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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 26 ottobre 2013

Halloween? No festa di Ognissanti!

Cari amici ed amiche.

Ringrazio l'amica Irene Bertoglio che attraverso Facebook ha portato alla mia attenzione questo articolo scritto su "Zenit" da Carlo Climati, articolo che è intitolato "Tutti i rischi di Halloween".

mercoledì 22 maggio 2013

Sarsina e San Vicinio

Urna con le reliquie di San Vicinio
Cari amici ed amiche.

Ieri, si è parlato tanto del presunto esorcismo operato da Papa Francesco.

domenica 19 febbraio 2012

L'ARTE, LA PORNOGRAFIA ED I GIUSTI VALORI

Cari amici ed amiche.

Navigando su Facebook, ho avuto l'idea di fare questo articolo.
Sulla mia "home page", ho trovato questa foto dell'amica Irene Bertoglio. Qualcuno ha bollato tale immagine come pornografica.
Io, onestamente, non vedo niente di pornografico in questa immagine.
Infatti, la pornografia è ben altra cosa.
Essa non è semplicemente un'immagine di una persona poco vestita ma è un qualcosa che offende la decenza di tutti e che non rispetta i canoni di buon gusto di ogni persona.
Il termine "pornografia" deriva dal greco "porné", ossia "prostituzione".
Quindi, la pornografia degrada ciò che c'è di bello in ogni uomo.
Ora, nell'immagine in questione non c'è nulla di pornografico.
Non vi è raffigurata una scena di sesso o un'immagine che offende il senso del pudore di tutti.
Vi è raffigurata una bella ragazza che si trova in mezzo a dei libri.
Se fosse pornografica l'immagine in questione, allora sarebbero da definire tali anche gli affreschi della Cappella Sistina o le opere del Caravaggio.
In realtà, la pornografia è ben altra cosa.
Un esempio di pornografia è una pubblicità di una nota marca di liquore (il cui video può essere visto seguendo il link http://youtu.be/r4Uz5gqkZbk) che mostra una scena di sessualità ambigua.
Un altro esempio di pornografia è rappresentato da certe manifestazioni che mostrano scene di sessualità promiscua o ambigua, come certe manifestazioni hippies o i gay pride.
Un altro esempio di pornografia è rappresentato da certi film.
Guardate alcune scene del film "Dagon la mutazione del male". Per vedere il video il completo, seguite il link http://youtu.be/fjN3ztEL9Cg.
Tra l'altro, in questo film ci sono anche scene che, a mio modesto parere, sono blasfeme, come quella in cui vengono distrutte le immagini cristiane.
Quando ho visto simili immagini, poco ci mancava che vomitassi.
Tra l'altro, compaiono immagini esoteriche note a molti, come anche un accenno all'incesto. Guardate bene il film, per intero.
Vi consiglio anche di leggere l'articolo che l'amico Samuele Maniscalco, seguendo il link http://www.aciprensa.com/noticia.php?n=36057.
Qui si parla di presunti messagggi subliminali che promuovono le unioni omosessuali.
Ora, non voglio sembrare omofobo ma penso che questo sia un tema delicato e che, come tale debba essere affrontato.
Io penso che tutti noi dobbiamo essere svegli nel trattare certe questioni e che, nell'affrontarle, non dobbiamo essere lassisti né puritani.
L'arte è una cosa, la pornografia è un'altra ed il fatto che ci sia un'immagine di una persona poco vestita non significa che essa sia pornografica.
Anche il contesto conta.
Come in tutte le cose, serve equilibrio.
Cordiali saluti.

venerdì 11 novembre 2011

LOTTA AL MALE? BISOGNA ESSERE FORTI!


Cari amici ed amiche.

Vi segnalo questo articolo che mi è stato segnalato dall'amico Angelo Fazio. Questo articolo è intitolato "L'esorcista don Tomaselli e il Purgatorio" che si trova sul sito "Pontifex. Roma"
Questo articolo è un omaggio all'esorcista salesiano don Tomaselli che trattò la questione della vita dopo la morte e del Purgatorio, di cui parlarono anche persone non cattoliche, come l'ebreo dottor Ruppin che scrisse:

"Dato che la morte e la venerazione degli spiriti dei morti, ad essa legata, è la base fondamentale di tutte le religioni, ancor oggi nel sentimento religioso degli Ebrei dell’est essa ha una notevole importanza.

E’ dimostrativo a questo proposito il fatto che per i figli di un morto è un dovere sacro pronunciare nel tempio ogni giorno per un anno, dopo la morte del padre, ed in seguito ogni anno nel giorno commemorativo, la preghiera del Kaddisch, una preghiera che è una lode di Dio e che deve portare tranquillità e pace all’anima del defunto”. Il filosofo Schopenhauer, libero pensatore, scrive nella sua opera: “Esperimento sulla possibilità di vedere gli spiriti”: “La negazione della possibilità di una vera apparizione dopo la morte, dunque in certo senso della presenza reale e personale di un defunto, non può basarsi su nient’altro che sulla persuasione che la morte sia l’assoluto annullamento dell’uomo. Finché manca questa persuasione non si può escludere che un essere che esiste ancora in un qualche luogo, non si possa in qualche modo manifestare e non possa influire su un altro, che pur si trovi in un altro stato”.".

