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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 4 luglio 2012

La trappola dell'occulto: Divisione e schiavitù, gli effetti nefasti delle sette In aumento i gruppi estremi Don A. Buonaiuto

Cari amici ed amiche.

L'amico Angelo Fazio ha condiviso su Facebook questa nota di Alessandra Viola:

"La trappola dell'occulto: Divisione e schiavitù, gli effetti nefasti delle sette

In aumento i gruppi estremi che adorano Satana, soprattutto nel mondo dei giovani, complice Internet. Le psicosette i gruppi più diffusi. Necessario l’aiuto di istituzioni e associazioni di Aldo Buonaiuto


L’etimologia della parola “setta” ha una doppia derivazione latina: il sostantivo sectam (“parte, frazione”) e il verbo sequi (“seguire”). Tutto ciò che è riconducibile a questo termine ha come effetto la divisione, cioè il separare l’uomo dalle relazioni interpersonali e in genere dalla società, procurando anche uno stato di schiavitù, negando la libertà di scelta della persona sino a poterla trasformare in un oggetto. Si tratta sovente di forme associative che, con promesse ingannevoli di pace e amore, hanno, invece, soltanto lo scopo di acquisire potere e trarre vantaggi di ogni genere a partire da forti interessi economici.

Le psicosette, i gruppi settari più diffusi, assoggettano menti fragili attraverso delle vere e proprie tecniche di manipolazione mentale, annullando la personalità mediante violenze psicologiche fino ad arrivare alle torture più inaudite.

Accanto alle psicosette vi sono realtà ancora più estreme, che praticano culti come il satanismo, la stregoneria, lo spiritismo, la negromanzia, il vampirismo, la magia nera e l’esoterismo. Le sette adescano giovani e adulti; il ceto sociale più interessato è quello medio-alto.

I gruppi pseudo-religiosi, invece, si presentano come movimenti di rinnovamento spirituale approfittando di persone prostrate da uno stato di disagio, di disperazione o afflitte da malattie non sempre curabili. Spesso la promessa di un’immediata guarigione spinge il soggetto ad affidarsi, assecondando i comportamenti illogici dei gurufino a compromettere ancor più gravemente il proprio stato di salute.

Le vittime delle sette più facilmente adescabili sono coloro che, in particolari momenti della vita, si trovano ad avere una qualche difficoltà: un problema affettivo, la perdita di un proprio caro, traversie economiche o il bisogno di potenziare il proprio “status” personale o sociale.

Le sette spesso utilizzano la terminologia del mondo sacrale, ma nulla hanno a che fare con esso. Per tale ragione è necessario distinguere nettamente le religioni che hanno un proprio culto riconosciuto, civilmente legittimato e pubblicamente accolto, dai gruppi settari. Questa differenziazione non può essere sottaciuta né banalizzata; molti sedicenti esperti, infatti, vorrebbero includere nella definizione di “religione”, incredibilmente, anche queste realtà vergognose e scellerate.

Nuove streghe e stregoni ritornano spudoratamente alla ribalta costituendo appositi gruppi e realizzando una promozione mediatica senza precedenti. Dalla cinematografia alla letteratura, dai giochi ad internet, i guru delle sette adescano sempre più “adepti accessori” (vittime che servono soltanto per il raggiungimento dei propri scopi) e “adepti affiliati” (reclute plagiate che si votano agli stessi comportamenti dei “maestri”).

I gruppi estremi, che adorano Satana esplicitamente, sono in forte aumento, soprattutto nel mondo dei giovani ed in modo preoccupante in quello pre-adolescenziale e adolescenziale. Internet è la prima causa di tale involuzione, permettendo a chiunque, e quindi anche al minore, di accedere ai siti e ai circuiti che iniziano alla conoscenza dell’occultismo.

Ragazzine di 14 anni aprono blog di stregoneria autoeleggendosi streghe e assumendone i linguaggi e i comportamenti caratteristici; gruppi giovanili sotto i 18 anni si dedicano alla preoccupante sottocultura del vampirismo; altri si riuniscono in gruppi ingerendo sostanze stupefacenti, compiendo atti autolesionistici, simulando il suicidio e l’omicidio, istigando alla violenza in ogni sua forma, imponendosi ferree diete alimentari, privandosi del sonno, contrattando segreti che non dovranno mai essere rivelati, impostando simbologie e codici che permettano soltanto al proprio circolo ristretto l’interazione e il riconoscimento.

Le sette sono un fenomeno odioso e distruttivo che mina la società alla base disgregando la famiglia, allontanando i padri e le madri dai figli, compromettendo l’equilibrio psico-fisico del singolo. Nonostante spesso si mascherino dietro una parvenza di rispettabilità e solidarietà, è fondamentale non cadere nelle loro trappole dalle quali è sempre molto difficile uscire.

I ricatti psicologici e l’investimento emotivo non permettono infatti alla vittima di poter esprimere un giudizio oggettivo. È per questo che si rende necessario un aiuto esterno, da parte di istituzioni ed associazioni, al fine di recidere quei legami nefasti e riportare alla libertà coloro che si erano persi.

6 giugno 2012
http://www.romasette.it/
".

Visto che ci sono ragazzi che aprono blog e siti inneggianti all'occultismo e al satanismo, io spero di potere fare da contraltare.
Questo mio blog è contro il satanismo, così com'è contro il comunismo ed il nazismo.
Sono ideologie e dottrine del Male (quello con la "M" maiuscola) e come tali vanno odiate.
Odiare il Male non è reato e non è nemmeno peccato.
Ora, bisogna chiedersi il perché di questo aumento dei fenomeni settari e di occultismo.
La colpa è anche di una parte del mondo cattolico, quel mondo cattolico "adulto", ossia quel mondo cattolico che fa tanta sociologia e si occupa di politica (spesso di sinistra) e che, spesso e volentieri, non prende posizione su certi temi (come ad esempio l'aborto) per "non offendere chi la pensa diversamente".
Questo "mondo cattolico adulto" ha abdicato di fronte alla secolarizzazione.
Dunque, si crede meno in Dio.
Come disse il poeta Gilbert Keith Chesterton, quando non si crede più in Dio si inizia a credere in tutto.
La domanda di spiritualità e di soprannaturale non viene sopita ma viene intercettata da gruppi e sette.
Oltre a ciò, va fatta anche un'altra constatazione.
Il fatto che i giovani siano esposti a questo fenomeno deve essere discusso.
Il motivo è molto semplice.
Del mondo cattolico ho parlato prima.
Parliamo anche della crisi della scuola e della famiglia.
La famiglia, infatti, è in crisi.
Questa crisi non è solo rappresentata dal divorzio ma anche dal fatto che, per esempio, vi siano entrambi i genitori che lavorano.
In sé, ciò non è negativo ma dopo avere lavorato,   spesso i genitori non parlano con i figli.
Questi ultimi vengono lasciati a loro stessi.
Anche la scuola non trasmette più valori.
Di quest'ultima ha parlato su "Italia chiama Italia", nell'articolo intitolato "Riforma della scuola? Un ottimo punto di partenza!" e in quello intitolato "Bullismo nelle scuole, una piaga sociale!".
La scuola ha perso ogni carattere di meritocrazia e, in pratica, il giovane sente di potere fare ciò che vuole. 
Questo è terreno fertile per il satanismo.
Bisogna tornare alle basi.
La famiglia si deve ricomporre, la scuola deve trasmettere anche dei valori, meritocrazia in primis e la Chiesa deve riprendere il suo magistero.
Se non si facesse così, il futuro potrebbe diventare fosco.
Cordiali saluti. 

venerdì 16 settembre 2011

L'AMICIZIA E' MOLTO PIU' DI UNA CHAT-LA MIA LETTERA ALL'"ECO DI SAN GABRIELE"

Cari amici ed amiche.

