Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 30 giugno 2010

MANTOVA, PROVINCIA A RISCHIO DI DISGREGAZIONE

Cari amici ed amiche.

Citando un mio vecchio post (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/da-villimpenta-san-leo-confini-incerti.html) ed il caso dei Comuni della Valmarecchia che nel 2009 cambiarono regione.
Infatti, dopo un referendum avvenuto nel 2006, sette comuni (Casteldelci, Maiolo, Novafeltria, Pennabilli, San Leo, Sant'Agata Feltria, e Talamello) passarono dalla Regione Marche all'Emilia-Romagna e dalla Provincia di Pesaro-Urbino a quella di Rimini .
La decisione è oggi sub-judice, in seguito al ricorso fatto dalla Regione Marche il 13 ottobre 2009.
Purtroppo, questo tema è delicato e potrebbe non riguardare solo questi Comuni marchigiani.
Una Provincia a rischio è ahimè quella di Mantova.
Dico "ahimè" perché è la mia Provincia.
Proviamo a capire insieme la situazione.
Guardando la cartina, potrete capire che la Provincia di Mantova è periferica rispetto alle altre Province alla Regione Lombardia.
Essa confina con due Province lombarde (Cremona e Brescia), due venete (Verona e Rovigo) e quattro emiliane (Parma, Reggio Emilia, Modena e Ferrara).
Inoltre, di noi mantovani si dice che "non si sa se siamo veneti, lombardi o emiliani".
In effetti, se si va verso nord-ovest (Castiglione delle Stiviere, Asola e Castelgoffredo), la parlata degli abitanti tende al bresciano.
Se si va ad ovest (Canneto sull'Oglio, Bozzolo, Gazzuolo, Commessaggio e Sabbioneta) il dialetto ha maggiori affinità con il cremonese.
Se si va nord-est e ad est, (Monzambano, Roverbella, Castelbelforte, Castel d'Ario, Villimpenta ed in parte anche Roncoferraro) la parlata tende al veneto.
Se si va a sud del Po, l'inflessione è quella emiliana.
A parte la questione dei dialetti, ve n'è una anche geopolitica e di gestione.
Ad esempio, una larga fetta dei roncoferraresi, dei villimpentesi e casteldariesi è nata a Nogara (Verona) o in altri ospedali del vicino Veneto.
Tutto ciò, insieme alla situazione di perifericità rispetto la resto della Lombardia, potrebbe indurre qualche Comune a fare quello che fecero i succitatati sette Comuni dell'Alta Valmarecchia.
Se ciò dovesse accadere si creerebbero numerosi problemi anche all'interno di molti Comuni.
Pensiamo, ad esempio, a Roncoferraro.
Esso è un Comune grosso che ha una superficie di 63 Km2 e che consta del capoluogo (Roncoferraro, per l'appunto) e di undici frazioni che sono Pontemerlano, Castelletto Borgo, Cadè, Villa Garibaldi, Barbassolo, Nosedole, Casale, Governolo, Garolda e Barbasso.
E' una realtà molto complessa, ove vi è il campanilismo tra il capoluogo e la frazione più importante, Governolo.
Ora, se a Roncoferraro dovesse verificarsi una situazione simile a quella di San Leo, di Pennabilli o di un altro Comune dell'Alta Valmarecchia e dovesse esserci un referendum che ne decreterebbe il passaggio al Veneto, potrebbe capitare che a Roncoferraro e in alcune frazioni prevalgano i SI' e a Governolo ed in altre prevalgano i NO.
Questo potrebbe portare alla spaccatura del Comune di Roncoferraro. Un discorso analogo si può fare per Marmirolo, con la frazione di Pozzolo.
Oltre ai cambi di Regione potrebbero verificarsi anche i passaggi di Comuni mantovani alle altre Province lombarde.
Ad esempio, potrebbe verificarsi il passaggio di Castelgoffredo alla Provincia di Brescia.
E' solo un esempio, intendiamoci!
Certamente, la politica provinciale non ha aiutato ad inserire bene la Provincia di Mantova nel contesto lombardo.
Serve quindi una nuova politica provinciale che mantenga tutti i Comuni del Mantovano attaccati al veloce "treno lombardo".
Anzi, serve una politica che faccia diventare la provincia virgiliana protagonista nella Lombardia.
Certamente, il caso dell'Alta Valmarecchia è un precedente che deve fare riflettere.
Cordiali saluti.

ANTIBERLUSCONISMO

Cari amici ed amiche.

Vorrei parlare dell'"antiberlusconismo".
L'antiberlusconismo è l'avversione nei confronti della figura del preidente Silvio Berlusconi.
Essa è un'avversione che va ben oltre la critica. E' becero odio allo stato puro!
Perché questa avversione nei confronti del presidente?
Per capire ciò, bisogna capire la figura del presidente Berlusconi.
Il presidente Berlusconi non è un politico di professione ma è un imprenditore, un uomo che proviene dal mondo del lavoro.
Lui entrò in politica in un momento molto particolare per il nostro Paese.
Lui entrò in politica nel 1994. In quel periodo, la vecchia classe politica fu decimata da "Tangentopoli".
La Sinistra avrebbe di fatto preso il potere, essendo l'unica forza politica ancora in vigore.
Serviva, quindi, un partito moderato che ne potesse fermare l'avanzata.
Quell soggetto politico ci fu e fu proprio Forza Italia, il partito fondato dal presidente Berlusconi.
Forza Italia fu un soggetto nuovo in quel contesto politico.
Buona parte delle figure che componevano tale partito non furono persone che facevano politica di professione ma gente che proveniva dal mondo del lavoro, da quello della cultura e dalla società civile e che non si riconoscevano nella Sinistra.
Questo fece molta rabbia alla Sinistra, che in comune con la vecchia classe politica, ebbe nelle sue fila persone che facevano politica di professione. Tuttora la Sinistra ha in seno politici di professione.
E così, a sinistra ci si alleava contro il presidente Berlusconi e non per governare e le conseguenze si videro nei fatti.
Le due esperienze di governo del centro sinistra (quella del 1996 e quella del 2006) si chiusero con Presidenti del Consiglio che cambiavano e con elezioni anticipate, come nel caso dell'ultimo governo Prodi.
Il presidente Berlusconi rappresenta tutto quello che è odiato dalla Sinistra.
Com'è già stato detto, egli non è un politico di professione ma è un uomo vicino alla realtà dei cittadini italiani.
Inoltre, egli è un uomo ricco, una persona che potrebbe godersi la vita, invece di faticare per tenere a posto questo Paese.
Questo dimostra anche il SUO GRANDE AMORE PER L'ITALIA!
Egli rispecchia i canoni di chi vuole vedere un'Italia forte, moderata, amica di Stati democratici come gli USA o Israele e ben inserita nel contesto europeo.
Tutto ciò fa rabbia alla Sinistra e da questa vecchia ed atavica rabbia proviene l'antiberlusconismo che la porta a fare quanto detto prima.
E così si moltiplicano gli attacchi contro il presidente e gli insulti anche contro chi dimostra solo una simpatia verso il centro destra.
Io, molto spesso, ho subito attacchi.
Su certi forum su cui scrivevo mi beccavo del "mafioso", del "maiale", del "ladro" e del "servo del potente".
Ho messo solo i termini più "educati".
Ho anche ricevuto qualche minaccia.
Certamente, se la Sinistra deve smetterla di seminare odio.
Se crede nella democrazia, rifiuti l'odio e l'antiberlusconismo.
Ci guadagnerebbe tutto il Paese.
Nonostante tutti i succitati insulti che mi sono stati rivolti, io sono con il presidente Berlusconi, un uomo capace che contribuirà a fare grande l'Italia.
Cordiali saluti.

martedì 29 giugno 2010

LA BARCA NELLA TEMPESTA







Cari amici ed amiche.

Ieri, per la solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Santo Padre Benedetto XVI ha lanciato un nuovo monito alla Chiesa.
Egli ha detto che ciò che è preoccupante è rappresentato non dagli attacchi all'esterno della Chiesa dai mali al suo interno come la pedofilia, il sacerdozio preso come una carriera e non come un servizio e le divisioni nelle stesse comunità cristiane.
Ora, ci sono due teorie.
La prima è rappresentata da quanto sostenuto dal Santo Padre, che non fa una grinza.
La seconda è sostenuta da alcuni prelati e fedeli e parla di un grande attacco contro la Chiesa, se di non un "grande complotto".
Io ritengo che queste due tesi non siano contrapposte e che l'una non escluda l'altra.
Effettivamente, i succitati mali interni alla Chiesa hanno offerto il pretesto a quei movimenti laicisti, anticlericali, anticattolici ed anticristiani, di attaccarla.
In pratica, quei mali che si trovano dentro la Chiesa (e che sono stati denunciati dal Santo Padre), hanno offerto a questi movimenti il pretesto di attaccare la Chiesa e la dottrina cristiana stessa.
Quindi, le due cose vanno di pari passo.
Questi movimenti che attaccano la Chiesa sono antireligiosi perché non si limitano ad attaccare la gerarchia ecclesiastica (che può commettere degli errori) ma puntano a distruggere la stessa dottrina cristiana.
Questa galassia di movimenti movimenti (che comprende certi intellettuali radical-chic ed associazioni come l'UAAR) puntano a togliere Dio dalla vita pubblica.
In questo quadro rientra anche l'irrisione verso la fede.
Ho qui un articolo dell'Anti-UAAR che parla di Kakà (nella foto) che è stanco di essere deriso per la sua fede.
Qui si tratta di un vero attacco non contro la Chiesa come istituzione ma contro la dottrina del Cristianesimo.
Infatti, Kakà è evangelico.
Capisco il disagio del giocatore e (anche se ovviamente non lo conosco) sono perfettamente solidale con lui e concorde con lui.
Purtroppo, l'ex giocatore del Milan non è il primo e né il solo ad essere irriso e messo al ludibrio per queste cose.
Io stesso sono la prova vivente di ciò, avendo subito fenomeni analoghi.
Ho anche perso delle amicizie.
Certamente, la comunicazione non aiuta.
Infatti, quando si parla della pedofilia nella Chiesa scoppia il putiferio e tra i giornalisti vi è chi aizza le persone.
Ora, vorrei ricordare che la pedofilia non è un male che colpisce esclusivamente gli uomini di Chiesa ma è, purtroppo, un male diffuso nella società.
Molti episodi di pedofilia avvengono anche in famiglia.
Perché non si solleva lo stesso polverone per i casi di pedofilia al di fuori della Chiesa?
Oltre ad essere un reato, la pedofilia è un peccato gravissimo e che a farlo sia un uomo di Chiesa o un laico non ha importanza.
Inoltre, molto spesso si cerca di presentare la scienza come "bene assoluto" e la Chiesa come un organo oscurantista che la vuole distruggere.
In realtà, la scienza ebbe grossi contributi anche da uomini di Chiesa e da persone credenti.
Pensiamo all'alchimia di Gerberto d'Aurillac (Papa Silvestro II) e di Sant'Alberto Magno.
Pensiamo a Galileo, che i vari laicisti di turno hanno trasfrormato in una loro "icona".
Pensiamo anche ad Isaac Newton che certamente non era un cattolico (anzi era contro la Chiesa cattolica) ma che però credeva in Dio.
E' evidente che qui, oltre ad un attacco contro la Chiesa, vi sia la volontà di togliere Dio dalla vita pubblica.
In questo quadro, rientra anche l'episodio dei vescovi sequestrati in Belgio.
Sono tempi molto difficili.
E' molto preoccupante.
Nel secolo scorso si tolse Dio dalla vita pubblica e si affermarono i "mostri ideologici" come Comunismo e Nazi-fascismo.
Oggi, la cosa si sta ripetendo ed il rischio è che si affermi un altro "mostro ideologico" che potrebbe fare danni all'umanità.
Cordiali saluti.












