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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 14 giugno 2012

Il grifone, cos'è?




Cari amici ed amiche.

Guardate uno il video qui sopra.
Esso mostra uno spezzone del film horror del 1999 "The Haunting".
Nel suo cast ci furono attori del calibro di Liam Neeson, Owen Wilson, Catherine Zeta Jones, Charles Gunning e Lili Taylor.
Ora, tra le tante scene horror, caratterizzate da fantasmi che minacciano, ferimenti, decapitazioni e statue che si muovono, vi invito a tenere d'occhio la scena delle scale.
Qui, i certo senso, il ruolo di protagonista è ricoperto da una statua di un grifone che prende vita e e minaccia i protagonisti.
Ora, vi voglio parlare del grifone, un animale mitologico che è molto usato nella simbologia e nell'araldica italiana.
Il grifone è un mostro mitologico con una testa d'aquila ed il corpo di un leone alato.
In alcune raffigurazione, esso ha orecchie simili a quelle di un cavallo e la coda a forma di serpente, simile a quella della chimera.
In antichità, il grifone era simbolo di potenza divina.
Esso fu presente in molte culture, come quella mediorientale.
Solitamente, il grifone veniva raffigurato con le ali, anche se ci furono eccezioni.
In questi casi, il grifone veniva definito "maschio".
Ora, per alcuni, il grifone simboleggia la perfezione, poiché è l'incrocio tra il leone, l'animale che comanda sulla terra, e l'aquila, l'animale che comanda il cielo.
Per alcuni cristiani, esso simboleggiava Gesù.
In realtà, nel Medio Evo, il grifone era ambivalente.
Guardate la foto qui sotto che mostra il pavimento della Cappella dell'Immacolata Concezione che si trova nella Basilica di San Benedetto Po (in Provincia di Mantova) e che mostra una particolare scena.

Esso mostra le quattro virtù teologali (che si trovano al centro) che vengono protette da un unicorno (a destra) e dal combattente cristiano (a sinistra) contro gli attacchi del drago (a destra) e del grifone (a sinistra).
Per la sua aggressività, il grifone può simboleggiare il demonio.
Di ciò c'è un perché.
Infatti, il grifone è un animale aggressivo. Spesso viene raffigurato con dei testicoli enormi.
Non a caso, la città di Perugia lo adottò sul suo stemma.


Sulla porta del Palazzo dei Priori del capoluogo umbro vi sono due statue, una che raffigura un leone e l'altra che raffigura il grifone.
Le due sculture furono rubate alla città di Arezzo, durante una delle tante guerre che ci furono nel Medio Evo. 
Del resto, il grifone simboleggia il carattere forte dei perugini.
Anche per questo, esso fu usato in araldica.
Cito, per esempio, la famiglia napoletana Grifeo

Anche per questo, alcune squadre di calcio (come il Genoa) hanno adottato il grifone. 
Il grifone nasconde una simbologia importante per la nostra cultura.
Cordiali saluti.


giovedì 5 gennaio 2012

AFORISMI SENZA ISMI, IL LIBRO DI GIUSEPPE VALENTE

Cari amici ed amiche.

L'amico Giuseppe Valente mi ha segnalato il suo libro intitolato "Aforismi senza ISMI".
Esso è un libro in cui sono scritte piccole frasi, per l'appunto aforismi.
Anche l'aforisma può dire molto.
Pensate allo scrittore Oscar Wilde.
Leggerlo può essere un modo simpatico per entrare nel mondo della letteratura.
Per saperne di più andate alla pagina di Facebook http://www.facebook.com/pages/Aforismi-Senza-ISMI/208826712534292?sk=wall. Esso è stato pubblicato dalla casa editrice Pellgrini Editore .
Potrete anche ordinarlo, contattando l'indirizzo e-mail aforismisenzaismi@libero.it.
Io penso che sia interessante.
Cordiali saluti.

martedì 3 gennaio 2012

CHI ERA RE EDOARDO VI?

Cari amici ed amiche.

