Cari amici ed amiche.
Prima di incominciare, esprimo il mio cordoglio per il giornalista Fabio Polenghi che è rimasto ucciso durante gli scontri in Thailandia.
E' morto un uomo che era finito in un teatro di guerra per guadagnarsi il pane.
Detto questo, vorrei dire due parole sul "Codice da Vinci", il romanzo pubblicato nel 2003 da Dan Brown.
Su questo libro (e sulla sua trasposizione cinematografica del 2006) si è detto molto.
La trama la conosciamo tutti e parla di un intrigo intorno ad un segreto che riguarda Gesù ed una sua presunta relazione con Maria Maddalena e vi sono omicidi ed una ricerca di indizi con cui il protagonista Robert Langdon (che nel film è impersonato da Tom Hanks) potrà scoprire l'arcano. Pertanto non mi soffermo sulla trama.
Il punto è un altro e riguarda le fonti e la critica del romanzo.
Da cattolico praticante non approvo questo romanzo.
Esso, però, è complesso vale la pena di analizzarlo.
Nel corpo di questo romanzo vi sono temi che si riconducono alla simbologia medioevale, ai Templari ed elementi gnostici.
Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso composito che sorse tra il I ed il III AD. In esso vi è una forma di Cristianesimo che vede la Salvezza solo nella Conoscenza (gnosis) e che contempla l'uso di Vangeli apocrifi (detti gnostici) e considera il Dio del Vecchio Testamento come il Demiurgo (o un dio minore) e ha riferimenti anche nei culti orientali.
Tra i Vangeli gnostici ve n'è anche uno che parla del tema centrale del "Codice da Vinci".
Può darsi che Brown abbia attinto da questo testo gnostico, da cui prende spunto anche l'Islam.
Infatti, questa religione parla di Gesù (che viene visto come profeta) che al momento della crocifissione viene miracolosamennte rimosso dalla croce e sostituito con un'altra persona.
Quel Vangelo gnostico parla di un Gesù che quando venne crocifisso si "divise".
Infatti, secondo questo testo il Cristo (la parte divina) lasciò la croce mentre Gesù (l'uomo) sopravvisse.
Sulla simbologia medioevale, si può dire che l'autore abbia dato una sua interpretazione.
In realtà, esse hanno ben altri significati.
Pensiamo ai gargoyles che adornano le chiese gotiche.
Secondo la tradizione, esso fu la raffigurazione del drago Gargouille fu ucciso a Rouen (in Francia) dal sacerdote e santo Romanus.
Da lì si ricavò il gargoyle che servì come figura mostruosa che doveva tenere il male lontano dalla chiesa.
La stessa funzione è del coccodrillo appeso ed incatenato sulla volta del Santuario della Beata Vergine di Grazie (Curtatone, Mantova, nella foto) o degli "omini verdi" scolpiti nella Cappella di Rosslyn, già citata nel link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/rosslyn-alcune-considerazioni.html. Anche l'acquasantiera della chiesa di Rennes Le Chateau, che raffigura un mostro demoniaco sotto il bacile che contiene l'Acqua Santa (nella foto), può essere reinterpretata in questo senso.
Mi ricordo di una frase detta dal parroco di Roncoferraro (che oggi non c'è più, in quanto trasferito) durante un'omelia.
Mi ricordo molto bene le parole che più o meno dicevano che anche l'Acqua Santa serve a sconfiggere il diavolo, come la Vergine Maria.
Guarda caso, la figura mostruosa è schiacciata dal bacile.
Rennes Le Chateau e Rosslyn sono citati in questo romanzo.
Quindi, quella di Dan Brown è un'interpretazione molto "fantasiosa" e più atta ad attaccare la Chiesa che non a raccontare la storia.
Questo romanzo punta ad attaccare la Chiesa, attaccando i dogmi.
Sembra un testo realizzato dagli illuministi inglesi del Settecento (come John Locke, John Toland ed Antony Collins) che cercavano di presentare un "Cristianesimo senza Rivelazione", e trasformato quasi in una sorta di deismo, che varcata la Manica divenne causticamente anticlericale ed anticattolico. In verità, un germe di anticattolicesimo era già presente nel pensiero inglese. Basti pensare a Locke che affermò che nella società doveva esserci tolleranza per tutti meno che per i "papisti".
Arrivando in Francia, questo pensiero si esasperò.
Nel caso degli illuministi ci fu una Chiesa che (nonostante il declino) ebbe la sua forza nel sentimento religioso e nella pietas della gente.
Oggi, tutto questo non c'è.
Il poeta inglese (e cattolico) Chesterton diceva:
"Quando non si crede più in Dio si inizia a credere in tutto".
Il rischio è quello di vedere una società allo sbando.
Tutti i cristiani (e in particolare noi cattolici) abbiamo il dovere di difendere il nostro patrimonio, specialmente oggi in questi tempi in cui la fede è irrisa (ed io ne so qualcosa) ed i valori come la vita e la famiglia sono calpestati.
Cordiali saluti.
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