Giovani come risorsa.

Cari amici ed amiche.

Prima di tutto, vi invito a visitare il post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/politica-e-giovani.html.
Durante una discussione molto concitata con mio fratello e la sua ragazza mi è venuto in mente di fare questo post.
I miei interlocutori avevano detto una cosa che mi ha turbato.
Essi avevano detto: "Avere un diploma o una laurea non serve a niente!".
Certi per noi diplomati e per i laureati è molto difficile. Io ne so qualcosa, per l'attuale situazione.
Però, trovo una frase del genere "agghiacciante".
Un Paese in cui i giovani dicono una cosa del genere è un Paese destinato a morire.
Avere una cultura, significa valorizzare il proprio talento e potere stare in un mondo sempre più competitivo.
Semmai, vanno create maggiori opportunità e valorizzati i mezzi attualmente al servizio dei giovani.
Ad esempio, vanno valorizzati i progetti come "Erasmus" o la "Dote" della Regione Lombardia.
Inoltre, bisogna creare ponti tra scuola e lavoro.
Ad esempio, le aziende potrebbero contattare le Scuole Superiori e seguire la formazione di uno o più alunni e magari dare loro la "Borsa di Studio" per un'eventuale iscrizione all'Università.
Sarebbe già molto positiva una cosa simile.
Inoltre, si potrebbe creare una collaborazione tra i giovani italiani ed i discendenti dei nostri connazionali all'estero.
Sarebbe un bene per i primi, perché potrebbero conoscere meglio le realtà estere, e per i secondi che recupererebberfo così le loro radici.
I giovani sono una risorsa e rappresentano il nostro futuro.
Non dimentichiamolo!
Cordiali saluti.

lunedì 28 giugno 2010

MODERAZIONE E MODERATISMO




Cari amici ed amiche.


Su Facebook, il post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/marxismo-parte-ii.html ha creato molta discussione.
La discussione è incentrata sulla questione della "moderazione" e del "moderatismo".
I due termini non sono sinonimi e vorrei dimostrarlo, portando qualche riferimento storico come esempio.
Il 22 agosto 1533, il vescovo di Ginevra Pierre de La Baume, i preti cattolici, i monaci e le suore dovettero lasciare la città, in cui la Riforma protestante prese il sopravvento, per opera di Guillaume Farel. Jean Calvin (nella foto, colui che portò avanti la Riforma e ne dettò i principi) instaurò nella città uno Stato teocratico intollerante e fanatico. Mise delle direttive molto rigide.
Una di questa recita:"Nessuno balli se non alle nozze, né canti canzoni disoneste, né si travesta o mascheri e faccia scherzi sotto pena di sessanta soldi e d'esser messo in prigione per tre giorni a pane e acqua".
Cinquantatre anni dopo, da Annecy, venne in quella città un vescovo, un uomo santo di nome Francesco di Sales (nella foto).
Ordinato il 18 settembre 1593, Francesco andò nel Chiablese, una zona sul Lago Leman.
Andò presso il capoluogo di quella regione, Thonon-les Bains, ove all'epoca vi erano 2400 abitanti, dei quali la stragrande maggioranza fu protestante.
I cattolici erano qualche centinaio.
Francesco cercò subito il dialogo con le persone della città, cominciando dalla gente più umile.
Egli si distinse per la sua volontà di dialogo, una volontà che però non gli tolse la determinazione nel difendere le proprie idee e nel portarle avanti.
Anzi, lui volle avere ragione dei suoi avversari ( i protestanti) senza mai arrivare all'insulto o ricorrere a metodi estremi.
Al contrario, egli subì degli insulti e, a volte, tentativi di linciaggio dai protestanti.
Alla fine, egli seppe guadagnarsi il rispetto e riportò molti fedeli alla Chiesa cattolica.
Un'idea estrema (come quella di Calvin) trovò un degno avversario in una moderata, quella di Francesco.
La morale di questa storia, è il fatto che SI PUO' ESSERE MODERATI SENZA DOVERE ABIURARE IN TOTO O IN PARTE I PROPRI PRINCIPI.
Questa è la vera MODERAZIONE.
Un moderato non si pone al di sopra del suo interlocutore e né rivolge a questi insulti, minacce e quant'altro.
Francesco fece esattamente e questo e si guadagnò il rispetto della gente.
Se lui avesse usato gli stessi metodi dei protestanti di allora, non avrebbe avuto il rispetto della gente ma avrebbe portato ad una guerra.
Il "moderatismo" è invece negativo.
Il "moderatismo" è, di fatto, UN'ABIURA DEI PROPRI PRINCIPI O DI PARTE DI ESSI.
Un esempio di "moderatismo" è rappresentato dai cattolici di sinistra, quelli che oggi stanno nel Partito Democratico, gli ex-Margherita.
Figli di quel compromesso che negli anni '60 portò alla nascita del centro-sinistra, di fatto, questi hanno solo i sacramenti cattolici ma non sono più in grado di portare avanti le tesi del cattolicesimo.
Il succitato compromesso portò ad una perdita di identità di quei cattolici che oggi militano nel centro-sinistra.
Quindi questo atteggiamento non è "moderazione", come non è segno di "moderazione", ad esempio, il voto favorevole ad un programma di un sindaco da parte di un'opposizione in un Consiglio comunale.
E' un "calarsi le brache", altro che moderazione!
Quindi, bisogna stare attenti a come vengono poste le varie questioni che certamente devono essere affrontate con il dialogo, senza rinnegare le proprie idee.
Cordiali saluti.




MARXISMO (PARTE II)


Cari amici ed amiche.
Voglio continuare il discorso iniziato con il post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/marxismo.html.
Lo voglio iniziare con una domanda.
Come può esserci la "marxistizzazione" della cultura?
Uno dei canali con cui il marxismo si diffonde nella cultura è l'insegnamento scolastico.
Vi porto un esempio.
A scuola si insegna storia. Ora, taluni argomenti storici, trattati in un certo modo, possono contribuire a fare diffondere il marxismo.
Un esempio?
Come esempio si può portare l'argomento della Rivoluzione inglese che si svolse tra il 1642 ed il 1649.
Molto spesso (in molti testi di storia) Oliver Cromwell viene rappresentato come un eroe che portò la democrazia mentre re Carlo I Stuart viene descritto come un tiranno.
La realtà di quel secolo fu ben diversa.
Infatti, Cromwell era tutto meno che democratico.
Egli, infatti, fece decapitare re Carlo I ed instarò una dittatura.
Inoltre, fece delle spaventose persecuzioni religiose contro chi non aveva il suo dogma puritano.
A fare le spese di questa violenza furono gli anglicani realisti ed i cattolici.
Nello stesso anno in cui fece decapitare il re, Cromwell ed il suo esercito attaccarono la città irlandese di Drogheda e trucidarono la popolazione.
Morirono circa 3.500 persone, tra soldati realisti, civili e sacerdoti cattolici.
Dal canto suo, re Carlo I non fu quel sanguinario dipinto da certi libri ma fu semplicemente un personaggio della sua epoca che però ebbe anche delle idee che oggi sono molto attuali.
Egli cercò di ammorbidire le leggi anti-cattoliche che erano in vigore nel suo regno e rispettò molto la Chiesa cattolica.
Guarda caso, Cromwell fu uno dei personaggi che ispirò Karl Marx.
Quindi, vi è una sorta di "messaggio subliminale" nell'insegnamento scolastico della storia.
Mi sorge spontanea un'altra domanda.
Può un'ideologia di estrema destra essere un "antidoto" contro il marxismo?
La risposta è no!
Infatti, marxismo ed ideologie di estrema destra (come Fascismo e Nazismo) hanno molti punti comuni.
Anzi, possiamo dire che sono le due facce della stessa medaglia.
Infatti, come il Comunismo si rifà a Karl Marx, il Fascismo ed il Nazismo si rifanno a Friederich Nietzsche.
Ora Marx e Nietzsche hanno molti punti comuni.
Il più importante, è l'odio verso Dio, che nel marxismo si traduce in ateismo e nel pensiero di Nietzsche viene rappresentato con la "morte di Dio".
Quindi, tra le ideologie di estrema sinistra e quelle di estrema destra ci sono forti affinità.
Il vero antidoto contro il marxismo è un'ideologia moderata in cui vi sono i valori del rispetto della persona, dell'amicizia tra persone, della vita e della famiglia.
Sono tutti valori contrapposti al marxismo.
Cordiali saluti.

AUTOSTRADE, INNOVAZIONE ED AMBIENTE

Cari amici ed amiche.

