Cari amici ed amiche,
come riporta "Il Giornale", Giampaolo Scafarto, capitano dei carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) è infatti indagato dalla procura di Roma perché avrebbe attribuito ad Alfredo Romeo parole che lo collegavano direttamente a Tiziano Renzi.
The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
Il mio libro
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
Il mio libro
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Visualizzazione post con etichetta Una riflessione.. Mostra tutti i post
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lunedì 10 aprile 2017
sabato 13 agosto 2016
Non tutti i musulmani sono terroristi...ma tutti i terroristi sono musulmani
Cari amici ed amiche,
riprendo le parole di Abel Rahman al Rashed, un giornalista saudita che sul suo giornale scrisse:
venerdì 20 febbraio 2015
venerdì 7 novembre 2014
venerdì 31 gennaio 2014
Amanda Knox e Raffaele Sollecito condannati
Cari amici ed amiche.
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati condannati nel nuovo processo di appello per l'omicidio di Meredith Kercher.
Amanda Knox e Raffaele Sollecito sono stati condannati nel nuovo processo di appello per l'omicidio di Meredith Kercher.
mercoledì 15 gennaio 2014
mercoledì 25 dicembre 2013
mercoledì 16 ottobre 2013
Caro don Floriano Abramowicz, lei non mi rappresenta!
Cari amici ed amiche.
Leggete l'articolo del "Gazzettino" che è intitolato "Don Floriano onora il boia Priebke con una messa: "Era un amico"".
Leggete l'articolo del "Gazzettino" che è intitolato "Don Floriano onora il boia Priebke con una messa: "Era un amico"".
domenica 6 ottobre 2013
venerdì 5 aprile 2013
lunedì 1 ottobre 2012
Papa Pio XII, una voce isolata nel mondo di Hitler!
Cari amici ed amiche.
Il mio "collaboratore in pectore" , l'amico Angelo Fazio, ha trovato su Facebook questa foto, con questa didascalia:
Il mio "collaboratore in pectore" , l'amico Angelo Fazio, ha trovato su Facebook questa foto, con questa didascalia:
mercoledì 19 settembre 2012
Gesù sposato? Ma non fatemi ridere!
Cari amici ed amiche.
Sul blog "Campari & de Maistre" c'è un articolo intitolato "Gesù era sposato, ma anche no. La solita strategia di disinformazione di massa".
Sul blog "Campari & de Maistre" c'è un articolo intitolato "Gesù era sposato, ma anche no. La solita strategia di disinformazione di massa".
lunedì 13 agosto 2012
La lettera di Anat Hila Levi al sindaco di Trieste
Cari amici ed amiche.
Qualche settimana fa, l'amica Anat Hila Levi aveva fatto pubblicare questa lettera al sindaco di Trieste Roberto Consolini sul giornale "Il Piccolo".
Io la voglio pubblicare perché è molto bella ed è molto interessante:
" Caro Sindaco di Trieste,
ci siamo incontrati un mese fa in occasione della cerimonia per il centenario della sinagoga di Trieste. Ho ascoltato con attenzione il suo intervento che mi permetta, avrei preferito più profondo vista la sua presenza in luogo sacro per la religione ebraica, storico e culturale per la città tutta.
La scorsa settimana a Trieste, città che amo, durante una delle mie periodiche visite, ho avuto modo di visitare la mostra "La Palestina della convivenza - Storia dei Palestinesi" Percorso di testi e immagini dal 1880 al 1948.
Alcuni pannelli ed in particolare l’ultimo, mi hanno colpito al cuore per l’assoluta menzogna storica che i testi esprimevano relativamente alla Palestina ed ai Palestinesi.
Come lei saprà:
Palestina è la denominazione romana della provincia che risale all'epoca dell'imperatore Adriano, nel 135 d.C., quando il nome ufficiale Syria Palaestina sostituì il precedente Iudaea includendo anche altre entità amministrative: Samaria, Galiaelea, Philistaea e Perea. Il cambio di denominazione del governatorato romano suggerisce la rottura politica fra l'impero e le autorità locali presso gli Ebrei (o Giudei) dopo che avevano soffocato le ultime ribellioni ebraiche e distrutto oltre al Tempio anche la città di Gerusalemme con lo scopo di farla finita con la religione ebraica sino al punto di punire con la morte il suo insegnamento.
Nel tempo non riuscirono ad imporre nell’uso un nuovo nome a Gerusalemme ma riuscirono a sostituire il nome Palestina a Giudea. Il nome Palestina era tuttavia un toponimo già noto, introdotto da Erodoto e utilizzato dai Greci.
"Filistea" (italianizzazione del termine biblico "Peleshet", ebraico פלשת Pəléšeth, P(e) léshet) è il toponimo da cui è derivato il latino "Palaestina", dunque "Palestina" è un nome ispirato al popolo dei Filistei che viveva nella zona costiera a sud-ovest dell’attuale Israele . In epoca biblica i Filistei si scontrarono con gli Israeliti per un lungo periodo, subirono sconfitte ma vinsero alcune battaglie ai tempi del profeta Amos, vennero infine sottomessi da re David e forse definitivamente sterminati, scomparvero definitivamente come nazione e non sono più citati dai tempi delle invasioni degli Assiri.
