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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 12 maggio 2010

29 MAGGIO 1453, CADDE L'IMPERO ROMANO!











Cari amici ed amiche.




Nel XV secolo, l'Impero bizantino (o Impero romano d'Oriente) era ridotto alle sole Costantinopoli e parte della Morea.


Lo storico Braudel paragonò la capitale ad "un cuore rimasto miracolosamente vivo in un corpo oramai da tempo".


In effetti, del glorioso Impero bizantino era rimasto ben poco.


Tra la VERGOGNOSA IV CROCIATA del XIII secolo (che fece sdegnare anche il papa), le guerre civili e le conquiste dei Turchi ottomani, nel XV secolo l'impero era ridotto ai minimi termini, come dimostra la cartina.


I Turchi minacciarono Costantinopoli ma fino al regno del sultano Mehmet II Fatih (29 marzo 1432-3 maggio 1481) non riuscirono mai a prenderla.


Anzi, ci furono periodi di convivenza. Il 03 febbraio 1451 morì il sultano Murad II e suo figlio Mehmet gli succedette.


Questi fu molto ambizioso e puntò le sue attenzioni e le sue brame sulla capitale bizantina. La sua ambizione fu così smisurata che a commettere efferati delitti, come l'omicidio del suo fratellastro.

Egli, incominciò subito ad avere un atteggiamento ambiguo verso l'imperatore bizantino Costantino XI nonostante avesse firmato l'accordo di pace del padre.

Da uomo saggio qual era, Costantino iniziò a diffidare di Mehmet ed aveva ragione.

Nell'aprile 1451 il sultano iniziò a costruire sul Bosforo una fortezza, la Boghaz Kesen.

Da lì, i Turchi avrebbero preso il controllo del Bosforo ed avrebbero potuto attaccare Costantinopoli.

Oltre a fare la fortezza, gli Ottomani iniziarono a saccheggiare le zone limitrofe suscitando le proteste sia dei Bizantini che dei Genovesi di Pera.

L'imperatore, allora, fece arrestare tutti i Turchi che erano in città e chiudendone le porte e cercò di convincere il sultano a recedere. Per tre volte mandò ad Adrianopoli (allora capitale dell'Impero ottomano) le ambascerie con doni. La terza volta, Mehmet, fece giustiziare gli ambasciatori. Il 26 novembre, i Turchi attaccarono una nave veneziana. Il comandante Antonio Rizzo fu portato a Didymoteicho ed impalato. I membri dell'equipaggio vennero segati in due.

Il 31 agosto 1451 la fortezza fu completata.

Costantino iniziò subito a trattare con l'Occidente. Papa Niccolò V acconsentì e il 20 maggio 1452 mandò il cardinale Isidoro con 200 arcieri napoletani.

Per motivi che nulla ebbero a che fare con gli ideali, si mossero anche Venezia e Genova, che temevano dei grossi danni ai loro interessi se Costantinopoli fosse caduta.

I Genovesi mandarono da Chio ottimo materiale da guerra e ottimi soldati.

Venezia, invece, usò la diplomazia, facendo promesse ma mandò poche navi.

Qui ci fu il colpo di scena. Il 12 dicembre 1452, nella basilica di Hagia Sophia (nella foto), Costantino XI proclamò la RIUNIFICAZIONE TRA LE CHIESE GRECO-ORTODOSSA E CATTOLICO-ROMANA.

Purtroppo, solo la corte imperiale accettò questo mentre la gente e molti prelati (come Gennadio Scolario) non riconobbero la riunificazione.

Anzi, ci furono coloro che come il Mega Logoteta Loukas Notaras affermarono di preferire il turbante turco alla mitra papale.

I preti cattolici venivano insultati. Con l'intento di indurre Venezia ad intervenire Costantino fece fermare le navi occidentali.

Il 5 aprile 1453 Mehmet intimò a Costantino la resa.

Lo storico bizantino Michele Doukas, scrisse molto bene di ciò.

Scrisse queste parole:

"Essendo tutto pronto per l'attacco a Costantinopoli, a parere di Maometto (Mehmet) egli mandò un messaggero che disse all'imperatore:" Tutto è pronto per l'attacco e ciò che ho deciso da molto tempo è sul punto di realizzarsi. Di fronte al nostro ordine di arrenderti cosa rispondi? Ti conviene uscire dalla città e andare dove vuoi con i signori della tua corte, con le loro ricchezze. In questo modo il tuo popolo non avrà alcun danno né da parte nostra, né da parte tua, mentre se rifiuti o resisti, è sicuro che perderai la vita, i tuoi beni e quelli dei tuoi e lascerai che il tuo popolo venga disperso nel mondo prigioniero dei Turchi".

L'imperatore rispose:" Se vuoi fare come i tuoi antenati e vivere in pace con noi, loderemo Dio. Le nostre città, i nostri paesi sono stati presi a forza. Lasciali liberi e noi ti concederemo un tributo annuale il più alto possibile e la pace sarà fatta. Quanto a consegnare la città, non è in potere di un cittadini di qualsiasi posizione, e una soluzione ci rimane: morire".