Pregare per i morti e le anime del Purgatorio non è solo un modo per pulirsi la coscienza ma anche un modo per proteggere quell'anima dal male.
Infatti, la lotta tra bene e male va oltre ciò che è visibile.
Se così non fosse, non vi sarebbero l'Inferno ed il Purgatorio.
Il fatto che vi sia l'Inferno, significa che vi sono delle anime che si sono corrotte irrimediabilmente.
Il fatto che vi sia anche il Purgatorio significa che vi sono delle anime che, pur potendosi salvare, hanno conosciuto il male e da esso si sono fatte "infettare".
Ora, da ciò, possiamo capire quello che è veramente il male.
Il male è tutto ciò che si oppone a Dio e che porta l'uomo alla distruzione di sé stesso e degli altri.
Il male è, prima di tutto, inganno.
Per farvi capire ciò, vi cito un fatto che riguarda San Martino di Tours, che giusto oggi si festeggia.
San Martino, infatti, non fu famoso solo per avere dato metà del mantello a un mendicante ma anche per essere stato tentato da Satana.
Questi gli si presentò spacciandosi per Gesù Cristo risorto chiedendogli di inginocchiarsi davanti a lui.
San Martino, però, scoprì l'inganno e non si fece corrompere.
Infatti, Gesù predicava la semplicità.
Satana, invece, si presentò come un re pieno di sfarzi, alludendo al fatto che Gesù risorto fosse davvero un re, come dice anche la Bibbia.
Quindi, il maligno usò le Sacre Scritture per compiere il male.
Però, molto spesso, il male agisce sulle nostre debolezze.
Noi uomini, purtroppo, abbiamo brama di potere, di denaro e di tutto ciò che è materiale.
Intendiamoci, il denaro in sé non è cattivo, come non è cattivo il potere.
E' cattiva la brama dell'uomo che punta a divinizzare questi come tutte le altre cose materiali.
Quindi, per affrontare il male serve quindi una grande forza interiore e mettere da parte ogni sentimento che contrasta con il bene, quali sono l'egoismo, la vendetta e la rabbia.
Come scrisse San Paolo nella sua lettera agli Efesini (capitolo 5, versetti 10-12) bisogna indossare l'armatura di Dio per contrastare le ingegnose macchinazioni del diavolo.
Oggi, le ingegnose macchinazioni demoniache non sono solo la brama di potere o l'attaccamento alle cose materiali ma anche le idee che parlano di eguaglianza per tutti, senza tenere conto delle peculiarità di ogni singolo uomo, e di libertà intesa come "fare ciò che si vuole sempre" come anche l'indifferenza verso gli altri.
Queste idee, infatti, puntano a rendere l'uomo prigioniero di sé stesso.
Un uomo prigioniero di sé stesso è già preda del diavolo.
Cordiali saluti.

venerdì 1 luglio 2011

VIDEOGIOCHI ED ESOTERISMO





Cari amici ed amiche.

Vi parlo di una questione nota, quella del rapporto tra i videogiochi e l'esoterismo.
Non a caso, ho messo un video (che ho preso da Youtube) in cui viene fatto vedere un videogioco con cui giocavo spesso, Realms of the Haunting, un videogioco che risale al 1997 e che fu realizzato dalla Gremlin.
In questo videogioco, vi è una trama che vede Adam Randall, il figlio di un pastore anglicano, coinvolto in un'avventura in cui si imbatté in personaggi buoni e cattivi.
Tra questi ultimi è citato è citato anche il demonio Belial.
Ci sono pentacoli, versetti biblici e simboli arcaici ed occulti.
Tra l'altro, questo videogioco ha anche spezzoni di filmato che sono interpretati da attori.
Tra questi cito David Tuomi, che interpreta il protagonista Adam Randall, Marc Finn che interpreta Claude Florentine, il malvagio sacerdote, cavaliere templare e mago che tenta di portare Satana sulla Terra, Gerry Hinks, che interpreta il pastore Charles Randall, il padre di Adam, che è morto ma la cui anima è prigioniera, Dave Roberts, che interpreta Aelf, un cavaliere che in realtà è San Michele Arcangelo, Emma Powell, che interpreta Rebecca Trevisard, una giovane con poteri psichici che aiuta Adam Randall a risolvere gli enigmi, David Learner, un famoso attore britannico che interpreta il demonio Belial, Kim Durham, attore interpreta Gaul, l'Anti-Cristo, Segna Byron, l'attore che interpreta l'angelo buono Hawk che combatterà Gaul nell'Armageddon, ed altri.
In questo gioco compaiono ovunque simboli magici ed occulti.
Vi sono anche termini biblici come "Sheol" (o Sceol), il termine ebraico che viene usato per indicare l'Ade dei Greci o il Regno dei morti oppure l'Inferno, come anche le leggende persiane dello Zoroastrismo (religione di Zarathustra) come anche vocaboli anglosassoni. Ad esempio, Aelf è un termine anglosassone. Uno degli arcivescovi di Canterbury si chiamava Aelfric.
Ora, chi (come me) è appassionato di cultura medioevale (che ha forti connotazioni mistiche ed esoteriche) non corre rischi a giocare a quel videogioco.
Del resto, come ho già detto più volte, sono appassionato di cultura medioevale, specie dell'Inghilterra, come anche di cultura inglese del dei secoli XVI e XVII.
Inoltre, San Michele è uno dei miei Santi preferiti.
Tra l'altro, in quel gioco compaiono anche le leggende della Cornovaglia, che è un luogo in cui è diffuso il culto di San Michele, cosa di cui parlai nell'articolo intitolato "La devozione micaelita nell'Inghilterra medioevale".
Ora, qui potrebbe esserci un problema.
Intendiamoci, in sé, il videogioco potrebbe non creare problemi.
Chi come me, almeno un po' si documenta, può affrontare determinati discorsi.
Ad esempio, io so cos'è un pentacolo, la stella a cinque punte che era di origine pagana e che nel Medio Evo venne cristianizzata e a ll'inizio le fu attribuita una valenza positiva (poiché veniva usata dai cristiani per tenere lontano il diavolo, dato che le cinque punte indicavano le cinque piaghe di Cristo) ma che poi assunse una valenza negativa ed è usato dai satanisti.
Inoltre, ho letto qualcosa di "Daemonologie", il libro scritto da re Giacomo I Stuart (1566-1625).
Questo libro è un trattato di demonologia.
Il Medio Evo aveva forti connotazioni magiche ed esoteriche. Anche la Divina Commedia di Dante Alighieri fa accenno a ciò.
Il problema è il contesto sociale in cui viviamo, un contesto secolarizzato, in cui Dio è stato "relegato" in un angolino ma in cui, a tempo stesso, la domanda di spiritualità è rimasta la stessa.
Il rischio di cadere in certe trappole (come l'occultismo) è quindi elevato.
Tenete conto, infatti, che (ad esempio) oggi vi è una crisi generalizzata di valori, come la famiglia.
I giovani sono soli di fronte ad un mondo che ha perso la bussola.
Essi si chiudono nelle loro stanzette e si siedono di fronte ad un computer, navigando sui social-network o giocando ai videogiochi.
Molti giovani non si documentano.
Senza valori fondanti e punti di riferimento e stando sempre da soli di fronte a questo "mare magnum" di simboli i giovani rischiano di credere veramente ad una trama che, pur essendo inventata, ricorre a nozioni collegate alla realtà, rischiano di prendere il tutto per verità.
E allora, da una parte, ci si deve documentare e, dall'altra, bisogna che le famiglie, la scuola e le parrocchie tornino ad occuparsi dei giovani.
Nel va del nostro futuro.
Cordiali saluti.