Leggete la mia lettera che avevo inviato alla rivista dell'Ordine Passionista "L'Eco di San Gabriele" . Il testo della lettera può essere letto, seguendo il link http://www.sangabriele.org/images/schede/845eco.pdf.
In questa mia lettera ho parlato della questione del rapporto tra i giovani ed internet.
Ribadisco quanto detto in altre occasioni.
Io penso che internet sia uno strumento utile per avere informazioni e per comunicare con altre persone in tutto il mondo.
E' logico che, con la comunicazione, possano nascere anche delle amicizie o, addirittura, degli amori.
Però, i rapporti umani vanno vissuti in concreto.
Un rapporto umano vissuto solo a livello virtuale è un rapporto umano "monco".
Anzi, è un rapporto che non esiste.
Queste forme di rapporti puramente virtuali altro non sono che forme di nichilismo, edonismo e relativismo. Questa è una società in cui il relativismo, il nichilismo e l'edonismo hanno il sopravvento. Rispondendo a padre Luciano Temperilli (che aveva risposto alla mia lettera), io penso che internet sia la causa e al tempo stesso l'effetto della solitudine dei giovani.
Infatti, un giovane solo vede nella rete il modo per rompere questa solitudine.
Purtroppo, in queste condizioni, internet diventa come una droga. C'è una sorte di "effetto placebo" ma in realtà la solitudine rimane.
Anzi, se ne crea di nuova.
Il giovane finisce, quindi, in una sorta di "circolo vizioso".
Certo, io non voglio fare il moralista e fare una "crociata" contro internet.
Io stesso ho un profilo su Facebook e lo uso per la mia attività politica sul mio territorio.
Se questa mia attività politica dovesse cessare, chiuderei il profilo su Facebook perché non servirebbe più.
Certo, le persone che ho conosciuto su Facebook sono, in buona parte, degli ottimi interlocutori e qualcuno di loro mi dà spunti per gli articoli che scrivo su questo blog.
Cito, per esempio, Filippo Giorgianni, Stefania Ragaglia, Alessandra Spanò, Vittorio Leo ed Angelo Fazio, che saluto con stima.
Questi saranno sicuramente dei bravi ragazzi ma non posso definirli amici, nel senso letterale del termine. Non ci può essere una vera benevolenza nei confronti di una persona che non si conosce. Magari, la si può stimare per i concetti che espone ma ciò non è amicizia.
Mi sarebbe piaciuto incontrarli personalmente, quando ero andato in Sicilia.
Non ho avuto modo.
Lo stesso discorso vale per Riccardo Di Giuseppe, per Fabrizio Fornaciari e per gli amici del PdL di Roseto degli Abruzzi (che con i miei parenti residenti a Montorio al Vomano, in provincia di Teramo, saluto), per Morris Sonnino, per Francesca Padovese e per altri.
L'amicizia, infatti, va vissuta.
Termino con le parole scritte da padre Luciano che recitano:

"Cosa fare? Come cristiani abbiamo
una risposta forte come ci ricorda papa
Benedetto: “Senza Dio l’uomo non sa
dove andare e non riesce nemmeno a
comprendere chi egli sia”. Infatti da
quando abbiamo spopolato il cielo
anche la terra è rimasta confusa e quasi
disperata senza meta e senza scopo. Si
adora un “ego” prezioso che però frana
al primo non senso della vita. Ripartire
da qui per un esodo di libertà potrebbe
essere una proposta interessante?".

Noi cristiani dovremo ricordare che Gesù stesso, il Figlio di Dio, visse l'amicizia di persona.
Dovremo ricordare anche che Dio non ci fece per stare soli ma per vivere gli uni in comunione con gli altri.
Di certo, la rete non è una forma di vera comunione.
Cordiali saluti.

martedì 13 luglio 2010

UNA SCRISTIANIZZAZIONE SUBDOLA


Cari amici ed amiche.

Non vi sono solo le scelte assurde, come la rimozione dei crocifissi nelle scuole, ma vi è anche una "scristianizzazione dolce", che addirittura usa la Bibbia.
Com'è noto se capita nelle mani sbagliate, la Bibbia può essere un'arma pericolosa.
L'esempio classico è citato nei Vangeli, nel discorso inerente alle tentazioni di Gesù.
Il diavolo, infatti, usava versi biblici per tentare Gesù.
Oggi, c'è chi "usa la Bibbia per scristianizzazare".
Ad esempio, secondo certi studi fatti negli USA, Mosè fu un generale e tutta la fuga degli Ebrei dall'Egitto altro non fu che una campagna militare.
Le storie della "colonna di fuoco", della nube e della traversata sul Mar Rosso, altro non furono che stratagemmi usati da Mosè per sconfiggere gli Egizi.
Ad esempio, la "colonna di fuoco" altro non fu che un grosso braciere da cui di giorno usciva il fumo e con cui Mosè attirava gli Egizi verso la sua trappola.
Sempre stando a questa gli versione, gli ebrei che erano con Mosè erano dei soldati mercenari.
Questa interpretazione rischia di privare la Bibbia dalla sua essenza ed elemento centrale, Dio, e di renderla semplicemente un libro storico.
Lo stesso discorso si è fatto per le imprese militari di Giosuè.
Altra questione riguarda la presunta presenza degli alieni.
Nella Genesi, si parla di figure del cielo.
Ora, va detto che oggi anche la Chiesa cattolica riconosce la possibilità che esistano altre forme di vita al di fuori della Terra.
Sarebbe la conferma della potenza creatrice di Dio.
Tuttavia, c'è chi ha dato un'interpretazione diversa, trasformando, ad esempio, la cacciata di Lucifero in uno scontro tra alieni e la nascita del genere umano come un esperimento in laboratorio.
In pratica, si vuole togliere Dio dalla Scrittura che più parla di Lui, la Bibbia, e si rischia di creare un "Ebraismo senza Dio" e, di conseguenza, un "Cristianesimo senza Cristo".
Bisogna stare attenti.
La Bibbia è anche un libro storico.
Esso parla di gesta militari e di epoche e di regni.
Tutto questo, però, non deve distogliere dalla presenza costante di Dio.
Tra l'altro, la Bibbia è l'unico libro che ancora oggi non si riesce a decifrare e a tradurre in modo congruo, nonostante la presenza degli strumenti.
Per questo, va detto che talune interpretazioni possono essere pericolose.
Cordiali saluti.

sabato 10 luglio 2010

CONCILIO VATICANO II, CHE NE RESTA?


Cari amici ed amiche.

