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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 1 luglio 2014

Lettera del giornalista Alex Zarfati a noi non ebrei

Cari amici ed amiche,

il giornalista Alex Zarfati ha condiviso questa lettera su Facebook:

"Caro amico non ebreo,
non far finta di essere triste per questo orribile, ennesimo omicidio. Durerà poco l’ondata di solidarietà, tanto lo so. Dura sempre meno. La storia ce lo insegna. Da quando un giovane stato sotto attacco di cinque eserciti in cui c'era la possibilità di finire a pezzi e rigettati in mare, è stato sempre così. Qualche frase di circostanza - qualche volta nemmeno quella - e poi via con la vita normale.
Non sono riusciti ad impietosirti gli attentati diretti agli adolescenti nelle discoteche, le bombe nei matrimoni. Non ti hanno scosso i corpi che saltavano nelle pizzerie di Gerusalemme e nei caffè di Tel Aviv. Probabilmente nemmeno te li ricordi. Non ti hanno turbato le mamme che mettevano i figli su due autobus diversi per evitare che un kamikaze glieli portasse via tutti e due. Non ti ha impietosito la morte di un neonato al quale un cecchino ha sparato nella culla, e nemmeno quella di un’intera famiglia sgozzata nella notte, infanti compresi. Non ti ha fatto riflettere un giornalista americano sgozzato in diretta come un animale perché ebreo, gli spari ai bambini della scuola ebraica di Tolosa e quelli ai visitatori del museo di Bruxelles. Non hai avuto nemmeno un tremore per le torture inflitte al giovane commesso Ilan Halimi, sequestrato in uno scantinato di Parigi e ucciso in modo atroce, anche lui perché ebreo. Non hai memoria per la scia di sangue che ha attraversato gli anni ’50, ’60, ’70, delle stragi perpetrate ai danni degli israeliani per mano araba, una striscia di sangue che non si è mai arrestata. Strage di turisti davanti ai banchi dell’ELAL di Fiumicino, strage di atleti alle Olimpiadi di Monaco. Attentatori particolarmente solerti con i bambini come Stefano Tachè, il piccolo romano ucciso da un commando terrorista o i disabili come Leon Klinghoffer, gettato in mare con tutta la sedia a rotelle.
Ti sei però appassionato ai carnefici, a quelli che hai tentato e tenti ancora di giustificare in tutti i modi. Sei segretamente innamorato di coloro che ti hanno truffato e ti truffano ancora. C’è un’industria in palestina e tutto il medio oriente che lavora proprio per sfruttare questa tua debolezza: loro sanno che tu anziché cercare di capire e ricordare la storia, per te sarà più facile sospirare davanti ad una foto di un bambino senza scarpe che a quella di un giovane militare di leva. Sono abili a nascondere bene che ricevono milioni di euro che spendono in armi e i dirigenti palestinesi lavorano con la complicità di occidentali bene addestrati per comprare la tua a compiacenza, la tua compassione. Per comprarti usano tutto quello che è in loro possesso, perché nella propaganda sono senza scrupoli così come nel terrorismo. Usano foto false, immagini di altri conflitti e quando non hanno niente estorcono dichiarazioni false e fabbricano prove in laboratorio. Dimmi: hai mai visto la foto di una neonata israeliana sgozzata? E sai perché no? Perché per Israele la vita è sacra. E una battaglia mediatica non può valere la profanazione di un innocente. Nemmeno quando è tutto vero.
Ieri sera amico mio, mi sono sentito ancora più solo di quanto non mi senta di solito. Perché sento che coloro che sostengono il terrore contro Israele hanno messo a segno una delle più grandi vittorie. Con i corpi di tre giovani adolescenti ancora caldi, mentre in Israele si pregava nelle piazze e in palestina si sparava in aria per il giubilo, tu e il resto del mondo vi siete così affrettati a dirvi “preoccupati per la reazione di Israele” che vi siete dimenticati di dispiacervi. Persino di circostanza, per la morte di due sedicenni e un diciannovenne rapiti, uccisi a sangue freddo e gettati due settimane in mezzo ad un campo. Questa è la vittoria della barbarie sulla civiltà. E la tua scelta purtroppo, indica la parte dove hai deciso di stare.
Alex Zarfat
i".