GLI EBREI, MONSIGNOR BERTOGLIO E PAPA PIO XII

Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo scritto dall'"Anti UAAR-Unione Cristiani, Cattolici e Razionali".
L'articolo è intitolato "65 ebrei salvati da mons. Bertoglio grazie alle direttive di Pio XII".
Il Consigliere per gli Affari Pubblici dell'Ambasciata di Israele, Livia Link, ha consegnato a Milano la medaglia dei "Giusti tra le Nazioni" a monsignor Francesco Bertoglio. Questo riconoscimento va ai non-ebrei che salvano gli ebrei.
Durante la buia epoca nazista, monsignor Bertoglio salvò almeno 65 ebrei.
Lo fece anche sotto le direttive di Papa Pio XII, quel Papa accusato da alcuni di essere stato in silenzio durante la Shoah.
Ciò riabilita la figura di Papa Pio XII. A volte è meglio operare in silenzio che non mettersi ad urlare.
Se Papa Pio XII si fosse messo ad urlare, non solo sarebbero morti molti più ebrei ma Hitler avrebbe avuto il pretesto per attaccare il Vaticano e distruggere la Chiesa, cosa che, per altro, voleva fare.
Papa Pio XII operò in silenzio ma evitò un bagno di sangue e salvò molti più ebrei.
Papa Pio XII fu il Papa che scomunicò i comunisti e forse, visto che i ceti intellettuali erano (e sono tuttora) allineati sinistra, questi ultimi fecero sì che venisse gettata infamia su di lui, mettendolo in cattiva luce anche tra i cattolici.
Ora, la vera storia sta emergendo.
Ringrazio l'amica Irene Bertoglio che ha messo il link dell'articolo su Facebook.
Certi preti lefebvriani negazionisti e certi pseudo-cattolici dovrebbero imparare che l'antisemitismo non è compatibile con la Chiesa cattolica. Questo fu detto anche da Papi pre-Concilio Vaticano II, come Papa Pio XI.
Cordiali saluti.