Voglio parlare del Concilio Vaticano II. "De facto", questo è un post scritto "a quattro mani", visto che molte idee me le ha date l'ha date l'amica Sveva Orlandini del "MINZOLINI FAN CLUB".
Merita i miei ringraziamenti.
Io credo che il Concilio Vaticano II, che si svolse tra il 1962 ed il 1965 e che fu aperto da Papa Giovanni XXIII e fu chiuso dal suo successore Paolo VI, fosse stato buono nelle intenzioni di chi lo volle ma molto meno buono nella sua applicazione e nella sua gestione.
Infatti, il Concilio Vaticano II proponeva cose buone, come l'ecumenismo tra le Chiese cristiane, il dialogo con le altre religioni (come gli ebrei) ed una Chiesa che non fosse più vista come un museo.
Il problema si pose nella sua gestione ed oggi si vedono gli effetti di ciò.
Infatti, alcuni teologi che lavoravano nel Concilio scavalcarono a sinistra la linea di moderazione che avrebbe dovuto avere lo stesso, generando di fatto delle correnti di pensiero entro la Chiesa che spesso entrarono in contrasto anche con la stessa dottrina.
Di fatto, si vide la giusta volontà di aprire la Chiesa al mondo in occasione per fare compromessi anche con le ideologie che spesso contrastavano con la dottrina cattolica, come il marxismo.
Oggi, i frutti di questi errori sono delle vere e proprie derive come il catto-comunismo, le Chiese di base e la teologia della liberazione.
E così, si formarono correnti che, ad esempio, volevano una maggiore apertura verso l'aborto, l'eugenetica e l'eutanasia. Anzi, erano favorevoli ad essi.
Purtroppo, queste correnti ancora oggi lacerano la Chiesa ed il mondo cattolico.
Certe teorie si sono fatte strada anche tra i prelati.
Il rischio che corriamo noi cattolici è quello di trovarci in una situazione simile a quella in cui si trovano oggi gli anglicani.
La Chiesa anglicana è divisa nella "High Church" (Chiesa alta), "Low Church" (Chiesa bassa) e "Broad Church" (Chiesa larga).
Delle tre correnti, la prima si rifà alla cattolicesimo, la seconda al protestantesimo e la terza al liberalismo e contempla anche teorie vicine al deismo.
Oggi, questa situazione ha messo in crisi la Chiesa anglicana.
E così, anche a causa delle recenti decisioni di aprire l'ordinazione sacerdotale ed episcopale alle donne e agli omosessuali e certe aperture all'aborto e al matrimonio gay di alcune Chiese in comunione con Canterbury, la Comunione anglicana è scossa da una grave crisi. In essa vi sono scismi, come quello degli anglicani tradizionalisti, molti dei quali sono passati al cattolicesimo.
Non vorrei che ciò accadesse anche nella nostra Chiesa.
Sarebbe davvero il colmo se un concilio nato per un unire cristiani creasse delle spaccature all'interno della Chiesa cattolica.
Sarebbe una catastrofe, se ciò succedesse.
Noi dobbiamo prendere le cose buone del Concilio Vaticano II, come (ad esempio) l'ecumenismo ed il fraterno dialogo con gli ebrei, e valorizzarli, aprendosi alla scienza VERAMENTE UTILE AL GENERE UMANO, come ad esempio la possibilità di trovare nuove cure contro i tumori, evitando però le succitate derive.
Queste derive si possono evitare dicendo UN SECCO NO a compromessi con idee come il marxismo e a pratiche come l'aborto, l'eugenetica, certi eccessi nella fecondazione assistita, la creazione degli "embrioni chimera" e l'eutanasia e difendendo il valore della famiglia.
A volte, il bene si fa dicendo dei no.
Inoltre, noi cattolici dobbiamo stare vicini al Santo Padre Benedetto XVI, visto anche il momento attuale, in cui la Chiesa è spesso attaccata ed in cui si incita anche alla blasfemia.
Cordiali saluti.

venerdì 9 luglio 2010

I PERICOLI ALL'INTERNO DEL MONDO CATTOLICO

Cari amici ed amiche.

Si parla tanto di situazioni che dall'esterno possono fare male alla Chiesa e al mondo cattolico.
Esempi sono la secolarizzazione e l'avanzata di un pensiero relativista.
In realtà, vi sono anche PERICOLI INTERNI che possono fare male al mondo cattolico.
Uno di questi, è l'impostaazione sbagliata del dialogo con chi non è cattolico e con ideologie che nulla hanno a che fare con il cattolicesimo.
Un esempio, è il catto-comunismo.
Il catto-comunismo è un'ideologia che si è diffusa in parte del mondo cattolico e vuole porsi come idea di dialogo tra marxismo e Cristianesimo.
In realtà, questa idea è un compromesso in cui la componente marxista (purtroppo) tende a prevalere su quella cattolica.
Una sintesi tra cattolicesimo e marxismo non può esserci, se non facendo prevalere una delle due visioni del mondo sull'altra.
Il marxismo è ateo ed ateista. E' contro la visione di un Dio che salva.
Molto spesso è il marxismo a prevalere e del cattolicesimo restano, semmai, i riti esteriori.
Questa posizione è pericolosa di fronte alla sfide di questa epoca, tra le quali cito il fondamentalismo islamico.
Di fronte all'avanzare di questo pericolo, il cattolicesimo proposto in questa visione "proletaria", non reagisce.
Anzi, mentre nei Paesi islamici non si costruiscono chiese per le minoranze cristiane, questa visione del cattolicesimo propone la non reciprocità e, in nome del dialogo, fa fare le moschee.
Questo rischia di favorire il fondamentalismo.
Ora, un vero dialogo NON SI FA NON PORTANDO AVANTI LE PROPRIE IDEE.
Anzi, chi dialoga mette le sue idee nel confronto.
I santi come Francesco d'Assisi ne sono un esempio.
Certi movimenti "pacifisti" e catto-comunisti hanno fatto di questo santo una loro icona.
In realtà, egli si comportò in maniera completamente diversa.
Di fronte al sultano al-Malik al-Kamil, Francesco non fece come i catto-comunisti. Non si appiattì e né si annullò di fronte alle posizioni del suo interlocutore ma mise nel confronto le sue idee.
Dialogare significa esattamente questo!
Dialogare non significa annullarsi di fronte al proprio interlocutore ma "mettere in gioco" sé stessi e le proprie idee.
A ciò, si unisce anche l'atteggiamento di certi ministri di culto, i cosiddetti "sacerdoti di strada", che partecipano a certe manifestazioni politiche e che, magari, mostrano idee troppo radicali e legate alle loro idee politiche.
Così si rischia di snaturare quello che è il vero significato della Parola di Dio.
Gesù Cristo, di sicuro, non insegnò a spaccare le vetrine dei negozi o le cose altrui o a disobbedire allo Stato.
Gesù stesso disse "date a Cesare quello che è di Cesare e date a Dio quello che è di Dio.
Il cristiano può disobbedire allo Stato solo quando quest'ultimo fa una legge ingiusta, come (ad esempio) una legge che impone di uccidere il proprio vicino.
E' un caso limite, ma lo cito solo per farvi capire le cose.
Inoltre, vi è un altro pericolo nel mondo cattolico.
Il Santo Padre Benedetto XVI (nella foto) l'ha fatto notare di recente.
Il Papa ha ammonito i sacerdoti perché non usino il proprio ruolo per FARE CARRIERA.
Il rischio è, infatti, che ci si trovi di fronte ad una "Chiesa senza Cristo".
Una "Chiesa senza Cristo" è una Chiesa morta, più simile ad un'istituzione secolare (come un Comune o un Parlamento) che non a quella fondata da Cristo.
In questa situazione, i sacerdoti rischiano di farsi prendere dalle preoccupazioni materiali e di trascurare la comunità ad essi affidata, con conseguenze molto gravi.
Una di queste è l'effetto negativo sulla Messa.
Mi viene in mente la parabola del seminatore.
Un uomo che si lascia prendere troppo dalle preoccupazioni materiali è come il campo di spine in cui cade il seme.
Il seme (che è la Parola di Dio) cresce ma viene soffocata dalle spine.
Se a comportarsi così è il sacerdote, il rischio è ancora più grave.
La stessa Messa da questi celebrata rischia di diventare un "insieme di riti senz'anima", una sorta di conformismo.
Questo è un grave pericolo!
Di fronte a questa situazione, c'è chi preferisce non partecipare più alle funzioni per "pregare Dio da solo perché non ci si fida dei preti" e c'è chi va ugualmente a Messa più per farsi vedere che non per partecipare.
Anche nella parrocchia del paese in cui abito, vedo un bel po' di persone che fanno così.
E' evidente che nessuna di queste due situazioni faccia bene.
Anzi, sono le due facce della stessa moneta.
La Messa è il momento in cui la comunità cristiana si aggrega e dimostra di essere realmente tale.
Così, si rischia la disgrazione delle comunità cristiane.
E' evidente che oggi la posta in gioco è molto alta.
Bisogna riflettere.
Cordiali saluti.





mercoledì 7 luglio 2010

UN CLIMA INTOLLERABILE ED INTOLLERANTE


Cari amici ed amiche.


