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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 2 agosto 2012

Cosa sta succedendo nel depuratore di Roncoferraro?

Cari amici ed amiche.

Questa mattina, ho visto qualcosa che mi ha lasciato molto perplesso al depuratore del mio paese, Roncoferraro.
Il fosso in cui il depuratore scarica era pieno.
L'acqua ha sommerso sia i condotti di uscita del depuratore e sia i troppo-pieni.
Ora, vi spiego cosa sono i troppo-pieni.
Anche se sono disoccupato, sono diplomato in chimica e biologia e ho una qualifica post-diploma di tecnico del controllo di qualità, sicurezza ed ambiente.
Di solito, all'ingresso dei depuratori vi è un pozzetto in cui si raccolgono i liquami provenienti dalle fogne.
I liquami vengono separati dai solidi grossolani, grazie ad una griglia, e portati all'impianto tramite elettropompe sommerse.
Nel depuratore, il liquame subisce il processo di ossidazione (con i fanghi attivi), decantazione, denitrificazione e clorazione.
Ora, i pozzetti sono muniti di troppo-pieni, ossia di condotti che scaricano nel corso d'acqua e servono ad evitare gli allagamenti, qualora l'impianto abbia dei problemi e non possa funzionare.
Ora, il problema è che nel depuratore di Roncoferraro i troppo-pieni scaricano nello stesso fosso in cui scarica il depuratore.
Il fosso si è riempito troppo e ha sommerso i troppo-pieni.
Questo fa sì che l'acqua del fosso entri nel pozzetto e di conseguenza nell'impianto.
Ciò aumenta le portate d'acqua nel depuratore, creando non pochi problemi.
Una portata maggiore d'acqua fa sì che ci siano turbolenze nella vasca di sedimentazione.
L'acqua non si separerebbe dal fango e porterebbe via con sé pezzi di esso.
Il fango potrebbe sballare i parametri come la COD (Domanda chimica di ossigeno che non deve andare oltre i 160 mg/l), la BOD5 (Domanda biologica di ossigeno in 5 giorni, che non deve superare i 40 mg/l), i nitrati (che non devono superare i 20 mg/l) ed i nitriti (che non devono superare i 0,6 mg/l).
Inoltre, il fango contiene batteri e ciò potrebbe essere problematico.
Quindi, il processo di depurazione rischia di non essere efficiente.
Basterebbe mettere delle valvole di non ritorno nei troppo-pieni.
Questo impedirebbe all'acqua di fosso di entrare nei pozzetti.
Cordiali saluti.


venerdì 27 luglio 2012

ILVA di Taranto, due parole

Cari amici ed amiche.

L'ILVA di Taranto chiude.
Ciò è stato deciso dalla magistratura che ha chiuso lo stabilimento siderurgico, a causa del troppo inquinamento e delle malattie a cui erano esposti operai ed abitanti.
Tra le emissioni, sono stati rilevati 4.159.300 Kg di polveri, 11.056.900 Kg di NO2, 11.343.200 Kg di SO2, 7.000 Kg di HCl, 1.300 Kg di C6H6, 338,5 Kg di idrocarburi policiclici aromatici ed altri composti ed elementi che bene non fanno.
Ora, io vorrei esprimere il mio pensiero.
Io penso che la chiusura dell'ILVA non sia la soluzione.
Infatti, gli agenti inquinanti ci sono ancora.
Invece, bisogna agire in un altro modo.
Purtroppo, di casi come l'ILVA di Taranto ce ne sono.
Qui nel Mantovano, c'è il caso dell'Enichem (ex Montedison).
Tuttavia, io penso che si debba liberare la questione ambientale dalle ideologie.
Questioni come quelle dell'ILVA di Taranto o dell'Enichem di Mantova devono essere separate dal contesto ideologico.
In pratica, bisognerà fare in modo che il problema sia risolto senza dovere chiudere gli stabilimenti per puro furore ideologico, senza che sia stato proposto nulla di alternativo.
Sicuramente, l'area dovrà essere bonificata.
Alla bonifica si dovranno aggiungere una nuova politica industriale, un nuovo modus operandi e nuove apparecchiature che possano rendere gli impianti industriali meno impattanti e garantire il lavoro e la produzione.
Sarà molto dura ma bisogna salvare l'ambiente ed i posti di lavoro.
Cordiali saluti. 



sabato 10 marzo 2012

CENTRALE A BIOGAS DI CASTELLETTO BORGO, UN CHIARIMENTO


Cari amici ed amiche.

Vorrei chiarire una questione.
Il 30 giugno scorso avevo scritto un articolo intitolato "Centrale a biogas di Castelletto Borgo, due parole".
Ora, a quell'articolo è arrivato un commento quasi ironico che recita:

"Ma si , meglio non far niente, stroncare le iniziative imprenditoriali sul nascere, tanto siamo in piena crescita,che ci facciamo con una centrale a biogas, tanto siamo pienamente autosufficenti in produzione di energia!!! concordo pienamente!!! bravo!!".

In primo luogo, voglio ricordare una cosa.
Io sono favorevole al biogas, come sono favorevole al nucleare e a tutte le altre fonti che possono sostituire i combustibili fossili.
Nel caso specifico, il problema è stato causato dal Comune di Roncoferraro.
Con il suo piano regolatore, infatti, ha fatto costruire delle case vicino alla zona in cui si dovrà fare la centrale, nonostante l'opposizione dell'imprenditore agricolo che farà fare la medesima.
Il Comune non avrebbe dovuto dare l'autorizzazione alla costruzione di case in zone.
Inoltre, il Comune di Roncoferraro ha sbagliato a non partecipare alla Conferenza dei Servizi e a portare il problema, per trovare un giusto accordo e fare costruire la centrale, che serve.
In secondo luogo, la questione delle colture da usare per il biogas si può risolvere con facilità.
Infatti, si può usare la "Phragmites australis" (la comune canna dei fossi) al posto del mais.
Nel Mantovano questa pianta è presente. La si può prendere dai fossi e coltivare nei terreni inadatti all'agricoltura.
In Piemonte stanno sperimentando ciò.
Inoltre, si possono usare anche prodotti di scarto come il melasso, il liquido che proviene dalla produzione dello zucchero dalla barbabietola.
Quindi, il problema non sussiste.
Basta avere buon senso.
Cordiali saluti.

giovedì 19 gennaio 2012

NEVE CHIMICA SU RONCOFERRARO E SULLA PROVINCIA DI MANTOVA


Cari amici ed amiche.

Leggete questo articolo sul sito del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana che è intitolato "Neve chimica!".
Esso recita:

"In alcuni giorni di questo mese, a Villanova de Bellis, a Villa Garibaldi e a Cadè, abbiamo assistito ad uno strano imbiancamento del territorio. Strano perché avvenuto in completa assenza di nubi e con una situazione di alta pressione, condizioni che non dovrebbero generare nevicate.

La sensazione è stata per molti di una cosa bizzarra, innaturale e, in effetti, in questi giorni molti organi di informazione hanno parlato della questione utilizzando l'espressione "neve chimica". Per capire meglio di cosa si tratta vi consigliamo di leggere quanto riporta Wikipedia (clicca qui) o cosa si dice in questo articolo di Meteolive (clicca qui ). In pratica sembra proprio che si tratti di particelle inquinanti che, in particolari condizioni di umidità e temperatura, cristallizzano e precipitano a terra, da qui l'espressione "neve chimica". Al di la degli aspetti "scientifici" ci interessava soffermarci su quanto, fenomeni come questo, ci portano alla dura realtà: l'inquinamento c'è, esiste, e in questi casi possiamo perfino toccarlo.