mercoledì 19 gennaio 2011

LE RADICI GIUDAICHE DEL CRISTIANESIMO


Cari amici ed amiche.
Vi invito a leggere questa bellissima ricerca fatta dal giovane Morris Sonnino. Seguite il link http://host.uniroma3.it/progetti/cedir/cedir/Relazioni10/Simboli%20Ebraismo.pdf.
Questa ricerca parla della storia e di tutta la simbologia dell'Ebraismo e mi ha dato l'idea di fare questa mia ricerca sulla comune radice che c'è tra questa religione ed il Cristianesimo, la religione a cui appartengo anch'io, che sono cattolico.
Certo, tra gli ebrei e noi cristiani, ci sono delle differenze.
Ad esempio, noi cristiani non mangiamo Kosher e la spiegazione è semplice.
Ai suoi albori, il Cristianesimo era considerato come una setta del Giudaismo. Infatti, gli Apostoli (come San Pietro, il primo Papa) e la prima comunità era costituita da ebrei convertiti che continuavano a frequentare il Tempio di Gerusalemme, a farsi circoncidere e a mantenere gli usi ebraici.
Si differenziavano dagli ebrei per il fatto che celebrassero l'Eucaristia e, ovviamente, credessero in Gesù Cristo.
Poi, con la predicazione degli Apostoli (specie quella di San Paolo di Tarso) anche in pagani (ossia coloro che non erano ebrei) iniziarono a convertirsi e nacquero delle comunità cristiane al di fuori del mondo giudaico. La prima comunità cristiana proveniente dal paganesimo fu quella di Antiochia.
Questo provocò una frattura. I giudeo-cristiani vollero che la Chiesa mantenesse anche gli usi ebraici, come la circoncisione o la scelta dei cibi da mangiare. I gentilo-cristiani, i cristiani che provenivano dal mondo pagano, non erano d'accordo.
Ci fu una diatriba che sfociò nel Concilio di Gerusalemme (50 AD) che stabilì un compromesso.
Tutta questa faccenda è citata nella Bibbia, negli Atti degli Apostoli (capitolo 10, versetti 1-48 e capitolo 11 versetti 1-30) e nella Lettera di San Paolo ai Galati .
In questo compromesso si stabilì che per i cristiani ci fossero alcuni divieti (come il divieto di fornicazione) e la non obbligatorietà della circoncisione o dell'uso del cibo kasher.
Però, ad onor del vero, va riconosciuto un "valore scientifico" in certi usi ebraici.
Per esempio, l'uso del kosher ha un fondamento di verità, per quanto riguarda certe norme di igiene.
Ad esempio, mangiare carne di maiale in certe zone con un clima molto caldo può non essere salutare. Infatti, il maiale ha una carne grassa. Inoltre, nella carne di maiale ci possono essere larve e parassiti, come le Trichine, che possono generare malattie serie come la trichinosi.
Quindi, la carne di maiale andava cotta a lungo.
Grazie a Dio, oggi ci sono i controlli sanitari e c'è l'ingegneria genetica, che ha fatto sì che ci siano maiali più magri. Quindi, oggi la carne di maiale è sicura.
Un altro esempio, riguarda l'uso ebraico di lavare i vari oggetti. Anche qui ci può essere una spiegazione scientifica. Infatti, in quei tempi antichi era facile contrarre gravi malattie, come la lebbra. Nell'epoca antica vi erano commerci e popoli che si incontravano e quindi era facile contrarre determinate malattie.
Quindi, possiamo dire che quegli usi ebraici potrebbero essere stati dei veri e propri "manuali di igiene".
Con ciò, non voglio dire che noi cristiani dobbiamo trascurare l'igiene.
Anzi, direi che è bene seguire le norme di igiene, come il lavarsi le mani prima dei pasti.
Però, tra gli ebrei e noi cristiani vi sono tante cose comuni, più di quanto noi possiamo immaginare.
Non mi riferisco solo ai trentanove Libri Protocanonici del Vecchio Testamento, a Mosè, a Patriarchi e al fatto che Maria, gli Apostoli e Gesù (visto da un punto di vista storico) fossero stati ebrei.
C'è anche altro.
Un esempio è rappresentato dalle tre lingue storiche della Chiesa sono l' ebraico, il greco e il latino.
Aun altro esempio è il fatto che anche noi cristiani abbiamo i numeri, come gli ebrei.
Per esempio, nel Cristianesimo è ricorrente il 7. Ad esempio, sette sono i giorni della settimana, i Peccati capitali, i Doni dello Spirito Santo, le Chiese citate nel Libro dell'Apocalisse ed i sigilli e le trombe citate nel medesimo testo.
Il 7 indica la pienezza.
Un altro numero che ricorre è il 12. Esso indica le tribù di Israele e gli Apostoli. Nell'Apocalisse compare il 144, che è il dodici moltiplicato per dodici volte.
Un altro numero è il 3, il numero perfetto.
Esso indica la Trinità, quindi Dio stesso.
Del resto già il Vecchio Testamento parla di uno Spirito Santo, nel passo in cui parla di ossa che ritornano in vita.
Un altro numero ancora è il 666. Questo numero indica il diavolo, Satana, la Bestia.
L'origine di questo numero pare che derivi da una traslitterazione di un termine ebraico che indica l'Anticristo. L'Anticristo era identificato nell'imperatore romano Nerone (37-68 AD), colui che iniziò a perseguitare i cristiani, il cui nome traslitterato in ebraico ed in tal senso interpretato dava questo numero.
Inoltre, il sei è un "sette imperfetto", un numero umano e debole, contrapposto al sette che è perfetto e divino. Quindi, tre sei indica proprio l'"Anti-Trinità", quindi ciò che si ribellò a Dio e che a Dio si contrappone. Infatti, Lucifero fu l'angelo che si ribellò a Dio, che venne sconfitto da San Michele e che divenne il diavolo.
Anche alcuni termini ebraici sono rimasti nel Cristianesimo.
Ad esempio, proprio il termine "Satana" deriva dall'ebraico "Satan", ossia "Avversario, accusatore".
Il termine "Messia" deriva da "maschiach", ossia "unto".
Il termine "Pasqua", deriva da "Pesach" e significa "passaggio".
Certo, per noi non indica solo l'impresa di Mosè sul Mar Rosso ma, soprattutto, la morte e la Resurrezione di Gesù che salvò l'umanità con questo suo sacrificio.
Inoltre, noi cristiani usiamo molti nomi che hanno radice ebraica.
Nomi come Michele (che significa "colui che è come Dio"), Gabriele (il mio secondo nome, che significa "colui che sta alla presenza di Dio") e Raffaele (che significa "colui che guarisce per mezzo di Dio") sono gli esempi più classici.
Come gli ebrei, noi diamo importanza alla Luce.
Gli ebrei hanno l'Hanukkah mentre noi abbiamo il Natale, la festa della "Nuova Luce", Gesù Cristo, e nella Pasqua, con il rito della benedizione del fuoco, rito che si fa nella Messa di Vigilia.
Anche l'uso di certi oggetti, come l' uovo è comune tra gli ebrei e noi.
L'uovo simboleggia la nuova vita.
Noi cristiani, diamo l'importanza anche all'acqua, proprio come gli ebrei.
Essa è simbolo di vita e di purificazione. Nel nostro caso, la purificazione avviene nel Battesimo che è l'unico dei Sette Sacramenti cattolici che può essere officiato anche da un fedele laico (come me) e che oltre non è solo un rito di espiazione (come per gli ebrei) ma è anche il sigillo dell'appartenenza alla fede in Cristo.
Su Gesù Cristo, faccio una "provocazione".
Gli ebrei aspettano ancora il Messia. Noi cristiani aspettiamo ancora la seconda venuta di Cristo, la parusia.
Possono essere il Cristo della parusia ed il Messia ebraico la stessa persona?
Questi sono solo alcuni dei riferimenti alle radici comuni tra Ebraismo e Cristianesimo.
Ci sono tante altre cose. Quello che unisce noi cristiani e gli ebrei è più di quello che ci divide.
E' interessante quello che disse, durante un'omelia, don Alberto Bertozzi, il parroco della Parrocchia di San Giovanni Battista a Roncoferraro, che è la mia parrocchia, in Provincia di Mantova. Don Alberto disse che prima di Cristo c'era già una religione che parlava del nostro Dio ed era ben "collaudata".
Era ovvio che il parroco parlasse dell'Ebraismo. Ebbe ragione a dire ciò.
Gesù Cristo non venne ad abolire la Legge ma a portarla compimento.
Se ci fosse stata una reciproca conoscenza, forse certe tragedie si sarebbero potute evitare.
Tra l'altro, ci furono dottrine idiote, criminali e deleterie che disconoscevano la contiguità tra Giudaismo e Cristianesimo. Una di queste dottrine idiote, criminali e deleterie è quella del Nazismo.
Esse si rifacevano ad eresie del Cristianesimo, come il marcionismo, dottrina del vescovo di Sinope Marcione (85 AD-160 AD) che non riconosceva la continuità tra Vecchio e Nuovo Testamento. In pratica, per Marcione ed i suoi accoliti, il Dio del Vecchio Testamento era un "dio minore". Il Nazismo si rifaceva a dottrine simili.
Dottrine come queste sono smentite dai fatti.
Del resto Adolf Hitler stesso odiava il Cristianesimo. Egli disse che un un tedesco non poteva essere cristiano perché seguace del Dio semita.
Se ci fosse stata una maggiore e reciproca conoscenza, forse certe tragedie si sarebbero evitate.
In fondo, noi cristiani siamo un po' ebrei e gli ebrei sono un po' cristiani.
Basta guardarsi bene, nel profondo.
Termino, ringraziando l'amico Morris Sonnino per la sua bellissima ricerca. Da lì ho avuto lo spunto per fare questo articolo.
Qunidi, questo articolo è anche un po' suo.
Con stima, a lui auguro ogni bene, sia da un punto di vista professionale che umano.
Visto che lui ha citato Mantova, la mia città, vi invito a visitare il sito "Mantova ebraica" (http://moked.it/mantovaebraica/).
C'è tanta storia interessante, raccontata dal rabbino di Mantova, il dottor Fabio Norsa, che non conosco direttamente ma di cui mi hanno parlato e mi hanno detto che è molto ferrato sulla storia della città virgiliana.
Vi invito a leggere anche il mio articolo intitolato "Codice Michelangelo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/codice-michelangelo.html.
Già nei secoli passati, c'era chi vedeva la fratellanza tra ebrei e noi.
Cordiali saluti.

martedì 7 settembre 2010

PROFEZIE DI SAN MALACHIA, VERITA' O FINZIONE?