Devo constatare che essere cristiani è oggi molto difficile!
Vi è un clima di irrisione verso la fede e quasi una mancanza di rispetto verso il sacro.
Ho parlato più volte del triste episodio che ha coinvolto il sottoscritto che ha mandato una cartolina ad un suo amico e che questi non ha gradito e ne ha fatto oggetto di irrisione perché vi era raffigurato San Gabriele dell'Addolorata, nella foto.
Mi ricordo ancora la frase che mi fu riportata da una persona vicina a lui che diceva "Mi ha mandato il santino".
Oggi come oggi ho anche paura a mandare le cartoline agli amici.
Verso la fede vi è un clima intollerabile ed intollerante!
Come quanto sostenuto nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/marxismo-parte-ii.html si sta diffondendo sempre di più un'ideologia di "ateismo militante".
Sconfitto politicamente ed economicamente, sembra quasi che il marxismo si sia fatto strada nella società sul piano culturale.
E così, compaiono i "bus atei", ossia i famosi autobus con raffigurazioni inneggianti all'ateismo ed i genitori che chiedono di togliere i crocifissi nelle aule delle scuole.
A quest'ultimo caso l'assurda sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo (che si strova a Strasburgo) che vede nel crocifisso un'imposizione di una determinata fede religiosa.
In realtà, c'è un vero e proprio attacco contro la fede ed i suoi simboli.
Se oggi si devono togliere i crocifissi, domani cosa succederà?
Si dovranno staccare le croci dai campanili delle chiese?
Non si faranno più suonare le campane al di fuori delle feste, cosa che già accade in Francia?
Si dovrà imporre ai preti di non indossare più il clergyman o l'abito talare in pubblico?
E poi, cos'altro succederà?
Si dovranno abbattere le chiese perché "alla vista della gente"?
La china è questa!
In futuro, magari, non si farà più leggere la "Divina Commedia di Dante" o dalla storia della chimica (che è una scienza) verranno espunti i nomi di Gerberto d'Aurillac (che divenne Papa nel 999, con il nome di Silvestro II), di Sant'Alberto Magno o di Raimondo Lullo, che erano anche uomini di scienza, o non si parlerà più degli imperatori Costantino I, Giustiniano, Carlo Magno e Costantino XI.
Tra l'altro, si sta facendo strada la teoria che dice che l'imperatore romano Costantino I, colui che liberalizzò il Cristianesimo nell'Impero romano, avesse ucciso il figlio Crispo.
In realtà, a fare uccidere Crispo fu la seconda moglie Fausta, che vide in egli un ostacolo per i suoi figli.
Lei lo fece incarcerare con l'accusa (falsa) di averla violentata.
Quando Costantino seppe la verità, Crispo fu ucciso.
Inoltre, si cercherà di rappresentare Galileo Galilei come un'"icona dell'ateismo" , quando tutti sanno che, oltre ad essere stato un grande scienziato, lui fu anche un fervente cristiano.
Il clima è questo.
Se poi aggiungiamo il caso di preti pedofili (che c'è ma che spesso viene gonfiato ad arte) il quadro è completo.
Tra l'altro, in quest'ultimo caso è da condannare il trattamento subito dai vescovi in Belgio che sono stati sequestrati, episodio che ha suscitato le ire del cardinale Tarcisio Bertone che ha definito l'episodio peggiore di quanto facevano i regimi comunisti.
A ciò uniamo anche certe immagini che rasentano la blasfemia, come il drappone raffigurante San Giorgio con la kefiah (di cui parlai nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/07/palio-di-siena-unopera-blasfema.html.) il quadro è completo.
Faccio anche un appello sia a coloro che gesticono i social network (come Facebook. Twitter, Badoo, Libero Community ed altri) e sia i loro a controllare i contenuti di gruppi e pagine e di segnalare eventuali situazioni di blasfemia (che ci sono) a chi di dovere.
Oggi è davvero difficile essere cristiani.
Tra l'irrisione a cui sono sottoposti coloro che manifestano la propria fede (cito come esempi i perrsonaggi del mondo del calcio come il brasiliano Kakà, gli italiani Nicola Legrottaglie e Federico Marchetti, l'uruguaiano Edinson Cavani, l'olandese Wesley Sneijder e l'allenatore José Mourinho) e tutto quanto da me prima elencato non c'è da stare allegri.
Cordiali saluti.

martedì 29 giugno 2010

LA BARCA NELLA TEMPESTA







Cari amici ed amiche.

Ieri, per la solennità dei Santi Pietro e Paolo, il Santo Padre Benedetto XVI ha lanciato un nuovo monito alla Chiesa.
Egli ha detto che ciò che è preoccupante è rappresentato non dagli attacchi all'esterno della Chiesa dai mali al suo interno come la pedofilia, il sacerdozio preso come una carriera e non come un servizio e le divisioni nelle stesse comunità cristiane.
Ora, ci sono due teorie.
La prima è rappresentata da quanto sostenuto dal Santo Padre, che non fa una grinza.
La seconda è sostenuta da alcuni prelati e fedeli e parla di un grande attacco contro la Chiesa, se di non un "grande complotto".
Io ritengo che queste due tesi non siano contrapposte e che l'una non escluda l'altra.
Effettivamente, i succitati mali interni alla Chiesa hanno offerto il pretesto a quei movimenti laicisti, anticlericali, anticattolici ed anticristiani, di attaccarla.
In pratica, quei mali che si trovano dentro la Chiesa (e che sono stati denunciati dal Santo Padre), hanno offerto a questi movimenti il pretesto di attaccare la Chiesa e la dottrina cristiana stessa.
Quindi, le due cose vanno di pari passo.
Questi movimenti che attaccano la Chiesa sono antireligiosi perché non si limitano ad attaccare la gerarchia ecclesiastica (che può commettere degli errori) ma puntano a distruggere la stessa dottrina cristiana.
Questa galassia di movimenti movimenti (che comprende certi intellettuali radical-chic ed associazioni come l'UAAR) puntano a togliere Dio dalla vita pubblica.
In questo quadro rientra anche l'irrisione verso la fede.
Ho qui un articolo dell'Anti-UAAR che parla di Kakà (nella foto) che è stanco di essere deriso per la sua fede.
Qui si tratta di un vero attacco non contro la Chiesa come istituzione ma contro la dottrina del Cristianesimo.
Infatti, Kakà è evangelico.
Capisco il disagio del giocatore e (anche se ovviamente non lo conosco) sono perfettamente solidale con lui e concorde con lui.
Purtroppo, l'ex giocatore del Milan non è il primo e né il solo ad essere irriso e messo al ludibrio per queste cose.
Io stesso sono la prova vivente di ciò, avendo subito fenomeni analoghi.
Ho anche perso delle amicizie.
Certamente, la comunicazione non aiuta.
Infatti, quando si parla della pedofilia nella Chiesa scoppia il putiferio e tra i giornalisti vi è chi aizza le persone.
Ora, vorrei ricordare che la pedofilia non è un male che colpisce esclusivamente gli uomini di Chiesa ma è, purtroppo, un male diffuso nella società.
Molti episodi di pedofilia avvengono anche in famiglia.
Perché non si solleva lo stesso polverone per i casi di pedofilia al di fuori della Chiesa?
Oltre ad essere un reato, la pedofilia è un peccato gravissimo e che a farlo sia un uomo di Chiesa o un laico non ha importanza.
Inoltre, molto spesso si cerca di presentare la scienza come "bene assoluto" e la Chiesa come un organo oscurantista che la vuole distruggere.
In realtà, la scienza ebbe grossi contributi anche da uomini di Chiesa e da persone credenti.
Pensiamo all'alchimia di Gerberto d'Aurillac (Papa Silvestro II) e di Sant'Alberto Magno.
Pensiamo a Galileo, che i vari laicisti di turno hanno trasfrormato in una loro "icona".
Pensiamo anche ad Isaac Newton che certamente non era un cattolico (anzi era contro la Chiesa cattolica) ma che però credeva in Dio.
E' evidente che qui, oltre ad un attacco contro la Chiesa, vi sia la volontà di togliere Dio dalla vita pubblica.
In questo quadro, rientra anche l'episodio dei vescovi sequestrati in Belgio.
Sono tempi molto difficili.
E' molto preoccupante.
Nel secolo scorso si tolse Dio dalla vita pubblica e si affermarono i "mostri ideologici" come Comunismo e Nazi-fascismo.
Oggi, la cosa si sta ripetendo ed il rischio è che si affermi un altro "mostro ideologico" che potrebbe fare danni all'umanità.
Cordiali saluti.