Quando si dice che la pianura padana è una delle zone più inquinate al mondo, quando ci si oppone alla costruzione di nuovi impianti con emissioni inquinanti, quando si contestano impianti che dovevano essere "verdi" e invece sono piuttosto "grigi", quando si predica che dobbiamo invertire la tendenza alla cementificazione selvaggia, quando si spiega che dobbiamo modificare alcuni nostri comportamenti, quando si fa tutto questo, una ragione c'è! Quella ragione, in questi giorni, è posata sulle nostre terre, sulle nostre case, sulla verdura dei nostri orti e sulla frutta delle nostre piante. Non più di altri giorni, ma in una forma che ci consente di vedere, toccare e, quindi, se da un lato ci preoccupa più del solito, dall'altro ci spinge ad andare avanti con ancora più convinzione nel perseguire la nostra silenziosa rivoluzione culturale. Cari lettori, continuate a seguirci, a sostenerci e, se volete, anche a partecipare attivamente ai nostri incontri. Perché ? Semplice: perché non dobbiamo mai più vietare ai nostri figli di fare un pupazzo con la neve appena caduta!".


Anch'io confermo che il fenomeno c'è ed è piuttosto preoccupante.
Andando verso Mantova, da Roncoferraro alla frazione di Villa Garbaldi, non c'è nulla.
Da Villa Garibaldi a Stradella (frazione del Comune di Bigarello) passando per tutta la zona di Cadè, Villanova De Bellis (frazione del Comune di San Giorgio di Mantova) e di Castelletto Borgo (frazione divisa a metà tra Comune di Roncoferraro e di quello di Mantova), la situazione è completamente diversa.
Vi sono tetti imbiancati e strade lastricate di neve ghiacciata, come se avesse nevicato.
Posso confermare che ora qui non ci sono le condizioni perché avvengano delle nevicate normali.
Attualmente c'è una zona anticiclonica, un' alta pressione, ed il fatto che ci sia la nebbia lo dimostra.
Infatti, le nebbie ci sono quando c'è una zona di alta pressione.
Come tutte le altre precipitazioni (come le piogge, i temporali e le grandinate), le nevicate avvengono quando vi è la bassa pressione, una zona ciclonica.
Invece, nelle zone succitate nevica.
Ora, purtroppo, noi tutti conosciamo la situazione ambientale del Mantovano e in particolare della zona di Mantova, Roncoferraro, San Giorgio di Mantova, Bigarello e Sustinente.
Questa zona risente della presenza grossi complessi industriali, come quello petrolchimico.
Ora, è sicuro che questa "neve chimica" sia costituita da vapore acqueo.
Tuttavia, in esso vi possono essere (anzi vi sono) altre sostanze che effettivmente possono essere nocive.
Tra l'altro, faccio notare una cosa.
Secondo le statistiche del 1985 (ce ho preso da un libro della Provincia di Mantova del 1996) solo nel Comune di Roncoferraro, l'incidenza del tumore allo stomaco era pari ad un intervallo compreso tra i 50.000 ed i 70.000 su 100.000 residenti.
Per quanto riguarda i tumori al retto, era pari ad un intervallo compreso tra i 40.000 ed i 55.000 su 100.000 residenti.
I dati peggiori riguardavano i Comuni di Mantova, Serravalle Po ed Ostiglia. In queste zone l'incidenza superava i 55.000 su 10.000 residenti.
Ciò avveniva a causa dei venti che portavano tutti i fumi industriali.
Oggi, la situazione potrebbe non essere cambiata.
Il fenomeno della "neve chimica" potrebbe dimostrare ciò.
Addirittura, questa "neve chimica" potrebbe avere anche dello zolfo, come andride solforosa (detta biossido di zolfo, SO2).
Ossidandosi (diventando triossido di zolfo, SO3) e reagendo con il vapore acqueo, questo composto si trasforma in acido solforico.
L'acido solforico depaupera i terreni (con il fenomeno del leaching) e danneggia i monumenti. Di certo, non fa bene nemmeno alle persone.
Io spero che chi di dovere tenga conto di ciò.
Cordiali saluti.

lunedì 17 ottobre 2011

FOTOVOLTAICO, UN'IDEA DEL GRUPPO "HERA"

Cari amici ed amiche.

La questione dell'energia elettrica è sempre aperta, specialmente dopo il no al nucleare nel recente referendum del maggio scorso.
Hanno detto no ad una risorsa certa, quale sarebbe stata l'energia atomica, senza proporre nulla di seriamente alternativo ai combustibili fossili.
L'energia fotovoltaica può essere una risorsa ma qui in Italia è problematica.
Infatti, fare un parco di pannelli fotovoltaici può essere dannoso perché, da un lato, si toglierebbero terreni all'agricoltura e, dall'altro, si danneggerebbe il paesaggio, che per il nostro Paese è una risorsa turistica.
Un gruppo industriale, però, ha deciso di riproporre un fotovoltaico poco impattante, sia dal punto di vista dell'agricoltura e sia da quello paesaggistico.
Infatti, il Gruppo Hera ha avuto l'idea di installare i parchi solari nelle aree delle discariche cadute in disuso. Questa è un'idea buona e andrebbe estesa a quelle aree che non sono valide da un punto di vista paesaggistico né agricolo.
Certo, non sarebbe una panacea ma sarebbe utile.
Per sapere qualcosa di più sul fotovoltaico, fate un "click" con il mouse sul banner qui sotto.
Cordiali saluti.

giovedì 30 giugno 2011

CENTRALE A BIOGAS DI CASTELLETTO BORGO, DUE PAROLE

Cari amici ed amiche.

