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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 4 maggio 2010

VECCHI CATTOLICI, CHI SONO?


Cari amici ed amiche.

Si parla tanto di Chiese che si definiscono "cattoliche" ma che non sono in Comunione con Roma e la Santa Sede.
Cominciamo subito a spiegare ciò.
Esistono delle Chiese dette "vetero-cattoliche" o "vecchio-cattoliche". A sinistra vi è il simbolo di queste Chiese.
I vecchi cattolici sono delle comunità cristiane che si separarono da Roma dopo il Concilio Vaticano I (08 dicembre 1869-20 ottobre 1870).
Questo scisma fu portato avanti dal teologo tedesco Ignaz von Dollinger, quando fu proclamato il dogma dell'Infallibilità papale.
Tuttavia, il termine "Vetero-cattolicesimo" fu coniato nel 1853.
Tutto avvenne ad Utrecht, nei Paesi Bassi.
Nel 1691, Papa Innocenzo XII nominò una commissione cardinalizia per giudicare il vescovo Petrus Codde, che assunse le posizioni del Giansenismo, dottrina condannata da Papa Clemente XI, con la bolla "Unigenitus" nel 1713.
La commissione lo giudicò colpevole. Fu poi prosciolto da una nuova commisione ma nel 1701 Papa Clemente XI lo dichiarò decaduto e nominò un sostituto.
Gli olandesi, però, continuarono a riconoscere Codde che nel 1703 si dimise e ordinò un successore. Nel 1853, il Papa nominò nuovi vescovi ma molti olandesi continuarono a riconoscere quelli vecchi.
Nacque così la Chiesa vetero-cattolica che si contrappose ai "nuovi-cattolici", quelli favorevoli ai vescovi ordinati dal Papa.
Dopo il Concilio Vaticano I, i sostenitori di Dollinger e la Chiesa vetero-cattolica di Utrecht si organizzarono e formarono l'Unione di Utrecht.
Dal 1931, essa è in comunione con la Chiesa anglicana.
Le differenze con la Chiesa cattolica stanno nella non obbligatorietà del celibato del clero, nell'ordinazione sacerdotale delle donne, nell'abolizione del Filioque (la processione dello Spirito Santo dal Padre e dal Figlio nel Credo), nell'abolizione del Purgatorio, nella non obbligatorietà della confessione auricolare e nella libertà di pensiero su ciò che riguarda la contraccezione.
Un'altra differenza è la negazione della Transustanziazione (ossia della trasformazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue di Cristo nell'Eucarestia).
Vi sono altre Chiese vetero-cattoliche che sono separate anche dall'Unione di Utrecht.
Una di queste è quella italiana che si rifà al rito cattolico antico.
Sempre nel nostro Paese, ne esiste anche una dell'Unione di Utrecht che si rifà a tradizioni cattoliche, ortodosse e protestanti.
Essa prevede il Padre Nostro nella versione protestante, la celebrazione della Messa in italiano, la Messa celebrata dal prete rivolto verso l'altare (secondo il rito tridentino), il "Filioque" del Credo è stato abolito ed il segno di pace viene scambiato prima dell'offertorio.
L'assoluzione dei peccati è collettiva, anche se non esclude la confesione auricolare.
La dossologia: "Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a Te, Dio Padre Onnpotente, nell'Unità dello Spirito Santo ogni onore e gloria per tutti i secoli dei secoli. Amen" è pronuciata dall'assemblea. Dopo la dossologia ci si inginocchia davanti all'Eucaristia..
La formula "E con il tuo Spirito" è sostituita con "Ed anche con te".
Ci si segna con l'acqua santa prima della funzione.
Come potete vedere, furono anche tali divisioni a causare un crollo della fede.
Basti pensare al cattolicesimo prima della Rivoluzione francese.
Esso si trovò lacerato nelle divisioni tra Giansenisti, Molinisti, Tomisti e dal continuo scontro tra Gesuiti, Francescani e Agostiniani e tra Gesuiti e clero secolare.
Questa divisione si fece ancora più forte con la Rivoluzione, quando si formarono il "clero costituzionale" ,che appoggiò la Costituzione Civile del Clero e che giurò fedeltà allo Stato francese, ed il "clero refrattario" che rimase fedele al Papa. Tra l'altro, la nascita dei vecchi cattolici nacque proprio dalla questione del Giansenismo che fu una di queste fratture che funestarono la storia della Chiesa prima di quel 14 luglio 1789.
Da lì nacquero molti dei problemi che si manifestarono i seguito.
Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Ci sarebbe molto da dire, mi sembra.
    Prima di tutto, noi non siamo scismatici. Abbiamo - sin dai lontani tempi del giansenismo - proposto delle riforme, e come risposta abbiamo avuto scomuniche. Ciò vale anche per il Vaticano I. L'accusa di scisma la rispediamo quindi al mittente.
    Il Padre nostro non è recitato nella formulazioni protestante, bensì in quella ecumenica di Assisi (1999), o il altre, sempre ecumeniche. Il prete non è rivolto verso l'altare se non in alcuni punti della Messa e solo in alcune parrocchie. Il 'filioque' non è stato 'abolito'... era stato introdotto surrettiziamente, e gli ortodossi non lo hanno mai riconosciuto!
    Sempre disposta a discutere.
    M. Teodora Tosatti, Parroco di Roma per l'Unione di Utrecht.
    06 9083252

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  2. Per il diritto canonico, la linea di successione apostolica della Chiesa di Utrecht rimane perfettamente valida (quindi i suoi vescovi sono legittimi successori degli Apostoli) ma non è lecita (poiché è previsto che per l'ordinazione dell'episcopato serve l'autorizzazione da parte del Papa).
    Tuttavia questa illiceità DECADE perché la Chiesa di Utrecht non è più in comunione con Roma e la Santa Sede ma è una Chiesa esterna al diritto canonico della Chiesa cattolica romana.
    Questo lo dice il diritto canonico.
    Inoltre, in molte enciclopedie, compresa Wikipedia, la nascita dei Vecchi Cattolici viene trattata con il termine "scisma".
    Viene fatto valere per i Vecchi Cattolici, ma vale anche per altre situazioni come lo scisma nestoriano (381-451), quello dei Tre Capitoli (risoltosi nel 698), la divisione tra la Chiesa cattolica e quella ortodossa (1054), lo Scisma d'Occidente tra Papa di Roma e Papa di Avignone (1378-1417), la nascita della Chiesa anglicana (1534) o il Raskol nella Chiesa ortodossa russa (1653).
    La parola "scisma" in greco significa "divisione" ed indica una separazione di individui di una stessa comunità che è causata da una discordia tra gli stessi.
    Poi sulla questione specifica si può anche discutere.
    Non è nelle mie intenzioni lanciare delle accuse.
    Certamente, l'ecumenismo è importante ed è un tema che va trattato.
    Del resto, mi rifaccio alle parole di re Carlo I Stuart, personaggio storico che mi piace tanto, che quando fu ancora un principe ereditario, scrisse al Papa:
    "Dal momento che cattolici ed anglicani credono nell'Unico Dio, nel Crocifisso e nella Trinità, hanno tutti la stessa fede e la stessa Chiesa."
    Ergo, l'ecumenismo è una cosa importante perché tutte le divisioni ci sono state e che ci sono tutt'ora non fanno che indebolire il Cristianesimo.
    Cordiali saluti.

    RispondiElimina

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".