Per quanto riguarda il popolo palestinese, credo non servano altre spiegazioni o commenti dopo aver letto le parole che seguono, relative ad un’intervista a Zahir Muhsein che fu un leader dell’OLP, che rilasciò al giornale olandese Trouw nel lontano marzo 1977 affermando:
“Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l’unità araba contro lo Stato d’Israele. In realtà oggi non c’è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poichè gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l’esistenza di un distinto “popolo palestinese” da opporre al sionismo. Per ragioni strategiche la Giordania, che è uno stato sovrano con confini ben definiti non può vantare diritti su Haifa e Jaffa mentre io, come palestinese, posso senz’altro vantare diritti su Haifa, Jaffa, Beersheva e Gerusalemme. Comunque nel momento in cui i nostri diritti saranno riconosciuti non attenderemo nemmeno un minuto per unire la Palestina alla Giordania.”
Caro sindaco, la mia educazione ebraica e israeliana è democratica e non proibisce a nessuno di esprimere la propria idea sulla storia, ma qui si tratta di menzogna, mal informazione, cattiveria e persino odio. Antisemitismo moderno, anti-Israele. L’ignoranza porta molta cattiveria.
Io mi sono davvero meravigliata di lei e dell’assessore della cultura che non ha verificato l’attività in una città come Trieste che avrebbe chiesto questa maggior sensibilità.
Io la invito a fare una bella visita nella terra di Israele e sono disposta ad accompagnarla con piacere per capire e riflettere.
Cordiale shalom
Anat Hila Levi
Italo Israeliana
Presidente dell’Associazione Pordenonese Italia Israele
Membro di K.K.L
Membro della comunità ebraica italiana
Figlia di un’eroina della guerra arabo-israeliana 1948
Docente storia di ebraismo, Israele e storia ebraica".
Questa lettera mi è piaciuta e la condivido.
Prima di tutto, faccio i complimenti ad Anat per i particolari storici.
I riferimenti storici che ha fatto sono veri.
Ad esempio, il nome "Palestina" è di epoca romana e tutt'al più si può identificare come "Palestina" la provincia dell'Impero Romano e non il presunto Stato arabo che qualcuno vorrebbe fare ai danni di Israele.
Vorrei fare delle considerazioni.
In primo luogo, l'antisionismo è antisemitismo a tutti gli effetti.
Gli antisionisti dicono di essere a favore degli ebrei ma contro contro tutti i crimini fatti "in nome di Dio".
Ora, questa frase non ha senso.
Nel mondo ci sono tante guerre fatte "in nome di Dio".
Basti pensare ai numerosi cristiani (miei correligionari) che vengono uccisi in Nigeria dai fondamentalisti islamici.
Eppure i vari "pacifisti" ed antisionisti non dicono nulla.
Invece, quando un soldato israeliano difende il suo Paese da un attacco terroristico, questi viene visto come "criminale di guerra e quant'altro".
Se questo non è antisemitismo, io sono il re d'Inghilterra.
Inoltre, una grossa bugia che viene detta è quella che dice che gli ebrei e gli Israeliani siano tutelati.
Ciò non è vero!
Infatti, "in nome della pace", gli Israeliani sono stati costretti a cedere pezzi di terra del proprio Paese.
Purtroppo, è vero che l'ignoranza genera cattiveria.
Ieri ho avuto la prova di ciò.
Sabato, infatti, avevo condiviso una foto su Facebook.
Questa foto aveva un mio articolo che parlava in favore di Israele!
Alcune persone sul social network (che tra l'altro non facevano parte della mia lista amici) sono intervenute offendendo alcuni dei miei interlocutori.
Qualcuno di questi ultimi è stato anche minacciato.
Anch'io ho ricevuto insulti e minacce.
Io sono stato anche apostrofato come "vergogna dei cattolici".
Io ed i miei interlocutori siamo stato accusati di essere " favorevoli ai genocidi" di ogni altra nefandezza.
Respingo queste accuse e questi insulti al mittente.
Sono solidale con la persona che è stata minacciata.
Le persone che hanno detto queste idiozie, hanno parlato di "apartheid" perpetrata da parte degli Israeliani ai danni degli Arabi e hanno detto ogni cosa infame contro Israele.
Ciò è prodotto dell'ignoranza.
Il vero nemico è l'ignoranza.
Sconfiggiamola!
Cordiali saluti.
Qualche settimana fa, l'amica Anat Hila Levi aveva fatto pubblicare questa lettera al sindaco di Trieste Roberto Consolini sul giornale "Il Piccolo".
Io la voglio pubblicare perché è molto bella ed è molto interessante:
" Caro Sindaco di Trieste,
ci siamo incontrati un mese fa in occasione della cerimonia per il centenario della sinagoga di Trieste. Ho ascoltato con attenzione il suo intervento che mi permetta, avrei preferito più profondo vista la sua presenza in luogo sacro per la religione ebraica, storico e culturale per la città tutta.
La scorsa settimana a Trieste, città che amo, durante una delle mie periodiche visite, ho avuto modo di visitare la mostra "La Palestina della convivenza - Storia dei Palestinesi" Percorso di testi e immagini dal 1880 al 1948.
Alcuni pannelli ed in particolare l’ultimo, mi hanno colpito al cuore per l’assoluta menzogna storica che i testi esprimevano relativamente alla Palestina ed ai Palestinesi.
Come lei saprà:
Palestina è la denominazione romana della provincia che risale all'epoca dell'imperatore Adriano, nel 135 d.C., quando il nome ufficiale Syria Palaestina sostituì il precedente Iudaea includendo anche altre entità amministrative: Samaria, Galiaelea, Philistaea e Perea. Il cambio di denominazione del governatorato romano suggerisce la rottura politica fra l'impero e le autorità locali presso gli Ebrei (o Giudei) dopo che avevano soffocato le ultime ribellioni ebraiche e distrutto oltre al Tempio anche la città di Gerusalemme con lo scopo di farla finita con la religione ebraica sino al punto di punire con la morte il suo insegnamento.