Vorrei parlo degli enormi progressi nel campo infrastrutturale ed in particolare quello delle autostrade.
Ad oggi, molte autostrade soono state ammodernate, con tecnologie sempre migliori.
Leggete la brochure http://www.autostrade.it/pdf/lavori-in-corso.pdf.
Qui sono citati vari lavori, alcuni da iniziare, altri in corso ed altri conclusi.
Tra quelli conclusi, voglio citare quelli sull'Autostrada A1 Milano-Napoli, precisamente quelli sul tratto Modena-Bologna, che sono stati terminati nel 2005 e che sono consistiti nella realizzazione di una quarta corsia (con il rifacimento di sette cavalcavia, l'ammodernamento degli altri dodici esistenti e l'installazione di barriere anti-rumore) e quelli dell'ampliamento della galleria di Nazzano, posta sul tratto Orte-Roma nord.
Per quest'ultima opera (completata del 2007) è stata impiegata una tecnologia tutta italiana che consisteva nell'ampliamento della sezione del tunnel, mantenendolo in esercizio, grazie ad uno scudo metallico.
Ciò si è potuto fare grazie ad una speciale attrezzatura multifunzione che con una grossa lama tagliava il terreno, spruzzava calcestruzzo fibro-rinforzato nel taglio (per evitare cedimenti futuri), faceva lo scavo al di sotto della linea dello stesso (demolendo la vecchia volta del tunnel) e ricopriva la nuova volta con elementi di cemento armato prefabbricati, i conci.
Questa tecnologia sarà usata anche per ampliare la galleria Montedomini (situata sul territorio comunale di Falconara Marittima, in provincia di Ancona) del tratto Rimini nord-Porto Sant'Elpidio dell'Autostrada A14 Bologna-Taranto.
Per questa galleria visitate il link http://www.tunnelbuilder.com/A-14_Lotto-5_Monte-Domini_Sappanico.pdf.
Su quest'ultima autostrada, sono stati completati nel 2005 i lavori della realizzazione della "III corsia dinamica" sul tratto compreso tra Bologna-Borgo Panigale e Bologna-San Lazzaro.
Questi lavori sono consistiti nell'ampliamento della corsia d'emergenza che, nei momenti di maggiore traffico, può essere usata come una corsia di marcia.
Sulla stessa autostrada sono già iniziati i lavori su un tratto lungo 155Km e che è compreso tra Rimini nord e Porto Sant'Elpidio.
Qui i lavori (che costeranno al gruppo "Autostrade per l'Italia" 2,5 miliardi di Euro) consistono nella realizzazione della terza corsia e saranno ampliate cinque gallerie naturali (Scacciano, Novilara, Cavallo, Montedomini e Sappanico), le artificiali (Boncio, Case Bruciate e Corva) e ne verrà costruita una nuova, quella di Covignano.
Verranno aggiunti anche gli svincoli di Pesaro Sud, di Fano Nord, di Marina di Montemarciano, di Ancona Ovest e di Porto Sant'Elpidio.
Gli altri svincoli verranno adeguati, ad eccezione di quello di Senigallia che sarà spostato.
Ci sono altri lavori importanti, come il raddoppio del tratto dell'A1 compreso tra Bologna e Firenze, l'ammodernamento del tratto Barberino-Incisa della stessa Autostrada, i lavori di ammodernamento dall'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria e la realizzazione di una nuova carreggiata nel tratto Teramo-Basciano dell'Autostrada A24 Teramo-L'Aquila-Roma.
Sono stati fatti molti progressi, anche nel campo ambientale.
Ad esempio, i lavori di ampliamento della galleria di Nazzano hanno evitato la realizzazione di due nove gallerie, opere che avrebbero distrutto l'oasi faunistica di Nazzano.
Infatti, le nostre autostrade toccano zone importanti dal punto di vista storico, paesaggistico e/o naturalistico.
Pensiamo al tratto toscano dell'Autostrada A1 che tocca zone importanti per la presenza di ville o luoghi naturalistici importanti.
Pensiamo anche alla galleria Montedomini che passa sotto una tenuta con villa rinascimentale.
Per questo, il gruppo "Autostrade per l'Italia" (con gli altri stakeholder) punta tutto su una politica di grande attenzione per l'ambiente.
Quindi, chi vede il male nelle infrastrutture è ampiamente smentito.
Inoltre, i tratti eventualmente dismessi potrebbero essere riutilizzati per altri usi,
Ad esempio, io proposi di riconvertire in greenway una parte del II macro-lotto l'Autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria.
Lo scrissi nell'articolo http://www.italiachiamaitalia.net/news/133/ARTICLE/17143/2009-08-25.html.
Sarebbe anche un modo per valorizzare il territorio.
Il gruppo "Autostrade per l'Italia" è quindi pioniere nell'inovazione delle infrastrutture e le sue tecnologie potrebbero essere usate anche in altri ambiti, come ad esempio (tanto per citare una situazione vicina a casa mia) la messa in sicurezza della SP33 nel tratto tra Roncoferraro e Nosedole.
Cordiali saluti.

domenica 27 giugno 2010

USTICA


Cari amici ed amiche.
Il 27 giugno di trent'anni fa un aereo DC9 Itavia venne abbattuto nei cieli tra le isole di Ponza ed Ustica. Ottantuno persone morirono in quel tragico fatto.
Ancora oggi vi sono molti misteri sull'accaduto e vi sono troppe polemiche.
Tanto è vero, che nacque il termine "usticare", ossia cercare continuamente un colpevole per fare polemiche.
I cari delle vittime hanno diritto di conoscere la verità ed è giusto che cerchino giustizia.
Tutta l'Italia vuole conoscere la verità.
E' ingiusto, però, usare questo tragico evento per speculazioni e per sollevare polemiche nutrite più da un becero lavore anti-americano che non da un'autentica ricerca della verità.
E' ora di finirla di continuare a parlare di "complotti"! Così si semina solo odio e non si ricerca la verità.
Quale motivo avrebbero avuto gli USA per farci del male?
Di fronte a queste cose bisogna essere razionali.
Da cattolico, trovo giusto pregare per le vittime di quella strage.
Chi non crede rifletta.
Cordiali saluti.

PERCHE' MANCA UNA "LEGA SUD"?

Cari amici ed amiche.

Prendo spunto da una conversazione che ho avuto l'altro ieri con l'amico Franco Carreri, segretario della Lega Nord di Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Ringrazio Carreri per l'assist che involontariamente mi ha dato.
Parlando della "Padania" mi è venuto in mente questo post ed oggi lo metto su questo blog.
La "Padania" esiste, come regione naturale che si sviluppa intorno al Po e, soprattutto, come simbolo.
Proprio così, la "Padania" è un simbolo, un qualcosa che unisce tutti coloro che vogliono vedere un'Italia nuova, arricchita dal federalismo.
Essa è un qualcosa di nuovo (dato che storicamente non è mai esistito un "Regno Padano") ma che nel contempo si richiama a quei valori antichi e tradizionali della realtà territoriale del Nord, quali possono essere la Chiesa ambrosiana o la tradizione industriale.
Nella "Padania" si unisce tutto ciò e la Lega Nord può così trasmettere ai propri elettori il concetto di una reale necessità di una riforma.
E' la forza dei simboli.
Chi liquida tutto ciò come "folklore" non comprende la reale portata delle cose.
Ora mi sorge questa domanda.
Perché non esiste una "Lega Sud"?
La risposta è molto semplice!
Infatti, al Sud non esiste un simbolo simile.
Al Sud ci sono coloro che fanno riferimento al Regno delle Due Sicilie o ad altre realtà simili del passato.
Ora, realtà simili sono oggi anacronistiche.
Come ho già datto, la "Padania" è un qualcosa di nuovo e tradizionale allo stesso tempo.
Al Sud serve un simbolo simile che sappia coagulare tutte quelle forze che, come i leghisti al Nord, vogliono un cambiamento.
Al Sud c'è una "silente maggioranza" che vuole un cambiamento.
Ci sono tanti giovani meridionali che amano la loro terra, come i giovani "padani" amano la loro.
La differenza sta nel fatto che questi ultimi hanno il loro simbolo mentre i primo no.
Al Sud va quandi dato un simbolo che sappia stimolare e coagulare in un unico movimento analogo alla Lega Nord coloro che vogliono un cambiamento.
Il Sud ha grandi potenzialità che possono fare bene a tutto il Paese.
Basta metterlo in condizione di esprimerle.
Cordiali saluti.

sabato 26 giugno 2010

MANTOVA, IL PUNTO DI PARTENZA


Cari amici ed amiche.


Alla cena del 24 giugno scorso, oltre alle personalità già citate (come Carlo Maccari, Franco Carreri e Claudio Bottari) ha partecipato anche il dottor Danilo Soragna, Capo di Gabinetto del Comune di Mantova, in rappresentanza del Sindaco Nicola Sodano, che è stato eletto nello scorso aprile, espungnando (per la prima volta dopo sessant'anni) una roccaforte "rossa".
Vorrei parlare proprio di queste elezioni.
Come scrissi nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/provincia-di-mantova-cena-pdl-lega-nord.html, l'elezione di Sodano a sindaco del capoluogo virgiliano non deve essere presa come il traguardo finale ma come l'inizio di un cammino che dovrà portare anche ad un cambio di amministrazione in Provincia.
Commette un grave errore chi pensa che la vittoria di Sodano sia il traguardo.
Fino ad ora, il cammino del centro-destra a Mantova è stato faticoso ma ha portato parecchie soddisfazioni.
Infatti, in molti Comuni il centro-destra conquistò l'amministrazione, alle elezioni del 2009.
Un esempio, è il caso del Comune di Cerese, ove Alessandro Beduschi vinse le elezioni con un buonissimo risultato.
Certo, in questo ambito ebbe anche qualche delusione come quella MOLTO COCENTE nel Comune di Roncoferraro.
I personalismi non portano nulla di buono.
In molti altri Comuni, però, il centro-destra vinse.
Quest'anno, c'è stato il trionfo di Sodano. Quindi, nel complesso, il trend è molto positivo.
Anzi, l'anno prossimo potrebbe esserci il "colpaccio" di un centro-destra vincente anche Palazzo Di Bagno.
Il centro-destra può realisticamente vincere alle elezioni ma dovrà stare attento.
In, primo luogo, infatti, non dovrà sentirsi come "già vincente", per il fatto di avere vinto nel Comune del capoluogo.
Tra quest'ultimo e la Provincia ci sono molte differenze.
Ci sono aree "più rosse" in cui la sinistra ha il serbatoio di voti, come ad esempio il Comune di Suzzara.
Quindi, servirà un candidato capace di captare i voti non solo dall'elettorato di centro-destra ma anche quelli dei molti delusi del centro-sinistra.
Infatti, il centro-sinistra ha scontentato molti, per il suo immobilismo.
Servirà una coalizione di centro-destra che sappia mobilitarsi bene sul territorio, facendo una propaganda capillare e bene organizzata.
Bisogna che il candidato presidente, gli altri candidati e la "squadra" ad essi vicina lavorino in
PERFETTA ARMONIA, CON ORGANIZZAZIONE E STANDO VICINI ALLA GENTE. Sia il candidato presidente e gli altri dovranno "consumare i tacchi e le suole".
Devono ascoltare le problematiche delle persone e delle varie realtà locali e proporre loro delle possibili soluzioni di esse.
Si dovrà fare un programma serio, basato sui bisogni reali della Provincia.
Ad esempio, cito la carenza di nuove infrastrutture.
Inoltre, servirà anche una forte propaganda in rete, come supporto.
Non dovranno esserci i personalismi!
Il gruppo dovrà essere compatto. I personalismi non portano nulla di buono, come ho già detto.
Mi sono permesso di avere dato "qualche dritta".
Spero che sia gradita!
L'anno prossimo abbiamo veramente l'occasione di vincere le elezioni provinciali.
Dobbiamo provarci!
Sarà un po' come la scalata del Passo Gavia nel Giro d'Italia.
Cordiali saluti.

venerdì 25 giugno 2010

MARXISMO

Cari amici ed amiche.