giovedì 24 giugno 2010

FATIMA ED I GIORNI NOSTRI

Cari amici ed amiche.

Ieri, guardando la puntata della trasmissione "Top Secret" che è andata in onda su Rete 4, mi è venuto in mente di fare questo post. Mi è venuto in mente ciò anche alla luce di quanto da me scritto ieri nel post http://italiaemondo.blogspot.com/2010/06/mentre-qui-si-fanno-le-moschee.html.
Effettivamente, oggi torna di attualità la questione del famoso "III segreto di Fatima", ossia una delle tre rivelazioni fatte dalla Madonna ai tre pastorelli portoghesi Lucia dos Santos e Francisco e Jacinta Marto.
Su questa rivelazione vi è ancora un grosso enigma che piano piano si sta svelando.
Si è parlato anche di persecuzioni contro la Chiesa e di una "Grande Apostasia".
Effettivamente, quanto da me scritto nel succitato post di ieri, deve fare riflettere.
Nel mondo vi è una Chiesa perseguitata. Dai Paesi islamici a quelli comunisti vi sono uccisioni, deportazioni di preti, stupri, conversioni forzate alla religione dominante ed altre vessazioni.
Quanto alla "Grande Apostasia", si può dire che essa si sia annidata dentro la Chiesa.
Anche lo stesso Papa Benedetto XVI, proprio durante il viaggio a Fatima, rirprese le parole del suo predecessore Papa Paolo VI che parlò di "fumo di Satana" dentro la Chiesa.
Certo, Papa Paolo VI si riferì alla rottura dei lefebvriani da una parte e alle posizioni troppo eterodosse delle "Chiese di base" dall'altra. Oggi ci sono altre problematiche.
La grave questione dei preti pedofili è certamente un segnale preoccupante.
Oltre a questa grave questione, vi è anche quella dei preti che latitano nella realtà parrocchiale ad essi assegnata e di quelli che, anziché essere strumenti di pace sempre al servizio di Dio e del prossimo, vanno in certe manifestazioni politiche molto discutibili.
Anzi, qualcuno di questi ultimi arriva anche prendere posizioni distanti da quelle della Chiesa, in nome di certe ideologie politiche.
I preti pedofili e quelli degli altri che ho citato NON RAPPRESENTANO LA MAGGIORANZA DEL CLERO ma la loro questione ha dato uno spunto agli ambienti laicisti ed anticristiani per attaccare la Chiesa e per gettare fango su di essa.
La maggioranza del clero, con il Papa in testa, vuole essere al servizio di Dio e del prossimo.
La posizione presa dal Santo Padre sul caso dei preti pedofili è ENCOMIABILE come lo è anche quella sul sacerdozio.
Il sacerdozio è un servizio verso Dio e verso il prossimo e non un mezzo per avere potere.
Questo è un periodo molto difficile.
Non solo nei Paesi in cui la Chiesa è perseguitata ma anche qui in Occidente, ove ci sono Paesi di tradizione cristiana. Qui l'istituzione ecclesiastica e la sua dottrina sono attaccate e si sta diffondendo una mentalità di secolarizzazione.
Questo, da un lato toglie ogni rispetto per valori fondamentali dell'umanità, come la sacralità della vita e quella della famiglia, e dall'altro, indirizza le persone verso falsi ideali, spesso molto pericolosi.
Uno di questi è il "culto di mammona" di cui parla il Vangelo. In sé il denaro non è cattivo ma può esserlo il rapporto che l'uomo ha con esso, quando lo pone come fine e non come mezzo. Oltre al "culto di mammona" esistono questioni non meno pericoloso come i fenomeni settari.
Infatti, la secolarizzazione non abbatte la "domanda di sacro" delle persone.
Purtroppo, però, valgono le parole dette dal poeta inglese e cattolico Chesterton che disse:
"Quando non si crede più in Dio si crede a tutto".
Per "tutto" si intende tutto ciò che Dio non è e certa gente senza scrupoli ha quindi gioco facile nel proporre alle persone le sue perverse dottrine come risposte ai loro problemi.
La truffa è il minimo che può capitare a quegli sventurati che si imbattono in simili soggetti.
Il peggio che può capitare è che essi vengano traviati nelle loro coscienze e nelle loro anime.
Il mondo cattolico (da noi che stiamo qui nel laicato al clero) deve stringerci intorno al Santo Padre e cercare di confrontarsi con questa società senza paure ma sempre in modo sobrio e senza eccessi.
Quando si toglie Dio dalla vita pubblica, il rischio è che l'uomo si lasci prendere dalle peggiori pulsioni.
Già successe ciò, nel secolo scorso.
La posta in gioco è altissima!
Cordiali saluti.

giovedì 17 giugno 2010

PERCHE' UN CRISTIANO NON PUO' ESSERE ANTISEMITA?

Cari amici ed amiche.