Cari amici ed amiche.

Una scritta in latino dice:
"In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum.Finis".
La sua traduzione in italiano dice:
"Nell'ultima persecuzione di Santa Romana Chiesa siederà Pietro il Romano, che pascerà il gregge tra molte tribolazioni; passate queste, la città dei sette colli crollerà ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Amen".
Questa scritta è una profezia ed è parte di un'opera redatta da un arcivescovo irlandese di Armagh (città che oggi fa parte dell'Ulster britannico e che è sede primaziale della Chiesa irlandese).
Questo prelato visse tra il 1094 ed il 1148 ed il suo nome fu Maelmhaedoc O'Morgair, ma noi lo conosciamo come Malachia.
Oggi, egli è anche venerato come Santo.
Tra il 1143 ed il 1144, egli scrisse un'opera chiamata Prophetia de Summis Pontificibus.
In quest'opera avrebbe descritto in modo figurato tutti i Papi, da Papa Celestino II (che venne eletto nel 1143 e morì nel 1144) fino all'ultimo, che dovrebbe chiamarsi Pietro II.
Malachia, fece ciò usando anche i motti.
Per descrivere Papa Celestino II, usò il motto "Ex castro Tiberis", che significa "da un castello del Tevere".
Questi, infatti, nacque a Città di Castello, borgo sul Tevere in provincia di Perugia.
Per descrivere Papa Lucio II il motto usato fu "Inimicus expulsus" che significa "il nemico cacciato" .
Il suo cognome secolare fu, infatti, Caccianemici.
Malachia descrisse anche Papa Pio IX, usando il motto "Crux de cruce". E' un motto che ha molti significati. Questo Papa ebbe un pontificato difficile. Infatti, fu costretto a scappare da Roma nel 1848 (ove si stabilì la Repubblica Romana, che fu voluta da Giuseppe Mazzini, Carlo Armellini e Aurelio Saffi e che durò dal 09 febbraio 1849 al luglio dello stesso anno).
Tornato a Roma nel 1850, la perse nuovamente nel 1870, quando ci fu la "Breccia di Porta Pia" che decretò la fine dello Stato Pontificio ed il ruolo di Roma a nuova capitale del Regno d'Italia. Qui iniziarono ad esserci rapporti molto tesi tra lo Stato sabaudo e la Chiesa.
Ritiratosi in Vaticano, il Papa si dichiarò prigioniero.
In effetti, questa affermazione ha della verità.
Infatti, il rapporto (come è già stato detto) il rapporto tra Stato e Chiesa fu teso. Re Vittorio Emanuele II fu scomunicato.
A simboleggiare tutto ciò, fu la statua di Giordano Bruno che fu eretta in Piazza Campo dei Fiori dall'architetto massone Ettore Ferrari.
Originariamente, quella statua avrebbe dovuto avere il dito puntato verso il Vaticano.
Poi, per evitare altre tensioni, la si fece con i polsi legati.
Tre anni dopo la sua morte (avvenuta il 07 febbraio 1878) il suo corpo venne traslato nella Basilica di San Lorenzo al Verano ed il governo non diede sufficienti sicurezze per il viaggio della salma dal Vaticano alla chiesa.
Ci fu, quindi, una folla di anticlericali che insultò la figura di questo Papa.
Fu anche il Papa del Conclio Vaticano I (1860-1870) che vide lo scisma operato dal teologo tedesco Ignaz von Doellinger.
Oltre a tutto questo, nello stemma di questo Papa ci fu una croce.
Anche gli attuali Papi hanno i loro motti.
Per Papa Giovanni XXIII(1881-1963) fu usato il motto "Pastor et nauta" ("Pastore e marinaio"), forse per il fatto che fu Patriarca di Venezia, capitale di un'antica Repubblica marinara.
Per Papa Paolo VI (1897-1978), il motto "Flos florum" ("Fiore dei fiori"), per il fatto che il suo stemma avesse avuto i gigli, che simboleggiano Maria.
Per Papa Giovanni Paolo I (1912-1978), il motto fu "De media aetate Lunae" ("Il periodo medio della Luna") per il fatto che il suo pontificato durò circa un mese.
Per Papa Giovanni Paolo I, il motto usato fu "De Labore solibus" .
Forse, esso è dovuto al fatto che questo Papa avesse girato il mondo.
Per l'attuale Papa, Sua Santità Benedetto XVI, il motto è "De gloria olivae".
Il 26 aprile 2009, questo Papa canonizzò Bernardo Tolomei, fondatore dell'Ordine degli Olivetani.
Inoltre, questa frase può ricondursi anche al fatto che questo Papa fosse tedesco.
Il primo vescovo di Prussia fu un tale Cristiano di Oliva, che morì nel 1245.
Detto tutto questo, sorge una domanda.
Chi è Pietro II, detto Pietro il Romano?
Pietro il Romano, secondo la profezia, sarà l'ultimo Papa.
Così come sia il primo re di Roma e l'ultimo imperatore romano d'Occidente si chiamarono Romolo e sia il primo imperatore di Costantinopoli che l'ultimo si chiamarono Costantino, secondo la profezia, anche l'ultimo Papa porterà lo stesso nome del primo.
Per alcuni, questo Papa è lo stesso Benedetto XVI mentre per altri sarà il Papa che verrà dopo di lui.
Ora, tenendo conto del fatto che nella Storia della Chiesa vi fossero stati Papi il cui pontificato durò pochi mesi o pochi giorni, sorge un'altra domanda.
Pietro il Romano, sarà il successore di Papa Benedetto XVI nell'immediato o verrà dopo altri Papi?
Inoltre, c'è un'altra questione, quella del "Papa nero".
Alcuni, con il termine "Caput Nigrum", intendono la figura della "Testa di Moro", che è presento sullo stemma di Papa Benedetto XVI.
La "Testa di Moro" è il simbolo della Diocesi di Frisinga, di cui l'allora cardinale Joseph Alois Ratzinger fu vescovo.
Secondo altri, con il termine "Papa nero" si può indicare che il prossimo Papa possa venire dall'Africa o dal Sud America, ove una buona parte della popolazione è di colore.
Secondo altri ancora, il "Papa nero" potrebbe essere un gesuita.
Infatti, il Generale della Campagnia dei Gesuiti viene indicato con questo termine.
Vi sono, però, altre teorie che possono essere inquietanti.
Secondo alcuni, vi sarà un musulmano convertito al Cristianesimo che diventerà vescovo e che causerà uno Scisma e divisioni dentro la Chiesa e tra i cristiani.
Sarà forse questa la "Grande Apostasia" ?
Il "Papa nero" potrebbe essere il falso profeta che allontanerà molti fedeli da Cristo e li farà deviare dalla retta via e di cui parlano i tre Vangeli sinottici e l'Apocalisse?
Secondo alcuni pare che questa figura non sia nemmeno un ecclesiastico ma un regnante secolare, forse un capo di Stato.
Vi sono anche gruppi di cattolici tradizionalisti che non riconoscono i Papi che vennero dopo il Concilio Vaticano II.
Questi gruppi chiamati Sedevacantisti ritengono eretici gli attuali Papi e parlano di Rivelazioni private.
Certamente, ci sono molte congetture intorno alle profezie di San Malachia.
Tra l'altro, molte di esse sono risultate postume rispetto alla morte del Santo.
Queste potrebbero essere vere (e trascritte) o false?
Quindi, si deve stare molto attenti.
A volte, le parole possono essere più pericolose delle armi.
Cordiali saluti.

