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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 3 giugno 2012

La scienza? Non è contro la fede!

Cari amici ed amiche.

Ho trovato un sito molto interessante, il sito del Circolo scientifico e storico.
Questo sito mostra alcune testimonianze sulla storia della nostra fede che hanno ampio riscontro anche a livello scientifico.
Scienza e fede non sono incompatibili tra loro.
Semmai, la scienza spiega ciò che si vede.
La fede, invece, spiega ciò che non si vede.
Quindi, fede e scienza sono su due piani diversi ma non sono in contrapposizione.
La fede, certamente, non può prendere il posto della scienza.
La scienza si basa sulla ragione, sul calcolo e sulla ricerca.
La fede, invece, si basa sul il credere in Qualcuno di grande e trascendentale, senza l'uso della ragione.
Eppure, la fede ha bisogno della scienza e viceversa.
Senza la scienza, la fede rischia di diventare qualcosa di fumoso, una fisima.
Senza la fede, la scienza rischia di rendere l'uomo prigioniero di leggi e nozioni ed amorale.
L'uomo che rifiuta la fede in Dio ed accetta solo la scienza (trasformandola in una vera e propria "religione atea")  riduce sé stesso e gli altri come delle macchine, relegando la morale al solo ambito privato.
Un uomo di questo tipo è incapace di amare e di essere empatico verso gli altri.
Un uomo di questo tipo ritiene che tutto sia determinato (determinismo), negando, per esempio, la distinzione tra bene e male.
Fede e scienza hanno bisogno l'una dell'altra.
Cordiali saluti.

venerdì 15 aprile 2011

DIO, MOSE' E SANTORINI



Cari amici ed amiche.


