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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 25 novembre 2009

Poesia? tutti ne abbiamo bisogno!

Cari amici ed amiche.

Ogni 21 marzo vi è la Giornata Mondiale della Poesia, istituita dall'UNESCO.
Io trovo che questi eventi siano una buona cosa così come trovo altrettanto buono il fatto che in essi l'Italia abbia una parte fondamentale.
L'Italia, terra di santi, di navigatori e di poeti è il posto giusto per eventi simili.
Basta pensare a poeti conosciuti in tutto il mondo e che hanno fatto la storia come Jacopone da Todi, Dante Alighieri, Pietro Aretino e Francesco Petrarca fino ad arrivare a Trilussa, Carlo Porta, Mario Luzi, Gabriele D'Annunzio o Eugenio Montale.
Basta ricordarsi anche della "Scuola Siciliana" dell'imperatore Federico II di Svevia.
La poesia è molto importante. In essa non vi sono solo parole scritte ma storia, saperi, stati d'animo e contenuti profondi.
Io, che dal 1995 compongo poesie, posso dirlo.
Ad esempio nella mia poesia ci sono la mia storia, i miei drammi, le mie gioie, i miei valori, il mio sapere ed il mio pensiero.
La poesia è forse tra le arti quella che si riconduce di più a chi la fa.
Trovo giusto che l'UNESCO faccia eventi simili così come trovo lodevoli che associazioni come il cenacolo dei poeti dialettali mantovani "Al Fogolèr" o l'associazione culturale italo-corsa "Ràdiche" facciano opere che valorizzino quest'arte.
Voglio terminare questo mio post con una mia poesia dedicata ad Isaac Newton.


A MORTI DI ISACCU NEWTON

Cusì fù rè...pè onne cosa bona...
ché lu sapè pè tutti l'omini mittìu...
ellu Isaccu, gran dottori, puru si sanza curona...
pè comu vissi...certu comu murìu;

et di la Tarra visti in piglià la putenza...
come fù nta nuvella di lu pomu...
comu di l'astri et di lu Sole nto l'Universu...
et cù l'anghjuli...in petra tene lu mondu...
supra...et chì a leghje sii l'omu questu versu:

"Sibi gratulentur mortales...
tale tantumque exstitisse...
humani generis decus."

Et cusì pè cunnosce dari sacrifiziu fici...
ché a piglià ebbe la so' carne in largasia...
l'arghjentuvivu...comu nti li so' cavelli...
pè fà cusì la matri di la mio scienza, l'alchimia,
et forse ellu, puru si sanza relighjone pè scopre Diu...
cù la raghjone...com'ellu avarìa vulsutu...
et forse cusì fici...ma cù Cristu fù quandu murìu.

Cordiali saluti.














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