La dinastia Tudor mise ben cinque sovrani sul trono d'Inghilterra.
Il primo fu re Enrico VII (28 gennaio 1447-21 aprile 1509).
Il secondo fu re Enrico VIII (28 giugno 1491-28 gennaio 1547).
Il terzo fu re Edoardo VI (12 ottobre 1537-6 luglio 1553).
La quarta sovrana fu Maria I (18 febbraio 1516-17 novembre 1558).
L'ultima fu la regina Elisabetta I (7 settembre 1533-23-marzo 1603).
Vi sarebbe stata anche la regina Jane Grey, cugina di re Edoardo VI, ma regnò solo nove giorni, dal 10 luglio 1553 al 19 luglio dello stesso anno.
Infatti, ella fu contestata.
Ora, i sovrani della dinastia Tudor ci sono noti, tranne uno.
Quel sovrano "ignoto" è proprio re Edoardo VI.
Edoardo nacque ad Hempton Court (Londra) il 12 ottobre 1537.
Egli fu il figlio nato dal terzo matrimonio di re Enrico VIII.
Sua madre fu Jane Seymour (1509-24 ottobre 1537), una cattolica molto zelante, e fu una dama di compagnia delle due mogli precedenti del re, Caterina d'Aragona ed Anna Bolena.
Jane morì dodici giorni dopo la nascita di Edoardo, a causa di una febbre puerperale.
Quindi, il principe dovette vivere senza una madre e ciò sarà stato molto triste.
Edoardo imparò a parlare il francese, il latino ed il greco.
Egli visse per un lungo periodo a Windsor, lontano dalla corte, a causa delle epidemie di peste e vaiolo che infettavano la città e la zona di Westminster.
La sua salute fu sempre cagionevole.
intanto, suo padre re Enrico VIII decise la successione.
Se, dopo la sua incoronazione, Edoardo fosse venuto a mancare, le sarebbe succeduta Maria, la sua sorellastra, nata dal primo matrimonio tra re Enrico VIII e Caterina d'Aragona.
Intanto, anche la salute di re Enrico VIII si deteriorò.
La cattiva alimentazione (a base di vino e di carne) gli fece venire la gotta.
Inoltre, pare che il re si fosse ammalato di sifilide.
Questo fu più che possibile, vista la sua promiscuità sessuale.
Inoltre, cadendo da cavallo, re Enrico VIII si ferì ad una gamba e, forse perché curata male, la ferita generò una cancrena.
Anche a livello psicologico, re Enrico VIII ebbe dei problemi. Infatti, divenne sempre più paranoico e crudele.
Il 28 gennaio 1547, re Enrico VIII morì.
La corona passò ad Edoardo che fu incoronato il 20 febbraio dello stesso anno.
Egli aveva solo nove anni e pertanto ebbe bisogno di un tutore, un Lord Protettore.
Suo padre designò come tutore Edoardo Seymour, il duca di Somerset e zio materno del re.
Questi fu il reggente, il Lord Protettore.
Ora, l'elemento più peculiare del regno di Edoardo VI fu la Riforma protestante.
Com'è noto, dal 1534, la Chiesa d'Inghilterra era separata da Roma.
Re Enrico VIII assoggettò il clero e soppresse i monasteri.
Tuttavia, sul piano dogmatico, la Chiesa anglicana rimase cattolica nel dogma.
Con re Edoardo VI, le cose cambiarono.
La Riforma fu implementata dallo zio Edoardo Seymour e dall'arcivescovo di Canterbury Thomas Cranmer.
Nel 1549, fu pubblicato il Book of Common Prayer che cambiò radicalmente la Chiesa inglese.
Il Book of Common Prayer fu accompagnato da una legge che aboliva il celibato ecclesiastico e toglieva ai preti ogni carattere sacrale.
Inoltre, furono rimosse le immagini sacre che si ispiravano al cattolicesimo e gli altari furono sostituiti da tavole per la Comunione, che veniva celebrata sotto le due specie liturgiche e senza la transustanziazione.
Furono ridotti a due i Sacramenti (Battesimo e Comunione) e furono abolite alcune ricorrenze (come il Mercoledì delle Ceneri e la Quaresima) come il culto della Vergine Maria e dei Santi.
Ci fu uno scempio iconoclasta nelle chiese.
La Messa fu celebrata in inglese e non più in latino.
La Riforma incontrò delle resistenze in alcune zone (come la Cornovaglia) e in alcuni membri del clero. Tra questi vanno citati i vescovi Stephen Gardiner e Edmund Bonner che in precedenza appoggiarono lo scisma di re Enrico VIII ma che poi tornarono a riconoscere la supremazia papale.
La Riforma non piacque a molti.
Essa fu voluta dal duca di Somerset e da Cranmer.
Pare, invece, che il re avesse fatto più da "prestanome".
In fondo, Edoardo Seymour fece parte di quella nobiltà Tudor che ebbe molta fortuna dallo scisma anglicano e dalla dissoluzione dei monasteri.
Fu logico, quindi, che tornare alla Chiesa di Roma sarebbe significato per Seymour e gli altri nobili dell'epoca Tudor perdere le fortune accumulate.
Si può tranquillamente dire che quella dei Tudor fosse stata un'epoca di arrivisti.
Purtroppo, con un re debole come Edoardo VI questi abbondarono.
Tuttavia, il duca di Somerset si fece molti nemici e fu accusato di tradimento e decapitato nel 1552.
Al suo posto, come reggente (e Lord Protettore), andò John Dudley, duca di Northumberland, che iniziò a tramare per garantire la successione a Jane Grey e favorire le pretese dinastiche dei Suffolk.
Qui emergono le caratteristiche psicologiche di re Edoardo VI.
Questi, però, si ammalò di tubercolosi e morì nel 1553.
Re Edoardo VI fu debole di fronte ai vari nobili, Edoardo Seymour in testa.
Egli fu di caratteri ingenuo e sensibile.
Fu anche un cristiano sincero.
Ad esempio, nonostante la Riforma, egli concesse alla sua sorellastra cattolica Maria di avere la Messa secondo il rito di Santa Romana Chiesa.
La sua bontà d'animo emerse in un fatto del 1552.
Egli andò nella zona dell'ex-monastero francescano della Greyfriars Church, a Londra, insieme al vescovo Nicholas Ridley.
Vedendo gli edifici in disuso, egli decise di usarli per fare il Christ's Hospital, una scuola per bambini poveri.
Ancora oggi, questa scuola esiste. Il link del suo sito sarà tra i "Link preferiti" di questo blog.
Forse, in tutto quel marasma, Edoardo potrebbe essere stato il personaggio più buono.
Quel bambino potrebbe avere dato una lezione a tutti.
Forse, da qui potrebbe essere nata il romanzo di Mark Twain "Il principe e il povero".
Ora, vi faccio leggere la mia poesia che ho dedicato a re Edoardo VI.