mercoledì 25 agosto 2010

SANTUARIO DELLA MADONNA DI SAN LUCA, LA VERA ANIMA DI BOLOGNA




Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, vorrei fare un augurio.
Il mio augurio è che in Terra Santa le cose si mettano a posto.
Riguardo ad essa, ricevo delle informazioni dall'amico Riccardo Di Giuseppe.
Lì, ora, c'è l'amico Morris Sonnino che sta vedendo da vicino ogni cosa di quel posto ed ogni situazione che vi succede.
Sarebbe proprio il caso di pregare per Israele e per la pace in quell'area, magari nel luogo di culto che sto per presentarvi, il Santuario della Madonna di San Luca, a Bologna.
Questa chiesa si trova su un colle appenninico che si affaccia sulla Pianura Padana ed è molto importante per i bolognesi e non solo.
Il nome deriva dall'icona bizantina, che secondo una leggenda fu attribuita a San Luca.
Secondo quanto raccontato da Graziolo Accarisi, giureconsulto felsineo del XV secolo, l'icona proviene da Costantinopoli.
Lì, venne un pellegrino-eremita greco (che secondo un documento del 1647 si chiamava Teocle Kamnia) a cui i sacerdoti della Basilica di Hagia Sophia consegnarono l'immagine sacra perché la portasse su un colle detto "Colle della Guardia", perché sull'immagine stessa vi fu un'iscrizione che lo disse.
Arrivato a Roma, quell'eremita seppe dal senatore felsineo Pascipovero che quel colle si trovava Bologna.
Arrivata a Bologna, l'immagine fu accolta con tutti gli onori.
Su quel colle vi fu un eremo in cui visse Angelica Bonfantini che il 30 luglio 1192 decise di darsi alla vita eremitica e che professò i voti nel ramo femminile dei canonici di Santa Maria in Reno.
Papa Celestino III si interessò a ciò e nel 24 agosto 1193 ordinò al vescovo di Bologna Gerardo di Gisla la costruzione della nuova chiesa, su richiesta di Angelica.
In seguito, il luogo divenne importante e ci furono molti pellegrinaggi e di conseguenza molti introiti che furono portati dalle offerte
Ci fu una disputa con i canonici renani. In quanto Canonichessa, Angelica avrebbe dovuto lasciare tutti gli introiti ai canonici renani ma questa si oppose.
La controversia si risolse solo il 13 marzo 1206.
La chiesa fu sotto il controllo diretto del Papa.
Angelica morì attorno al 1244 e la chiesa fu affidata in gestione alle suore agostiniane dell'eremo di Ronzano.
Nel 1258, Papa Alessandro IV diede l'esenzione dal controllo del vescovo di Bologna.
Vent'anni dopo, per volere del cardinale fra Latino, le suore agostiniane vennero affiliate all'Ordine domenicano.
Nel 1290, alle monache fu permesso di edificare fuori da Porta Saragozza, ove ora sorge la chiesa di San Giuseppe.
I due ordini avevano un'unica Superiora nel convento di San Mattia.
Nel 1348, Papa Eugenio IV ordinò che la chiesa venisse assoggettata a questo convento.
Nel 1433 ci fu un miracolo.
Il 05 luglio di quell'anno, con una processione che portò l'immagine nella città di Bologna, vennero fermate delle piogge che stavano distruggendo il raccolto.
In seguito, grazie alle numerose donazioni, la Compagnia di Santa Maria della Morte (che aveva in cura l'icona) rinnovò l'edificio sacro che era costituito da un vano rettangolare con volte a crociera ed una cappella poligonale che ospitava l'icona.
Dal 1603 al 1713 ci furono ampliamenti ed ammodernamenti che furono caratterizzati dall'aggiunta di quattro nuove cappelle e 1708 (grazie ad un lascito del legato pontificio Lazzaro Pallavicini) nel fu fatta una nuova cappella con marmi policromi. Nel 1616 fu rifatto il campanile.
I lavori furono diretti da Carlo Francesco Dotti e Donato Fasano.
L'altare barocco da Giovanni Antonio Ferri e fu realizzato dai tagliapietre Ranghieri.
el 1723 iniziarono i lavori di costruzione della chiesa attuale.
I lavori furono guidati dall'architetto Carlo Francesco Dotti, che su idea del frate servita Andrea Sacchi, realizzò la chiesa a pianta ovale con una una cupola.
Nel 1743 la chiesa quattrocentesca fu demolita e l'attuale chiesa in stile barocco prese il suo posto.
Il 25 marzo 1765, l'arcivescovo di Bologna, cardinale Vincenzo Malvezzi, inaugurò la chiesa.
La cupola, la facciata e le tribune laterali esterne furono terminate da Giovanni Giacomo Ditti, figlio di Carlo.
L'11 febbraio 1799, le suore dovettero abbandonare il santuario.
Infatti, il convento di San Mattia fu soppresso da Napoleone.
A loro successero i domenicani, fino 1824, anno in cui la chiesa fu assoggettata all'arcivescovo dal cardinale Carlo Opizzoni.
Da allora, la chiesa è gestita da sacerdoti diocesani e da un vicario vescovile.
Nel 1815 ci furono nuovi lavori per la realizzazione dei marmi della cappella maggiore.
Nel 1874 fu dichiarata monumento nazionale e Papa Pio X la dichiarò Basilica minore.
Fra il 1922 ed il 1950 venne decorata la cupola.
Fra il 1938 ed il 1950 fu risistemato il piazzale antistante, per volere del cardinale Giovanni Battista Nasalli Rocca.
Dal 1930 al 1994 lì vicino ci fu un orfanotrofio, che in seguito fu collocato vicino al porticato iniziato da Gian Giacomo Monti e finito da Francesco Monti Bendini e Carlo Francesco Dotti tra il XVII ed il XVIII secolo. Con i suoi 3,796 questo porticato che si inerpica sul colle è il più lungo del mondo.
Esso è caratterizzato da 15 cappelle dei Misteri del Rosario e da 666 archi.
Il numero non è casuale.
Esso è il numero della Bestia, l'Anticristo (Apocalisse 13, 18) e che in riferimento alla traduzione dalle lettere ebraiche indicava l'imperatore romano Nerone.
Il porticato doveva simboleggiare il serpente che venne schiacciato dalla Madonna (Genesi 3, 15).
Infatti, durante gli esorcismi gli indemoniati si mettono ad urlare quando si nomina la Madonna, perché ella rappresenta l'umiltà contro l'arroganza, il servizio verso il prossimo contro l'egoismo e l'obbedienza contro la ribellione.
Insomma, questo Santuario è un itineriario pieno di arte e soprattutto di fede.
Quando passate sulle autostrade A1 Milano-Napoli e A14 Bologna-Taranto lo vedete.
Forse, potreste riflettere sul fatto che lassù c'è Qualcuno che protegge tutti quanti noi.
Questa è la vera anima di Bologna e, forse, gli stessi bolognesi dovrebbero riscoprirla e valorizzarla.
Cordiali saluti.