Nel tempo non riuscirono ad imporre nell’uso un nuovo nome a Gerusalemme ma riuscirono a sostituire il nome Palestina a Giudea. Il nome Palestina era tuttavia un toponimo già noto, introdotto da Erodoto e utilizzato dai Greci.
"Filistea" (italianizzazione del termine biblico "Peleshet", ebraico פלשת Pəléšeth, P(e) léshet) è il toponimo da cui è derivato il latino "Palaestina", dunque "Palestina" è un nome ispirato al popolo dei Filistei che viveva nella zona costiera a sud-ovest dell’attuale Israele . In epoca biblica i Filistei si scontrarono con gli Israeliti per un lungo periodo, subirono sconfitte ma vinsero alcune battaglie ai tempi del profeta Amos, vennero infine sottomessi da re David e forse definitivamente sterminati, scomparvero definitivamente come nazione e non sono più citati dai tempi delle invasioni degli Assiri.
Per quanto riguarda il popolo palestinese, credo non servano altre spiegazioni o commenti dopo aver letto le parole che seguono, relative ad un’intervista a Zahir Muhsein che fu un leader dell’OLP, che rilasciò al giornale olandese Trouw nel lontano marzo 1977 affermando:
“Il popolo palestinese non esiste. La creazione di uno stato palestinese è solamente un mezzo per continuare la nostra lotta per l’unità araba contro lo Stato d’Israele. In realtà oggi non c’è differenza tra giordani, palestinesi, siriani e libanesi. Oggi parliamo dell’esistenza di un popolo palestinese per ragioni politiche e strategiche poichè gli interessi nazionali arabi richiedono che venga assunta l’esistenza di un distinto “popolo palestinese” da opporre al sionismo. Per ragioni strategiche la Giordania, che è uno stato sovrano con confini ben definiti non può vantare diritti su Haifa e Jaffa mentre io, come palestinese, posso senz’altro vantare diritti su Haifa, Jaffa, Beersheva e Gerusalemme. Comunque nel momento in cui i nostri diritti saranno riconosciuti non attenderemo nemmeno un minuto per unire la Palestina alla Giordania.”
Caro sindaco, la mia educazione ebraica e israeliana è democratica e non proibisce a nessuno di esprimere la propria idea sulla storia, ma qui si tratta di menzogna, mal informazione, cattiveria e persino odio. Antisemitismo moderno, anti-Israele. L’ignoranza porta molta cattiveria.
Io mi sono davvero meravigliata di lei e dell’assessore della cultura che non ha verificato l’attività in una città come Trieste che avrebbe chiesto questa maggior sensibilità.
Io la invito a fare una bella visita nella terra di Israele e sono disposta ad accompagnarla con piacere per capire e riflettere.
Cordiale shalom
Anat Hila Levi
Italo Israeliana
Presidente dell’Associazione Pordenonese Italia Israele
Membro di K.K.L
Membro della comunità ebraica italiana
Figlia di un’eroina della guerra arabo-israeliana 1948
Docente storia di ebraismo, Israele e storia ebraica".
Questa lettera mi è piaciuta e la condivido.
Prima di tutto, faccio i complimenti ad Anat per i particolari storici.
I riferimenti storici che ha fatto sono veri.
Ad esempio, il nome "Palestina" è di epoca romana e tutt'al più si può identificare come "Palestina" la provincia dell'Impero Romano e non il presunto Stato arabo che qualcuno vorrebbe fare ai danni di Israele.
Vorrei fare delle considerazioni.
In primo luogo, l'antisionismo è antisemitismo a tutti gli effetti.
Gli antisionisti dicono di essere a favore degli ebrei ma contro contro tutti i crimini fatti "in nome di Dio".
Ora, questa frase non ha senso.
Nel mondo ci sono tante guerre fatte "in nome di Dio".
Basti pensare ai numerosi cristiani (miei correligionari) che vengono uccisi in Nigeria dai fondamentalisti islamici.
Eppure i vari "pacifisti" ed antisionisti non dicono nulla.
Invece, quando un soldato israeliano difende il suo Paese da un attacco terroristico, questi viene visto come "criminale di guerra e quant'altro".
Se questo non è antisemitismo, io sono il re d'Inghilterra.
Inoltre, una grossa bugia che viene detta è quella che dice che gli ebrei e gli Israeliani siano tutelati.
Ciò non è vero!
Infatti, "in nome della pace", gli Israeliani sono stati costretti a cedere pezzi di terra del proprio Paese.
Purtroppo, è vero che l'ignoranza genera cattiveria.
Ieri ho avuto la prova di ciò.
Sabato, infatti, avevo condiviso una foto su Facebook.
Questa foto aveva un mio articolo che parlava in favore di Israele!
Alcune persone sul social network (che tra l'altro non facevano parte della mia lista amici) sono intervenute offendendo alcuni dei miei interlocutori.
Qualcuno di questi ultimi è stato anche minacciato.
Anch'io ho ricevuto insulti e minacce.
Io sono stato anche apostrofato come "vergogna dei cattolici".
Io ed i miei interlocutori siamo stato accusati di essere " favorevoli ai genocidi" di ogni altra nefandezza.
Respingo queste accuse e questi insulti al mittente.
Sono solidale con la persona che è stata minacciata.
Le persone che hanno detto queste idiozie, hanno parlato di "apartheid" perpetrata da parte degli Israeliani ai danni degli Arabi e hanno detto ogni cosa infame contro Israele.