LU BONU RE CARUSU

A nov'anni...s'ebbe accussì ad assittari...
su la gran seggia di Ngriterra...
et dominus fattu fù iddu, re Eduardu,
figghiu d'Arricu...accussì 'n chisti anni di guerra...
certu ntra Durovernum et Roma...et tantu fù chianciri...
ma tintu ùn fù iddu et certu essiri vulìa 'n razia di Diu...
chì unni funu li Grigi Frati...pì onne pauper carusu fici schola...
et forse nta corti fù iddu lu cchiù bonu...unu cristianu assai piu.

Cordiali saluti.

martedì 1 marzo 2011

IL VERO IDOLO DEI TEMPLARI? FU GESU' CRISTO!




Cari amici ed amiche.


Vi invito a visionare questo video della trasmissione "Mistero" (che è condotta da Raz Degan e che va in onda su "Italia 1"). Questo video (che è riportato su Youtube ma che io ho visto nella trasmissione stessa) mostra Adam Kadmon parla del presunto idolo pagano dei Cavalieri Templari, il Baphomet.
L'accusa che portò allo scioglimento dell'ordine fu proprio quella di eresia e di avere rinnegato Cristo per scegliere una sorta idolo, per l'appunto il Baphomet.
Per alcuni , questo idolo fu il diavolo, il Satana.
Per altri, fu Maometto, il cui nome veniva storpiato.
Per altri ancora, fu una testa umana, forse, quella di San Giovanni Battista.
Per altri ancora, e questa era l'ipotesi trattata dalla trasmissione "Mistero" .
Secondo quanto detto da colui che parlava nella trasmissione, un tale Adam Kadmon, il termine "Baphomet" stava ad indicare un' antica conoscenza nota ad un'elite.
Il nome stesso, "Baphomet", interpretato tramite simboli particolari, significherebbe "Sophia", dal greco.
Secondo quanto riportato nel video, questa conoscenza risale al 650 BC, quando gli Ebrei furono schiavi dai Babilonesi di re Nabucodonosor II.
Durante questa schiavitù, essi vennero a contatto con la cultura e la religione sumera.
I Sumeri credevano in una traide di dei, An, il padre celeste, Enlil, il dio dell'aria ed Enki, il dio della terra e degli inferi. Vi erano anche altre divinità.
Secondo la tradizione sumera, Enki fu il dio che insegnò la scienza agli uomini.
Era noto che le civiltà della Mesopotamia fossero state le prime civiltà.
Ora, secondo la mitologia sumera, Enki si ribellò ad An che (con Enlil) avrebbe decretato la distruzione del genere umano, con il diluvio universale, episodio citato sia dalla Bibbia, si dalla mitologia norrena e sia da quella mesopotamica, con la Saga di Gilgamesh.
Enki avrebbe protetto gli uomini dal diluvio.
Ora, forse per rancore verso i Babilonesi, gli ebrei reinterpretarono la cosa, "schierandosi" con An e renterprendolo come Yahweh (YHWH), il Dio degli ebrei e nostro, mentre Enki venne reinterpretò come Lucifero, l'angelo che si ribellò a Dio, e bollato come avversario, in ebraico Satan.
Quindi, secondo questa teoria, gli ebrei avrebbero creato una "religione al contrario", per screditare i Sumeri.
La conoscenza di Enki si sarebbe tramandata solo a una certa elite, che i seguito fu rappresentata dagli gnostici e successivamente sarebbe arrivata ai Templari che l'avrebbero riferita al Papa.