Prima di incominciare, faccio gli auguri al mio amico Emanuele di Mirandola (Modena), che oggi compie 21 anni. E' il titolare del blog "Le Torri di Malta", il cui link si trova nella lista "Link preferiti".
Oggi, molti dicono che il Marxismo sia morto o che sia solo un lontano ricordo, come il busto qui raffigurato che si trova a Riccione.
La realtà è ben diversa.
Se è vero che sul piano politico ed economico il Comunismo (espressione del Marxismo) fu sconfitto nel 1989 con la "Caduta del Muro di Berlino", sul piano culturale, esso riuscì, purtroppo, a fare presa.
Pensiamo ai molti insegnanti dei giorni nostri.
Essi, in buona parte figli di quel '68 (e magari hippies da giovani), trasferirono questa loro mentalità anche nella scuola.
Il risultato?
Lo sfacelo attuale in cui versa la nostra istruzione!
Ogni criterio meritocratico saltò e soprattutto si è instaurò nella scuola una sorta di buonismo che oggi sta mostrando tutte le sue conseguenze nell'esplosione del bullismo.
Tutto ciò è figlio di quella cultura marxista, nella sua versione terzomondista e libertaria, che essi ebbero.
Inoltre, anche la filosofia di oggi è fortemente influenzata dal Marxismo.
Pensiamo all'eccessiva importanza che oggi viene data allo studio di testi di Epicuro, del barone d'Holbach, di Meslier, di Laplace e dello stesso Marx.
Sono tutti testi che predicano il materialismo e sono un "effetto collaterale" della "marxistizzazione" dell'istruzione.
Quindi, il Marxismo penetrò nelle coscienze delle persone in modo subdolo e senza mostrarsi.
Questo rese immorale il capitalismo.
Inoltre, come un virus, esso è penetrò anche nel mondo cattolico.
Nacquero così il cattocomunismo e la Teologia della Liberazione.
Esso inquinò quella che è la nozione di base della vera fede. Infatti, l'ideologia marxista e quella cattolica non possono coesistere se non con un compromesso in cui la prima prevale sulla seconda.
In pratica, si tratta di un "Comunismo travestito da Cattolicesimo".
Esteriormente, usa i simboli cristiani e le Sacre Scritture ma è intrinsecamente contro Dio.
Infatti, il Marxismo nega Dio e di fatto lo sostituisce con l'uomo.
Le due concezioni del mondo non possono coniugarsi. Nel Marxismo compare l'odio, sotto la veste di "lotta di classe e nell'invidia sociale".
Secondo Karl Marx, la religione è un'alienazione che favorisce la prepotenza e la sopraffazione dell'uomo sull'uomo, in quanto predica una salvezza futura e distoglie l'uomo dai problemi reali del suo tempo.
Nel Cattolicesimo, invece, non si insegna l'odio.
Gesù non insegnò ad odiare i ricchi ma ad aborrire una mentalità che pone la ricchezza come fine e non come mezzo. Nel Cattolicesimo non si insegna l'invidia sociale ma la condivisione e la carità. Da qui proviene la teoria del " Comunismo travestito da Cattolicesimo". Sarà forse questo il "fumo di Satana" che ho citato nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/fatima-ed-i-giorni-nostri.html, ossia la nascita di un "Cristianesimo senza Cristo"?
Purtroppo, questa idea che porta solo inganno è presenta in molte parrocchie.
Troppi sono i curati che, ad esempio, anziché curare la comunità ad essi affidata, partecipano a certe manifestazioni politiche.
Oggi, bisogna invertire la rotta.
Dato che molti di quelli che sono in là con gli anni sono "anestetizzati" da questa ideologia, la speranza è da riporre nei giovani.
Servono tanti giovani che abbiano ideali veri che possano contrastare questa decadenza.
Questi giovani ci sono. Uno di questo è proprio Emanuele, che ho citato prima.
Altre persone sono Francesca Padovese, Sveva Orlandini e Riccardo Di Giuseppe. Ve ne sono altri come loro.
Sono tutti giovani bravi. Vanno solo stimolati.
C'è in ballo l'integrità della nostra società.
Cordiali saluti.

giovedì 24 giugno 2010

PROVINCIA DI MANTOVA, CENA PDL-LEGA NORD, IL CAMMINO DELLE ELEZIONI




Cari amici ed amiche.


Ieri sera, presso il ristorante "Corte Cambretti" di Castel d'Ario, in provincia di Mantova, vi è stata una cena in cui hanno partecipato i circoli del Popolo della Libertà e della Lega Nord dei Comuni di Castel d'Ario, Villimpenta, Roncoferraro, Mantova e vicini. Ovviamente, io ero lì.
Tra gli ospiti politici più illustri vi erano l'Assessore regionale alla semplificazione Carlo Maccari, il consigliere regionale della Lega Nord Claudio Bottari, il segretario della Lega Nord di Roncoferraro Franco Carreri ed il gruppo di centro-destra (di minoranza) in Consiglio comunale di Roncoferraro.
Vorrei portare all'attenzione alcuni temi toccati dai discorsi degli ospiti politici.
Bottari, ha portato ovviamente all'attenzione l'esigenza di un federalismo vero e la questione di una regione che, come la Lombardia, crea tanta ricchezza e riesce ad avere un bilancio virtuoso ma che nel contempo si trova con la zavorra di uno Stato costoso.
Inoltre, ha anche parlato delle elezioni provinciali che si terranno il prossimo anno, dicendo che con una buona alleanza tra PdL e Lega, nella provincia virgiliana si può effettivamente vincere.
Il tema dell'alleanza è stato toccato anche da Carreri che ha sottolineato (giustamente) il fatto che per essere forte, in essa deve esserci una reciproca lealtà tra le forze politiche che la compongono.
Questo tema è stato il punto focale anche del discorso di Maccari.
L'assessore, infatti, ha parlato di come deve muoversi la compagine di centro-destra.
Maccari trova auspicabile che nella compagine di centro-destra deve esserci armonia sia tra PdL e Lega Nord e sia nel PdL. In pratica, nel PdL si deve lavorare ANCHE CON QUELLE PERSONE CON CUI NON SI E' ANDATI D'ACCORDO IN PRECEDENZA.
Secondo Maccari, il centro-destra non deve dimostrare solo di essere bravo a vincere ma anche di avere la pace interna e la conseguente capacità di governare.
Come "contraltare", ha citato il centro-sinistra, che vinse le elezioni politiche nel 2006 e che finì nel modo che noi conosciamo, proprio perché non seppe fare vincere la pace al suo interno.
Personalmente, ritengo che questo punto sia da sottolineare e che Maccari abbia PIENAMENTE RAGIONE.
I fenomeni personalistici e correntizi non fanno bene al PdL.
Inoltre, l'assessore ha toccato anche il tema delle riforme, parlando del presidenzialismo che deve affiancare il federalismo.
Anche qui, a mio modo di vedere, Maccari ha totalmente ragione.
Con delle autonomie forti (come le Regioni in uno Stato federale) deve esserci un potere centrale altrettanto forte e capace di governare e di prendere decisioni.
Ha citato, ad esempio, gli USA guidati dal presidente Bill Clinton che scacciò il Governatore della California perché fece un buco nei bilanci e fece il paragone con qualche caso italiano.
Ha parlato anche della Manovra finanziaria del Governo, dicendo che essa deve essere selettiva e non deve fare tagli trasversali che possono creare difficoltà alla Regione e che si sta discutendo per migliorarla.
Trovo che tutti e tre i discorsi siano molto positivi.
Io penso che la vittoria del centro-destra in Provincia di Mantova dipenda dalla capacità di fare lavoro di squadra e da una buona organizzazione.
Inoltre, esso dovrà parlare molto con la gente.
Io credo che questa volta il centro-destra abbia l'occasione d'oro di portare a casa un risultato buono alle elezioni provinciali.
Il centro-sinistra, oggi all'amministrazione provinciale, non lavora bene.
La Provincia ha bisogno di infrastrutture efficienti, di essere moderna e dinamica (anche grazie all'EXPO che si terrà a Milano nel 2015) e di avere maggiori rapporti con il Governo regionale, che oggi non ci sono. E poi, c'è da mettere a posto la questione dell'immigrazione clandestina e della sicurezza. Su questo tema, anche la Provincia ha il suo peso.
Sintetizzo il tutto, dicendo che la vittoria di Nicola Sodano alle recenti elezioni comunali di Mantova (di cui parlerò in un'altra nota) non deve essere presa come il punto di arrivo ma come un punto di partenza per cambiare la storia della nostra Provincia, una terra ricca di risorse e potenzialità ma su cui oggi regna l'immobilismo.
I presupposti ci sono ma il centro-destra dovrà giocarsi bene le proprie carte, se non vorrà fare la figura dell'Italia in questi Mondiali del Sudafrica.
Pertanto si dovrà partire con il motto "Pdl e Lega, insieme per una nuova provincia!".
Si è parlato anche dei giovani che vogliono impegnarsi in politica.
In questo senso, vorrei citare un discorso fatto dal presidente Roberto Formigoni nel 2005, durante una puntata della trasmissione "Iceberg" , allora condotta dal giornalista David Parenzo.
Formigoni disse che i giovani che vogliono fare politica devono fare "gavetta", consumandosi i tacchi e le suole delle scarpe, girando sul territorio e non solo.
La vera politica si fa parlando con la gente e con le istituzioni.
Infatti, la parola "politica" deriva dal greco "polis" , ossia "città".
Una città va percorsa, conosciuta e "vissuta in prima persona".
Questo discorso del Governatore della Lombardia mi piacque molto e lo tengo tuttora in mente.
Inoltre, oggi vi è anche uno strumento che garantisce la capillarità e la celerità nella comunicazione, internet.
A tal proposito, voglio segnalare, un sito interessante, che è fatto da giovani.
E' interessante.
Vorrei ringraziare, inoltre, i vari siti e gruppi di Facebook, come il Minzolini Fan Club, con cui ho il piacere di interloquire.
Ringrazio gli amici Francesca Padovese (titolare del blog http://mamagrizzlies.blogspot.com/), Riccardo Di Giuseppe (titolare del blog http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/), Sveva Orlandini (del Minzolini Fan Club di Facebook), Giuseppe Sagliocco (titolare del blog "Liberalmind", http://giuseppesagliocco.blogspot.com/), Vito Schepisi (titolare del blog http://vitoschepisi.blogspot.com/), Ricky Filosa (direttore del giornale "Italia chiama Italia", http://www.italiachiamaitalia.net/), Alessandra Boga (titolare del blog http://milleeunadonna.blogspot.com), Morris Sonnino, Antonio Gomes e tanti altri.
Con queste persone ho tutti i giorni dei confronti seri, confronti che fanno crescere.
In fondo, è anche un po' merito loro, se riesco a confrontarmi spesso in modo proficuo con la realtà.
Cordiali saluti.

FATIMA ED I GIORNI NOSTRI

Cari amici ed amiche.