Ciò è prodotto dell'ignoranza.
Il vero nemico è l'ignoranza.
Sconfiggiamola!
Cordiali saluti.
sabato 30 giugno 2012
Lorna Campari: "Dopo il terremoto arriva la beffa per le nostre aziende".
Cari amici ed amiche.
Leggete questa nota scritta dall'amica Lorna Campari, una consigliera comunale di Porto Mantovano (Mantova):
"Non so voi, ma io mi vergogno. Porto Mantovano rientra nell’elenco dei Comuni per i quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in seguito ai recenti eventi sismici, ha disposto la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari con scadenze nel periodo compreso tra il 20 maggio ed il 30 settembre 2012. Io, cittadina che ha subìto del sisma solo la grande paura (nient’altro) godo di un privilegio alla stessa stregua di chi, in questo momento, dorme in una tenda. Vergognoso è che le aziende che hanno subìto danni strutturali e che per questo motivo hanno chiuso i battenti lasciando a casa i dipendenti, ritrovandosi alle prese con drammi economici ed umani che nemmeno posso immaginare, queste aziende, per riaprire, devono dimostrare “l’agibilità sismica”. Beh, se questi sono i tecnici, mi chiedo cosa farebbe una squadra di dilettanti al Governo. E sono proprio queste leggi, nate per tamponare situazioni di emergenza e concepite con tante difficoltà dai nostri governanti, che spesso creano le scappatoie per i furbi. Decreti poco chiari, lacunosi e imprecisi, che anziché risolvere i problemi li demandano ad altri, scaricandone oneri e costi proprio sulle spalle (e sulle tasche) di chi dovrebbero invece tutelare. Già, perché il povero sfollato, che probabilmente come ultimo pensiero ha quello di leggere i Bollettini Ufficiali, si trova costretto a pagare commercialista, ingegnere, team di tecnici per il sopralluogo, impresa per ristrutturare ed ottenere l’agibilità. Oltre al danno, la beffa. E’ una vergogna.
Lorna Campari
Porto Mantovano
in "Fuorisacco", Lettere al Direttore, La Gazzetta di Mantova, 30 giugno 2012, pag.25.".
Io appoggio in pieno quanto c'è scritto.
Quanto sta accadendo qui è vergognoso.
Il Mantovano è stato colpito pesantemente dal terremoto e le istituzioni fanno poco o non fanno nulla!
Scusate il mio linguaggio franco ma purtroppo la situazione è questa
Intanto, qui ci sono aziende e famiglie in seria difficoltà.
Già c'è una crisi che sta facendo danni ad aziende e famiglie.
Le aziende chiudono ed i disoccupati aumentano.
Io ne so qualcosa, essendo disoccupato.
Il terremoto ha complicato le cose.
Questo non è un dramma degli imprenditori, dei disoccupati o degli operai ma è un dramma di tutti.
Bisogna che le istituzioni siano più attente.
Purtroppo, la Provincia di Mantova è ignorata.
In altre zone d'Italia hanno dato soldi a destra e a manca e per molti il sisma è stato un business.
Qui, invece, vi è l'abbandono!
Questa situazione non è più accettabile.
Cordiali saluti.
Leggete questa nota scritta dall'amica Lorna Campari, una consigliera comunale di Porto Mantovano (Mantova):
"Non so voi, ma io mi vergogno. Porto Mantovano rientra nell’elenco dei Comuni per i quali il Ministero dell’Economia e delle Finanze, in seguito ai recenti eventi sismici, ha disposto la sospensione dei termini dei versamenti e degli adempimenti tributari con scadenze nel periodo compreso tra il 20 maggio ed il 30 settembre 2012. Io, cittadina che ha subìto del sisma solo la grande paura (nient’altro) godo di un privilegio alla stessa stregua di chi, in questo momento, dorme in una tenda. Vergognoso è che le aziende che hanno subìto danni strutturali e che per questo motivo hanno chiuso i battenti lasciando a casa i dipendenti, ritrovandosi alle prese con drammi economici ed umani che nemmeno posso immaginare, queste aziende, per riaprire, devono dimostrare “l’agibilità sismica”. Beh, se questi sono i tecnici, mi chiedo cosa farebbe una squadra di dilettanti al Governo. E sono proprio queste leggi, nate per tamponare situazioni di emergenza e concepite con tante difficoltà dai nostri governanti, che spesso creano le scappatoie per i furbi. Decreti poco chiari, lacunosi e imprecisi, che anziché risolvere i problemi li demandano ad altri, scaricandone oneri e costi proprio sulle spalle (e sulle tasche) di chi dovrebbero invece tutelare. Già, perché il povero sfollato, che probabilmente come ultimo pensiero ha quello di leggere i Bollettini Ufficiali, si trova costretto a pagare commercialista, ingegnere, team di tecnici per il sopralluogo, impresa per ristrutturare ed ottenere l’agibilità. Oltre al danno, la beffa. E’ una vergogna.
Lorna Campari
Porto Mantovano
in "Fuorisacco", Lettere al Direttore, La Gazzetta di Mantova, 30 giugno 2012, pag.25.".
Io appoggio in pieno quanto c'è scritto.
Quanto sta accadendo qui è vergognoso.
Il Mantovano è stato colpito pesantemente dal terremoto e le istituzioni fanno poco o non fanno nulla!
Scusate il mio linguaggio franco ma purtroppo la situazione è questa
Intanto, qui ci sono aziende e famiglie in seria difficoltà.
Già c'è una crisi che sta facendo danni ad aziende e famiglie.
Le aziende chiudono ed i disoccupati aumentano.