Un cristiano può essere antisemita?
No! Un cristiano non può essere antisemita e vi spiego il motivo di questa mia affermazione.
Come tutti noi già sappiamo, la Bibbia, il nostro libro sacro è composto dal Vecchio Testamento e dal Nuovo Testamento.
Il Vecchio Testamento altro non è che la Bibbia degli ebrei.
Nei suoi trentanove libri (ai quali vanno aggiunti i sette libri deuterocanonici, ritenuti validi da noi cattolici e dagli ortodossi) il Vecchio Testamento ci fa conoscere la storia del Popolo eletto, il popolo presso cui nacque, crebbe, operò, morì e risorse Gesù Cristo, il Figlio di Dio.
Leggete, ad esempio, il Salmo 87.
Gesù stesso si ricollegò agli scritti del Vecchio Testamento (pur con una nuova chiave di lettura) e li citò spesso.
Questa è la testimonianza più lampante del fatto che il fondamento della nostra fede cristiana sta proprio nell'esperienza del popolo ebraico.
Nella storia si cercò del Cristianesimo si tentò di eliminare il Vecchio Testamento. Si formarono eresie come ad esempio il marcionismo, il paulicianesimo, il bogomilismo ed catarismo.
In queste eresie si ritenne il Dio del Vecchio Testamento un "Dio minore" (nel caso del marcionismo) o un "Dio malvagio", nel caso del paulicianesimo, del bogomilismo e del catarismo.
Tutte queste dottrine caddero. Alcuni di questi scelsero la fede cattolica (come nel caso dei pauliciani di Bulgaria che intorno al XVII secolo si fecero cattolici) mentre altri divennero musulmani (come i bogomili di Serbia e Bosnia-Erzegovina) e altri ancora scomparvero.
Mentre, tutte le fedi cristiane che (come quella cattolica, quella ortodossa e quelle riformate) riconobbero la validità del Vecchio Testamento sono ancora forti, sebbene oggi vi sia una purtroppo vasta secolarizzazione.
Per capire meglio vi invito a leggere il link molto bello che ho trovato sul blog di Giorgio Israel.
Il link è http://gisrael.blogspot.com/2008/11/ebrei-e-cristiani-il-dialogo-non-va.html.
Un'altra questione riguarda Gesù Cristo stesso e in questo senso voglio lanciare una "provocazione".
Gesù fu colui che demolì il muro tra ebrei e non ebrei, "sdoganando" quel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe.
Noi cristiani crediamo nella parusia, ossia nella "seconda venuta", di Cristo.
Questa volta, però, non si farà crocifiggere ma sarà un giudice, un re che siederà sul trono davidico.
In questa veste, Gesù ha i connotati simili a quelli di quel Messia che ebrei aspettano.
Allora, questo non potrebbe essere l'aspetto che riconcilia definitivamente gli ebrei e noi cristiani?
Vi invito a leggere il link http://riccardodigiuseppe.blogspot.com/2010/06/il-messia-nel-tanakh-lantico-testamento.html.
Devo dire che l'amico Riccardo Di Giuseppe è stato bravo e ha fatto una descrizione dell'argomento che è molto interessante.
Tra l'altro, io e lui ne abbiamo parlato giusto ieri sera in chat, oltre ad avere avuto una lunga discussione di ciò con Gabriele, mio cugino, che è interessato di queste cose.
Li riongrazio entrambi per avermi dato l'idea e dedico questo post anche a loro.
La mia è una "provocazione" che vuole indurre tutti alla riflessione.
Certo, nei secoli passati ci furono tante incomprensioni tra ebrei e noi cristiani.
Ci furono anche tante violenze. Il passato non si può cambiare (purtroppo) ma il futuro sì.
Oggi c'è maggiore consapevolezza di quello che unisce gli ebrei e noi cristiani.
Cordiali saluti.

sabato 12 giugno 2010

AGORA', UN FILM DA DISCUTERE



Cari amici ed amiche.

Voglio ringraziare gli amici Lisa Sannie Eliane Castelli e Riccardo Di Giuseppe per l'idea di fare questo post.
Quindi, idealmente, questo post è dedicato a loro che mi offrono spesso degli spunti.
Voglio dire qualcosa sul discutibile film "Agorà" del regista spagnolo Alejandro Amenàbar.
Questo film tratta la storia di Ipazia, una filosofa vissuta nel IV secolo AD, ad Alessandria d'Egitto.
Nel 391 AD, il Cristianesimo si stava affermando nell'Impero Romano.
Nel 313 AD, con l'imperatore Costantino, esso divenne religione tollerata.
Nel 380 AD, con l'imperatore Teodosio, il Cristianesimo divenne l'unica religione di stato dell'Impero romano.
Il Paganesimo fu bandito. I templi pagani furono distrutti o trasformati in chiese e fu spento il fuoco di Vesta.
Ipazia fu una studiosa pagana.
Ella si interessava di scienze e di filosofia. Fu neoplatonica.
Nel 391, ella venne presa di forza da un gruppo di cristiani, portata al Cesareo (tempio di Giulio Cesare), che venne trasformato in chiesa cristiana, denudata ed uccisa barbaramente.
Nel film, i cristiani venegono rappresentati come fondamentalisti.
Questo è sbagliato.
Infatti, la storia dice cose diverse.
Quelli che fecero del male ad Ipazia non furono i cristiani in generale ma un gruppo particolare, i parabolani.
Essi erano un gruppo dedito alla carità. Tra questi, però, vi furono dei violenti che, oltre a perseguitare i pagani, attaccavano anche gli ebrei ed i cristiani che non la pensavano come loro.
In realtà, il Cristianesimo di Alessandria fu un Cristianesimo di alta scuola.
Pensate che il canone dell'Antico Testamento si chiama canone alessandrino.
Inoltre, i parabolani erano tenuti sotto la supervisione del Praefectus Augustale. Lo disse il "Codex Theodosianus".
Quindi, anche lo stesso mondo cristiano di allora diffidava di loro.
Tra l'altro, nel II Concilio di Efeso (che si tenne nel 449AD) i parabolani bastonarono anche i vescovi che si opponevano al loro vescovo, Dioscoro. Immagino che abbiate già capito chi fossero questi fanatici che picchiavano anche altri cristiani, della serie "chi non è contro di noi è con noi" ,come dice il Vangelo secondo Marco.
Qui, vi è l'aspetto fondamentale della vicenda.
Nel periodo di Ipazia, la Chiesa era attraversata da spaccature ed eresie.
A confronto, le divisioni attuali della cristianità non sono nulla se paragonate con quelle di quell'epoca.
Pensiamo ai nestoriani (dal Patriarca di Costantinopoli Nestorio 381AD-451AD), che erano contro la definizione di Theotokos della Vergine Maria, che per loro era solo Christotokos.
Per i nestoriani, la presenza di Cristo non fu in due nature (divina ed umana) ma sostanzialmente in due persone.
Il vescovo di Alessandria di quel tempo, San Cirillo (che nel film è stato attaccato) dovette fare da "cane da guardia" (mi si passi il termine) per difendere l'ortodossia dottrinaria che era seriamente minacciata.
In quel periodo di caos ci furono violenze e massacri.
Ci furono atroci ed orribili violenze anche contro gli ebrei. Anche di queste, giustamente, si scusò il Venerabile Giovanni Paolo II.
Quanto ad Ipazia, non è vero che il Cristianesimo fosse stato contro le dottrine neoplatoniche.
Anzi, tra queste dottrine ed il Cristianesimo ci furono rapporti stretti.
Ad esempio, le dottrine di Parmenide e Plotino ispirarono anche molti cristiani. Già, in tali dottrine si iniziò a parlare dell'Uno e dell'Anima Mundi, che poteva essere paragonata al nostro Spirito Santo.
Anche i Padri Cappadoci (vissuti nel IV), tennero in grande considerazione Platone. Ciò venne rivalutato dal cardinale bizantino Basilio Bessarione, che visse nel XV secolo.
E' più pensabile che il Cristianesimo di Alessandria fosse simile a questo.
Inoltre, bisogna tenere conto del fatto che il Cristianesimo non fu contro le donne.
Una donna, la Vergine Maria, contribuì a salvare il mondo, portando nel suo grembo il Figlio di Dio.
Inoltre, il Cristianesimo ridiede dignità al matrimonio e tolse ogni accenno di poligamia.
Le atroci violenze di quell'epoca non possono (e non devono) essere minimizzate (anzi, direi il contrario) ma non si può attaccare il Cristianesimo tout court.
Questo film mi sembra più un'opera anticattolica che non un film realmente storico.