Ieri, guardando la puntata della trasmissione "Top Secret" che è andata in onda su Rete 4, mi è venuto in mente di fare questo post. Mi è venuto in mente ciò anche alla luce di quanto da me scritto ieri nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/mentre-qui-si-fanno-le-moschee.html.
Effettivamente, oggi torna di attualità la questione del famoso "III segreto di Fatima", ossia una delle tre rivelazioni fatte dalla Madonna ai tre pastorelli portoghesi Lucia dos Santos e Francisco e Jacinta Marto.
Su questa rivelazione vi è ancora un grosso enigma che piano piano si sta svelando.
Si è parlato anche di persecuzioni contro la Chiesa e di una "Grande Apostasia".
Effettivamente, quanto da me scritto nel succitato post di ieri, deve fare riflettere.
Nel mondo vi è una Chiesa perseguitata. Dai Paesi islamici a quelli comunisti vi sono uccisioni, deportazioni di preti, stupri, conversioni forzate alla religione dominante ed altre vessazioni.
Quanto alla "Grande Apostasia", si può dire che essa si sia annidata dentro la Chiesa.
Anche lo stesso Papa Benedetto XVI, proprio durante il viaggio a Fatima, rirprese le parole del suo predecessore Papa Paolo VI che parlò di "fumo di Satana" dentro la Chiesa.
Certo, Papa Paolo VI si riferì alla rottura dei lefebvriani da una parte e alle posizioni troppo eterodosse delle "Chiese di base" dall'altra. Oggi ci sono altre problematiche.
La grave questione dei preti pedofili è certamente un segnale preoccupante.
Oltre a questa grave questione, vi è anche quella dei preti che latitano nella realtà parrocchiale ad essi assegnata e di quelli che, anziché essere strumenti di pace sempre al servizio di Dio e del prossimo, vanno in certe manifestazioni politiche molto discutibili.
Anzi, qualcuno di questi ultimi arriva anche prendere posizioni distanti da quelle della Chiesa, in nome di certe ideologie politiche.
I preti pedofili e quelli degli altri che ho citato NON RAPPRESENTANO LA MAGGIORANZA DEL CLERO ma la loro questione ha dato uno spunto agli ambienti laicisti ed anticristiani per attaccare la Chiesa e per gettare fango su di essa.
La maggioranza del clero, con il Papa in testa, vuole essere al servizio di Dio e del prossimo.
La posizione presa dal Santo Padre sul caso dei preti pedofili è ENCOMIABILE come lo è anche quella sul sacerdozio.
Il sacerdozio è un servizio verso Dio e verso il prossimo e non un mezzo per avere potere.
Questo è un periodo molto difficile.
Non solo nei Paesi in cui la Chiesa è perseguitata ma anche qui in Occidente, ove ci sono Paesi di tradizione cristiana. Qui l'istituzione ecclesiastica e la sua dottrina sono attaccate e si sta diffondendo una mentalità di secolarizzazione.
Questo, da un lato toglie ogni rispetto per valori fondamentali dell'umanità, come la sacralità della vita e quella della famiglia, e dall'altro, indirizza le persone verso falsi ideali, spesso molto pericolosi.
Uno di questi è il "culto di mammona" di cui parla il Vangelo. In sé il denaro non è cattivo ma può esserlo il rapporto che l'uomo ha con esso, quando lo pone come fine e non come mezzo. Oltre al "culto di mammona" esistono questioni non meno pericoloso come i fenomeni settari.
Infatti, la secolarizzazione non abbatte la "domanda di sacro" delle persone.
Purtroppo, però, valgono le parole dette dal poeta inglese e cattolico Chesterton che disse:
"Quando non si crede più in Dio si crede a tutto".
Per "tutto" si intende tutto ciò che Dio non è e certa gente senza scrupoli ha quindi gioco facile nel proporre alle persone le sue perverse dottrine come risposte ai loro problemi.
La truffa è il minimo che può capitare a quegli sventurati che si imbattono in simili soggetti.
Il peggio che può capitare è che essi vengano traviati nelle loro coscienze e nelle loro anime.
Il mondo cattolico (da noi che stiamo qui nel laicato al clero) deve stringerci intorno al Santo Padre e cercare di confrontarsi con questa società senza paure ma sempre in modo sobrio e senza eccessi.
Quando si toglie Dio dalla vita pubblica, il rischio è che l'uomo si lasci prendere dalle peggiori pulsioni.
Già successe ciò, nel secolo scorso.
La posta in gioco è altissima!
Cordiali saluti.

mercoledì 23 giugno 2010

ENERGIA NUCLEARE, LA CONSULTA DA' RAGIONE AL GOVERNO


Cari amici ed amiche.


La Consulta ha bocciato il ricorso delle Regioni contro la decisione del Governo di tornare al nucleare.
Questa decisione è stata motivata dal fatto che questa materia non fa parte delle competenze regionali, ai sensi del Titolo V della Costituzione.
Infatti, l'energia non è interesse di una singola realtà locale o di una Regione ma di tutto il Paese.
Questo concetto varrà anche per il federalismo.
Riguardo il merito, io credo che sia arrivato il momento di tornare al discorso dell'energia nucleare.
Noi, oggi, abbiamo due esigenze.
Una è di tipo ambientale e riguarda l'abbattimento dell'effetto serra.
L'altra è di tipo economico e riguarda la questione delle bollette della luce che sono troppo alte.
Riguardo l'economia, noi viviamo in un paradosso.
Noi, infatti, abbiamo bocciato il nucleare, con quel referendum (che definisco assurdo) del 1987.
Lo definisco assurdo perché quel referendum non fu dettato dalla ragione ma dalla paura, che fu cavalcata da certi demagoghi.
In questa situazione, l'Italia iniziò ad importare energia dell'estero, dalla Francia in primis.
Senza questa energia estera, noi non avremmo corrente a sufficienza per coprire il fabbisogno energetico. La quantità di energia importata varia tra il 10 ed il 25%. Secondo certe statistiche essa corrisponde circa al 18% del nostro fabbisogno.
Se poi, noi aggiungiamo il fatto che dall'estero importiamo anche i combustibili fossili (come petrolio e gas) si può calcolare che circa l'81% della nostra produzione di energia dipenda dall'estero.
Questo ci aumenta le bollette.
Oltre a questo, vi è il fattore ambientale.
Oggi, noi dobbiamo abbattere le emissioni di CO2, anidride carbonica.
E' chiaro che anche le centrali termoelettriche contribuiscano a mettere gas serra nell'aria.
Quindi, serve davvero un ripensamento sul nucleare.
Io credo che il nucleare possa sostituire almeno in parte le centrali termoelettriche.
Insieme all'uso di fonti rinnovabili, il nucleare potrebbe contribuire ad abbassare le emissioni di CO2.
Quanto alle scorie, la soluzione sta nella riprocessazione, ossia nel loro riutilizzo in un nuovo processo che ne abbatterebbe gran parte della radioattività.
Tra l'altro, il nucleare potrebbe contribuire anche a migliorare un 'altra situazione, quella dei giovani.
Ci sono tanti giovani che fanno ricerche sul campo (come quello della fissione nucleare, nella foto) ma che sono costretti ad emigrare.
Con un piano energetico che contempli anche il nucleare si potrebbe ridurre anche la "fuga dei cervelli".
I talenti sono un tesoro che noi non possiamo permetterci di scialacquare.
Quindi, tutti si mettano una mano sulla coscienza e non si lascino prendere da livori ideologici e da vecchie questioni e paure.
Chi cavalca certe paure (infondate) per dire no ad una tecnologia che può migliorare la vita di tutti (come il nucleare) non ama il nostro Paese.
Faccio questo invito anche all'amministrazione comunale di Roncoferraro, che si dice contraria all'energia nucleare.
Dovrà esserci dialogo tra Governo centrale ed amministrazioni locali ma non si può negare una possibile soluzione di parecchi problemi.
Cordiali saluti.

MENTRE QUI SI FANNO LE MOSCHEE...


Cari amici ed amiche.

Mentre qui si fanno le moschee...i cristiani nel mondo soffrono!
L'amica Sveva Orlandini (Minzolini Fan Club di Facebook) mi ha segnalato questo link che vale la pena di leggere . E' molto interessante. Il link è http://www.parrocchie.it/correggio/ascensione/cristiani_difficoltà_egitto.htm.
Questo link parla del dramma dei cristiani copti che subiscono ogni vessazione per ottenere la loro conversione forzata all'Islam.
Si registrno stupri, pestaggi ed uccisioni e spesso le autorità non possono (o non vogliono) intervenire.
Purtroppo, in tante parti del mondo la cristianità soffre.
Prendiamo, ad esempio, la Libia.
Vi consiglio di leggere il link http://www.paolocason.it/Libia/Pagine/Luoghi%20di%20Culto.html.
A Tripoli vi era una bella cattedrale neoromanica che fu costruita negli anni 20.
Era dedicata al Sacro Cuore.
Di recente, la chiesa è stata sconsacrata e trasformata in moschea, come dimostra la foto.
Altre chiese di Tripoli, come quelle di Santa Maria degli Angeli all'Hara e della Madonna della Guardia, sono state riconvertite ad altro uso.
La chiesa della Madonna della Guardia è oggi una palestra di judo. Anche la Sinagoga è stata trasformata in moschea.
A Bengasi, la cattedrale è stata trasformata in moschea.
Ci sono altre situazioni molto gravi.
Un esempio è Cipro Nord.
Dal 1974, l'esercito turco ha occupato la parte nord di Cipro ed ha instaurato una repubblica riconosciuta solo dalla Turchia.
Lì le chiese sono state trasformate in moschee o riconvertite in altro uso, se non distrutte.
Inoltre, tutti i monumenti sono trascurati e in rovina.
Anche la cattedrale di Famagosta, oggi moschea, non versa in buone condizioni.
A Cipro Nord vi è la comunità cristiano-cattolica di rito maronita di Kormakiti.
Essa rischia di scomparire.
In Arabia Saudita vi sono comunità cristiane ma non vi sono chiese.
Inoltre, lì si rischia di morire se si viene visti con una Bibbia in mano. In Somalia, è oggi proibita ogni forma di culto cristiano.
Nel 1989 il vescovo di Mogadiscio Pietro Salvatore Colombo fu ucciso e la cattedrale fu rasa al suolo dai fondamentalisti islamici.
Oggi, la diocesi di Mogadiscio è vacante. Non ha il vescovo. Inoltre, nelle scuole non si fanno più suonare le campanelle perché ricordano le campane delle chiese.
Nel nord della Nigeria (a prevalenza musulmana) vi sono attacchi contro i cristiani e si bruciano le chiese.
In Turchia, vi sono forti restrizioni verso i cristiani, come quella che contempla il divieto di fare le chiese affacciate sulla pubblica via, ai sensi di un'antica legge dell'Impero ottomano. Il recente caso del monsignor Luigi Padovese dimostra che oggi in Turchia vi è un fondamentalismo islamico sempre più aggressivo.
Anche in zone come il Kosovo vi sono situazioni allarmanti.
I monasteri serbo-ortodossi che si trovano in quella zona sono oggetto di atti vandalici da parte della popolazione albanese e di religione islamica.
Anche i Serbi del Kosovo subiscono vessazioni.
Inoltre, sorgono moschee, spesso finanziate da gruppi sospetti.
I kosovari albanesi subirono tante gravi vessazioni ad opera dei Serbi ma questa violenza di oggi è inqualificabile!
Non dimentichiamoci di chi LIBERAMENTE sceglie di passare dall'Islam al Cristianesimo.
Queste persone rischiano la vita ogni giorno.
Se poi aggiungiamo anche la situazione in Corea del Nord (leggete il link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/corea-del-nord-un-dramma-per-i.html), quella in Cina, in cui i cristiani sono costretti a stare nell' "Associazione patriottica dei cattolici cinesi" (una sorta di "Chiesa" controllata dallo Stato comunista) e quella in India, ove i cristiani vengono uccisi o subiscono vessazioni, il quadro è allarmante.
Anche qui in Europa ci sono situazioni allarmanti e questo link ne cita qualcuna.
Tutti noi (ed in particolare noi cristiani) non possiamo restare con le mani in mano e né tacere!
Cordiali saluti.

martedì 22 giugno 2010

TERRITORIO, UNA GESTIONE SICURA!