A Castelletto Borgo si vuole fare una centrale a biogas. Presso questo paese che si trova sul confine tra il comune di Mantova e quello di Roncoferraro, si vuole realizzare una centrale biogas ed i cittadini sono preoccupati.
Questa centrale verrà fatta nella parte che si trova sotto il comune di Mantova ma vi è preoccupazione anche nella parte roncoferrarese.
In pratica, la legge nazionale ha agevolato l'utilizzo di fonti rinnovabili per l'energia rinnovabile.
Questa è una cosa positiva.
Il problema è che nuove centrali a biogas continuano a sorgere come funghi.
E così, prima vi era la questione dei "parchi solari". Grazie alle agevolazioni, molti iniziarono a costruire "parchi solari" togliendo terre all'agricoltura.
Ora, a ciò è stato posto un freno ma è iniziata la "moda" delle centrali a biogas che crescono come funghi.
E così, molti agricoltori hanno iniziato a fare nuove centrali a biogas che vengono alimentate con insilato di mais, ossia con piante spezzettate di mais. Tramite un processo di fermentazione e di digestione (che avviene grazie ai microrganismi) si produce il biogas.
La centrale che si costituirà a Castelletto Borgo funzionerà a mais (80%) e liquami zootecnici (20%).
Ora, qui sorgono dei problemi.
Il primo è di natura economica.
Il Mantovano è terra di prodotti agro-alimentari d'eccellenza.
Basti pensare al riso o ai meloni della zona di Rodigo.
Ora, di centrali come quella di Castelletto Borgo richiedono grandi piantagioni di mais.
Quindi, per fare il mais che serve alla centrale si dovrà togliere terreno all'agricoltura.
Questo determinerà un cambiamento anche nell'economia del territorio.
Infatti, il prezzo del mais sarà destinato ad aumentare, vista la maggiore richiesta, e vi sarà il rischio di avere meno terre per coltivare quei prodotti di eccellenza.
Inoltre, vi sarà anche problemi di natura ambientale.
Com'è noto, ogni sistema ha un suo equilibrio.
Ora, fare piantagioni intensive di mais in monocoltura rischia di impoverire il terreno.
La Pianura Padana ha un terreno fertile.
Qui si rischia di impoverirlo perché una coltura intensiva come questa gli toglierà molte sostanze.
Per mantenere fertile il terreno, serviranno dei fertilizzanti che, spesso, contengono azoto (N2).
Essi entreranno per percolazione nelle falde acquifere (per leaching) e nei canali.
Così, sia le acque di falda che quelle superficiali saranno inquinate.
Vi sarà anche il problema dell'irrigazione. Infatti, queste colture richiedono tanta acqua.
Ora, in una terra come la nostra (in cui l'acqua serve per le risaie) ciò potrà diventare un problema.
Inoltre, vi sarà anche il problema delle emissioni, sia della centrale (che brucia il biogas) e sia dei materiali organici che saranno stoccati e che possono fermentare.
Questo problema è, forse, quello meno grave perché può essere limitato facilmente, come anche la questione dell'impatto a livello paesaggistico.
Inoltre, il territorio mantovano ha un'altra criticità, la viabilità.
La provincia di Mantova è quella con la strade peggiori in tutta la Lombardia.
Ora, in qualche modo, il mais va trasportato alla centrale.
Quindi, vi è il problema della circolazione dei mezzi che passano su strade inadeguate.
Inoltre, la centrale di Castelletto Borgo avrà un altro problema, la vicinanza al centro abitato.
Ora, faccio qualche altra considerazione.
La legge prevede che una centrale a biogas possa funzionare con il mais prodotto dall'azienda che lo gestisce e con altri prodotti.
Le proporzioni sono 51% (mais) a 49% (altri materiali).
Nel caso di Castelletto Borgo, come tanti altri analoghi, il mais costituirà l'80% mentre il 20% sarà costituito da deiezioni di animali.
Ora, mi faccio qualche domanda e la faccio anche a voi.
Non si potrebbe, ad esempio, ridurre il mais (fino al 51% previsto dalla legge) e ricavare il restante 49% da altri materiali?
Altri materiali ci sono.
Pensiamo ai rifiuti organici, agli scarti della produzione dello zucchero (melasso), agli scarti della trasformazione dei prodotti vegetali (come la produzione dei succhi di frutta), alle verdure marce, alle trebbie provenienti dalla produzione della birra o ai fanghi di supero dei depuratori civili, ossia ai fanghi che non vengono messi nel ricircolo nell'impianto di depurazione.
Così, si ridurrebbero le colture intensive di mais e non ci sarebbero i problemi che ho citato.
Ora, faccio un'altra considerazione, di natura politica.
Ieri, il sindaco di Roncoferraro, Candido Roveda (Partito Democratico), ha avuto un incontro pubblico con la cittadinanza di Castelletto Borgo. Io ero presente.
Ho trovato il suo discorso scialbo e pilatesco.
Se fossi stato al suo posto, alla Conferenza dei Servizi, io avrei iniziato a fare le osservazioni ho prima citato.
Tra l'altro, il sindaco di Roncoferraro non ha partecipato alla prima seduta della Conferenza dei Servizi e ciò è stato un errore.
Intendiamoci, una buona centrale a biogas, ben gestita e lontana dai centri abitati non è un problema.
Anzi, potrebbe contribuire, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti organici.
Del resto, qui vi è anche una questione di fondo.
Il sindaco Roveda ha detto che non si deve agire sull'onda delle emozioni.
Qui sono d'accordo con lui.
Peccato, però, che riguardo all'energia nucleare si sia agito sull'onda emotiva e lo stesso sindaco ha seguito ciò. Non mi sembra una posizione molto coerente.
Anche questo è il prezzo da pagare per la scelta di avere rifutato l'energia dell'atomo.
Di certo, la ricerca sulle energie da fonti rinnovabili deve andare avanti.
Nel suo ultimo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che ci sarà una collaborazione tra Italia ed Israele, proprio nel campo della ricerca sulle fonti rinnovabili.
Israele ha un ottimo livello, riguardo alla ricerca.
Comunque, certi errori si pagano.
Abbiamo già iniziato a pagare la scelta di non volere il nucleare.
Cordiali saluti.

venerdì 24 giugno 2011

RIFIUTI DI NAPOLI, NESSUNA PIANIFICAZIONE E TANTO POPULISMO


Cari amici ed amiche.

Questioni come quella dei rifiuti di Napoli non possono essere trattate con gli slogan o il populismo.
Devono essere trattate con strategia ed infrastrutture efficienti.
Il neo-sindaco Luigi De Magistris (nella foto) ha fatto promesse (come quella di togliere rifiuti in cinque giorni) ma ora c'è uno stato emergenziale.
La questione dei rifiuti va risolta con strategie serie.
Una di queste è la raccolta differenziata.
Bisogna fare in modo che i cittadini inizino a separare i rifiuti tra secco, organico, plastica, vetro e rifiuti ingombranti e contenenti materiale elettrico.
Ad esempio, si potrebbe anche incoraggiare il compostaggio in casa.
Il Comune potrebbe mettere a disposizione di ogni famiglia una composteria in cui mettere il rifiuti organici, come gli sfalci o i rifiuti della cucina. Quei rifiuti vengono così "digeriti" dai batteri e dalle muffe
Qui da noi, a Roncoferraro, una delle poche cose buone fatte dal Comune fu quella di dare ad ogni famiglia una composteria in comodato.
Per la cronaca, va detto che, per il resto, l'amministrazione comunale di Roncoferraro è molto carente. Ad esempio, non vi sono "piazzole ecologiche" adeguate e la raccolta differenziata (ad oggi) è solo al 40%.
Però, a Napoli, si potrebbe fare sì che ci sia una "cultura del compostaggio", con un'iniziativa analoga, ossia dando ad ogni famiglia napoletana una composteria in comodato.
Certo, periodicamente, gli organi preposti, come la Polizia Municipale, dovranno controllare che le famiglie usino la composteria e in base a ciò, si potrebbe fare pagare meno la TARSU, la Tassa sui Rifiuti.
L'uso delle composterie diminuirebbe il volume dei rifiuti.
Oltre a ciò, servono anche infrastrutture efficienti.
Servono delle "piazzole ecologiche" con tutti i contenitori delle varie tipologie di rifiuti, compresi gli olii esausti.
Servono anche gli impianti di compostaggio per i rifiuti organici (da cui si ricava anche il biogas, da cui si ricava energia elettrica) ed i termovalorizzatori.
Inoltre, serve anche il lavoro delle aziende che trattano il vetro, piuttosto che la plastica o il materiale elettrico.
La stessa cosa vale per gli olii esausti.
Nel 2009 proposi nel mio Comune (Roncoferraro, in provincia di Mantova) il metodo con cui trattare gli olii esausti.
Potete leggere ciò in questo articolo che scrissi su "Italia chiama Italia" e che è intitolato "Olii esausti, una risorsa economica ed ecologica".
Anche se attualmente sono in cerca di lavoro, sono tecnico del controllo di qualità, sicurezza ed ambiente, oltre ad essere tecnico di laboratorio chimico-biologico.
Quindi, penso di parlare con cognizione di causa.
Tra l'altro, la gestione dei rifiuti crea nuovi posti di lavoro. In questi tempi, ciò è una cosa molto positiva.
La questione dei rifiuti va risolta con tanto lavoro, progetti utili, tecnologie ed opere adeguate.
La demagogia non serve a nulla!
Cordiali saluti.