martedì 24 agosto 2010

DA UN ESTREMO ALL'ALTRO




Cari amici ed amiche.
Con un aforisma, il noto scrittore britannico dell'Ottocento Oscar Wilde disse:
"La Chiesa cattolica è per i Santi e per i peccatori, per le persone rispettabili è sufficiente la Chiesa anglicana".
Io credo che Wilde (che in punto di morte si fece cattolico) non si riferisse alla Chiesa anglicana in quanto tale.
La Chiesa anglicana è una Chiesa sorella di quella cattolica e con essa ha molte cose in comune.
Inoltre, anche nell'anglicanesimo ci sono figure sante ed eroiche. Un esempio è re Carlo I Stuart (1600-1649).
Io credo che lui avesse fatto un attacco contro quella società della famosa "età vittoriana", il periodo in cui sul trono britannico sedeva la regina Vittoria di Hannover (1819-1901).
Fu l'epoca dei vari Benjamin Disraeli e di William Ewart Gladstone.
In quel periodo, la società ebbe un costume rigido, caratterizzato da cose positive, come il valore della religione, la famiglia, il lavoro e la carriera, la buona educazione, la scuola, la carità e l'igiene personale.
Il tutto, però, fu esasperato a tal punto che si trasformò in conformismo, se non in vera e propria ipocrisia.
Nella società di quel periodo ogni emozione veniva repressa.
Ad esempio, le famiglie davano ai figli punizioni molto severe e la donna era sottomessa al marito.
Ci fu un'ondata di puritanesimo molto forte.
La Chiesa anglicana faceva parte di quel sistema, in quanto retta dalla monarchia britannica, l'istituzione che rappresentava quel tipo di società.
Forse, per questo motivo Wilde fece questo aforisma.
Da quel periodo ad oggi ci furono molti progressi, come le tecnologie ed i diritti della donna.
Purtroppo, se all'epoca vittoriana vi era una situazione di estremo rigorismo, oggi vi è la situazione opposta.
Dal Sessantotto ad oggi, si affermarono l'individualismo, l'egoismo, lo scarso senso civico ed anche la cattiva educazione.
Fu proprio nel Sessantotto che si affermò la "cultura del fai ciò che vuoi e fregatene degli resto".
Anche nella scuola vi sono segni di decadimento.
Molti degli stessi insegnanti, influenzati da certe dottrine del Sessantotto, non danno più un sano contributo all'educazione dei giovani.
Si moltiplicano così gli atti di bullismo e vi è un cattivo insegnamento delle materie.
Se la scuola è in crisi, le famiglie sono messe peggio.
Molte di esse si sfasciano ed i figli si trovano ad avere un solo genitore.
Anche il valore della carità latita e quando esso è presente, spesso si trasforma in un vergognoso buonismo che porta a gestire molto male certe situazioni.
La religione è spesso irrisa. Io ne so qualcosa, per esperienza diretta.
Anzi, vi è anche un "ateismo militante" che attacca la fede ed i valori che essa esprime.
Si vogliono togliere i crocifissi dalle scuole e dagli uffici pubblici ed impedire ai bambini di fare i presepi e di cantare le canzoni natalizie.
Chi cerca di parlare di Cristo viene visto come un fanatico.
Forse, noi dovremmo recuperare un po' di quel "rigore vittoriano".
Dovremmo recuperare il senso del rispetto tra persone ed i valori di una buona istruzione, della famiglia e della fede, senza gli eccessi di quell'epoca.
Dovremmo anche riprendere la nozione di carità, senza i buonismi.
Almeno, la società vittoriana non voleva che vi fosse la delinquenza, cosa che, in nome di un certo buonismo, nell' Italia di oggi si sta producendo.
La vera carità punta al bene ed evita che ci siano altri potenziali delinquenti.
Anche questo vuole dire cercare di essere dei buoni cristiani.
Cordiali saluti.

martedì 20 luglio 2010

COSTITUZIONE CIVILE DEL CLERO, IL PRIMO CRIMINE LAICISTA

Cari amici ed amiche.

