Cari amici ed amiche.
Vedendo una bacheca del mio ho comune, ho osservato il manifesto che parla della campagna referendaria per mantenere l'acqua pubblica.
E' una campagna fatta contro il provvedimento del Governo che punta a privatizzare le gestioni dell'acqua.
Io penso che questo non sia il vero problema.
Infatti, non è automatico che una gestione pubblica delle reti idriche dia un buon servizio al cittadino.
Il vero problema non è rappresentato dalla gestione pubblica o privata delle reti idriche ma dal rapporto qualità-prezzo del servizio erogato.
Ad esempio, un cittadino paga 100 Euro al mese per il servizio idrico e questo è scadente, sia da un punto di vista dell'efficienza che da quello igienico-sanitario.
Quindi, che sia un servizio pubblico o privato, non fa nessuna differenza.
Quel cittadino paga i suoi 100 Euro al mese per avere un pessimo servizio e poco gli importebbe che questo sia pubblico o privato ed avrebbe tutte le ragioni di sentirsi derubato.
Quindi non ci si deve scandalizzare sulle privatizzazioni ma bisogna focalizzare l'attenzione sulla tutela del consumatore.
In pratica sarebbe corretto fare delle norme per tutelare meglio l'utente di quel determinato servizio.
Con un consumatore tutelato, che il servizio idrico sia pubblico o privato non farebbe alcuna differenza.
Anzi, se c'è un servizio idrico a gestione privata che è efficiente nel rapporto qualità prezzo dove sta il problema?
Anzi, una situazione simile darebbe una grossa mano al Comune, che non avrebbe un peso sul bilancio.
Questi problemi non vanno affrontati con la demagogia ed un eccessivo populismo.
Cordiali saluti.
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