Io ne so qualcosa, essendo disoccupato.
Il terremoto ha complicato le cose.
Questo non è un dramma degli imprenditori, dei disoccupati o degli operai ma è un dramma di tutti.
Bisogna che le istituzioni siano più attente.
Purtroppo, la Provincia di Mantova è ignorata.
In altre zone d'Italia hanno dato soldi a destra e a manca e per molti il sisma è stato un business.
Qui, invece, vi è l'abbandono!
Questa situazione non è più accettabile.
Cordiali saluti.
mercoledì 2 novembre 2011
ERRORE DELL'EURO
Cari amici ed amiche.
Leggete questo scritto di Luigi Ferrari sul sito "Usenet" :
" Lira - euro Rivisitazioni
Al quesito di un lettore cosi' formulato:
Ecco perche' Prodi sbaglio' i conti sull'euro.
Caro Granzotto, vorrei un'informazione sul cambio lira-euro. Silvio
Berlusconi ritiene che il cambio giusto sarebbe stato a 1.500 lire,
mentre l'euro e' stato cambiato da Prodi a 1936,27 lire. Il cambio
pero' e' stato fatto sulla base dell'Ecu che era l'unita' di conto
precedente all'euro. L'ultimo giorno di quotazione delle monete del
1998, e cioe' dei rapporti di cambio bilaterali, fu quello stabilito
per fissare la moneta nazionale di ogni Paese che avrebbe adottato
l'euro stesso. Ora, prima del fatidico ultimo giorno di apertura dei
mercati dei cambi del 1998, le quotazioni dell'Ecu si aggirava intorno
alle 1940 lire, quindi un cambio a 1.500 lire non era possibile. Anche
le altre monete europee sono state cambiate in base a tale criterio.
Vorrei sapere se era veramente possibile cambiare diversamente e in
base a cosa il cambio poteva esser di 1.500 per un euro. Claudio
Pescara
Segue il commento del responsabile del rubrica.
Voglio sperare che lei, caro Pescara, non pretenda da me osservazioni
o giudizi tecnici sulla vicenda del cambio lira-euro. Perche' se cosi'
fosse avrebbe sbagliato strada: ne mastico piu' sulla scrittura
cuneiforme che di economia. Mi atterro' pertanto a fatti e circostanze
note anche a un ignorante come me.
Ad esempio che quando gli europeisti affermano, con sussiego che il
tasso di conversione fra le monete nazionali e l'euro lo indico' il
valore dell'Eco - l'unita' di conto europea - sul mercato dei cambi
il primo gennaio del 2001 - menano il can per l'aia. Non serve aver
letto Kinsey e Shumpeter per sapere che il rapporto con l'euro non
venne fissato da un semplice automatismo contabile. E' ben noto
infatti che parlarono ampiamente giornali e telegiornali. Che il
valore della lira nell'Ecu (che poi determino' il valore della lira
nell'euro) fu duramente negoziato con la Germania la quale pretendeva
una parita' a 970 mentre noi puntavamo a mille e venti lire per marco.
Solo dopo settimane di vivaci trattative si giunse all'accordo sulle
990, a riprova che il peso di una moneta non e' solo stabilito dal
mercato; i governi ci mettono, sempre che vogliano, del loro.
Ma non basta: pur partendo gia' svantaggiati, quando si tratto' di
fissare le nuove parita', smanioso di "entrare" nell'euro (al punto da
farci altri star fuori) Romano Prodi non cerco' nemmeno di negoziare o
di mettere in atto contromisure che rivalutassero la nostra moneta
rendendola piu' forte. Resto' li' col cappello in mano, accettando il
cambio senza battere ciglio, senza fare una piega.
In base a queste vicende, la risposta alla sua domanda, caro Pescara,
e' si, era possibile spuntare un cambio piu' vantaggio e fra i nostri
soci in Eurolandia c'e' chi ci riusci', vuoi con le buone , vuoi con
le cattive. Che Prodi e i prodiani affermino il contrario e' del tutto
naturale. Nella difesa dei propri errori - il Professore -
costituzionalmente un mollaccione, si fa macigno.
.........
E qui mi fermo per una breve considerazione di merito: piu' di un
dubbio che in quel tempo - tempo di parita' e di cambi - il chiedere o
il rivendicare un di piu', potesse intendersi il cambio della lira a
1.500, anziche' a 1936,27 - che forse per inciso non avrebbe dato
luogo neppure alle anzidette defezioni - ritenendo erroneamente che
piu' alto fosse stato il cambio, e piu' vantaggi ne avremmo avuti.
In realta' il cambio che avrebbe salvato - come si dice in gergo capra
e cavoli - sarebbe stato proprio a 1.500, perche' ci avrebbe senza
dubbio fatto partire inginocchiati anziche' da americani, ma ora ci
troveremo a parti invertite ossia americani invece che inginocchiati
e per giunta assillati dal problema di dover coprire in moneta stabile
- euro - debiti contratti in tempi di gestioni spensierate con
svalutazioni a due cifre.".
La questione non è rappresentata dall'Euro e dell'Europa in quanto tali ma dal valore di cambio assurdo tra la Lira e l'Euro.
E' chiaro che il valore di cambio di un Euro equivalente a 1936, 27 Lire sia favorevole a Stati come Germania e Francia.
In pratica, un Euro equivale a 2000 Lire poiché è facile arrotondare per eccesso.
Se il valore di cambio Lira-Euro fosse stato di 1500 Lire, il passaggio all'Euro sarebbe stato più agevole.