Il Papa, avrebbe visto in tale teoria una minaccia per la Chiesa. Infatti, mettere in dubbio quanto fu tramandato dagli ebrei, sarebbe significato mettere in dubbio anche l'esistenza di Gesù Cristo, pr come la conosciamo e di, conseguenza, la Chiesa stessa. Per questo, la Chiesa avrebbe cercato di eliminare i Templari.
L'occasione gli sarebbe stata data da re Filippo IV di Francia. Di questa cosa, parlai nell'articolo intitolato "Il processo contro i Templari, il preludio delle tragedie attuali", http://italiaemondo.blogspot.co/2010/10/il-processo-contro-i-templari-il.html.
Per questo, i Templari sarebbero stati processati e messi a morte.
Ora, vorrei esprimere un mio parere.
Io penso che una bugia non possa durare così tanto.
Per quanto riguarda il Cristianesimo, la tradizione vale da 2010 anni. Per quanto riguarda l'Ebraismo essa dura da più tempo.
Se quanto detto dagli Ebrei fosse stato una bugia, non sarebbe durato e non ci sarebbe stato nemmeno il Cristianesimo.
Se ci fossero state prove certe contro la tradizione giudaico-cristiana, l'inganno si sarebbe scoperto.
Lo disse anche Gesù.
Invece, nonostante le gravi difficoltà attuali, il Cristianesimo regge e l'Ebraismo non è stato sradicato, nonostante i crimini commessi contro gli ebrei.
Giudaismo e Cristianesimo sono religioni collegate. Se salta l'una muore anche l'altra.
Infatti, se salta il Giudaismo, il Cristianesimo cessa di esistere.
Se salta il Cristianesimo, il Dio del Giudaismo sarebbe un perfetto sconosciuto a molti.
Il fatto che Giudaismo e Cristianesimo reggano significa che la tradizione espressa da da queste religioni è vera!
Del resto, in molte chiese gotiche compaiono figure mostruose, come quella raffigurata nella foto in alto, nella facciata della chiesa di Saint Merry a Parigi. La foto proviene dal libro "Europa Misteriosa", libro che è in mio possesso.
Di figure simili ce ne sono tante.
Nel Medioevo si usavano delle figure mostruose per scacciare il male.
In origine, anche il pentacolo era usato per tenere lontano il Male. infatti, indicava le cinque piaghe di Cristo. Poi, però, divenne il simbolo del Male.
Questo spiega presenza dei gargoiles nelle cattedrali gotiche.
Quindi, non c'è nulla di strano.
Io credo che si il Male deva essere combattuto con il Bene.
Del resto, è vero che i Templari avevano un idolo ma, secondo gli studi della professoressa Barbara Frale, esso non fu Baphomet ma potrebbe essere stato l'uomo della Sacra Sindone, Gesù Cristo.
La Sindone fu in mano loro.
Quindi, contro i Templari potrebbe essere stato commesso un crimine, per avere i soldi.
Termino con una mia poesia.
LU NUMMURU DI LI CAVALERI LU TEMPIU
"Appare ovunque nel mondo fisico,
come nel mondo morale
e nelle cose divine."
Tri ebbenu nto l'annu...
quandu tri funu li vinirazziuni di la Cruci...
Communio a piglià...pè di lu Tempiu quelli cavaleri...
comu 'n simana pè tri voti di la carni manciari...
com' a cumbatte cuntru tri nimici...d'elli unu avia...
et pè tri voti da quelli a piglià ebbe la spata...
ché a lu Patri, la Figghiu et a lu Spiritu Santu...
fù quell'Ordo ligatu...pè l'omini proteghje et onne puella...
et si pè sordi avè...rè Filippu fici elli ammazzari..
a nenti servi la Curona...ché tene Diu la livella!
Cordiali saluti.