Cari amici ed amiche.

Leggete il link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/17188/2009-09-03.html.
Vorrei parlare della gestione del territorio e di tutto ciò che concerne la sua sicurezza.
Di fronte a situazioni difficili servono politiche adeguate per la sicurezza di persone e cose.
Nel link prima citato, si parla della questione di Venezia, una città alle prese con fenomeni di acqua alta e che, per la sua sicurezza, ha bisogno di opere importanti, come ad esempio il MOSE.
Certamente, vi sono altre situazioni di criticità. Esempi sono la Calabria e la Sicilia.
Pensiamo, ad esempio, alle frane che in Calabria funestarono il gennaio 2009 e che provocarono la morte di due persone sull'autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, sul tratto tra Cosenza nord-Rende e Falerna.
Di quelle frane parlai nel link http://www.italiachiamaitalia.net/news/121/ARTICLE/13310/2009-01-30.html.
Tra l'altro, io conoscevo abbastanza bene la situazione di quel tratto di quell'autostrada e vi sono stati fenomeni inquietanti come gli sgocciolii di acqua dalle volte delle gallerie.
Io stesso lo posso testimoniare, essendo stato fisicamente su quell'autostrada.
Dalla galleria "Pian di Moio" (che si trova poco dopo lo svincolo di Cosenza, andando verso sud) vi sono sgocciolii di acqua.
Ancora oggi, ci sono movimenti franosi su quell'autostrada. Pensiamo al tratto compreso tra la galleria "Torrefalco" e la galleria artificiale finestrata "Mancarelli" (sul tratto compreso tra gli svincoli di Cosenza e Rogliano-Grimaldi.
Lì, sta venendo giù la carreggiata nord, quella verso Salerno.
Sarebbe da tenere in considerazione la proposta dell'attuale Governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti, di cui parlai nel link http://www.italiachiamaitalia.net/news/124/ARTICLE/20682/2010-03-15.html.
Questa proposta prevede di bypassare quel tratto montagnoso compreso tra Cosenza nord-Rende e Falerna, con una variante.
Quindi, ben vengano i lavori di ammodernamento dell'A3.
Inoltre, pensiamo alla frana che il 01 ottobre 2009 colpì la Sicilia e fece un disastro a Giampilieri, in Provincia di Messina.
E' chiaro che per evitare certe situazioni servono politiche serie, come la realizzazione di opere sicure, una migliore regolamentazione delle edificazioni.
Insieme a tutto questo, servono opere di prevenzione.
Ad esempio, si potrebbe incominciare a vietare il disboscamento di certe aree (pena pesanti sanzioni) o fare delle opere nuove, ancora prima che ci siano dei problemi.
Un esempio?
E' vicino a casa mia ed è la famosa SP 33, sul tratto che collega Roncoferraro alla frazione di Nosedole e a Villimpenta, di cui parlai sul post http://thecandelabra.blogspot.com/2010/05/roncoferraro-mantova-la-strada-della.html.
Lì la situazione è peggiorata, dopo le recenti piogge.
L'asfalto è pieno di buche e, anche a causa delle piene dei due canali che la costeggiano, le banchine sono state messe a dura prova.
L'altro ieri, per curiosità, ero andato sul posto ed effettivamente ho riscontrato delle criticità.
All'imbocco dello stradello "Frassinara" vi è stato un parziale allagamento, a causa di un fosso tracimato.
Il canale "Dugale" era pieno fino all'orlo e addirittura un fosso da esso alimentato era così pieno che un tubo arancione che ci passa sopra (e che solitamente si trova a 30 cm dalla superficie dell'acqua) era quasi sommerso.
Anche il canale "Molinello" era gonfio e poco rassicurante.
E' chiaro che ciò possa avere ammalorato ancora di più la strada.
Quindi, qui servono opere preventive, anche radicali, anche modificando le opere idrauliche.
Penso che, come dice la pubblicità di un noto dentifricio, prevenire sia meglio che curare.
Il territorio ha degli equilibri e delle criticità che vanno gestite con attenzione.
Una buona politica deve fare anche questo.
Cordiali saluti.

COMMENTO AL BLOG DI ALEX NERI

Cari amici ed amiche.

Vorrei esprimere un commento al blog di Alex Neri, un giovane di 22 anni.
Io l'ho guardato e devo dire che è un bel blog.
Esprime dei concetti intelligenti, senza mai offendere ma con grande schiettezza.
Del resto, l'autore di questo blog è un romagnolo di Cesena, una persona di centro-destra che vive in una regione tipicamente rossa, come l'Emilia-Romagna.
Infatti, il suo compito è "dare voce a un popolo di centro-destra che, pur essendo numericamente superiore, vive all'ombra di una sinistra che si atteggia da protagonista".
Capisco perfettamente Alex.
Io che vivo nella Provincia di Mantova, la rossa Provincia di Mantova, so cosa vuole dire il ragazzo.
Forse, la sinistra ha tanto successo in queste zone più per una paura di cambiare un sistema consolidato che non per un vero consenso.
In pratica è una sorta di "conformismo" o di "docilità".
Forse, iniziative come quelle di Alex vanno sostenute per fare finire questo "conformismo".
Vi invito pertanto a visitare il blog http://alexneri87.blogspot.com.
Cordiali saluti.

LA POLITICA, I GIOVANI E LA COMUNICAZIONE


Cari amici ed amiche.


Tra il 1452 ed il 1455 ci fu una rivoluzione. Essa non si sviluppò con spade ed armi da fuoco ma con la parola.
Sto parlando della realizzazione della "Bibbia di Gutenberg", il primo libro che fu stampato dal Johann Gutenberg (1394-1468) e che fu il capostipite dei mass media, per come li conosciamo noi oggi.
Qui si vide il potere della parola che arrivava quasi in tempo reale alle masse.
Che fine avrebbero fatto, ad esempio, le dottrine di Martin Lutero e quelle della Riforma cattolica se non ci fosse stata la stampa?
Dopo questa nacquero il telegrafo, il telefono, la radio, la televisione ed internet.
Oggi, noi abbiamo internet, un mezzo potente che può portare varie nozioni da un capo all'altro della Terra.
Parlando dell'Italia e della sua politica, vale la pena di fare delle considerazioni.
Oggi, tra la società civile ed il mondo politico c'è troppa distanza.
Questo è deleterio perché, da un lato, non favorisce il ricambio della classe dirigente e, dall'altro, favorisce l' "anti-politica" ed il qualunquismo.
Quest'ultimi sono rappresentati dal "grillismo" , dal comico Beppe Grillo (nella foto), che propone un'idea sbagliata di una politica "tutta marcia e corrotta".
E' chiaro che ciò sia una visione sbagliata e per nulla costruttiva.
In politica, come negli altri ambiti della società, ci sono cose buone e cose cattive.
Però, al comico genovese va riconosciuto un merito.
Al Grillo, infatti, va riconosciuto il merito di avere saputo fare girare le informazioni grazie ad internet.
Entrando in queto modo nelle case degli italiani ha favorito la partecipazione della società civile nella vita pubblica.
Io credo che i partiti (e la politica in generale) debbano sfruttare la rete proprio per proporre progetti, favorire il confronto con i cittadini ed informare.
In pratica, devono affrontare e battere Grillo con le sue stesse armi.
In questo, i giovani possono avere un ruolo importante.
Essi, infatti, hanno una migliore conoscenza della rete e coome scrissi nel post dedicato a "Liberamente" (http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/liberamente.html) tra di loro ci sono energie fresche.
Già ci sono delle buone iniziative.
Pensiamo, per esempio, al "Minzolini Fans Club" su Facebook.
Pensiamo anche alla stessa fondazione "Liberamente" o all'"Anti-UAAR".
D'altra parte, vorrei rammentare le parole del Venerabile Giovanni Paolo II che disse queste parole:
"Non abbiate paura! Aprite, anzi, spalancate le porte a Cristo! Alla sua salvatrice potestà aprite i confini degli Stati, i sistemi economici come quelli politici, i vasti campi di cultura, di civiltà e di sviluppo. Non abbiate paura! Cristo sa cosa è dentro l'uomo. Solo lui lo sa!
Oggi così spesso, l'uomo non sa cosa si porta dentro, nel profondo del suo animo, del suo cuore. Così spesso è incerto del senso della sua vita su questa terra.
E' invaso dal dubbio che si tramuta in disperazione.
Permettete, quindi-vi prego, vi imploro con umiltà e con fiducia-permettete a Cristo di parlare all'uomo. Solo lui ha parole di vita, sì! Di vita eterna. (...)".
Credo che anche questa possa essere un'occasione di mettere in pratica questa parole e di "non avere paura".
La rete unita, ad una buona organizzazione sul territorio, può contribuire molto a fare circolare le idee ed i progetti.
Cordiali saluti.









lunedì 21 giugno 2010

BASTA CON LA VIOLENZA CONTRO LE DONNE!

Cari amici ed amiche.

Leggendo il blog di Alessandra Boga "Mille e una donna" (http://milleeunadonna.blogspot.com/) mi è venuto in mente di fare questa riflessione.
Oggi, ci sono ancora troppi di casi violenza contro le donne.
In certi Paesi, esse vivono in una condizione di inferiorità, per non dire di segregrazione.
Pensiamo a molti Paesi islamici.
Anche qui in Italia vi sono stati casi drammatici.
Pensiamo al caso drammatico di Hina Saleem, la ragazza pakistana che nel 2006 fu uccisa dal padre a soli 20 anni perché si rifiutava di adeguarsi ai costumi islamici ed amava un ragazzo italiano e cattolico.
Pensiamo al caso di Sanaa Dafani, la marocchina che fu uccisa dal padre per un motivo analogo. Aveva solo 18 anni.
Coloro che fecero questo, devono essere puniti severamente!
Bene sta facendo l'onorevole Suoad Sbai (PdL), che ha preso una posizione di dura condanna contro queste fatti orrendi.
Queste cose non devono più ripetersi come non devono i ripetersi i numerosi casi di violenze in famiglia, che troppo spesso non vengono denunciati.
Gli episodi di stalking e di violenza vanno denunciati!
Lo dico da italiano (che vive in un Paese in cui grazie a Dio ci sono i diritti), da cattolico e da uomo.
Cordiali saluti.

LIBERAMENTE

Cari amici ed amiche.