Che l'Euro fosse stato fatto a favore di Francia e Germania lo dimostra anche il fatto che l'unità di riferimento (la moneta da 1 Euro) sia di metallo e non una banconota cartacea.
La nostra Lira, ad esempio, aveva come riferimento la banconota da 1000 lire, sul modello Dollaro americano.
Infatti, anche quest'ultimo ha come riferimento la banconota, quella da 1 Dollaro.
Il Marco tedesco ed il Franco francese avevano come riferimento le monete in metallo.
Nessuno mi può smentire, visto che il Marco tedesco ed il Franco francese fanno parte della mia collezione di monete.
Quindi, per noi italiani, una moneta da un Euro non ha mai dato la percezione di valere quasi 2000 Lire.
Da qui nascono altri problemi.
Inoltre, per entrare nell'Euro, nel 1997, il Governo dell'allora presidente del Consiglio Romano Prodi, ci fece pagare una pesante tassa l'"Eurotassa".
Questa crisi dimostra la debolezza di questo Euro e di questa Europa.
Se si vuole salvare, l'Unione Europea farebbe bene a cambiare, per non essere travolta dalla crisi.
Cordiali saluti.
sabato 29 ottobre 2011
HALLOWEEN, WHY NOT?
Cari amici ed amiche.
Ho trovato giusto parlare della storia della festa di Halloween.
Questa festa si celebra alla vigilia di quella di Ognissanti, il 31 ottobre.
Il suo nome deriva dalla contrazione della denominazione dell'inglese medioevale "All Hallows Even", in cui Even significa "sera".
Infatti, alla sera si celebra il vespro.
I luoghi di origine di questa festa sono le Isole Britanniche.
Nel 610 AD, Papa Bonifacio IV fece celebrare la festa di Ognissanti il 13 maggio, come festa di tutti i martiri.
Successivamente, Papa Gregorio III la spostò al 1 novembre, sovrapponendola a quella di un culto pagano molto radicato, il culto di Samhain.
Secondo un'altra fonte, fu Sant'Odilone di Cluny a spostare la festa al 1 novembre (proprio per sradicare il culto di Samhain) nel 1048 .
Del resto, la Chiesa cristianizzò tutte le feste pagane.
Pensiamo al Natale di nostro Signore, che sostituì il "Dies Natalis Solis Invicti" che fu istituito dall'imperatore romano Aureliano, oppure al culto di San Cornelio, che sostituì quello di una divinità di origine gallica, il dio mostruoso e cornuto Cornennus.
Inoltre, la festa di Ognissanti fu spostata al 1 novembre per dare ai cristiani l'occasione di celebrare la festa e commemorare i defunti nel giorno successivo.
Nel XVII secolo, in Inghilterra, ci fu il puritanesimo che fece sopprimere tutte le feste cattoliche che erano viste come retaggi del paganesimo.
Effettivamente, la festa di Halloween ha una sottocultura proveniente dal druidismo celtico ed anche da certe tradizioni romane.
Per commemorare i morti, gli antichi Romani suonavano delle campane di bronzo e cantilenavano: "Spiriti dei miei padri, andatevene via".
I Celti, invece, non temevano i morti e lasciavano che le loro anime venissero tra i vivi e lasciavano a loro del cibo.
Inoltre, non credevano nei demoni ma nelle fate e negli elfi.
Durante la notta di Samhain, però, si temeva che questi ultimi facessero degli scherzi pericolosi agli uomini.
Da qui nacquero le storie terrificanti e la tradizione del "Trick or Treath", "dolcetto o scherzetto", in cui i bambini travestiti da demoni, fantasmi e mostri vanno in giro casa per casa a chiedere i dolcetti e chi non li dà subisce degli scherzi.
Tra gli Irlandesi si sviluppò poi una leggenda, quella di "Jack O' Lantern".
Jack fu un fabbro dissoluto che vendette l'anima al Diavolo per pagare i debiti di gioco.
Quando il diavolo venne a riscuotere, Jack lo fece bere al bar.
Jack sfidò il Diavolo dicendogli che non sarebbe stato in grado di trasformarsi in ogni cosa.
Il Diavolo (che tradizionalmente è superbo) accettò la sfida e si trasformò in una moneta con cui avrebbe pagato la bevuta.
In realtà, Jack prese la moneta e la mise in tasca con una croce d'argento.
Allora, si accordò con il Diavolo che l'avrebbe lasciato in pace per un anno, per fare sì che si potesse redimere.
Non fu così.
Jack rimase un dissoluto e trascurò la moglie e gli impegni religiosi.
Allora, il Maligno tornò per riscuotere l'anima ma Jack lo gabbò ancora, stringendo con lui un patto che prevedeva che l'avrebbe lasciato in pace per dieci anni.
Jack morì. In Paradiso non fu voluto e non poté andare nemmeno all'Inferno, per via di quel patto con il Diavolo.
Arrivato alla porta dell'Inferno, il Demonio gli scagliò un tizzone ardente.
Jack lo prese e lo mise dentro una rapa cava per farsi luce e trovare una dimora.
Da qui nacque la tradizione della zucca intagliata con dentro la candela.
Questa festa si radicò negli USA, ove confluirono tradizioni inglesi, irlandesi, scozzesi, tedesche, italiane ed altre.
Ora, va posta questa domanda:
Perché la Chiesa cattolica non gradisce la festa di Halloween?
Che, in un certo senso, la festa di Halloween potesse essere stata in passato una sorta di "reazione" al puritanesimo spesso ipocrita della tradizione inglese del XVI e del XVII secolo è cosa vera.
Tuttavia, il problema della festa di Halloween sta proprio nella sua connotazione esoterica, per non dire neopagana.