Prendo spunto da questo interessante documentario del sito della BBC. Potete consultarlo, seguendo il link http://www.bbc.co.uk/religion/religions/judaism/history/moses_1.shtml.
Questo documentario parla di Mosè e della possibilità che le "10 piaghe d'Egitto" possano essere riconducibili ad un fenomeno naturale di proporzioni enormi, l'eruzione dell'isola greca di Thera, meglio conosciuta come Santorini.
Com'è noto, il Mare Mediterraneo è costellato di vulcani.
Pensiamo ai nostri vulcani, come il Vesuvio, Marsili, lo Stromboli, Vulcano e l'Etna.
Non ci sono solo questi, ma ce ne sono altri, come il Monte Purga, vulcano spento che si trova i Lessinia (zona montuosa della Provincia di Verona, che visitai), i Colli Berici, vulcani spenti che si trovano vicini a Vicenza, i Colli Albani, vulcano spento della zona a sud-est di Roma, il Vulcano di Roccamonfina, vulcano spento che si trova in Provincia di Caserta (da cui si ricava un'acqua minerale molto nota), i Campi Flegrei, sistema vulcanico della zona di Napoli, il Monte Vulture, vulcano spento nel nord della Basilicata, e Pantelleria, isola vulcanica che si trova a sud della Sicilia.
Questi sono solo alcuni dei vulcani.
Anche Santorini è un'isola vulcanica e fu teatro di un'eruzione catastrofica, un vero e proprio cataclisma. Esso fu noto anche ai Cinesi.
Tra il 1628 ed il 1627 BC ci fu un'eruzione che, letteralmente, distrusse la Civiltà Minoica e sconvolse l'ambiente di tutta la faccia della Terra.
Ci fu un'eruzione "pliniana" che proiettò una nuvola di ceneri bombe e lapilli alta circa 35 m. Il magma venne a conttato con l'acqua marina e si generò un'enorme nube di vapore. Ci fu anche uno tsunami alto dai 30 a 150 m che devastò il nord dell'isola di Creta che dista circa 110 Km.
Le pomici e le ceneri arrivarono anche in Turchia a su altre isole, come l'isola di Anafi.
Il Sole si oscurò e ci furono fulmini dovuti alle cariche elettrostatiche.
Venne sconvolto così anche il clima.
Infatti, con il Sole oscurato, ci fu un clima più freddo.
Ci furono delle grandinate.
Infatti, un chicco di grandine si forma in presenza di forti correnti ascensionali nel cumulonembo.
Le correnti fanno gelare l'acqua e la trasformano in piccoli cristalli d ghiaccio. Questi cristalli si fondo tra di loro e più stanno nella corrente ascensionale più il chicco di grandine cresce.
Divenuto troppo pesante, il chicco cade a terra.
Ora, parliamo di quanto successe nell'Egitto, in cui vi erano il patriarca Mosè ed il popolo israelita che erano schiavi.
Mosè doveva liberare gli Ebrei dalla prigionia egizia e portarli alla Terra Promessa, la terra di Canaan. Le informazioni possono essere trovate nella Bibbia, nel libro dell'Esodo.
Fu la missione che Dio gli diede.
Il faraone non volle concedere la libertà agli Ebrei e allora Dio punì gli Egizi con le "10 piaghe" che sono:
  1. Tramutazione dell'acqua in sangue.
  2. Invasione di rane.
  3. Invasione di zanzare.
  4. Invasione di mosconi e tafani.
  5. Moria del bestiame.
  6. Ulcere su animali e uomini.
  7. Grandine e fulmini.
  8. Invasione di cavallette.
  9. Tenebre.
  10. Morte di tutti i figli primogeniti.
Ora, nove delle "10 piaghe d'Egitto" possono essere riconducibili ad un'eruzione vulcanica di grosse proporzioni.
Solo l'ultima "piaga", la morte dei primogeniti, esula da tutto questo. Essa, infatti, ha anche un valore simbolico. Nella visione mediorientale, il figlio primogenito rappresenta il futuro di una famiglia e di una nazione.
Le altre possono essere frutto di un'eruzione vulcanica simile a quella di Santorini.
Ora, potrebbe essere successa una cosa simile:
Di norma, quando erutta, un vulcano emette anche gas come gli ossidi di carbonio (CO e CO2), gli ossidi di zolfo (SO2 ed SO3) ed altri.
Questi gas reagiscono con l'acqua e formano acidi.
Quindi, questi gas potrebbero avere formato delle piogge acide che potrebbero essere finite nel Nilo.
Il pH delle acque del fiume potrebbe essere cambiato e ciò potrebbe avere fatto morire le alghe e gli animali che vivevano in esse. Tenendo conto che il Nilo fu canalizzato e che vi furono fatti dei bacini, potrebbero esserci stati ristagni d'acqua.
Morendo, le alghe e gli animali vanno in putrefazione che rende l'acqua asfittica e le dà un colore rosso scuro, un colore simile a quello del sangue. Questo fenomeno si chiama eutrofizzazione.
Lo sonvolgimento dell'ambiente acquatico potrebbe avere fatto uscire le rane che si sarebbero riversate sulla terraferma. Fenomeni simili ci furono nei laghetti di Ganzirri e di Faro (che si trovano a Messina), dopo il terremoto del 1908. Inoltre, visti tutti i fenomeni che può portare un'eruzione vulcanica di quel genere, anche i venti potrebbero essere cambiati e questo potrebbe avere generato sia le invasioni degli insetti e che quella delle locuste. Le rane, inoltre, si nutrono di insetti.
E' noto che le locuste divorino i raccolti.
Con un minore raccolto e con meno acqua potabile, tanta parte del bestiame potrebbe essere stata uccisa dalla fame e dalla sete.
Quanto alle piaghe sugli uomini, esse potrebbero essere state causate da una reazione tra i prodotti vulcanici e l'acqua piovana. Le tenebre potrebbero essere state causate dall'oscuramento del Sole ad opera della nube piroclastica.
Come ho già detto, solo l'ultima piaga non può essere spiegata con la teoria del fenomeno eruttivo che ha anche un altro problema, la datazione:
Infatti, secondo gli studiosi, il testo biblico dell'Esodo risale ad un periodo tra il 1300 ed il 1200 BC mentre l'eruzione di Santorini avvenne tra il 1628 ed il 1627 BC.
Quindi, qui ci sono più ipotesi.
Un'ipotesi potrebbe essere quella che dice che i fatti biblici potrebbero essere avvenuti nel periodo dell'eruzione di Santorini e che il libro dell'Esodo potrebbe essere stato codificato trecento anni dopo.
Tra l'altro, l'eruzione di Santorini distrusse la Civiltà Minoica e molti abitanti cretesi morirono ed altri fuggirono. Proprio in Egitto, alla foce del Nilo, furono trovati dei reti di vasellame ed oggetti della Civiltà Minoica.
Questo potrebbe essere un indizio importante per capire ciò che avvenne.