Trovo molto positiva l'iniziativa del Ministro dell'Istruzione, dell'Univrrsità e della Ricerca, onorevole Mariastella Gelmini (nella foto).
L'onorevole Gelmini ha fondato "Liberamente", una fondazione che ha la funzione di avvicinare i giovani alla politica.
Essa nasce nell'ambito del Popolo della Libertà e del centro-destra e valorizza e riconosce la leadership del presidente Silvio Berlusconi.
Questa fondazione (promossa anche dai ministri Sandro Bondi e Franco Frattini e dal resposabile dei club della Libertà Mario Valducci) ha la funzione di creare un "ponte" tra la società civile ed una politica che troppo spesso sembra lontana.
Come ho già detto, questa fondazione ha anche la funzione di avvicinare i giovani alla politica.
Io credo che essa possa dare a molti giovani lo stimolo ad impegnarsi e ad essere coinvolti nella realtà in cui vivono.
Ci sono tanti giovani validi e volenterosi. Un esempio è l'amica Sveva Orlandini, con cui ogni tanto mi confronto su Facebook, ove gestisce il "Minzolini Fans club".
Purtroppo, questi giovani non sono valorizzati.
Molto spesso, specie nei livelli locali come i piccoli Comuni, nella scelta delle persone da mettere nell' "agone politico" ci si basa più su rapporti di amicizia e di simpatia personale che non sulle reali capacità e sui meriti delle persone.
Ad esempio, un atteggiamento simile tende ad influenzare le scelte dei candidati e della "squadra" da mettere alle elezioni locali.
Questo fa scadere le classi dirigenti locali perché non valorizza chi ha le reali capacità.
Una fondazione come "Liberamente" potrebbe cambiare realmente le cose e potrebbe aiutare chi realmente si impegna e ha dei meriti. Ciò eviterebbe la "fuga dei giovani" verso le liste civiche, se non dalla politica in generale, che viene così dipinta come un male.
La politica è fatta da persone. Se ci si disinteressa di essa (dicendo frasi come "partiti sono tutti uguali" o "la politica è marcia") la qualità della classe dirigente non migliora. Anzi, peggiora.
La politica fa parte della nostra realtà. In essa e nei partiti ci sono cose che non vanno ma ci sono anche tante cose buone. Il qualunquismo non aiuta e q uesto va capito.
Quindi, ben venga "Liberamente".
Questa fondazione dovrà essere uno spazio per avere u confronto proficuo su grandi temi (come la questione di Israele, quella delle riforme, quella dell'etica o quella degli italiani nel mondo) e sulle questioni delle realtà locali.
Per questo, se mi è permesso dare un suggerimento ai promotori, ritengo che una fondazione simile debba avere un'organizzazione capillare.
Questo rafforzerebbe anche la stessa organizzazione territoriale del PdL.
Auguro quindi buona fortuna a "Liberamente".
Cordiali saluti.

domenica 20 giugno 2010

ESISTERA' ANCORA IL BELGIO?


Cari amici ed amiche.
E' una domanda che viene spontanea.
Esisterà ancora il Belgio?
Alle elezioni del 13 giugno 2010 vi è stato un successo dei separatisti fiamminghi del partito "Nuova Alleanza Fiamminga".
In questo Paese vi è la storica divisione etnica tra Fiamminghi, popolazione di lingua olandese che si trova nelle Fiandre, e Valloni, popolazione di lingua francese che si trova in Vallonia. Accanto a questi due gruppi etnici, vi è anche una minoranza tedesca nella zona di Liegi. La capitale Bruxelles/Brussel è bilingue.
Oggi questa divisione si sta facendo sentire.
Perché questo?
Un motivo sta nella storia di questo Paese che nacque con la Rivoluzione belga del 1830. Esso venne riconosciuto nel 1839.
Questa rivoluzione, che portò il Belgio a staccarsi dai Paesi Bassi, venne iniziata dalla minoranza francofona, liberale e cattolica, che rifiutò l'amministrazione dei Paesi Bassi, di lingua olandese e protestante.
Il primo re del Belgio fu Leopoldo I di Sassonia-Coburgo-Gotha, legato alla Gran Bretagna, anche per legami familiari.
Infatti, il 02 maggio 1816, egli sposò Carlotta Augusta del Galles, figlia del re di Gran Bretagna Giorgio IV di Hannover. Fu anche zio e consigliere della regina Vittoria, della quale anche il marito fu della stessa casata.
Quindi, per tutto il XIX secolo, il gruppo francofono riuscì ad avere una posizione privilegiata. Dal 1830 al 1898, il francese fu la sola lingua ufficiale.
La lingua francese si diffuse anche nelle sue colonie, come il Congo (oggi Repubblica democratica del Congo) ed il Rwanda.
La situazione si rovesciò nel XX secolo, in cui vi fu il dramma della neutralità del Paese che fu violata dalla Germania che lo invase, sia durante la I Guerra Mondiale che durante la seconda.
Qui, infatti la popolazione fiamminga crebbe sia nel numero che a livelo economico e l'industria estrattiva del carbone (che fu il punto di forza delle regioni francofone) andò in crisi.
Le Fiandre (di lingua fiamminga) crebbero e diventarono un punto di forza del Paese. Città come Brugge, Gent o Antwerpen (i cui nomi francesi sono Bruges, Gand e Anvers, meglio da noi conosciuta come Anversa) sono centri vitali dell'economia del Paese.
Oggi, questo situazione sta lasciando strascichi ed è accentuata dalla crisi.
La popolazione di lingua fiamminga sente come una "zavorra" la situazione della Vallonia francofona.
Quindi, è chiaro che oggi il Belgio rischia di dividersi.
Però, anche qui sorgono dei problemi e delle incognite.
Il primo riguarda la capitale, Bruxelles. Essa è capitale sia dei Fiamminghi (che la chiamano Brussel) che dei Valloni.
Se dovesse esserci la sventurata ipotesi di divisione del Belgio, Bruxelles di quale Stato sarebbe capitale?
Solo Dio sa come andranno a finire le cose.
Di certo, il "caso belga" deve fare riflettere anche noi che stiamo qui in Italia.
Noi, abbiamo una storia diversa del Belgio. A differenza del Paese de "La Brabantina", noi non abbiamo una questione etnica.
Abbiamo, però, la questione di un Paese che per tredici secoli fu diviso e le cui aree ebbero storie diverse e si svilupparono in modo diverso. Esso fu unito con un processo sbagliato ed innaturale fu sviluppato su altrettanto innaturale sistema centralista che venne rafforzato durante il periodo fascista.
Oggi, noi portiamo un pesante fardello di tutto ciò.
Infatti, vi sono aree del nostro Paese che hanno problemi e l'equilibrio complessivo potrebbe spezzarsi, con rischi molto gravi.
In questo senso, il federalismo è la soluzione perché responsabilizzerebbe le classi politiche locali di quelle aree che oggi sono in difficoltà, anche a causa di certi malgoverni.
Queste aree saranno indotte a produrre rimettendo a posto l'equilibrio.
Io credo che il Sud Italia abbia le risorse per fare bene.
Basta responsabilizzare le sue classi politiche, ponendo fine a certe misure assistenzialistiche che negli anni precedenti portarono a questa situazione.
Per il principio di sussidiarietà, ci sono regioni (come Lombardia e Veneto) che producono ma che devono versare tanta parte dei loro soldi al Governo centrale mentre ce ne sono altre che non sono in grado di produrre la stessa ricchezza e che versano meno soldi al Governo centrale.
Ora è chiaro che vi è uno squilibrio, aggravato dal fatto che le cinque regioni a statuto speciale (Val d'Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Sardegna e Sicilia) possano tenersi più soldi e che alcune regioni mal governate abbiano fatto tanti sprechi di soldi provenienti da quelle ricche, proprio per la sussidiaretà.
E' chiaro che l'equilbrio potrebbe spezzarsi, con conseguenze gravi e con il vero pericolo di una pericolosa disaffezione di una parte dei cittadini verso l'Italia.
La Lega Nord, in questo senso, ha capito la situazione.
Serve il federalismo, che stimolando le regioni del Sud a produrre, rimetterebbe tutto in equilibrio e creerebbe le condizioni per una vera sussidiarietà.
Io dico che si deve fare qualcosa, altrimenti il rischio è che noi diventiamo un altro Belgio.
Cordiali saluti.

BASTA STRADE INSANGUINATE!

Cari amici ed amiche.

Faccio un po' come Emanuele Carioti (titolare del sito http://www.ematube.it) che in suo vecchio video girato sul tratto Bologna-Firenze dell'austostrada A1, ha parlato anche di guida sicura e pulita.
Proprio così! E' ora di dire basta con le strade insanguinate.
Gli incidenti stradali dipendono da tre fattori.
Il primo fattore è la condizione dell'automobilista.
Infatti, colui che guida ha una responsabilità verso sé stesso e verso gli altri. Pertanto è tenuto a rispettare il codice della strada e non deve prendere sostanze (come alcool e stupefacenti) che ne possono influenzare il comportamento.
Il secondo fattore è rappresentato dalle condizioni del veicolo.
E' logico, infatti, che per circolare in modo sicuro, il veicolo debba avere tutte le sue parti in regola.
Provate ad immaginare, ad esempio, un'auto con i freni non funzionanti o con le gomme lisce.
Diventerebbe un pericolo per chi la guida e per tutti coloro che camminano su quella strada.
Il terzo fattore è rappresentato dalle condizioni della strada.
Ad esempio, una strada con buche o come quella del "Molinello" (di cui ho parlato nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/roncoferraro-mantova-la-strada-della.html) rappresenta un pericolo.
Sui primi due fattori, si deve intervenire con una buona educazione stradale, specie dei giovani che prendono la patente, e con sanzioni severe, ove servono.
Ad esempio, qui a Roncoferraro c'è chi ha l'abitudine di parcheggiare l'auto sulle strisce pedonali che si trovano tra la tabaccheria e la chiesa parrocchiale.
Lì, ad esempio, si dovrebbe multare di più.
Lì si crea una situazione di pericolo per i pedoni, anche perché nel centro abitato molte auto vanno forte, oltrei limiti.
Inoltre, serve un'educazione stradale più accurata che contempli anche la gestione del veicolo.
Per quanto riguarda il terzo fattore, serve un grande piano di manutenzione delle strade, anche radicale.
Ad esempio, io avrei in mente il modo per mettere in sicurezza la strada del "Molinello", come anche quella della "Pompa d'Oro" che si trova sempre nel territorio comunale di Roncoferraro, nella frazione di Barbassolo.
Oggi, si è fatto molto (come l'ammodernamento di varie autostrade) ma si deve fare ancora altro.
Non devono più ripetersi casi come quelli citati nel link http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/da-alessandro-nobile-federico-marchetti.html.
Cordiali saluti.

venerdì 18 giugno 2010

FONTHILL ABBEY, SOGNO, PAZZIA O AVANGUARDIA?