Cordiali saluti.











venerdì 11 giugno 2010

CULTO DEI SANTI






















Cari amici ed amiche.
Si parla tanto del culto della Vergine e dei Santi. Esso fa parte del cristianesimo, specie quello cattolico, ortodosso ed anglicano. Questa figura esisteva già nell'Ebraismo e si chiamava tzadik, ossia "persona retta".
Alcune Chiese evangeliche (come buona parte del mondo islamico) lo definiscono "paganesimo". In realtà non è così.
Prima di tutto, bisogna capire chi è il Santo.
Il Santo è una persona che sceglie di prendere come modello Gesù Cristo e che muore in grazia di Dio. Egli fa ciò mettendosi a disposizione degli altri e testimoniando la fede anche pagando con la vita, con il martirio.
Infatti, la parola "martirio" deriva dal greco e significa "testimonianza". In origine, tutti i cristiani venivano definiti Santi, poi la cosa cambiò e si arrivò alla procedura attuale.
Una volta accertate le sua virtù, la persona viene canonizzata dalla Chiesa.
Questo è il Santo.
Il Santo è una figura umana e, come tale, nella sua vita ha conosciuto anche le proprie debolezze.
Però, a differenza degli altri uomini, i Santi sono persone che si sono mostrate capaci di vincere tutto ciò, diventando testimoni di fede.
Per questo, nella tradizione di noi cattolici (come anche in quella degli ortodossi e in quella degli anglicani) si chiede l'intercessione al Santo.
Proprio per la loro esperienza umana, i Santi paiono più vicini agli uomini che chiedono a loro l'intercessione.
Quindi, il Santo è un tramite tra l'uomo e Dio.
Quando il culto dei Santi diventa dannoso?
Esso diventa dannoso quando la devozione verso la Vergine o il Santo travalica quella che si deve dare a Dio.
Infatti, questo approccio malsano SNATURA LA STESSA FUNZIONE DEL SANTO che è un testimone di quel Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe che, per opera dello Spirito Santo si è fatto uomo in Gesù e non è una divinità.
Oggi, il rischio è maggiore perché c'è una forte secolarizzazione ed una perdita di un sano concetto di spritualità.
Questo, da una parte, espone l'uomo a certe forme di "religiosità fai da te" e a certe pratiche come ad esempio il ricorso ai maghi, e dall'altra, ad una religiosità sbagliata e smodata anche in ambito cattolico (o di un'altra confessione cristiana che riconosce il culto dei Santi) che porta quasi a "divinizzare" il Santo stesso.
E chiaro che ne l'una e l'altra cosa sono un sano approccio al sacro.
Il culto dei Santi più genuino è quello in cui si chiede la grazia al Santo, tenendo conto del fatto che egli ha preso come modello Gesù Cristo.
Il Santo è un testimone di fede.
Forse, oggi più che mai, la fede ha bisogno di testimoni. Per questo bisogna fare capire cosa significhi un sano culto dei Santi.
Cordiali saluti.

mercoledì 9 giugno 2010

ECUMENISMO

Cari amici ed amiche.

Porto alla vostra attenzione alcuni eventi.
Il 29 maggio 1453 cadde Costantinopoli. Capeggiati dal sultano Mehmet II, i Turchi Ottomani conquistarono Costantinopoli e martirizzarono l'imperatore bizantino Costantino XI.
29 agosto 1526, i Turchi vinsero a Mohàcs. I Turchi sconfissero i cristiani e minacciarono Vienna.
01 agosto 1571, i Turchi presero Famagosta. In seguito ad una fatwa che prevedeva anche la conquista di Spagna e Sicilia, Turchi presero Cipro e uccisero barbaramente il governatore veneziano Marcantonio Bragadin.
Grazie a Dio ci fu la Battaglia di Lepanto che li sconfisse.
Questi sono solo tre eventi che ebbero in comune parecchie cose.
Tra queste, vi furono le divisioni nel Cristianesimo.
Questi eventi ebbero queste contingenze.
Prendiamo, ad esempio, la caduta di Costantinopoli. Ad essa contribuirono sia la separazione tra la Chiesa ortodossa e quella cattolica e sia la presenza dei movimenti ereticali, come quello dei Bogomili.
Il bogomilismo era un movimento eretico-esoterico.
Esso sorse nell'attuale Bulgaria nel X, ad opera di un monaco di nome Bogomil.
I bogomili non riconoscevano il valore dell'Antico Testamento e ritenevano che Dio avesse avuto due figli, il primogenito Satanel ed il secondogenito San Michele.
Satanel si ribellò a Dio e diventò il diavolo. Dio lo scacciò ma gli diede l'autorizzazione di creare la Terra e l'uomo.
Tuttavia, Dio ebbe compassione per l'uomo e mandò il suo secondogenito San Michele, facendolo entrare in Maria dal suo orecchio destro. Egli si incarnò e diventò il Cristo che salvò l'umanità.
Il bogomilismo si diffuse in Serbia e nell'attuale Bosnia-Erzegovina.
I bogomili furono l'elite che, di fatto, tradì l'Impero bizantino e che portò alla rottura tra questo ed territori balcanici nel XIV secolo.
Con l'arrivo dei Turchi essi si convertirono all'Islam perché lo ritennero più vicino ai loro valori di quanto non lo fossero la Chiesa cattolica e quella ortodossa, vista da loro come sataniche.
Oltre a ciò, dal 1054, la Chiesa d'Oriente fu separata da quella cattolica.
Tutto ciò determinò il declino e la caduta dell'Impero bizantino e l'avanzata dei Turchi Ottomani.
Nel caso di Mohàcs e di Cipro, la Cristianità fu lacerata dalla Riforma protestante e dalle guerre di religione che ne seguirono.
Dico tutto questo perché vorrei fare notare che il Cristianesimo è più debole quando è diviso.
Serve quindi IL RILANCIO DELL'ECUMENISMO. L'Ecumenismo (dal greco oikumene) è quel movimento che promuove una riconciliazione tra cristiani.
I primi tentativi di ristabilire l'unità dei cristiani furono fatti nel XIII secolo (concilio di Lione) e nel XV secolo (Concilio di Ferrara-Firenze).
La cosa non portò alcun effetto.
Solo nel XIX, con il Movimento di Oxford (in Gran Bretagna) ci fu la prima vera azione ecumenica.
In ambito cattolico, però, essa ci fu con il Concilio Vaticano II (1962-1965).
Da lì ad oggi molte cose sono state fatte.
C'è dialogo e colleborazione tra le Chiese cristiane.
Un grande impulso, lo diede il Venerabile Giovanni Paolo II (18 maggio 1920-02 aprile 2005) che si scusò con gli ortodossi della Quarta Crociata (1202-1204).
Certo, ci sono ancora le difficoltà.
Ad esempio, ancora oggi vi sono alcune Chiese evangeliche che ritengono il Papa l'Anticristo così come ci sono alcuni cattolici che non vogliono l'Ecumenismo ed anche alcuni ortodossi che fanno altrettanto, magari rivangando fatti accaduti secoli fa.
Purtroppo, però, la storia dice che le divisioni nel Cristianesimo non fanno bene.
Ho citato alcuni eventi ma se ne possono citare altri. Soprattutto ora, che c'è un estremismo islamico molto forte (non solo nei Paesi musulmani ma anche nelle città d'Europa) e che minaccia noi ed i nostri valori, il Cristianesimo deve essere unito.
In fondo non crediamo tutti nell'Unico Dio, nel Crocifisso e nella Trinità, come scrisse San Carlo I Stuart (19 novembre 1600-30 gennaio 1649) al Papa?
Se l'aveva capito lui, perché noi non dovremmo fare altrettanto?
Quei cristiani che continuano a mostrarsi ostili verso gli altri che credono nell'Unico Dio, nel Crocifisso e nella Trinità, vanno contro lo stesso dettato biblico e non aiutano il Cristianesimo.
Quello dell'Ecumenismo è un cammino difficile ma necessario.
La posta in gioco è alta.
Cordiali saluti.

domenica 6 giugno 2010

MA COME PUO' ESISTERE L'UAAR?