Comunque tutto questo non smentisce la grandezza di Dio e né la teoria della Sua esistenza.
Molto spesso, noi uomini abbiamo una visione parziale di lui. Ci sono coloro che, come i massoni, vedono Dio come un "Grande Architetto dell'Universo", un Dio astratto che si limita solo a creare e che è puramente razionale, o come i deisti, lo identificano con le forze della natura.
Poi c'è chi, invece, vede Dio in chiave miracolistica e presente solo nei fenomeni soprannaturali, in un modo che rasenta la superstizione, se non la magia.
In realtà, quella di Dio è una figura più complessa di quanto si possa immaginare.
Dio è sì soprannaturale ma è anche naturale.
In quanto onnipotente, Egli può manifestarsi sia con fenomeni naturali e sia con fenomeni soprannaturali. Egli è un Dio sciente e che crea ma è anche un Dio che ama, un Dio che vuole rispetto ma che non vuole che si abbia paura di Lui, un Dio che è contro la vendetta ma che vuole ed ama la giustizia, un Dio che vuole avere con sé l'umanità ma che dà ad essa la libertà.
Forse, se si accettasse questo, si potrebbe capire meglio quale sia la vera natura di Dio.
In questo senso, spero di essere stato di aiuto.
Cordiali saluti.






















venerdì 5 novembre 2010

VORONET, UN MISTERO TRA SCIENZA E FEDE


Cari amici ed amiche.
Se pur virtualmente, facciamo un viaggio in Romania e, precisamente, nella regione della Bucovina.
Qui vi sono dei bellissimi monasteri ortodossi con pregevoli affreschi all'interno e all'esterno.
Tra questi, uno dei più belli è il Monastero di Voronet.
Questo cenobio fu costruito per ordine del voivoda Stefano il Grande.
L'ordine di tale costruzione fu dato nel 1488, per celebrare la vittoria dei cristiani sui Turchi nel 1475.
I lavori iniziarono il 26 maggio e finirono il 14 settembre.
Gli affreschi esterni furono fatti per ordine del metropolita Grigorie Rosca e furono eseguiti dallo ieromonaco Gaurila.
Lo stile del cenobio (di cui oggi resta la chiesa) si rifà a quello gotico-bizantino e gli affreschi sono di stile bizantino.
Per la sua quantità di affreschi, il monastero è chiamato anche "Cappella Sistina d'Oriente".
Questi affreschi hanno, però, degli interessanti misteri.
Il primo riguarda la pittura azzurra.
Ancora oggi, è impossibile riprodurla chimicamente. E' un mistero. Si interessò di esso perfino l'imperatore Rodolfo d'Asburgo (1552-1612) che era un appassionato di alchimia.
Il secondo è un presunto codice dell'affresco.
Guardate l'affresco del "Giudizio Universale", che si trova sulla facciata ovest della chiesa.
Figura centrale è il Cristo che giudica i vivi ed i morti e che si trova sotto il Padre e sopra il Trono con la colomba, uccello che identifica lo Siprito Santo.
Ora, in questo quadro può esserci un codice nascosto.
Al centro c'è l'intera Trinità e intorno ci sono delle altre figure.
Dietro questa disposizione delle figure si potrebbe leggere la struttura dell'atomo.
La Trinità è il nucleo dell'atomo mentre le altre figure sono gli elettroni.
Possibile che chi fece quegli affreschi potesse avere avuto simili conoscenze.
Il primo modello atomico fu quello fatto da John Thomson (1856-1940) ma fu molto lontano da quello che noi conosciamo.
Egli teorizzò che l'atomo fosse come un "pudding", una sorta di "budino" inglese con uvette.