In poche parole, si passa da un eccesso ad un altro e l'eccesso non va mai bene.
Gesù Cristo condannò ogni forma di eccesso.
Condannò gli eccessi di zelo dei farisei come la dissolutezza.
Per questo Halloween non va bene poiché, specialmente in questo periodo buio, porta la mente dell'uomo a dissacrare ciò
D'altra parte, però, non trovo giusto "usare" questa festa per condannare gli Stati Uniti d'America come fonte di ogni male.
Ricordo che in un'altra festività americana, il "Thanksgiving Day" , si ringrazia Dio.
Quindi, negli USA, Dio ha una dignità pubblica anche nelle feste civili.
Tenete conto del fatto che l'81 % degli Americani si professi cristiano e che in questo 81%, i cattolici siano oggi il gruppo più forte e rappresentano il 23, 9 % della popolazione.
Quindi, le feste civili negli USA hanno una forte connotazione cristiana, visto che Dio ha una dignità pubblica.
Provate a mettere Dio nelle feste civili europee ed italiane.
Arriverebbero i comunisti ed i vari gruppi laicisti che inizierebbero a parlare di "fondamentalismo cristiano".
Quindi, diciamo "NO" ad Halloween ma con il giusto criterio nell'approcciarsi verso le cose.
Termino, facendo notare che si può chiedere l'Indulgenza plenaria per i defunti.
Per averla, basta andare al cimitero in religioso silenzio o pregando ed essere confessati e comunicati nella settimana antecedente e in quella successiva al 1 novembre.
Sicuramente, la preghiera è meglio delle carnevalate.
Cordiali saluti.
venerdì 28 ottobre 2011
MEDIO ORIENTE E NORD AFRICA UNA SITUAZIONE DI PERICOLO!
Cari amici ed amiche.
Leggete questo articolo del sito "Masada2000" che è intitolato "Send Iran Packing to France" .
Io penso che oggi più che mai ci sia una situazione pericolosa tanto in Medio Oriente, quanto in Nord Africa.
Nell'immagine in alto, vi sono riportati i dati sulle popolazioni ebraiche che residenti in alcuni Paesi islamici. Per vederla meglio, fate un "click" su di essa.
Notate che dal 1948 al 1976 ci fu un forte calo.
Purtroppo, c'è una recrudescenza del fondamentalismo islamico tanto in Nord Africa, quanto in Medio Oriente, ove il presidente iraniano Ahmadinejad parla di soppressione di Israele e di certe indegne teorie negazioniste della tragedia della Shoah.
Sembra Hitler.
Provo un senso di orrore quando lo vedo in televisione o sui giornali.
Ad essere in pericolo non sono sono solo gli ebrei ed Israele ma anche i cristiani delle varie confessioni.
Ad esempio, se, in totale libertà, un musulmano si fa ebreo o cristiano, questi rischia la morte perché accusato di "apostasia".
E' follia pura!
Il mondo civile deve prendere posizione su ciò.
Pensiamo, ad esempio, ai copti in Egitto.
Forse, la "Primavera araba" potrebbe essere un "cavallo di Troia" del fondamentalismo islamico.
Ad esempio, il fatto che in Libia sia voglia mettere la Shari'a deve farci intuire ciò.
Cordiali saluti.
lunedì 8 novembre 2010
SOCIAL-NETWORK, LA MIA ESPERIENZA
Cari amici ed amiche.
Internet è un "mare magnum" in cui si possono trovare molte e si possono fare molte cose.
Si possono fare ricerche e, con la nuova moda dei social-network, si può fare networking e si possono intessere anche rapporti di lavoro, amicali e quant'altro.
Prendo spunto da un mio vecchio post su questo blog che è intitolato "Giovani e social network? Analizziamo il problema", http://italiaemondo.blogspot.com/2009/10/facebook-non-e-il-vero-problema.html.
Voglio parlare dei social network (come Faceboo, Twitter, Libro Community ed altri), facendo riferimento alla mia esperienza personale.
Io mi iscrissi a Facebook nel 2009, precisamente nel febbraio del 2009.
La mia iscrizione al social-network fu fatta più per motivi "politici" che non per fare amicizia.
Infatti, nel mio Comune c'erano le elezioni ed io volevo "pubblicizzare" la mia attività politica. In questo senso, c'è anche il mio interesse per la vicenda degli italiani all'estero.
In subordine, volevo recuperare le mie amicizie esistenti, i miei ex-colleghi dell'IPSS "Don Primo Mazzolari" di Mantova, a cui sono rimasto affezionato.
Quindi, non mi ero iscritto per fare amicizia.
Eppure, molti iniziarono ad aggiungermi come "amico".
Poi, però, mi accorsi che tra loro vi erano "fakes", "trolls" e quant'altro.
Quindi, c'è da stare attenti.
Mi rivolgo, in particolare ai giovani che usano i social network, bisogna stare attenti!
Io, ad esempio, non accetto più tutte le richieste di amicizia e chi è sospettato di essere un "fake" o quant'altro, viene cacciato, se è nella mia lista amici, o non viene accettato.
Molto spesso, dietro ai profili, si nascondono persone completamente diverse.
Anzi, vorrei fare un appello anche alla politica. Bisogna valorizzare la rete della Polizia telematica.
Riguardo Facebook, in futuro, la mia permanenza non sarà certa.
Dico questo per una ragione molto semplice.
Ad oggi, la mia politica sul territorio è ferma.
Già ho questo blog e, ogni tanto e scrivo su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/) e già mi bastano e mi avanzano.