giovedì 2 settembre 2010

CHI ERA IL PRETE GIANNI?

Cari amici ed amiche.

Nel Medio Evo circolava una leggenda che parlava di un regno in Oriente e del suo sovrano, un re-sacerdote, un leggendario re Melchisedech del Medio Evo.
Il nome di questo re era Prete Gianni.
Pare che la prima notizia fosse giunta dal Libano nel 1145, grazie al vescovo Ugo di Gebal. Nel XII secolo, precisamente nel 1165, l'imperatore bizantino Manuele I Comneno ricevette una strana lettera con scritto:
"Giovanni, Presbitero, grazie a Dio Onnipotente, Re dei Re e Sovrano dei sovrani".
Questa lettera fu in realtà un falso.
Il basileus girò la lettera all'imperatore Federico Barbarossa e a Papa Alessandro III che, nel 1177, inviò a lui una lettera con cui gli avrebbe dato l'autorizzazione a fare un santuario a Roma, riunificando la Chiesa.
Altre notizie di questo personaggio giunsero nel 1221, quando il vescovo di Acri riferì a Roma di un re indiano e cristiano di nome David che si diceva essere pronipote di Prete Gianni.
Verso il 1300, Marco Polo e Giovanni di Montecorvino riferirono di un principe che governava ad ovest di Pechino e che diceva di essere discendente di Prete Gianni.
Chi era questo personaggio?
Prete Gianni era sovrano di un misterioso regno che si trovava nel'attuale India o nel Corno d'Africa.
In questo regno non vi erano vizio e miseria.
Si disse che lì vi erano draghi alati che erano sellati e bardati.
Il monarca dormiva su un letto di zaffiri ed i suoi vestiti, che erano fatti di pelle di salamandra, venivano puliti sul fuoco.
Stando a quanto si disse, Prete Gianni fu discendente diretto di uno dei Re Magi.
Si disse che nel suo regno ci fossero l'Arca dell'Alleanza, la Fonte dell'Eterna Giovinezza ed il Santo Graal.
Il suo regno non era facile da raggiungere.
Come dissero vari storici dell'epoca, tra cui il tedesco Onorio d'Autun (1080-1154), nella zona vi erano esseri mostruosi e uomini-bestia.
Certo, al di là delle leggende, ci sono alcune cose vere.
Ad esempio, nella zona che va dall' Iraq all' India vi sono comunità cristiane che sono antecedenti all'arrivo degli europei.
Ad esempio, in India vi è la Chiesa siro-malabrese, che pare fosse stata fondata dall'Apostolo San Tommaso e che avesse avuto i rapporti stretti con un'altra Chiesa, quella ortodossa siriaca, una Chiesa monofisita che concepisce il Cristo come essere solo divino ed apparentemente uomo.
Questa dottrina fu sconfessata dal Concilio di Calcedonia nel 451.
Nel XVI secolo, in India arrivarono i missionari portoghesi ed i siro-malabresi si convertirono al cattolicesimo ma il tentativo di latinizzazione pertò ad uno scisma.
Solo con Papa Alessandro VII, nel 1662, riuscì a riportare i siro-malabresi in comunione con Roma, pur restando con il rito siriaco.
Un'altra Chiesa della zona è quella nestoriana.
Essa fu fondata da Nestorio (381-451) che fu Patriarca di Costantinopoli.
Egli concepiva la Madonna non come Theotokos (Madre di Dio) ma come Christotokos (Madre di Cristo) e sosteneva che non vi fossero due nature in Cristo ma due persone.
Secondo la leggenda, Prete Gianni fu un nestoriano.
Vi è inoltre, un'altra versione della storia di Prete Gianni.
Infatti, pare che il termine Gianni sia la trascrizione del termine "Zan", nome del titolo del re d'Abissinia, l'attuale Etiopia, di cui si dice che sia il discendente di Menelik I, re d'Etiopia e figlio di re Salomone e della regina di Saba.
Tra l'altro, pare che avesse portato l'Arca dell'Alleanza proprio nel suo Paese, per salvarla dalla distruzione del Tempio di Gerusalemme.
In seguito, gli etiopi si convertirono al Cristianesimo di rito copto, che ritiene il Cristo di un'unica natura.
Pare che oggi l'Arca dell'Alleanza si trovi Gondar o ad Aksum.
Tra l'altro, ogni chiesa etiope ha una copia dell'Arca dell'Alleanza.
Concludo dicendo che, forse, la storia del Prete Gianni fu forse un modo per idealizzare un mondo senza guerre e prospero.
Fu un ideale di un mondo migliore.
Cordiali saluti.