martedì 31 maggio 2011

TERZO QUESITO REFERENDUM, PERCHE' SI DEVE VOTARE NO O BISOGNA ASTENERSI?

Cari amici ed amiche.

Vi voglio parlare dei quattro quesiti del referendum che ci sarà il 12 ed il 13 giugno.
Vi voglio parlare di ciò, non partendo dalla numerazione dei vari quesiti ma dall'importanza. Di sicuro, il III quesito è, a mio modesto parere, quello più importante.
Il suo testo recita:
" Volete voi che sia abrogato il decreto legge 25 giugno 2008, n.122, convertito con modificazioni, dalla legge 06 agosto, n.133, il testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante "Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria".
In realtà, questo referendum punta all'abrogazione di parti della succitata legge, in particolare quelle inerenti al ricorso all'uso di energia nucleare.
Io penso che su questa cosa si debba stare molto attenti.
Un consiglio spassionato che posso dare è quello di non andare a votare o se proprio si vuole votare di votare NO.
Questi "antinuclearisti" dicono delle cose che sono difformi dalla realtà.
La prima riguarda la questione della pericolosità delle centrali atomiche.
In Occidente non c'è mai stati incidenti gravi.
I casi di incidenti gravi ci furono perché le centrali erano vecchie e malfunzionanti ed erano gestite male.
Il caso di Chernobyl (nel 1986) fu dovuto sia all'incompetenza di chi gestiva la centrale e sia all'obsolescenza della centrale stessa.
Il caso di Fukushima (11 marzo 2011) è stato causato non da uno scoppio della centrale ma da un evento naturale, un terremoto con tsunami ,che ha danneggiato una pompa dell'acqua di refrigerazione del nocciolo ed i sistemi di sicurezza non erano efficienti. Proprio perché ci fu un terremoto con lo tsunami, l'incidente di Fukushima non era evitabile.
Una centrale atomica moderna, ben gestita e con gli impianti di sicurezza efficienti è sicura!
Chi dice il contrario fa del terrorismo psicologico!
Questi sono solo casi particolari ma il nucleare è perfettamente sicuro.
In Svezia, Paese molto attento all'ecologia, circa il 38,03 % dell'energia elettrica è prodotta da centrali atomiche.
Nel 1980, gli Svedesi furono chiamati ad un referendum con cui si chiedeva l'abolizione dell'energia nucleare. Però, misero una postilla in cui si diceva che l'abolizione ci sarebbe stata SOLO qualora si fosse trovata una fonte energetica alternativa.
La fonte non fu trovata ed il nucleare è ancora attivo e perfettamente funzionante e sicuro.
Vi invito a visitare il sito della SKB, la Svensk Karnbranslhantering. Il suo sito è http://www.skb.se. Potete trovarlo anche nella voce "link preferiti" di questo blog. Il sito è scritto anche in inglese.
Tra l'altro, gli Svedesi hanno approntato anche un metodo di smaltimento delle scorie che vengono messe in fusti dalle pareti molto spesse ed in grotte di granito. Il granito è molto compatto e, se non ha crepe, non fa passare le infiltrazioni d'acqua.
Questo è un trattamemento sicuro.
Ora torniamo all'Italia.
Noi, ad oggi, importiamo il 18% di energia dall'estero. Senza quel 18%, noi non potremmo accendere nemmeno una lampadina. Il fatto che importiamo energia dall'estero comporta delle problematiche serie.
Una di queste è quella delle nostre bollette che sono troppo alte.
Ora, i signori della lobby antinuclearista non vuole l'energia nucleare. Però, cosa propone di alternativo?
Questi signori propongono i "parchi a pannelli solari" .
Essi, però, non dicono che i "parchi a pannelli solari" hanno degli svantaggi. Pensate agli ettari di terreno che vengono tolti all'agricoltura per fare i "parchi a pannelli solari".
Inoltre, i signori della lobby antinuclearista non dicono nemmeno che se uno vuole fare della speculazione economica la può fare anche con i pannelli solari.
Non ci vogliono Isaac Newton o Albert Einstein per capirlo.
Inoltre, voglio ricordare che noi non abbiamo grossi giacimenti di petrolio e gas metano.
Perciò, noi dobbiamo importarli dall'estero e pagare.
Questo fa lievitare le bollette della luce perché le nostre centrali termoelettriche funzionano a metano.
Ora, gli antinuclearisti dicono che noi non abbiamo nemmeno l'uranio e, perciò, dipenderemmo comunque dall'estero ed avremmo le bollette alte.
Peccato, però, che questi signori hanno tralasciato un piccolo particolare.
I combustibili fossili, come gli idrocarburi, si bruciano.
In pratica, perché funzioni, una centrale termolettrica ha bisogno di un flusso continuo di metano. Una centrale termoelettrica, è una grossa caldaia a metano.
Per fare funzionare una centrale nucleare, invece, basta metterle uno stock di barre di uranio e quella funzionerà per parecchio tempo senza avere bisogno di altro rifornimento.
Questo abbatterebbe molti costi.
Inoltre, l'uso di idrocarburi inquina.
Infatti, bruciando metano, vengono prodotti acqua (H2O) e diossido di carbonio (CO2).
Questo incide sull'effetto serra, che deve essere abbattuto, ai sensi del "Protocollo di Kyoto".
Riguardo alle scorie, anche qui gli antinuclearisti fanno della mistificazione.
Dei rifiuti prodotti da 10 centrali nucleari, solo 5% risulta pericoloso.
Questo 5% può essere riprocessato (e reso meno pericoloso) e smaltito, con lo stesso trattamento che si sta usando in Svezia. Noi non abbiamo granito ma abbiamo salgemma che non è meno sicura.
Inoltre, gli antinuclearisti dicono che il nucleare uccide la natura.
Anche questa è una falsità.
Vi invito a leggere un mio vecchio articolo intitolato "Commento all'articolo di Jakob Panzeri sull'energia nucleare".
La Terra stessa, il nostro stesso pianeta, ci tiene in vita, grazie alla sua energia nucleare.
Infatti, dentro il nostro pianeta vi sono delle reazioni simili a quelle che avvengono in un reattore nucleare.
Per questo, all'interno del nostro pianeta vi sono roccia fusa e calore.
Questa energia fa sì che la terra abbia il campo magnetico, senza il quale non ci sarebbe l'atmosfera e, di conseguenza, non ci sarebbe nemmeno la vita.
Il nostro pianeta è un grosso reattore nucleare.
Chi dice che "il nucleare uccide la natura" o non sa quello che sta dicendo o se lo sa agisce in malafede.
Inoltre, gli antinuclearisti parlano della Germania che ha appena annunciato la volontà di spegnere le centrali nucleari.
A questi signori voglio fare notare che ciò avverrà entro il 2022. In undici anni può succedere di tutto, tenendo conto del fatto che questa mossa del Governo tedesco fosse stata, con molta probabilità, dettata da motivi elettoralistici.
Per colpa di gente animata da furore ideologico, oggi l'Italia deve dipendere dagli altri per avere l'energia elettrica.
Il referendum del 1987, quello che abolì l'energia nucleare, fu solo il frutto dello stupido furore ideologico di certe persone che, cavalcando certe paure, non proposero nulla di alternativo. Essi agirono contro l'interesse del nostro Paese che oggi dipende dagli altri e non è competitivo. Pensate alle industrie che devono pagare delle bollette esorbitanti per fare funzionare i loro macchinari.
Questa cosa non dovrà ripetersi il 12 ed 13 giugno di quest'anno.
Pertanto, se volete un consiglio da amico, il 12 ed il 13 giugno andate al mare, in montagna, in un museo o in qualsiasi altro posto che vi piace.
State con i vostri cari o, magari, visitate gli ammalati.
Se proprio vi va di votare, votate NO.
E' per il bene dell'Italia.
Vi invito a consultare il sito http://www.iomiastengo.it. Il link si trova anche nella voce "Link preferiti" di questo blog.
Forse, tutto ciò vi convincerà che quello che dicono certi signori è falso.
Questi signori fanno l'interesse di tutti, meno che quello di noi italiani e del nostro Paese.
Cordiali saluti.