Riguardo gli amici, io ho sempre preferito il "faccia a faccia".
Intendiamoci, su Facebook, nella mia lista amici, ci sono persone che ritengo valide.
Basti citare Sveva Orlandini (con il suo "Minzolini Fan Club" che seguo con piacere ed il cui link figura tra i "preferiti" di questo blog), Giuseppe Sagliocco (http://giuseppesagliocco.blogspot.com/), Vito Schepisi (http://vitoschepisi.blogspot.com/), Riccardo Di Giuseppe (http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/), Francesca Padovese (http://mamagrizzlies.blogspot.com/), Morris Sonnino, Ricky Filosa (http://www.italiachiamaitalia.net/), Ermanno Filosa ed altri.
Certo, forse considerarli amici potrebbe essere esagerato (perché l'amicizia è anche condivisione di esperienze) però se dovessi incontrarli una stretta di mano ed eventualmente un caffè non mancherebbero.
Tuttavia, vedendo che l'attività sul mio territorio si è ridimensionata è chiaro che io debba "ridimensionare" anche la mia attività su internet, per fare "un po' di pulizia".
Seccome ero entrato in Facebook anche in funzione dell'attività politica sul mio territorio, è chiaro che, riducendosi questa, io debba ripensare alcune cose.
Certo, non ho ancora deciso nulla.
Termino dicendo a tutti che i social network possono essere utili ma si deve fare di essi un uso responsabile.
Inoltre, per fare amicizia, è meglio conoscere le persone direttamente.
Certo, anche gli amici "veri" (ossia non virtuali) possono fare male (e lo posso dire per esperienza diretta) ma almeno si sa con chi si ha a che fare.
Cordiali saluti.
Internet è un "mare magnum" in cui si possono trovare molte e si possono fare molte cose.
Si possono fare ricerche e, con la nuova moda dei social-network, si può fare networking e si possono intessere anche rapporti di lavoro, amicali e quant'altro.
Prendo spunto da un mio vecchio post su questo blog che è intitolato "Giovani e social network? Analizziamo il problema", http://italiaemondo.blogspot.com/2009/10/facebook-non-e-il-vero-problema.html.
Voglio parlare dei social network (come Faceboo, Twitter, Libro Community ed altri), facendo riferimento alla mia esperienza personale.
Io mi iscrissi a Facebook nel 2009, precisamente nel febbraio del 2009.
La mia iscrizione al social-network fu fatta più per motivi "politici" che non per fare amicizia.
Infatti, nel mio Comune c'erano le elezioni ed io volevo "pubblicizzare" la mia attività politica. In questo senso, c'è anche il mio interesse per la vicenda degli italiani all'estero.
In subordine, volevo recuperare le mie amicizie esistenti, i miei ex-colleghi dell'IPSS "Don Primo Mazzolari" di Mantova, a cui sono rimasto affezionato.
Quindi, non mi ero iscritto per fare amicizia.
Eppure, molti iniziarono ad aggiungermi come "amico".
Poi, però, mi accorsi che tra loro vi erano "fakes", "trolls" e quant'altro.
Quindi, c'è da stare attenti.
Mi rivolgo, in particolare ai giovani che usano i social network, bisogna stare attenti!
Io, ad esempio, non accetto più tutte le richieste di amicizia e chi è sospettato di essere un "fake" o quant'altro, viene cacciato, se è nella mia lista amici, o non viene accettato.
Molto spesso, dietro ai profili, si nascondono persone completamente diverse.
Anzi, vorrei fare un appello anche alla politica. Bisogna valorizzare la rete della Polizia telematica.
Riguardo Facebook, in futuro, la mia permanenza non sarà certa.
Dico questo per una ragione molto semplice.
Ad oggi, la mia politica sul territorio è ferma.
Già ho questo blog e, ogni tanto e scrivo su "Italia chiama Italia" (http://www.italiachiamaitalia.net/) e già mi bastano e mi avanzano.
Riguardo gli amici, io ho sempre preferito il "faccia a faccia".
Intendiamoci, su Facebook, nella mia lista amici, ci sono persone che ritengo valide.
Basti citare Sveva Orlandini (con il suo "Minzolini Fan Club" che seguo con piacere ed il cui link figura tra i "preferiti" di questo blog), Giuseppe Sagliocco (http://giuseppesagliocco.blogspot.com/), Vito Schepisi (http://vitoschepisi.blogspot.com/), Riccardo Di Giuseppe (http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/), Francesca Padovese (http://mamagrizzlies.blogspot.com/), Morris Sonnino, Ricky Filosa (http://www.italiachiamaitalia.net/), Ermanno Filosa ed altri.
Certo, forse considerarli amici potrebbe essere esagerato (perché l'amicizia è anche condivisione di esperienze) però se dovessi incontrarli una stretta di mano ed eventualmente un caffè non mancherebbero.
Tuttavia, vedendo che l'attività sul mio territorio si è ridimensionata è chiaro che io debba "ridimensionare" anche la mia attività su internet, per fare "un po' di pulizia".
Seccome ero entrato in Facebook anche in funzione dell'attività politica sul mio territorio, è chiaro che, riducendosi questa, io debba ripensare alcune cose.
Certo, non ho ancora deciso nulla.
Termino dicendo a tutti che i social network possono essere utili ma si deve fare di essi un uso responsabile.
Inoltre, per fare amicizia, è meglio conoscere le persone direttamente.
Certo, anche gli amici "veri" (ossia non virtuali) possono fare male (e lo posso dire per esperienza diretta) ma almeno si sa con chi si ha a che fare.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.