giovedì 27 maggio 2010

GLASTONBURY E LA STORIA DEL SANTO GRAAL E DI RE ARTU'




Cari amici ed amiche.


Voglio parlarvi di un argomento che è tema di qualche mia poesia, che volentieri vi fare leggere.
Voglio parlarvi della storia dell'Abbazia di Glastonbury.
Questo complesso monastico (oggi in rovina) si trova nel Somerset, una regione nel sud dell'Inghilterra ed ha una storia molto particolare.
In esso potrebbe esservi sepolto il mitico re Artù e la zona potrebbe essere l'altrettanto mitica Isola di Avalon.
Inoltre, pare che in questo luogo fosse nata la cristianità britannica, ad opera di quel Giuseppe d'Arimatea che nella Bibbia chiese a Pilato il corpo di Gesù.
Parliamo un po' della cronistoria di questo luogo.
In esso, prima dell'abbazia, vi era un complesso megalitico celtico.
Circa nel 300 BC, venne costruito il villaggio che durante il primo periodo romano (100AD) venne abbandonato a causa delle continue inondazioni.
Nel Medioevo fu fatta l'abbazia, le cui prime notizie risalgono al 705 AD.
Nel 1191 i monaci annunziarono che nella Lady Chapel della chiesa abbaziale vi erano sepolte le salme di re Artù e di sua moglie Ginevra.
Glastonbury diventò un centro di culto molto importante.
La storia di questo centro di culto finì nel 1539.
Cinque anni prima, re Enrico VIII ruppe i rapporti con la Chiesa di Roma ed assunse il governo della Chiesa cattolica inglese, la Chiesa anglicana.
Da lì, con l'impulso dell'astuto ministro Thomas Cromwell conte di Essex, iniziò a procedere con la soppressione dei monasteri, per avere i mezzi economici per combattere le guerre e per eliminare ogni opposizione alla sua politica.
Tra l'altro, qui nacque anche una diceria.
Questa leggenda parla dell'ultimo abate Richard Whiting che cercò di placare l'ira di re Enrico VIII che fu in procinto di sopprimere i monasteri.
Cercò di farlo mandadogli una torta natalizia con dentro gli atti di dodici proprietà.
Il dolce venne affidato al cameriere dell'abate Horner. Questi, però, se ne impadronì e diventò un possidente.
In realtà, il monastero venne soppresso nel 1539 e l'abate (beatificato dalla Chiesa cattolica il 13 maggio 1895) venne ucciso sulla vicina collina di Tor.
L'abbazia venne saccheggiata di tutti i beni preziosi e del piombo e venne distrutta.
Non lontano dal complesso cresce un particolare biancospino che è chiamato "Spina Santa" e che secondo la leggenda nacque dal bastone di Giuseppe d'Arimatea.
Questo biancospino (che fiorisce solo a Natale e in primavera) fu distrutto da un soldato di Oliver Cromwell durante la Guerra civile.
La leggenda dice che una scheggia di legno di questa pianta accecò questo militare.
Un nuovo biancospino venne ripiantato nel XX secolo.
Detto questo, passiamo alla "mitologia".
Il termine "Somerset" significa "mare d'estate".
Ora, taluni credono che qui vi fosse stata un'isola che oggi si può indentificare nella collina di Tor, ove vi sono i resti di una chiesa dedicata a San Michele (vi ricordate il post intitolato "Via Sancti Michaeli"? Un'altra coincidenza).
Secondo i miti qui fu anche re Artù, che taluni identificano nella figura storica di un capo britannico-romano di nome Riothamus ed altri in Costantino.
Questi, infatti risiedette anche ad Eboracum, l'attuale York, ove venne proclamato imperatore.
Inoltre, in questo luogo vi sono anche delle leggende sul Santo Graal.
Secondo una pia tradizione, Giuseppe d'Arimatea versò per terra una boccetta contenente sague di Cristo.
Da lì vennero fuori due sorgenti, la "White Spring" e la "Blood Spring".
L'acqua della prima contiene calcio e quella della seconda contiene ferro che, passando dallo stato ferroso a ferrico, precipita lasciando una patina rossastra.
Al di là delle leggende, Glastonbury è un luogo ricco di storia, di un tempo che oggi non c'è più, anche per colpa dell'uomo.
Cordiali saluti.






