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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 27 maggio 2010

GLASTONBURY E LA STORIA DEL SANTO GRAAL E DI RE ARTU'




Cari amici ed amiche.


Voglio parlarvi di un argomento che è tema di qualche mia poesia, che volentieri vi fare leggere.
Voglio parlarvi della storia dell'Abbazia di Glastonbury.
Questo complesso monastico (oggi in rovina) si trova nel Somerset, una regione nel sud dell'Inghilterra ed ha una storia molto particolare.
In esso potrebbe esservi sepolto il mitico re Artù e la zona potrebbe essere l'altrettanto mitica Isola di Avalon.
Inoltre, pare che in questo luogo fosse nata la cristianità britannica, ad opera di quel Giuseppe d'Arimatea che nella Bibbia chiese a Pilato il corpo di Gesù.
Parliamo un po' della cronistoria di questo luogo.
In esso, prima dell'abbazia, vi era un complesso megalitico celtico.
Circa nel 300 BC, venne costruito il villaggio che durante il primo periodo romano (100AD) venne abbandonato a causa delle continue inondazioni.
Nel Medioevo fu fatta l'abbazia, le cui prime notizie risalgono al 705 AD.
Nel 1191 i monaci annunziarono che nella Lady Chapel della chiesa abbaziale vi erano sepolte le salme di re Artù e di sua moglie Ginevra.
Glastonbury diventò un centro di culto molto importante.
La storia di questo centro di culto finì nel 1539.
Cinque anni prima, re Enrico VIII ruppe i rapporti con la Chiesa di Roma ed assunse il governo della Chiesa cattolica inglese, la Chiesa anglicana.
Da lì, con l'impulso dell'astuto ministro Thomas Cromwell conte di Essex, iniziò a procedere con la soppressione dei monasteri, per avere i mezzi economici per combattere le guerre e per eliminare ogni opposizione alla sua politica.
Tra l'altro, qui nacque anche una diceria.
Questa leggenda parla dell'ultimo abate Richard Whiting che cercò di placare l'ira di re Enrico VIII che fu in procinto di sopprimere i monasteri.
Cercò di farlo mandadogli una torta natalizia con dentro gli atti di dodici proprietà.
Il dolce venne affidato al cameriere dell'abate Horner. Questi, però, se ne impadronì e diventò un possidente.
In realtà, il monastero venne soppresso nel 1539 e l'abate (beatificato dalla Chiesa cattolica il 13 maggio 1895) venne ucciso sulla vicina collina di Tor.
L'abbazia venne saccheggiata di tutti i beni preziosi e del piombo e venne distrutta.
Non lontano dal complesso cresce un particolare biancospino che è chiamato "Spina Santa" e che secondo la leggenda nacque dal bastone di Giuseppe d'Arimatea.
Questo biancospino (che fiorisce solo a Natale e in primavera) fu distrutto da un soldato di Oliver Cromwell durante la Guerra civile.
La leggenda dice che una scheggia di legno di questa pianta accecò questo militare.
Un nuovo biancospino venne ripiantato nel XX secolo.
Detto questo, passiamo alla "mitologia".
Il termine "Somerset" significa "mare d'estate".
Ora, taluni credono che qui vi fosse stata un'isola che oggi si può indentificare nella collina di Tor, ove vi sono i resti di una chiesa dedicata a San Michele (vi ricordate il post intitolato "Via Sancti Michaeli"? Un'altra coincidenza).
Secondo i miti qui fu anche re Artù, che taluni identificano nella figura storica di un capo britannico-romano di nome Riothamus ed altri in Costantino.
Questi, infatti risiedette anche ad Eboracum, l'attuale York, ove venne proclamato imperatore.
Inoltre, in questo luogo vi sono anche delle leggende sul Santo Graal.
Secondo una pia tradizione, Giuseppe d'Arimatea versò per terra una boccetta contenente sague di Cristo.
Da lì vennero fuori due sorgenti, la "White Spring" e la "Blood Spring".
L'acqua della prima contiene calcio e quella della seconda contiene ferro che, passando dallo stato ferroso a ferrico, precipita lasciando una patina rossastra.
Al di là delle leggende, Glastonbury è un luogo ricco di storia, di un tempo che oggi non c'è più, anche per colpa dell'uomo.
Cordiali saluti.






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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".