Leggete anche il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/la-chiesa-e-gli-stati.html.
Certamente, il 14 luglio 1789 ci furono degli avvenimenti molti importanti ed alcuni di questi furono drammatici.
In Francia scoppiò una rivoluzione che cambiò e stravolse il volto dell'Europa.
Purtroppo, in questo quadro vi furono anche parecchi crimini.
Del più grande fu vittima la Chiesa.
Sulla Rivoluzione francese si sono create delle teorie.
La prima dice che essa fosse stata una rivoluzione apertamente antireligiosa e che incarcerava e massacrava i preti.
La seconda dice che i rapporti tra la Chiesa e ed governo rivoluzionario francese fossero peggiorati in modo accidentale, a causa di malintesi con il Papato.
Per molti, la verità sta nel mezzo e dice che all'inizio la rivoluzione non fosse stata antireligiosa (anche se anticlericale) ed i membri dell'Assemblea costituente vollero ricostruire la Francia intorno al Cristianesimo ma dice anche definire come "accidentale" quello che avvenne dopo significherebbe minimizzare la portata degli eventi.
Io, invece, ho un'altra teoria
Credo, infatti, che tutto fosse stato un piano quasi criminale di fare fuori la Chiesa e di levare Dio dalla vita pubblica del cittadino ciò si può desumere dalla Costituzione civile del clero, che fu approvata il 12 luglio 1790.
Essa impose ai vescovi e ai preti di GIURARE FEDELTA' allo Stato francese.
Il clero diventò così un corpo di impiegati stipendiati dallo Stato, anche perché le terre della Chiesa vennero confiscate.
Vennero soppresse 52 diocesi e molte parrocchie.
Inoltre, i vescovi divennero eleggibili.
Tutti i membri del clero dovevano giurare fedeltà allo Stato, pena la perdita dell'ufficio e dello stipendio.
Il 24 febbraio 1791, il vescovo costituzionale Charles Maurice de Talleyrand (nella foto) consacrò due vescovi.
Il suo collega Gobel ne consacrò trentasei.
Dopo un esame chiesto alla Santa Sede da re Luigi XVI, Papa Pio VI condannò la Costituzione civile del clero, con il breve "Quod aliquantum" il 10 marzo 1791.
Questo spaccò la Chiesa francese in clero costituzionale (che giurò) e clero refrattario. Da lì ci furono le persecuzioni contro la Chiesa.
Ora, la Costituzione civile del clero potrebbe essere stata una MOSSA PER TENTARE DI DISTRUGGERE LA CHIESA E DI LEVARE DIO DALLA VITA PUBBLICA.
Infatti, sotto l'apparenza di una volontà di ristrutturare e rigenerare la Chiesa francese potrebbe esservi stata quella di metterla sotto il controllo dello Stato, di dividerla e di renderla impotente.
Prima, lo Stato si prese le sue terre ed i suoi beni e soppresse vari ordini perché contemplativi e giudicati come inutili.
Poi, con la Costituzione civile del clero, esso si prese di fatto il controllo del suo apparato ed impose il giuramento ai suoi membri.
Quindi, ciò smentisce il fatto che la Rivoluzione francese fosse stata liberale.
L'imposizione di un giuramento non non fa parte di una cultura liberale.
Inoltre, essa fu ispirata al pensiero dei vari Voltaire, Montesquieu, Rousseau e di altri illuministi.
Ora, passando dalla serenità insulare dell'Inghilterra alla Francia i principi dell'Illuminsmo divennero estremi e da una semplice visione laica ma non antireligiosa essi ne acquisirono fortemente antireligiosa ed in particolare anticristiana.
Voltaire, ad esempio, si firmava con il nome di "Christomoque", ossia derisore di Cristo.
Ora, la Rivoluzione francese fu proprio l'occasione per affermare questi principi.
Inoltre, non credo che i membri dell'Assemblea Costituente non avrebbero tenuto conto di un'eventuale opposizione del Papa alla Costituzione civile del clero.
Anche se la Chiesa cattolica francese aveva le connotazioni di una Chiesa nazionale (di qui il nome di "Chiesa gallicana") era altrettanto vero che essa fu un pilastro della Chiesa universale.
Quindi, potremmo dire che era tutto calcolato.
Era calcolato che la Chiesa gallicana si sarebbe spaccata nel clero costituzionale e in quello refrattario e che, con il pretesto di eliminare quest'ultimo in quanto controrivoluzionario, i rivoluzionari avrebbero attaccato la Chiesa, cosa che avvenne in seguito con la scristianizzazione voluta dal movimento di Jacques-René Hébert.
La Chiesa sarebbe stata così dimezzata e, tenendo conto del fatto che il clero costituzionale non si sarebbe opposto allo Stato, non avrebbe avuto più la forza di portare il messaggio cristiano.
Quindi, la Chiesa cattolica francese non solo perse il ruolo di Chiesa di Stato ma visse la situazione di dovere convivere con uno Stato ostile e che puntava a distruggerla.
In pratica, ci fu un ritorno al periodo che precedette il 313 AD.
La nascita di culti rivoluzionari dedicati alla "Dea Ragione" e all'"Essere Supremo", voluti ed imposti dai giacobini e dagli hebertisti, erano (di fatto) dei culti neopagani.
Certo, ad onor del vero, va detto che Robespierre cercò di moderare la scristianizzazione perché temeva che potesse spaccare la società francese ma il suo stesso movimento non fece nulla per evitarla.
Anzi, la promosse.
Inoltre, sorge questa domanda.
Se lo Stato avesse fatto una legge contro il Cristianesimo, cosa avrebbe fatto il clero costituzionale?
Se non avesse obbedito, di sicuro, avrebbe perso il posto e se si fosse piegato, di certo, avrebbe fatto apostasia.
La cosa non va sottovalutata.
Inoltre, da quelle dinamiche nacquero gli attuali laicismi (spesso beceri) e la "Statolatria" che trasforma l'istituzione civile in un Moloch e che nei tempi passati degenerò nei totalitarismi come Nazismo, Fascismo e Comunismo.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.