mercoledì 25 novembre 2009

Poesia? tutti ne abbiamo bisogno!

Cari amici ed amiche.

Ogni 21 marzo vi è la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall'UNESCO.
Io trovo che questi eventi siano una buona cosa così come trovo altrettanto buono il fatto che in essi l'Italia abbia una parte fondamentale.
L'Italia, terra di santi, di navigatori e di poeti è il posto giusto per eventi simili.
Basta pensare a poeti conosciuti in tutto il mondo e che hanno fatto la storia come Jacopone da Todi, Dante Alighieri, Pietro Aretino e Francesco Petrarca fino ad arrivare a Trilussa, Carlo Porta, Mario Luzi, Gabriele D'Annunzio o Eugenio Montale.
Basta ricordarsi anche della "Scuola Siciliana" dell'imperatore Federico II di Svevia.
La poesia è molto importante. In essa non vi sono solo parole scritte ma storia, saperi, stati d'animo e contenuti profondi.
Io, che dal 1995 compongo poesie, posso dirlo.
Ad esempio nella mia poesia ci sono la mia storia, i miei drammi, le mie gioie, i miei valori, il mio sapere ed il mio pensiero.
La poesia è forse tra le arti quella che si riconduce di più a chi la fa.
Trovo giusto che l'UNESCO faccia eventi simili così come trovo lodevoli che associazioni come il cenacolo dei poeti dialettali mantovani "Al Fogolèr" o l'associazione culturale italo-corsa "Ràdiche" facciano opere che valorizzino quest'arte.
Voglio terminare questo mio post con una mia poesia dedicata ad Isaac Newton.


A MORTI DI ISACCU NEWTON

Cusì fù rè...pè onne cosa bona...
ché lu sapè pè tutti l'omini mittìu...
ellu Isaccu, gran dottori, puru si sanza curona...
pè comu vissi...certu comu murìu;

et di la Tarra visti in piglià la putenza...
come fù nta nuvella di lu pomu...
comu di l'astri et di lu Sole nto l'Universu...
et cù l'anghjuli...in petra tene lu mondu...
supra...et chì a leghje sii l'omu questu versu:

"Sibi gratulentur mortales...
tale tantumque exstitisse...
humani generis decus."

Et cusì pè cunnosce dari sacrifiziu fici...
ché a piglià ebbe la so' carne in largasia...
l'arghjentuvivu...comu nti li so' cavelli...
pè fà cusì la matri di la mio scienza, l'alchimia,
et forse ellu, puru si sanza relighjone pè scopre Diu...
cù la raghjone...com'ellu avarìa vulsutu...
et forse cusì fici...ma cù Cristu fù quandu murìu.

Cordiali saluti.














martedì 27 ottobre 2009

Evento giovani italiani in Argentina.

Cari amici ed amiche.

Segnalo una bella iniziativa dei giovani italiani in Argentina.
Essa è intitolata "Tertulia literaria en el Tortoni màs visita guiata al Palacio Barolo".
E' un evento che si terrà al Cafè Tortoni y Palacio Barolo,-Av de Mayo -Buenos Aires, dalle ore 16;20 alle 19;20 nel giorno di sabato 07 novembre 2009.
Si tratterà il tema di Dante e della Divina Commedia.
Per informazioni, chiedere alla signora Sabrina Isabel Visconti Ongaro, presidentessa dell'Associazione dei Giovani Italiani nel mondo-Argentina, scrivendo all'indirizzo e-mail infoargentina@giovaninelmondo.com.
Cordiali saluti.

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I vaccini hanno fatto danni...ed è ora di ammetterlo

Ringrazio l'amico Morris Sonnino dello screenshot del quotidiano " La Verità ".