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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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domenica 23 maggio 2010

SOCIAL NETWORK E VALORI


Cari amici ed amiche.


In questo articolo commentai le parole dell'arcivescovo cattolico dell'Arcidiocesi di Westminster Vincent Nichols che definì i social network (Facebook in primis) disumanizzanti.
Sotto un certo punto di vista, l'arcivescovo Nichols ha ragione.
E' vero che i social network sono utili perché permettono scambi di idee da un capo all'altro della terra, senza spostarsi.
Io stesso, ho un profilo su Facebook, uno sul sito dell'Associazione dei Giovani Italiani nel mondo-Argentina ed uno sulla Community di Libero.
Ho molti scambi di idee e devo dire che sono proficui e che le persone con cui mi confronto sono di buon livello.
Però, l'amicizia, nel senso più vero e genuino del termine, è tutta un'altra cosa.
L'amicizia, che in greco viene chiamata philia (termine usato anche nell'enciclica "Deus Caritas Est" di Sua Santità Benedetto XVI) è prima di tutto un valore.
Nell'amicizia vi è una vera e propria comunione,in greco koinonia.
Nell'amicizia vi è condivisione di valori, di gioie e di sofferenze reali.
Questa è la vera amicizia.
Ora, i social network offrono la possibilità di dialogare ma non quella di condividere le cose suddette.
Infatti, l'amicizia vera si basa su esperienze reali.
Sorge quindi spontanea una domanda.
Le persone con cui si dialoga nei social network possono essere chiamate "amici"?
Io preferisco considerarle "potenziali amici".
Esse possono diventare amici (il che non mi dispiacerebbe) però va sempre tenuto presente che il valore intrinseco dell'amicizia dipende dalle esperienze reali.
Dobbiamo tutti riflettere.
In particolare, siamo noi giovani a dovere riflettere.
Infatti, oggi c'è una crisi di valori e l'amicizia non è immune da ciò.
Oggi, molti giovani si trincerano dietro il social-network perché propone "un rapporto umano senza sacrifici".
Questa, però, è pura illusione.
Fare veramente amicizia significa a volte anche "sporcarsi le mani".
Dio stesso si fece uomo in Gesù Cristo Suo unico Figlio. Non stette nel Suo mondo impassibile ma si mise in mezzo agli uomini.
Quindi lui stesso sperimentò in prima persona anche il vero valore dell'amicizia e perfino la drammatica esperienza del tradimento di essa.
E se Lui che è Dio ha fatto ciò perché non possiamo farlo noi?
Il social network può essere un mezzo per incominciare un'amicizia ma per viverla è meglio che vi siano espereienze concrete.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".