Io rispondo a Zarfati  dicendo che mi ritrovo nelle sue parole al 100%.
Da non ebreo (infatti, anche se umanamente limitato,  io sono un cattolico conservatore ed osservante) sostengo pienamente queste parole e mi permetto di farle mie.
Per questo motivo l'ho messa su questo mio umile blog.
Quanto accaduto a quei tre poveri ragazzi è stato un fatto gravissimo, un vero e proprio crimine contro l'umanità.
Non sono stati semplicemente uccisi tre ragazzi, il che è già un fatto gravissimo di suo.
Qui è stato offeso un popolo, quello israeliano ed ebraico.
Purtroppo, qui da noi c'è tanta ipocrisia.
Basti pensare a chi oggi si dice dispiaciuto ma prima propugnava l'idea del boicottaggio ai danni delle colonie israeliane in Cisgiordania.
Con questa lettera il signor Zarfati denuncia questa vergognosa ipocrisia che qui da noi è diventata una regola.
Oltre all'ipocrisia c'è anche tanta disinformazione.
O meglio, c'è tanta cattiva informazione, un'informazione basata su ciò che è riportato da certi pseudo-bloggers ed attivisti pro-Palestina, come Rosa Schiano, Gino Strada, Samantha Comizzoli ed altri simili.
Il caso di Samantha Comizzoli ha fatto rumore.
Ella si era fatta fotografare di fianco ad un forno mentre con una mano indicava il numero tre.

Da qui era nata una polemica.
Infatti, questo gesto era stato coniato dai Palestinesi come sfottò verso quei tre poveri ragazzi che erano stati rapiti e massacrati.
Ora, attraverso un articolo sul suo blog, Samantha Comizzoli ha annunciato querele.
Ora, vi faccio leggere un pezzo dell'articolo con cui Samantha ha annunciato querele:

"Alcuni giorni dopo, dopo aver avuto una breve discussione via Facebook con Rosa Schiano, tale Dino Barberini ha attaccato quella foto dal panettiere accusandomi di voler bruciare i 3 coloni e che la foto riportava a forni crematori. Il suo commento iniziale è stato poi supportato da pochi altri e soprattutto da sionisti. Bannai tutti.
La divulgazione di quella foto con la polemica montata da Barberini e i sionisti ha avuto un successo che batte ogni foto delle vittime Palestinesi e dei crimini israeliani. Triste questa cosa. La volontà di distruggere è più forte della volontà di difendere i diritti umani.
Successivamente ho ricevuto due auguri di morte sul mio blog, continui attacchi da parte dei sionisti italiani e messaggi varie di offese o infamie; stanno continuando anche in questo momento. Qualcuno sta anche segnalando le foto dei crimini israeliani che nel tempo ho pubblicato su Facebook per “contenuto violento”. E' vero, è una violenza mostruosa, ed è ad opera dello stato sionista, nazista, israeliano.
Altresì ora viene attaccato anche un post dove dico che mi farò fotografare senza dita, pubblicato ore ed ore prima della notizia del ritrovamento, ma che mi viene attribuito solo ora.....Un'altra macchinazione.
Chi mi segue, ma anche chi non mi segue, può verificare tramite il mio lavoro e i miei articoli qual'è il mio pensiero, che è sempre lo stesso: “ la pietà non è selettiva”. Ed è proprio davanti alla storia della Palestina ed ai numeri che mi sento di appoggiare la Resistenza Palestinese. Perché per creare lo stato d'Israele è stato rapito un popolo intero, il Popolo Palestinese, con una violenza mostruosa che si mostra ogni giorno
.".

A Samantha Comizzoli vorrei dire una sola parola: "Vergognati!".
Al di là delle reali intenzioni della signora Comizzoli, va detto che quella foto è una brutta immagine, soprattutto per la tempistica in cui era stata scattata
Era normale che ciò avrebbe scaturito delle polemiche.
Inoltre, le parole della signora Comizzoli sono piene di odio verso un popolo che non ha fatto nulla di male.
Anzi, direi l'esatto contrario.
Inoltre, ella ha definito nazista chi dal nazismo subì numerose angherie.
Israele è un Paese civile in cui tutti sono rispettati.
Le parole della signora Comizzoli sono vergognose ed invereconde.
Non mi risulta che gli arabo-israeliani stiano così male in Israele.
Io appoggio Israele e dopo gli ultimi fatti sono ancora più convinto di questa mia posizione.
Neanche il diavolo in persona mi farà cambiare idea.
Ieri sera, avevo acceso un lumino di fronte alla statuetta del Sacro Cuore che ho qui in casa.
L'ho fatto per quei tre ragazzi.
Oggi, farò lo stesso in chiesa.
Cordiali saluti.


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Ringrazio l'amico Morris Sonnino dello screenshot del quotidiano " La Verità ".