martedì 19 aprile 2011

AMBIENTALISMO SI', AMBIENTALISMO NO

Cari amici ed amiche.




Un punto chiave del programma del nostro candidato presidente della Provincia Gianni Fava,
che potete leggere, seguendo il link http://italiaemondo.blogspot.com/2011/04/avanti-fava-il-programma.html, è quello che riguarda l'ambiente.
Ora, Fava ha posto una questione seria che va approfondita.
Nel programma vi è scritto:
"Impediamo a chi inquina di continuare a farlo. Vogliamo riqualificare il polo petrolchimico di Mantova. Promuoveremo il passaggio ad una chimica verde di nuova generazione".
Questo ragionamento è corretto.
Infatti, difendere l'ambiente non deve significare essere contro lo sviluppo ma essere a favore di uno sviluppo sostenibile, sia da un punto di vista ecologico, facendo sì che vi sia il minore impatto ambientale possibile, e sia da un punto di vista economico, facendo sì che non venga ridotta o chiusa nessuna attività e che non venga impedita la realizzazione di strutture che possano aiutare le varie attività. Inoltre, difendere l'ambiente deve significare anche punire chi inquina.
In questo senso, sono ambientalista anch'io.
Purtroppo, qui in Italia c'è chi ha inteso per ambientalismo il volere impedire la realizzazione di infrastrutture, attività produttive, centrali elettriche e quant'altro.
In realtà, questa è una becera posizione ideologica che nulla ha a che fare una sana visione ambientalista.
Ad esempio, ieri, il Governo ha bloccato la realizzazione delle centrali nucleari.
Questa decisione è stata presa in seguito a quanto successo in Giappone e a ad una certa campagna demagogica e pretestuosa fatta da chi, cavalcando certe paure, ha influenzato una parte consistente parte dell'opinione pubblica che, purtroppo, ignora la realtà dei fatti perché non sa. Quello che non si conosce fa paura e certa gente sfrutta questa paura per avere il consenso. A mio parere, questa gente si comporta in modo ignobile perché in nome della sua becera e patetica ideologia e del consenso politico, mette a repentaglio lo sviluppo ed il bene comune.
Riguardo a questo argomento va fatta una precisazione.
Il Ministro dell'Ambiente, onorevole Stefania Prestigiacomo, ha annunciato che la ricerca sul campo dell'energia nucleare andrà avanti comunque.
Vi invito a leggere l'articolo, seguendo il link http://www.forumnucleare.it/index.php/notizie/notizie2/nucleare-prestigiacomo-ricerca-va-avanti-comunque.
E' giusto che almeno la ricerca nel campo del nucleare vada avanti e che, soprattutto, i suoi risultati vengano fatti conoscere alla pubblica opinione.
E' ora di dire basta a certi demagoghi che seminano paure stupide.
Queste persone generano ignoranza che si aggiunge ad altra ignoranza.
L'ignoranza è la peggiore nemica di una buona ed evoluta società.
Ora, questi anti-nuclearisti non dicono, ad esempio, che i pannelli solari non sono così convenienti. Infatti, fare un "parco" di pannelli fotovoltaici su un terreno "vergine" significa togliere, ad esempio, terra all'agricoltura.
Dove sta il guadagno?
Inoltre, pochi sanno che il nostro pianeta, la Terra, vive grazie all'energia nucleare.
Scrissi di ciò nell'articolo su "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/25404/2011-03-22.html .
La Terra è un "grosso reattore nucleare" . Senza questa energia nucleare, la Terra morirebbe .
Infatti, senza la radioattività al suo interno, la Terra non avrebbe più il campo magnetico e senza campo magnetico non ci sarebbe più l'atmosfera e senza atmosfera la Terra sarebbe un pianeta invivibile.
I signori anti-nuclearisti non spiegano questo. Infatti, questa cosa non fa comodo a loro.
Inoltre, molti di questi anti-nuclearisti che amministrano Comuni, Province e quant'altro si dicono contro l'energia nucleare "in nome della difesa dell'ambiente" ma fanno opere su cui vi sono dubbi sulla sostenibilità ambientale.
Un esempio è l'impianto di teleriscaldamento "Fossil Free Energy" di Roncoferraro (Mantova), di cui parlai più volte.
Questo impianto, messo in funzione nel 2007, serve a scaldare le scuole, il municipio e le palestre e funziona a cippato di legna. Peccato che il progetto prevedeva che il cippato fosse prodotto in loco (per avere una filiera corta) ma, ad oggi, esso viene importato da altre zone e, tenendo conto del fatto che la Pianura Padano-Veneta ha un clima umido, questo combustibile deve essere stoccato in un apposito contenitore che lo mantenga asciutto e che oggi non c'è.
Inoltre, poiché brucia legna, questo impianto produce fumo. Il fumo contiene PM10 , ossia quell'insieme di particelle come solidi sospesi e microgocce, il cui diametro aereodinamico è inferiore ai 10 micron, micrometri, millesimi di millimetro.
Tenendo conto del fatto che la Pianura Padano-Veneta sia poco ventilata, che nella Provincia di Mantova (non lontano da Roncoferraro) vi siano impianti industriali grossi (come il già citato petrolchimico), si può capire che l'impianto "Fossil Free Energy" può non essere il più indicato.
Inoltre, l'impianto è vicino alle scuole. Il PM10 non fa bene alla salute, Infatti fa danni alle vie respiratorie.
Concludo, dicendo che è ora di liberare l'ambientalismo da certe ideologie che rischiano solo di fare precipitare l'Italia tra i Paesi del Terzo Mondo.
Se, ad esempio, si deve realizzare una strada, che potrebbe portare sviluppo, si faccia!
Difendere l'ambiente non significa doverci precludere lo sviluppo ed il nostro futuro che sarebbe una cosa inaccettabile.
Cordiali saluti.














giovedì 30 settembre 2010

IL NUCLEARE? CONVIENE!