Da qui nacque il "modello a budino" con gli elettroni che sono le "uvette" ed una nuvola che è la carica positiva.
Questo modello venne confutato da Ernest Rutherford (1871-1937) che, bombardando una lamina d'oro con dei raggi alfa, capì che negli atomi c'era un nucleo positivo.
In seguito, con le ricerche di Niels Bohr (1885-1962) e di Erwin Schroedinger (1887-1961), si capì che l'atomo era costituito da un nucleo, con protoni e neutroni, e da elettroni che gli girano intorno in orbitali che possono essere s, p, d e f.
Tutte queste scoperte furono fatte tra il XIX ed il XX secolo e non nel XV, quando fu fatto il monastero di Voronet.
Come avrebbe potuto essere possibile ciò?
Già nel mondo greco, vi furono uomini di cultura come Leucippo, Democrito ed Epicuro che credevano che la materia fosse composta da particelle indivisibili, gli atomi.
Infatti, dal greco il termine "atomo significa "particella indivisibile".
Inoltre, Costantinopoli (capitale dell'Impero Bizantino) aveva una grande biblioteca che andò distrutta quando i Turchi Ottomani conquistarono la città nel 1453.
E' possibile che che qualcuno di questi personaggi possa avere intuito anche la forma dell'atomo e che qualche testo possa essere finito in quella biblioteca e che, quando i Turchi arrivarono, il succitato testo fosse stato portato via da qualche dotto bizantino.
Molti libri bizantini trattavano l'alchimia e la chimica.
Molti furono i letterati ed i dotti bizantini che, con l'arrivo dei Turchi, fuggirono da Costantinopoli.
Molti di loro si stabilirono anche qui in Italia.
Da qui, forse, si potrebbe conoscere anche la natura dell'azzurro usato per l'affresco.
Oltre il "mistero chimico", questo affresco è anche una testimonianza di fede.
Dà importanza alla Trinità, un concetto che, in un certo senso, era già presente anche nella tradizione giudaica. Ad esempio, il Libro della Genesi parla dell'"Alito di Vita", in ebraico "Ruah", ossia lo Spirito Santo.
Dello Spirito si parla anche in altri testi della "Torah" , il Vecchio Testamento.
Prendiamo il Libro del Profeta Isaia. Molti dei suoi passi parlano dello Spirito Santo, oltre che dell'Emmanuele, il "Dio con noi", il Messia, il Cristo.
Guarda caso, il Gesù Cristo del Giudizio Universale e dell'Apocalisse è un Giudice ed è un Re con tutti i crismi della regalità.
Ha lo stesso aspetto proprio del Messia ebraico.
Noi cristiani crediamo nella parusia, ossia in una seconda venuta di Cristo.
Il Cristo della parusia sarà un Cristo che mostrerà tutta la sua regalità.
Sarà simile al Messia ebraico.
Non saranno la stessa persona?
Comunque, la fede è una cosa importante e non è contro la scienza.
Quando quest'ultima viene usata per il bene è un modo per servire Dio stesso.
Forse, anche questo potrebbe essere il messaggio nascosto dell'affresco di Voronet.
Termino invitando tutti ad aiutare l'AIRC, l'Associazione Italiana Per la Ricerca sul Cancro.
Mandate un sms al numero 48545 e darete 1 Euro per aiutare la ricerca sul cancro.
Il sito è http://www.airc.it.
Anche questo è un servizio a Dio.
Cordiali saluti.

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I vaccini hanno fatto danni...ed è ora di ammetterlo

Ringrazio l'amico Morris Sonnino dello screenshot del quotidiano " La Verità ".