Cari amici ed amiche.

Leggete il link http://antiuaar.wordpress.com/2010/06/05/ma-come-puo-esistere-l.
Questo articolo già dice tutto ma voglio fare una considerazione.
Una persona può credere o meno.
La Chiesa cattolica ammette il libero arbitrio.
Da cattolico posso confermarlo.
L'ateismo fa parte della libertà di scelta di un individuo (proprio perché Dio ci ha creati liberi) ed è una concezione di rifiuto di ogni fede e di ogni atto di fede.
Ora, l'UAAR (Unione Atei, Agnostici e Razionalisti) propone l'ateismo come una sorta di "contro-religione".
Infatti, essere dell'UAAR, significa fare un VERO E PROPRIO ATTO DI FEDE contro Dio, la dimensione trascendentale e la religione.
Quindi, l'appartenenza all'UAAR è equivalente all'appartenenza ad un mondo settario e chiuso al dialogo.
Solitamente, per chi sta nell'UAAR chi crede in Dio ed in una fede è in errore.
Basti sentire certi discorsi detti da membri di questa associazione durante certe trasmissioni televisive.
Esempi?
I dibattiti in TV sulla presenza del crocifisso o meno.
In questo caso, L'UAAR prpone di togliere i crocifissi dai pubblici edifici, tra cui le scuole.
Ora, se dovesse passare questa idea, un domani si potrebbe chiedere di togliere le croci dalle chiese o di impedire ai preti di indossare l'abito o di non fare leggere opere, come la "Divina Commedia" di Dante o le poesie di Jacopone da Todi, perché hanno riferimenti cristiani.
A mio giudizio, questa è una visione errata. Perché non vi sarebbe più una democrazia ma la dittatura di una minoranza.
Inoltre, quelli dell'UAAR parlano di argomenti storici che però vengono usati a loro uso e consumo.
Se qualcuno fa notare loro che sono in errore o cerca di dialogare, ecco che il dibattito si infiamma!
Secondo me, la proposta dell'UAAR è sbagliata proprio perché ignora sia quel libero arbitrio che dà all'uomo la libera scelta di credere o meno e sia i valori della nostra identità che contemplano anche la radici giudaico-cristiani.
Cordiali saluti.

martedì 1 giugno 2010

PADRE PIO ED IL VIAGGIO IN URUGUAY



Cari amici ed amiche.
Di San Pio da Pietrelcina si è detto di tutto e di più ma pochi sanno che il celebre frate andò anche in Uruguay.
Tra le sue "capacità mistiche" ci fu anche la bilocazione.
Un episodio del genere si verificò anche in Uruguay.
Nel 1920 monsignor Damiani, un prete italo-uruguaiano di Salto incontrò il celebre frate che gli disse:
"Morirete nella vostra terra non abbiate paura".
Il religioso tornò in patria confortato.
Nel 1942 monsignor Damiani morì e l'arcivescovo di Montevideo venne svegliato dalla notizia della morte del presule.
La notizia gli fu data da un frate cappuccino.
Quando giunse al capezzale, monsignor Damiani era morto e nelle mani recava un biglietto con scritto "Padre Pio è stato qui".
Sette anni dopo l'arcivescovo di Montevideo conobbe Padre Pio, in Italia.
Appena lo vide riconobbe in lui il frate che aveva annunciato la morte di monsignor Damiani.
Tra Italia ed Uruguay vi è un legame profondo.
Anche questa vicenda lo dimostra.
Cordiali saluti.

domenica 30 maggio 2010

BRAVO MOURINHO, SEI UN CAMPIONE!




Cari amici ed amiche.
Sul sito dell'ANTIUAAR (http://antiuaar.wordpress.com/) ho letto un post che riguarda l'oramai ex allenatore dell'Inter José Mourinho (nella foto).
Da milanista, dico che Mourinho non mi è simpatico, da amante del buon calcio, dico che Mourinho è un ottimo allenatore ma da cattolico e da un punto di vista umano, dico che è una gran persona.
Egli ha testimoniato più volte la sua fede cattolica.
Il 05 ottobre 2008, dopo essere stato fotografato nell'atto di baciare un crocifisso, ha detto al Corriere della Sera: "Non sono superstizioso ma cattolico".
Il 01 novembre, dopo la partita di Reggio Calabria, l'allenatore portoghese cavò di tasca un crocifisso e lo diede ad un bambino disabile.
Alcuni, tra cui il sindaco di Reggio Calabria, fraintesero il gesto e pensò che facesse la carità a quel bambino e lo attaccarono.
La cosa si risolse perché fu solo un malinteso fatto in buona fede.
Questo, lo ritengo un gesto nobile.
Quel crocifisso ( a cui il tecnico teneva molto) sarà una cosa molto importante per quel bambino disabile.
Infatti, il crocifisso è un segno di speranza e di amore, CARITAS.
Io penso che con questo gesto Mourinho ci ha dato una lezione.
In un tempo come questo, in cui la fede viene irrisa e relegata solo al privato, lo Special One ha avuto coraggio.
Proprio così, oggi chi come Mourinho ha certe idee viene irriso e visto come un "mezzo prete", un "superstizioso" o peggio.
Io stesso ne so qualcosa.
Anni fa, andai in Abruzzo, e visitai il Santuario di San Gabriele del'Addolorata (nella foto). Da lì avevo inviato alcune cartoline a parenti ed amici.
Ne inviai una anche ad un mio amico di vecchia data.
Tempo dopo, tramite terze persone, venni a sapere che lui non gradì perché "era un'immagine del santo".
La cosa mi spiacque, anche perché venni a sapere che lui e la sua famiglia irrisero il santo e mi sentii irriso anch'io.
Anzi, venni a sapere che dissero queste parole:
"Ci ha mandato il santino!".
Purtroppo, di casi simili ce ne sono a iosa.
Vengono irrise figure come i calciatori Kakà, Cavani e Legrottaglie (tanto per rimanere in tema), quando mostrano le sottomaglie con scritto "I belong to Jesus", si strumentalizzano certe cose (come la pedofilia) per attaccare la Chiesa e si cerca di togliere Dio dalla vita pubblica delle persone.
E poi, trovo veramente brutto dipingere il culto della Vergine e dei Santi come superstizione, anche se questo campo merita un discorso più ampio.
La supestizione è figlia dell'ignoranza, la fede è una cosa seria.
Su questo versante, ritengo che Mourinho sia veramente un campione e l'ha dimostrato.
Bravo Special One!
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.