Cari amici ed amiche.

Nel suo ottimo discorso tenuto ieri a Montecitorio, il presidente Berlusconi ha parlato dell'energia nucleare, che si farà.
In precedenza, parlai di questo argomento e mi dissi favorevole.
Basti pensare all'articolo intitolato "Energia nucleare, la Consulta dà ragione al Governo" (link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/energia-nucleare-la-consulta-da-ragione.html) o ai vari articoli da me scritti su "Italia chiama Italia".
Tuttora sono favorevole all'energia nucleare.
Anzi, sono convinto più di prima che essa sia necessaria.
In questo senso noi dovremmo prendere come esempio la Svezia, che non è un Paese insensibile alle questioni ambientali. Di ciò parlò anche una nota trasmissione che va in onda su RAI 1, "Super Quark", la trasmissione scientifica condotta da Piero Angela.
Vi invito a leggere il sito della Skb, Svensk Karnabranslehantering AB, l'agenzia svedese che tratta la questione del nucleare.
Il link è http://www.skb.se/. Il sito è scritto in inglese, quindi è capibile.
Gli svedesi hanno risolto alla grande il problema delle scorie nucleari.
La Skb ha fatto un bando di gara per scegliere il sito in cui smaltirle.
La gara è stata tra due città, Oskarshamn ed Osthammar.
Quella che è da ammirare, è soprattutto la tecnologia con cui le scorie verranno stoccate e smaltite.
Premesso che la legislazione svedese non permette né l'importazione e né l'esportazione delle scorie, si è deciso quindi di utilizzare una tecnologia nuova.
I rifiuti vengono messi in barili metallici ben sigillati e poi vengono inseriti in cavità dentro grotte di granito.
Dopo tanti esperimenti sulla tenuta di un barile metallico di quel tipo, la scelta è caduta su Osthammar perché ha il granito migliore.
Questo permette di smaltire le scorie in modo sicuro.
Tra l'altro, nel 1979, in Svezia vi fu un referendum per abolire l'energia nucleare, come quello che si tenne otto anni dopo qui in Italia.
A differenza di quello italiano, il referendum svedese prevedeva che "non sarebbe stata spenta alcuna centrale nucleare se non si fosse trovata una fonte di energia alternativa".
Fu, quindi, un referendum responsabile, a differenza di quello che si tenne nel 1987 qui in Italia in cui si chiese di togliere l'energia nucleare senza proporre un piano alternativo e divenendo, di fatto, dipendenti da altri Paesi.
Ad oggi, ad esempio, prendiamo circa il 18% dell'energia elettrica da centrali estere e senza questa quota noi saremmo al buio. Inoltre, noi importiamo i combustibili come gas e petrolio.
Qui in Italia, quel referendum fu il frutto di un certo "terrorismo psicologico" fatto da certi movimenti politici che poco ci mancava che tirassero in ballo l'Apocalisse.
In Svezia non si trovò una fonte alternativa ed il nucleare rimase e ad oggi la maggioranza dei cittadini svedesi è contenta.
Qui in Italia, quindi, si deve fare capire che è stata fatta tanta demagogia.
Ad esempio, lo sapete che solo il 5% dei rifiuti provenienti da una centrale nucleare è altamente radioattivo, quindi pericoloso?
Io credo che si possa applicare anche qui in Italia la tecnologia svedese.
Infatti, noi abbiamo delle zone in cui vi è la salgemma (NaCl) che è sicura quanto il granito.
Riprocessando le scorie, queste diventerebbero meno pericolose e poi potrebbero essere stoccate nei barili metallici e messe nelle cavità di salgemma.
Io credo che sia ora di tornare all'energia nucleare.
Magari, si potrebbero ridurre le centrali termoelettriche che fanno fumi.
Così, si avrebbero tre vantaggi.
Il primo sarebbe l'autonomia energetica dagli altri Paesi ed il secondo sarebbe l'abbattimento delle emissioni, che permetterebbe di attuare il "Protocollo di Kyoto". Il terzo vantaggio sarebbe rappresentato dalla possibilità di creare un settore per fare lavorare i giovani.
Infatti, ci sono giovani diplomati e laureati che potrebbero essere impiegati e che, ad oggi, sono disoccupati.
Io ne so qualcosa, poiché sono tra questi.
Quindi, ben venga il nucleare, che non esclude le fonti rinnovabili.
Cordiali saluti.

giovedì 16 settembre 2010

STOP AL FUMO? SERVE UNA MAGGIORE CIVILTA'!


Cari amici ed amiche.

Prendo spunto da una nota del "MINZOLINI FAN CLUB DI FACEBOOK".
La succitata nota è nel link http://www.facebook.com/profile.php?id=1607516727#!/notes/minzolini-fan-club/new-york-stop-alle-sigarette-da-libero-del-16092010/434238691586.
In questa nota si parla dei provvedimenti presi dal sindaco di New York Micheal Bloomberg nella sua lotta contro il fumo.
Il sindaco newyorchese ha infatti posto dei divieti di fumare nei luoghi aperti e sulle spiagge, oltre che nei bar e nei ristoranti.
Da non fumatore, saluto positivamente la cosa. Anzi, ai giovani vorrei dire che farebbero bene a sé stessi e agli altri se non fumassero.
Il fumo fa male.
Esso contiene sostanze tossiche come la nicotina che è un alcaloide pericolosissimo.
Esso causa l'ipertensione.
Pensate, basta iniettarne una quantità pari a quella contenuta in tre sigarette, per fare morire una persona.
Oltre alla nicontina, nel fumo di una sigaretta vi sono gli idrocarburi policiclici aromatici, che sono cancerogeni, l'ammoniaca, il monossido di carbonio ed altre sostanze pericolose.
Queste sostanze entrano nei polmoni di chi fuma ma anche in quelli di chi si trova vicino al fumatore stesso (fumo passivo) e nell'ambiente.
Infatti, il mozzicone di sigaretta è un rifiuto tossico-nocivo.
Dentro la "cicca" si possono trovare sostanze come quelle citate e prima e l'acido cianidrico.
Inoltre, il mozzicone è difficilmente biodegradabile.
Quindi, da non fumatore, dico che l'iniziativa di Bloomberg è positiva ma, da persona che si vuole impegnare in politica, dico anche che essa rischia di ledere il principio della libertà.
Infatti, una persona è (purtroppo) libera anche di fumare.
Come si possono salvaguardare il "diritto di chi fuma" , il "diritto di chi non fuma", di coloro che (come i ristoratori) lavorano con il pubblico e l'ambiente?
Si può fare tutto ciò facendo una "battaglia di civiltà"?
Ad esempio, non si può impedire ad un fumatore di prendere il caffè in bar o di andare al ristorante.
Non è giusto criminalizzare chi fuma ma bisogna intervenire su tutta la società.
Posto il fatto che sia corretto non fumare nei luoghi pubblici (come bar e ristoranti), bisogna fare in modo che i gestori di questi ultimi adempiano alle normative anti-fumo, creando (ad esempio) locali ad hoc per i fumatori (con tanto di cappa di aspirazione) oppure dotando di riscaldamento, verande e portaceneri i portici degli stessi locali,qualora siano presenti, per farne degli spazi per i fumatori.
Così, il gestore di un bar o di un ristorante non perde i clienti.
Bisognerà fare in modo che quest'ultimo sia obbligato a fare ciò e in caso contrario, qualora un cliente dovesse lamentarsi del fumo, lo si potrebbe sanzionare con un' ammenda.
Inoltre, nelle scuole, si potrebbe fare una campagna di informazione sui danni del fumo.
Però, se si fa una cosa del genere, la si deve fare a partire dalle scuole elementari, se non prima.
Inoltre, andrebbe multato chi viene colto mentre getta i mozziconi per strada, sulle spiagge o nelle aree verdi, come si fa, ad esempio, in Svizzera.
Certamente, una battaglia analoga non deve valere solo per il fumo ma anche per altre questioni.
Non è solo il fumo ad inquinare ma ci sono anche altre situazioni che che potenzialmente sono nocive.
L'anno scorso, ad esempio, parlai dell'impianto "Fossil Free Energy" di Roncoferraro,
in provincia di Mantova.
Serve, prima di tutto, una battaglia di civiltà.
Cordiali saluti.

