato dal cortigiano favorito di suo padre George Villiers, duca di Buckingham, che lo accompagnò in Spagna 1623, per definire il matrimonio con l'infanta Maria Anna. Il matrimonio non si fece per la questione religiosa. Fu però su questo tema che Carlo incominciò a mostrare delle idee che oggi vanno rivalutate.
Carlo rispettava la Chiesa cattolica. Anzi, questo principe anglicano entrava nelle chiese cattoliche, si genufletteva e pregava.
Inoltre amava tenere discussioni su questo campo e scrisse perfino al Papa.
Le parole da egli scritte al Pontefice furono: "Dal momento che cattolici ed anglicani credono nell'Unico Dio, nel Crocifisso e nella Trinità, hanno tutti la stessa fede e la stessa Chiesa".
Tutto ciò non piacque al duca di Buckingham che informò suo padre che proibì certe discussioni.
Purtroppo, le trattative per il matrimonio fallirono e sia Carlo che il duca di Buckingham chiesero a re Giacomo I di dichiarare guerra alla Spagna.
Il 27 marzo 1625 Giacomo I morì e Carlo divenne re con il nome di Carlo I.
Il 13 giugno 1625 Carlo I sposò Enrichetta Maria di Borbone, figlia del re Enrico IV di Francia e cattolica fervente.
Il 02 febbraio 1626 venne incoronato a Westminster dall'arcivescovo di Canterbury George Abbot ma senza la moglie.
Ebbero nove figli. All'inizio, il matrimonio non fu felice. I due litigavano spesso, anche per una questione religiosa e per l'avversione della moglie verso il duca di Buckingham.
Quando quest'ultimo morì (agosto 1628) le cose cambiarono. Il rapporto tra i due migliorò e se non vero amore, di certo tra i due ci furono molta stima ed affetto reciproci. Intanto, ci furono le tensioni tra re e Parlamento.
Questa situazione venne da lontano. Infatti, con la "Guerra delle due rose" e lo scisma anglicano di re Enrico VIII la monarchia assunse un grosso potere.
Infatti, il re capo di Stato e della Chiesa anglicana ebbe quasi un potere "divino" e questo cozzò con la tradizione parlamentare.
Inoltre, sotto il regno di Elisabetta I Tudor ( 1558-1603) si formò un nuovo movimento religioso, quello dei puritani.
Questi movimento calvinista fu per una una Chiesa anglicana a struttura presbiteriana ed era contraria all'uso dei vescovi, dei paramenti e ad ogni cosa riconducibile al cattolicesimo. Inoltre volle che la Chiesa non facesse più capo alla corona.
Con l'avvento degli Stuart (1603) la situazione peggiorò.
Carlo I si avvicinò molto al cattolicesimo romano, tanto che reintrodusse nella Chiesa anglicana pratiche cattoliche, come l'inginocchiarsi durante la Messa e la fede nuziale.
Essendo molto forte la tendenza calvinista, questo suoi provvedimenti lo resero molto impopolare. Come consigliere spirituale, Carlo I ebbe l'arcivescovo di Canterbury William Laud.
Nel 1633 Carlo partì per la Scozia e vide lo stato in cui verteva la Chiesa presbiteriana scozzese.
I pastori erano di scarsa cultura e vi erano grosse difformità nei rituali tra le diverse chiese.
Cercò di imporre l'anglicanesimo ed i vescovi, nella sua tendenza cattolicizzante, anche raccogliendo un esercito ma non vi riuscì e dovette firmare un'umiliante pace che grantiva alla Scozia la libertà religiosa.
Nel 1640 il re fu costretto a chiedere altri soldi al Parlamento. Questi volse al sovrano una serie di accuse contro la sua politica.
Nella Camera dei Comuni il gruppo dirigente guidato dal puritano John Pym si mise contro il re che riuscì a riappacificare la Scozia, riconoscendo la libertà alla religione presbiteriana. Nel novembre 1641 le Camere del Parlamento redassero la "Grande rimostranza" con cui si accausarono il re ed i suoi consiglieri di errori. Il Parlamento si spaccò in due fazioni, una a favore del re ed un'altra contro di lui.
Il re mise al sicuro la sua famiglia e lasciò Londra.
In Irlanda (a maggioranza cattolica) scoppiò una rivolta e si accusò il re di complicità.
Inoltre, vennero scoperte delle lettere con cui la regina chiedeva aiuto agli stati cattolici per suo marito.
Il Parlamento volle arrestare la regina. Carlo non poté tollerare ciò e fece arrestare cinque parlamentari. Fu l'ultima goccia. Carlo lasciò la capitale inglese prer andare al nord a radunare un esercito e sua moglie andò a Parigi per chiedere di aiutare suo marito.
Iniziò la Guerra Civile. Il 23 ottobre 1642 essa venne dichiarata e dopo una serie di vittorie in alcune battaglie, l'esercito regio venne sconfitto a Marston Moor da quello parlamentare guidato dal colonnello Oliver Cromwell il 02 luglio 1644.
Il Parlamento estese così il controllo fino a York. Arrivò l'inverno e gli scontri cesserono per riprendere d'estate.
Il 14 luglio 1645 ci fu la battaglia decisiva, quella di Naseby e l'esercito regio fu sconfitto.
Carlo decise di allearsi con gli scozzesi ma il 17 agosto 1648 venne sconfitto a Preston.
Carlo (che era rifugiato nell'Isola di Wight) venne trasferito al castello di Hurst e poi a quello di Windsor.
Venne processato e condannato a morte per alto tradimento.
La sua esecuzione avvenne il 30 gennaio a Londra, presso il Palazzo di Whitehall.
E così l'Inghilterra cadde nella mani di Cromwell che fece di fatto una dittatura puritana.
Per i cattolici inglesi iniziò un periodo buio. Nel settembre 1649, con l'assedio di Drogheda, fece morire molti irlandesi e fedeli al re ivi rifugiati, alimentando l'odio tra cattolici e protestanti.
Carlo I fu riabilitato dal figlio Carlo II, che regnò dal 1660 al 1685. Venne proclamato santo e martire della Chiesa anglicana e la sua festa cade il 30 gennaio.
Nel 1894 venne fondata una società in sua memoria, la "Society of King Charles the martyr".
Carlo venne condannato senza una vera giustificazione dal Parlamento e per la strenua difese della religione anglicana, anche se fu aperto verso il cattolicesimo.
Tanto è vero che a corte ci furono preti cattolici e che diede loro rifugio durante la guerra.
Il Vangelo dice :"Chi non è contro di noi è con noi".
Carlo I fu anche con noi cattolici e credo che meriti un riconoscimento anche da parte della nostra Chiesa.
Inoltre, se Cromwell venne preso a modello da Karl Marx una cultura vera e di ispirazione cristiana non può non prendere tra i suoi modelli re Carlo I.
Egli potrebbe essere tra i pilastri di una vera alternativa alla cultura cattocomunista (in verità più comunista che cattolica) che fino ad ora è sempre stata egemone nelle scuole e in un certo mondo intellettuale.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino dello screenshot del quotidiano " La Verità ".