Cari amici ed amiche.
Mettete insieme tanti soldi ed una mente eccentrica. A quest'ultima date carta bianca e vedrete cosa succederà. Accanto a risultati sorprendenti, tipiche del genio unito alla sregolatezza, vi sono anche clamorosi fallimenti ed opere fallaci.
Fu proprio il caso di William Beckford, possidente inglese vissuto tra il XVIII ed il XIX secolo.
All'età di dieci anni, Beckford ereditò un'importante ricchezza (ottenuta dalle piantagioni di canna da zucchero in Giamaica) e ricevette un 'educazione principesca.
Studiò musica con Mozart ed architettura con William Cozens, progettista della Somerset House di Londra.
All'età di ventuno anni scrisse Vathek, un libro romantico lodato dal poeta George Gordon Byron.
Lui affermò di averlo scritto in francese in una sola notte.
Viaggiò in lungo e in largo per l'Europa. Venne anche in Italia.
Certo, la sua mente fu davvero eccentrica.
Lo dimostrò, proprio con l'opera a cui dal 1794 iniziò a dedicarsi.
Si trattò di "Fonthill Abbey", un'abbazia neogotica che lui volle fare costruire nella sua tenuta di Fonthill, nel Wiltshire.
Fin dai preparativi di quest'opera iniziarono a vedersi le sue stranezze. Quando voleva passeggiare per la tenuta, faceva lavorare i contadini tutta la notte, perché tagliassero gli alberi sul sentiero che intendeva percorrere.
Intorno alla proprietà fece erigere un muro alto tre metri, per tenere lontani gli occhi indiscreti.
Quando iniziarono i lavori, egli costrinse i muratori a lavorare giorno e notte.
Non contento, prelevò altri quattrocento operai dal cantiere della Saint George's Chapel di Windsor (cappella ove sono sepolti i re Enrico VIII e Carlo I Stuart) e nessuno poté lavorare in pace.
Lui fu molto impaziente di vedere il "capolavoro" completato.
Somministrò così forti dosi di alcol agli operai, facendoli ubriacare.
Questa impazienza fu un male.
Non fece fare le fondamenta adeguate e fece costruire l'abbazia su quelle della preesistente casa di campagna.
Beckford giurò di consumare il pranzo di Natale nell'abbazia.
Riuscì a finirla in quel periodo. Era un edificio magnifico ed imponente, con torri altere, guglie, statue e pinnacoli.
Al centro aveva una grande torre ottagonale.
Riuscì a consumare il pranzo di Natale in quell'abbazia ma subito dopo la festa la sensazione che essa non avrebbe retto divenne reale.
I locali crollarono.
Nel 1800 crollò anche la torre ottagonale, che fu ricostruita.
Secondo la descrizione di un contemporaneo di Beckford, Fonthill Abbey fu "un deserto di magnificenza, uno scintillante spreco di ozio laborioso, una cattedrale trasformata in trastullo".
Ventidue anni dopo il crollo della torre, Beckford si ridusse sull'orlo del fallimento e perse due proprietà per un'azione legale.
Dovette vendere così il suo "capolavoro" ma forse ci guadagnò.
Appena il nuovo proprietario andò nell' "abbazia", la torre crollò nuovamente.
Oggi, di quest'opera resta poco.
A prescindere di questo risultato così poco lusinghiero, Beckford rispecchiò la "sete di Medioevo" di quegli anni, come se fosse stata una reazione all'Illuminismo.
Inoltre, egli fu un "apripista" del Romanticismo, che fu ricco di spiritualità e di voglia di riscoprire le epoche passate.
Nel Romanticismo si fecero edifici in stile neobizantino, neoromanico, neogotico e neo rinascimentale, quasi a volere rievocare le epoche e le civiltà precedenti.
Inoltre, in Europa si rivalutò molto anche la spiritualità cristiana, in contrapposizione al deismo e al razionalismo illuminista.
Forse, se oggi ci sono edifici come il Palazzo di Westminster (a Londra), la Cattedrale di La Plata (in Argentina), la Chiesa del Sacré Coeur a Moulins (Francia), il Palazzo episcopale di Astorga (in Spagna), la Cappella dell'Ospedale Militare nel quartiere Baggio (Milano), la Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio a Roma, il Palazzo municipale di Cagliari, la Chiesa anglicana di Napoli, quella di Palermo e tanti altri edifici pregevoli il merito fu anche di Beckford.
Inoltre, anche Antoni Gaudì (che realizzò la "Sagrada Familia" a Barcellona), deve qualcosa anche a questo pazzerello possidente inglese che ebbe un sogno giusto ma che lo realizzò nel peggiore dei modi.
Cordiali saluti.

DA ALESSANDRO NOBILE A FEDERICO MARCHETTI, DUE STORIE DA RACCONTARE!

Cari amici ed amiche.

Voglio raccontarvi due storie che devono fare riflettere. Una di queste èp citata in un blog che ho visto nella Community di Libero, su cui ho un account (fucio02).
Il link è http://blog.libero.it/alessandronobile/view.php?nocache=1276851310.
Questo blog parla di Alessandro Nobile, un giovane di origine pugliese (ma residente ad Ancona) che nel 2007 morì a soli diciotto anni a causa di un incidente stradale.
L'altra storia, l'ho sentita ieri.
Riguarda il portiere del Cagliari e della Nazionale Federico Marchetti. Nel marzo di cinque anni fa, il portiere veneto ebbe un gravissimo incidente in cui rischiò la vita.
Queste due vicende (che mi hanno colpito molto) devono farci riflettere.
Se pur finite in modo diverso, esse hanno molti punti in comune.
Innanzitutto, la dignità di come i familiari di Nobile e Marchetti portano all'attenzione questa vicenda.
Questo mi ha molto colpito.
Sia i cari di quel povero ragazzo e sia Marchetti hanno avuto una grande dignità e, soprattutto, una grande fede.
Tra l'altro, il portiere si è fatto tatuare l'Ave Maria sul braccio.
Mi fa ricordare una battuta del film "Il ritorno di don Camillo", durante la scena in cui Peppone (interpretato da Gino Cervi) porta dei ceri a don Camillo (interpretato da Fernandel) ma non volle farli mettere davanti al crocifisso, con cui il prelato aveva l'abitudine di conversare, ma davanti alla Madonna.
Andato via Peppone, don Camillo inizia a dialogare con il crocifisso.
Alla fine, questi dice delle parole che più o meno suonano così:" Nessuno è più povero di un uomo che di fronte alla disperazione perde la fede".
Loro, i cari di Nobile e Marchetti, hanno quindi una ricchezza enorme.
Queste due vicende sono due grandi lezioni di umanità per tutti.
Forse, sono anche due lezioni per il sottoscritto.
Ciò deve essere anche un appello per tutte le persone perché siano prudenti quando vanno sulla strada.
La strada è simbolo di libertà ma va saputa gestire e bisogna guidare con prudenza. Infatti, chi guida un veicolo ha responsabilità sia verso sé stesso che verso gli altri.
Inoltre, è anche un appello perché chi di dovere, oltre a fare campagne (che sono certamente utili) per l'educazione stradale, migliori le nostre strade che troppo spesso hanno dimostrato di essere inadeguate ed insicure.
Gli incidenti dipendono sia dalle condizioni di chi guida che da quelle del veicolo e della strada.
Cordiali saluti.

giovedì 17 giugno 2010

PERCHE' UN CRISTIANO NON PUO' ESSERE ANTISEMITA?

Cari amici ed amiche.

Un cristiano può essere antisemita?
No! Un cristiano non può essere antisemita e vi spiego il motivo di questa mia affermazione.
Come tutti noi già sappiamo, la Bibbia, il nostro libro sacro è composto dal Vecchio Testamento e dal Nuovo Testamento.
Il Vecchio Testamento altro non è che la Bibbia degli ebrei.
Nei suoi trentanove libri (ai quali vanno aggiunti i sette libri deuterocanonici, ritenuti validi da noi cattolici e dagli ortodossi) il Vecchio Testamento ci fa conoscere la storia del Popolo eletto, il popolo presso cui nacque, crebbe, operò, morì e risorse Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Leggete, ad esempio, il Salmo 87.
Gesù stesso si ricollegò agli scritti del Vecchio Testamento (pur con una nuova chiave di lettura) e li citò spesso.
Questa è la testimonianza più lampante del fatto che il fondamento della nostra fede cristiana sta proprio nell'esperienza del popolo ebraico.
Nella storia si cercò del Cristianesimo si tentò di eliminare il Vecchio Testamento. Si formarono eresie come ad esempio il marcionismo, il paulicianesimo, il bogomilismo ed catarismo.
In queste eresie si ritenne il Dio del Vecchio Testamento un "Dio minore" (nel caso del marcionismo) o un "Dio malvagio", nel caso del paulicianesimo, del bogomilismo e del catarismo.
Tutte queste dottrine caddero. Alcuni di questi scelsero la fede cattolica (come nel caso dei pauliciani di Bulgaria che intorno al XVII secolo si fecero cattolici) mentre altri divennero musulmani (come i bogomili di Serbia e Bosnia-Erzegovina) e altri ancora scomparvero.
Mentre, tutte le fedi cristiane che (come quella cattolica, quella ortodossa e quelle riformate) riconobbero la validità del Vecchio Testamento sono ancora forti, sebbene oggi vi sia una purtroppo vasta secolarizzazione.
Per capire meglio vi invito a leggere il link molto bello che ho trovato sul blog di Giorgio Israel.
Il link è http://gisrael.blogspot.com/2008/11/ebrei-e-cristiani-il-dialogo-non-va.html.
Un'altra questione riguarda Gesù Cristo stesso e in questo senso voglio lanciare una "provocazione".
Gesù fu colui che demolì il muro tra ebrei e non ebrei, "sdoganando" quel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Noi cristiani crediamo nella parusia, ossia nella "seconda venuta", di Cristo.
Questa volta, però, non si farà crocifiggere ma sarà un giudice, un re che siederà sul trono davidico.
In questa veste, Gesù ha i connotati simili a quelli di quel Messia che ebrei aspettano.
Allora, questo non potrebbe essere l'aspetto che riconcilia definitivamente gli ebrei e noi cristiani?
Vi invito a leggere il link http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/2010/06/il-messia-nel-tanakh-lantico-testamento.html.
Devo dire che l'amico Riccardo Di Giuseppe è stato bravo e ha fatto una descrizione dell'argomento che è molto interessante.
Tra l'altro, io e lui ne abbiamo parlato giusto ieri sera in chat, oltre ad avere avuto una lunga discussione di ciò con Gabriele, mio cugino, che è interessato di queste cose.
Li riongrazio entrambi per avermi dato l'idea e dedico questo post anche a loro.
La mia è una "provocazione" che vuole indurre tutti alla riflessione.
Certo, nei secoli passati ci furono tante incomprensioni tra ebrei e noi cristiani.
Ci furono anche tante violenze. Il passato non si può cambiare (purtroppo) ma il futuro sì.
Oggi c'è maggiore consapevolezza di quello che unisce gli ebrei e noi cristiani.
Cordiali saluti.

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Sunak manda i migranti in Ruanda e l'Italia...

Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screenshot del sito " Ansa ".