lunedì 16 agosto 2010

CLIMA IMPAZZITO, SERVONO MISURE!


Cari amici ed amiche.
quella di sabato 14 agosto è stata una giornata pesante, per quello che è riguardato il clima.
Infatti, l'Italia centro-settentrionale è finita sott'acqua a causa dell'ondata di maltempo che fu caratterizzata da temporali molto violenti, con vento fulmini e precipitazioni copiose.
Anche il Mantovano, la mia zona, è stata pesantemente colpita, in particolare tutta la zona centro-orientale che va da Castel d'Ario a Roncoferraro, fino ad Ostiglia.
Mezzo paese di Roncoferraro è finito sott'acqua.
Io posso testimoniarlo direttamente.
Infatti, alle 15 : 45 ero andato a Messa e pioveva a dirotto.
Al termine della funzione, mi ero incamminato verso casa e ad un certo punto avevo visto la strada trasformata in un fiume.
C'erano più di dieci centimentri d'acqua.
In pratica, le fogne non avevano retto e vi era stato il loro rigurgito.
Mi ero visto costretto a scendere dalla bicicletta e a proseguire a piedi.
In pratica, l'acqua mi arrivava oltre i malleoli.
Era stato un evento atmosferico di portata straordinaria.
Certo, la natura non può essere governata ma si possono arginare gli effetti dei suoi fenomeni più violenti.
Ad esempio, si potrebbero costruire le fogne a "canalizzazione doppia", ossia con due collettori.
Uno di questi verrebbe usato solo per convogliare le acque luride al depuratore mentre l'altro verrebbe usato solo per le acque meteoriche e le scaricherebbe direttamente in un corso d'acqua.
Oppure, si potrebbero fare i by-pass alle fogne, che scaricherebbero le acque direttamente nei corsi d'acqua, qualora vi siano dei fenomeni straordinari.
Io ho già fatto un'istanza al mio Comune.
E' vero che nessuno può governare la natura ma si devono prendere delle misure per ridurre eventuali danni.
Cordiali saluti.

mercoledì 23 giugno 2010

ENERGIA NUCLEARE, LA CONSULTA DA' RAGIONE AL GOVERNO


Cari amici ed amiche.


La Consulta ha bocciato il ricorso delle Regioni contro la decisione del Governo di tornare al nucleare.
Questa decisione è stata motivata dal fatto che questa materia non fa parte delle competenze regionali, ai sensi del Titolo V della Costituzione.
Infatti, l'energia non è interesse di una singola realtà locale o di una Regione ma di tutto il Paese.
Questo concetto varrà anche per il federalismo.
Riguardo il merito, io credo che sia arrivato il momento di tornare al discorso dell'energia nucleare.
Noi, oggi, abbiamo due esigenze.
Una è di tipo ambientale e riguarda l'abbattimento dell'effetto serra.
L'altra è di tipo economico e riguarda la questione delle bollette della luce che sono troppo alte.
Riguardo l'economia, noi viviamo in un paradosso.
Noi, infatti, abbiamo bocciato il nucleare, con quel referendum (che definisco assurdo) del 1987.
Lo definisco assurdo perché quel referendum non fu dettato dalla ragione ma dalla paura, che fu cavalcata da certi demagoghi.
In questa situazione, l'Italia iniziò ad importare energia dell'estero, dalla Francia in primis.
Senza questa energia estera, noi non avremmo corrente a sufficienza per coprire il fabbisogno energetico. La quantità di energia importata varia tra il 10 ed il 25%. Secondo certe statistiche essa corrisponde circa al 18% del nostro fabbisogno.
Se poi, noi aggiungiamo il fatto che dall'estero importiamo anche i combustibili fossili (come petrolio e gas) si può calcolare che circa l'81% della nostra produzione di energia dipenda dall'estero.
Questo ci aumenta le bollette.
Oltre a questo, vi è il fattore ambientale.
Oggi, noi dobbiamo abbattere le emissioni di CO2, anidride carbonica.
E' chiaro che anche le centrali termoelettriche contribuiscano a mettere gas serra nell'aria.
Quindi, serve davvero un ripensamento sul nucleare.
Io credo che il nucleare possa sostituire almeno in parte le centrali termoelettriche.
Insieme all'uso di fonti rinnovabili, il nucleare potrebbe contribuire ad abbassare le emissioni di CO2.
Quanto alle scorie, la soluzione sta nella riprocessazione, ossia nel loro riutilizzo in un nuovo processo che ne abbatterebbe gran parte della radioattività.
Tra l'altro, il nucleare potrebbe contribuire anche a migliorare un 'altra situazione, quella dei giovani.
Ci sono tanti giovani che fanno ricerche sul campo (come quello della fissione nucleare, nella foto) ma che sono costretti ad emigrare.
Con un piano energetico che contempli anche il nucleare si potrebbe ridurre anche la "fuga dei cervelli".
I talenti sono un tesoro che noi non possiamo permetterci di scialacquare.
Quindi, tutti si mettano una mano sulla coscienza e non si lascino prendere da livori ideologici e da vecchie questioni e paure.
Chi cavalca certe paure (infondate) per dire no ad una tecnologia che può migliorare la vita di tutti (come il nucleare) non ama il nostro Paese.
Faccio questo invito anche all'amministrazione comunale di Roncoferraro, che si dice contraria all'energia nucleare.
Dovrà esserci dialogo tra Governo centrale ed amministrazioni locali ma non si può negare una possibile soluzione di parecchi problemi.
Cordiali saluti.

domenica 30 maggio 2010

ACQUA PUBBLICA, NON E' UNA VERA QUESTIONE!


