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sabato 29 maggio 2010

IL TEMPIETTO DI CIVIDALE DEL FRIULI, UN MONUMENTO CON UN NUOVO SIGNIFICATO


Cari amici ed amiche.
Vorrei parlarvi del Tempietto longobardo che si trova a Cividale del Friuli, un Comune che si trova vicino al fiume Natisone.
Questo luogo sacro è molto caratteristico per tanti motivi.
Il primo, è il fatto che esso è uno dei monumenti di epoca longobarda nel miglior stato di conservazione.
Il Tempietto, infatti, fu realizzato come cappella palatina della "Gastaldia" (Palazzo del signore della città).
Esso fu voluto da Astolfo, duca di Friuli dal 744 al 749 e re dei Longobardi dal 749 al 756.
In seguito, la Gastaldia venne trasformata in un monastero ed il Tempietto assunse una denominazione mariana.
Il secondo è rappresentato dalle decorazioni.
Esso consta di un'aula a base quadrata coperta da volte a crociera, con un presbiterio più basso e diviso da coppie di colonne in un loggiato a tre campate con volte a botte.
La chiesa ha il presbiterio orientato ad est.
Dal lato opposto a quello del presbiterio si entra nella chiesa. Su questa parete restano parti di affreschi e di stucchi.
La lunetta della porta è decorata con stucchi raffiguranti viti e fogliame, simboli di Gesù Cristo.
Al centro vi è raffigurato lo stesso Cristo tra gli angeli Michele e Gabriele.
A livello superiore, vi sono dei fregi molto caratteristici.
Qui vi sono delle raffigurazioni a rilievo di sante. Esse ricordano molto le decorazioni in stile bizantino.
Molto belli sono anche gli affreschi del presbiterio, al centro del quale vi è raffigurato un Cristo Pantocratore nella "Mistica Mandorla".
Caratteristico è il pavimento.
Qui, infatti, vi sono raffigurate in rilievo delle Stelle di Davide.
Il significato è controverso.
In origine, poteva essere un segno di disprezzo, in quanto gli ebrei venivano visti come gli assassini di Cristo.
Infatti, il pavimento viene calpestato.
Oggi, gli si potrebbe un altro significato.
Infatti, il pavimento è la terra e dalla terra traggono la vita le piante.
Ora, nella tradizione giudaica affondano anche le nostre radici.
Mi permetto di imitare il pensatore cattolico ultramontanista vissuto tra il XVIII ed XIX secolo Joseph De Maistre della situazione, dicendo che senza Ebraismo non può esserci il Cristianesimo e senza il Cristianesimo non può esserci la nostra religione, né il papa, né la Chiesa e né la conoscenza di quel Dio venerato dagli ebrei.
Forse, questa potrebbe essere una chiave di lettura di questo monumento che dal marzo 2008 è nella lista del dei Patrimoni dell'Umanità dell'Unesco.
Cordiali saluti.

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