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venerdì 15 ottobre 2010

ITALIA-USA, UN'AMICIZIA PREZIOSA CHE PUO' ESSERE RAFFORZATA A TAVOLA




Cari amici ed amiche.
Leggendo il bel sito della Fondazione "Italia-USA" (http://www.italiausa.org/) mi è venuto in mente di fare questo articolo.
Io credo che quella tra il nostro Paese e gli USA sia un'amicizia storica, di lungo corso.
E' un'amicizia antica e lo dimostra la storia. Ad esempio, la stessa Washington ha nelle architetture un'ispirazione italiana.
Lo scrissi su questo blog, nell'articolo intitolato "Un viaggio a Washington" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/10/un-viaggio-washington.html) che ha anche una poesia-preghiera da me composta e dedicata al popolo americano.
Inoltre, gli USA furono una terra che accolse molti nostri connazionali.
Sempre su questo blog, scrissi degli articoli dedicati agli italiani nel mondo.
Uno di questi è intitolato "Italiano nel mondo? "Defensor Italiae est"!".
Quindi, tra USA ed Italia c'è un'amicizia storica, un'amicizia da rafforzare.
Io credo che il settore agroalimentare possa essere un campo per rafforzare questa amicizia.
Si sa, gli americani amano i nostri prodotti.
Io credo che sia giusto aumentare l'export dei nostri prodotti negli States.
Conoscere un prodotto agroalimentare di un posto non ha solo una valenza gastronomica ma anche culturale.
Per esempio, a Grumolo delle Abbadesse (un Comune della Provincia di Vicenza) si produce un riso particolare.
Esso è un presidio "Slow Food".
Questo riso ha una lunga storia. Esso fu introdotto nel XVI secolo dalle suore benedettine che trasformarono un'area povera e paludosa in un'area ricca e fertile.
La particolarità di questo riso sta nel fatto che abbia un chicco piccolo (a causa delle acque e del terreno che sono più freddi rispetto a quelli di altre zone) ma che sa prendere bene i condimenti.
Un prodotto così va fatto conoscere.
Ma lo stesso discorso vale anche per altri prodotti più o meno noti ai nostri amici americani.
Un esempio è il formaggio Parmigiano-Reggiano.
Anch'esso ha una lunga storia.
Esso, infatti, ebbe origine dai monaci del Medio Evo che volevano trovare un modo per conservare il latte.
Oggi, vi sono tanti piccoli stabilimenti che fanno questo grande formaggio.
Uno di questi è la Corte Sanguigna che si trova a Sanguigna di Colorno, in Provincia di Parma.
Oltre questi, la tradizione agroalimentare italiana offre altre come il Formaggio Fontina della Valle D'Aosta, il Formaggio Bruss del Vercellese, il Fagiolo di Lamon (originario dal Comune di Lamon, in Provincia di Belluno), il Formaggio Monte Veronese (formaggio dei Monti Lessini, in Provincia di Verona), il Formaggio "Bagoss" della Val Camonica, l'olio d'oliva di Asolo (comune della Provincia di Treviso) il Riso vialone nano veronese o quello della Provincia di Mantova, la mia terra, l'"Anello di Monaco" (dolce natalizio di Mantova e provincia), il Tortello di zucca mantovano, il Tortello "sguasarot" (altra specialità mantovana), le olive taggiasche, il basilico genovese, le Pesche "Nettarine" di Romagna, il Formaggio di fossa del Montefeltro, il cavolo nero della Toscana, il "Gran Cacio" della Ciociaria, i maccheroni "alla chitarra" dell'Abruzzo, il Pomodorino del "Pendolo" del Vesuvio, la Pastiera napoletana, il Provolone del Monaco campano, il lampascione pugliese, il Cedro della Calabria, il pistacchio di Bronte, il cioccolato di Modica ed il Pane "carasau" della Sardegna.
Non possiamo non parlare dei vini, come il Nebbiolo del Piemonte, l' Amarone ed il Reciotto della Valpolicella, il Lambrusco mantovano, il Sauvignon Vert del Friuli, lo Sciacchetrà delle Cinque Terre, il Chianti, il Sangiovese di Romagna, l'Est! Est! Est! di Montefiascone, il Montepulciano d'Abruzzo, il Nero d'Avola o la Vernaccia della Sardegna.
Io penso che gli USA possano essere un'ottima piazza per diffondere e fare conoscere questi prodotti.
Questo, da un lato aiuterebbe i nostri produttori e dall'altro avvicinerebbe il nostro Paese agli USA e viceversa.
Anzi, un maggiore commercio di questi prodotti negli USA potrebbe mettere d'accordo il piccolo produttore della Lombardia, della Sicilia o di qualsiasi altra regione italiana con la grande distribuzione, come ad esempio, la nota catena di fast food della Mc Donald.
Sarebbe una cosa a vantaggio di tutti.
Quindi, in questo senso, la globalizzazione può diventare un'opportunità per portare nelle piazze importanti anche i prodotti meno noti del nostro Paese.
Anche dagli USA noi potremmo attingere molto.
Ad esempio, potremmo conoscere il Banana Bread che è un pane dolce non molto diverso da certi prodotti nostri, come il Panettone milanese.
Infatti, questo nostro dolce nataliazio altro non fu che una variante del pane e risale ai tempi del duca Ludovico il Moro (1452-1508). Pare che la sua nascita fosse dovuta ad un tale Toni, un servitore della cucina del duca, che vedendo il capocuoco disperarsi per il dolce che veniva male, iniziò ad impastare farina, lievito, uova, burro, zucchero, spezie, uva sultanina e frutta candita.
Il dolce piacque tanto che qualcuno grido: "Evviva il Pan di Toni!". Da lì derivò il nome "Panettone".
Quindi, la cucina unisce molto.
Magari, chissà, qualche Pumpkin Pie americano un giorno potrà avere il ripieno fatto con la zucca mantovana.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del sito " Ansa ".