Qui si dimostro la grandezza di Costantino XI.

Mehemet, nella sua ingordigia, arrivò a dire: "Se non sarò io a prendere la città sarà la città a prendere me".

Il 06 aprile, i turchi iniziarono a cannoneggiare la città. Il giorno dopo crollò parte della Porta Chiarisii ma venne subito riparata.

L'08 aprile, i Turchi iniziarono a riempire il fossato e Mehmet fece un sopralluogo vicino a Costantinopoli prima di avere altri cannoni.

Il 09 ed il 10 aprile, l'ammiraglio della flotta turca Balta-oghlu attaccò due castelli e saggiò le difese del Corno d'Oro.

Dal 12 al 17 aprile, iniziò il vero e proprio bombardamento turco.

Il 18 aprile, poiché le mura furono demolite ed il fossato fu coperto il comandante genovese Giovanni Giustiniani Longo eresse una palizzata di legno. I Giannizzeri turchi attaccarono la palizzata con torce ed uncini. Bizantini e Genovesi combatterono (sotto il comandante genovese) fianco a fianco e respinsero l'attacco.

Il 20 aprile Balta-oghlu fece catturare tre galee genovesi affittate da Papa Niccolò V ed un trasporti bizantino con grano.

Ci fu uno scontro navale tra Turchi e Genovesi che misero in difficoltà i propri avversari, grazie alla loro competenza. I Turchi non ebbero la meglio. Il giorno dopo Balta-oghlu venne accusato di tradimento da Mehmet e privato dei gradi e dei beni. Sulle mura riprese il bombardamento turco che fece crollare una torre, la Bactinian.

Se si fosse ordinato un attacco su tutta la linea i Turchi avrebbero sfondato ma il sultano non era alle mura.

In seguito un italiano suggerì a Mehmet il modo per superare il Corno d'Oro. Fece così un diversivo per distrarre i defensori ma non riuscì a vincere.

L'assedio si protrasse per un mese.

Il 28 maggio, ci fu una messa in Hagia Sophia.

L'imperatore prese la Comunione e Greci e Latini pregarono insieme ed intonarono la formula del "Kyrie Eleison" .

Costantino fece una cosa irrituale per la corte bizantina.

Abbracciò i soldati italiani.

Il 29 maggio, alle ore una e mezza del mattino, i Turchi fecero l'attacco con i Basci-Bazuok. Dopo due ore di cannonate la palizzata crollò ed i soldati anatolici si trovarono di fronte l'imperatore ed i Bizantini che li massacrarono.

In seguito, guidati da Mehmet, i Giannizzeri attaccarono. Lo scontro durò quattro ore.

Le campane suonarono ed i cristiani iniziarono a pregare. Per un' ora si combattè corpo a corpo. Una cinquantina Turchi entrarono nella Kerkoporta che era stata lasciata aperta. I difensori li avrebbero uccisi tutti se il comandante genovese Giustinani Longo non fosse stato ferito. Fu portato via.

Questo segnale venne interpretato dai Genovesi come una ritirata.

Costantino rimase solo. Egli, suo cugino Teofilo, don Francisco de Toledo e Giovanni Dalmata bloccarono per un po' la porta. Poi, strappatosi le insegne imperiali l'imperatore si gettò nella mischia.

Morì in guerra. I Turchi vinsero ed entrarono nella città.

Arrivati alla basilica di Hagia Sophia, buttarono giù la porta ad asciate. Sgozzarono i preti che dicevano messa, uccisero le persone in preghiera e stuprarono i bambini sugli altari.

La chiesa venne trasformata in moschea alla sera.

Il corpo di Costantino XI venne decapitato e sventrato. La testa fu messa sulla Colonna di Costantino (come scherno verso il distrutto Impero romano d'Oriente) e fatta girare per l'Impero ottomano come monito.

In seguito, la salma dell'imperatore venne sepolta in una fossa comune, pare presso la Porta di San Romano.

Che dire di tutto ciò?

Si sarebbe potuto evitare se tutta l'Europa avesse attaccato i Turchi. Invece, i grandi stati fecero poco e ci fu quella catastrofe.

Il millenario Impero bizantino cessò di esistere. Anzi cessò di esistere l'Impero romano, perché i Bizantini furono i veri eredi della civiltà dei Cesari.

Quando arrivarono i Turchi, i libri della biblioteca costantinopolitana vannero bruciati.

Andò via un intero patrimonio culturale, con una civiltà che lasciò la sua impronta dappertutto.

Anche qui nel Mantovano. Non a caso ho fatto un'istanza al Comune di Roncoferraro per proporre un evento culturale dedicato all'Impero bizantino e spero che tale istanza sia accolta.

Quanto a Costantino XI, che dire? "SANTO SUBITO"!

E' già santo per i cristiani orientali ma anche noi cattolici gli dobbiamo molto. Tra l'altro fu in comunione con Roma quando morì.

Tra l'altro, il 20 maggio ci sarà la sua festa. Credo che vada ricordato con grande onore e magari sarebbe giusto rivolgere a lui le nostre richieste di intercessione.

Cordiali saluti.










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