Cari amici ed amiche.
Vedendo una bacheca del mio ho comune, ho osservato il manifesto che parla della campagna referendaria per mantenere l'acqua pubblica.
E' una campagna fatta contro il provvedimento del Governo che punta a privatizzare le gestioni dell'acqua.
Io penso che questo non sia il vero problema.
Infatti, non è automatico che una gestione pubblica delle reti idriche dia un buon servizio al cittadino.
Il vero problema non è rappresentato dalla gestione pubblica o privata delle reti idriche ma dal rapporto qualità-prezzo del servizio erogato.
Ad esempio, un cittadino paga 100 Euro al mese per il servizio idrico e questo è scadente, sia da un punto di vista dell'efficienza che da quello igienico-sanitario.
Quindi, che sia un servizio pubblico o privato, non fa nessuna differenza.
Quel cittadino paga i suoi 100 Euro al mese per avere un pessimo servizio e poco gli importebbe che questo sia pubblico o privato ed avrebbe tutte le ragioni di sentirsi derubato.
Quindi non ci si deve scandalizzare sulle privatizzazioni ma bisogna focalizzare l'attenzione sulla tutela del consumatore.
In pratica sarebbe corretto fare delle norme per tutelare meglio l'utente di quel determinato servizio.
Con un consumatore tutelato, che il servizio idrico sia pubblico o privato non farebbe alcuna differenza.
Anzi, se c'è un servizio idrico a gestione privata che è efficiente nel rapporto qualità prezzo dove sta il problema?
Anzi, una situazione simile darebbe una grossa mano al Comune, che non avrebbe un peso sul bilancio.
Questi problemi non vanno affrontati con la demagogia ed un eccessivo populismo.
Cordiali saluti.

martedì 18 maggio 2010

RONCOFERRARO (MANTOVA) COME TORRACA (SALERNO), NELL'AVANGUARDIA DELL'ILLUMINAZIONE




Cari amici ed amiche.


Vorrei rilanciare una mia proposta fatta l'anno scorso.
Lo faccio facendovi leggere il testo dell'istanza che consegnai al Comune di Roncoferraro, in Provincia di Mantova:


"PROPOSTA PER LA PUBBLICA ILLUMINAZIONE


Alla cortese attenzione del sindaco Candido Roveda, dei membri della Giunta e dei signori consiglieri.

Oggetto: Proposta per il risparmio energetico nella pubblica illuminazione.

Egregio signor sindaco, egregi signori assessori e consiglieri comunali.

Come privato cittadino che si tiene informato e che è attento al territorio, vorrei proporre a voi un sistema che potrebbe garantire il risparmio energetico, tema a cui siete sensibili.
Vorrei proporre di sostituire gli attuali impianti della publica illuminazione (che funzionano a lampade ad incandescenza a sodio) con dispositivi a diodi LED. Questa soluzione è già stata praticata a Torraca (Comune del Cilento, in provincia di Salerno) e già sta garantendo un risparmio energetico del 75%. Inoltre, i diodi LED garantiscono una maggiore durata rispetto alle lampade tradizionali.
Ringraziando della cortese attenzione, porgo i miei cordiali saluti.


Antonio Gabriele Fucilone."

A questa mia istanza (protocollata in municipio il 22 agosto 2009) aggiungo anche un'altra cosa. I diodi LED riducono anche la questione dell'inquinamento luminoso che tanto fastidio dà ad associazioni come quella degli astrofili.
Tenendo conto della vastità del territorio comunale che consta di un capoluogo (Roncoferraro) e di 10 frazioni (Barabassolo, Villa Garibaldi, Cadè, Castelletto Borgo, Pontemerlano, Barbasso, Garolda, Governolo, Casale e Nosedole), una soluzione del genere potrebbe essere utile.
A Torraca (comune del Salernitano) questa soluzione sta risolvendo molti problemi e credo che vada presa come esempio.
Roncoferraro può diventare un "Comune pilota" per l'uso di questo tipo illuminazione pubblica in tutta la Provincia di Mantova.
Io spero di essere ascoltato.
Cordiali saluti.






mercoledì 28 aprile 2010

NUCLEARE, UNA SCELTA GIUSTA!

Cari amici ed amiche.

Leggete anche l'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/20205/2010-02-17.html.
Si torna all'energia nucleare.
Trovo giusta e condivisibile questa nuova politica voluta dall'attuale Governo di centro-destra.
Oggi, noi italiani ci troviamo a vivere in un grandissimo paradosso.
Da una parte, si è tolto il nucleare (con il referendum dell'08-09 novembre 1987) e dall'altra, dipendiamo dall'energia nucleare proveniente dalla Francia e da altri Paesi limitrofi al nostro.
Questa è una situazione paradossale che ci porta ad avere delle bollette astronomiche e a dovere dipendere da altri.
Questa situazione è un male anche per altri aspetti.
Infatti, il nucleare creerebbe lavoro e ridurrebbe la "fuga di cervelli" dal nostro Paese.
Infatti, oggi molti tecnici ed ingegneri nucleari devono andare all'estero a lavorare.
Tutto questo è giusto?
Assultamente no!
Inoltre, se dovesse spezzarsi un cavo che porta l'energia dalla Francia (o da un altro Paese limitrofo) all'Italia vi sarebbe il rischio di rimanere senza luce, cosa che accadde il 23 settembre 2003.
Bisogna avere criterio.
E poi, il risultato di quel referendum fu dettato dalla paura seguita a quello che accadde a Chernobyl.
Calvalcando questa paura, le varie "lobbies verdi", fautrici dei vari movimenti che oggi bloccano la realizzazione di importanti infrastrutture (come la TAV Lione-Torino), fecero grosse speculazioni ideologiche, con previsioni catastrofistiche.
Questo modo di agire non ha nulla a che fare con l'amore per l'ambiente ma è pura demoagogia.
Oggi, noi siamo molto indietro per colpa di questi movimenti.
Oggi, le tecnologie del nucleare sono molto più sicure.
Ad esempio, le scorie possono essere riprocessate e rese meno pericolose.
Inoltre, ricordo che l'Italia dovrà ridurre del 6,5% l'emissione dei gas serra, entro il 2012. Lo dice il Protocollo di Kyoto.
Il nucleare potrebbe sostituire l'energia termoelettrica, che emette questi gas.
E poi, la scelta del nucleare non preclude l'uso delle fonti rinnovabili.
Si può fare coesistere l'energia nucleare con quelle delle fonti rinnovabili, a cominciare da quella solare.
Inoltre, sarebbe anche una buona cosa, rivalutare anche l'energia idroelettrica, quella che io chiamo "soluzione uruguaiana".
Infatti, proprio in Uruguay, si è ricorso all'uso di centrali idroelettriche che hanno fatto calare i consumi di petrolio.
Tenendo conto delle caratteristiche morfologiche del nostro Paese, credo che si possa potenziare il settore dell'energia idroelettrica e può anche esserci un incremento maggiore di quello dell'Uruguay.
Termino, dando "una mia risposta" ad un consigliere di maggioranza del Comune di Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Durante una riunione del Consiglio comunale, un consigliere di minoranza si è detto favorevole ad un confronto con i cittadini (se non ad un referndum) sul tema.
Questo consigliere di maggioranza (di centro sinistra) gli rispose dicendo che già un referendum era stato nel 1987 ed il responso è stato contrario.
Mi permetto di "rispondere" a questo signore dicendo che dal 1987 ad oggi molte cose sono cambiate (anche sul piano delle tecnologie) e che quel referendum fu dettato dalla paura.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.