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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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martedì 1 giugno 2010

POLITICA E GIOVANI

Cari amici ed amiche.

Vorrei dare qualche consiglio ai giovani che vogliono avvicinarsi alla politica.
Lo voglio fare prendendo spunto anche dal libro "SENTIMENTI POLITICI DI UN RAGAZZO", scritto dal non ancora ventenne Antonio Gomes.
Parto proprio da una considerazione fatta da Gomes che nella sua sincerità parla di "pragmaticità idealistica", citando opere come "Il Principe" di Niccolò Macchiavelli e "Il Leviatano" di Thomas Hobbes.
Una buona politica deve avere sia l'idealismo che il pragmatismo.
Infatti, una politica solo pragmatica è una politica forse buona ad amministrare ma certamente incapace di portare progettualità e se oltre alla mancanza di idealismo, in essa non vi sono neppure la meritocrazia e la giusta logica della coesistenza in un determinato partito, rischia anche di diventare personalistica.
In pratica, il partito diventa un'arena in cui tutti litigano e in cui ogni persona si fa le strategie ed il gruppetto per potere pravalere sugli altri.
Una politica solo pragmatica può anche diventare cinica ed amorale.
Una politica solo idealista, invece, è un po' (mi si passi il termine) come la "casa costruita sulla sabbia" di cui si parla nella Bibbia.
E' una politica che magari può avere anche delle buone idee e dei valori ma che è incapace di portarli avanti e di tradurli all'atto pratico.
Nella politica di oggi, l'aspetto pragmatico e quello idealistico sono spesso disgiunti.
Infatti, oggi c'è chi incanta con parole ed idee varie (che spesso non tengono conto della realtà dei fatti) e c'è chi si riduce ad essere un semplice amministratore che però rifiuta ogni idea che può portare innovazione e che magari, nel proprio partito, si fa il gruppetto per avere la meglio sugli altri.
Ai giovani dico che se vogliono fare politica devono sì essere pragmatici e sapere amministrare ma devono portare anche avere delle idee e dei valori.
Inoltre, bisogna evitare un eccessivo populismo.
Un po' di populismo (molto poco) può fare anche bene perché ravviva il dibattito ma quando diviene eccessivo è solo distruttivo.
Infatti, un populismo marcato e la demagogia non portano da nessuna parte. Anzi, essi rischiano di esasperare gli animi e di esacerbare tensioni.
Ad esempio, io non approvo quello che fa Beppe Grillo.
Lui tende ad alzare i toni e ad attaccare i partiti indicandoli come come "il male assoluto".
Io dico che la politica è anche una cosa razionale e che nei partiti ci sono anche tante cose positive, ovviamente accanto a quelle meno buone.
A me, ad esempio, piace la politica di tipo anglo-sassone, che è frutto di un processo iniziato nel 1215, con la redazione della "Magna Charta Libertatum" e che non risente dell'influsso della Rivoluzione francese che volgarizzò la politica.
La politica anglo-sassone passò anche attraverso a fasi meno nobili (come la Guerra Civile del XVII che costò la vita a San Carlo I, re d'Inghilterra) ma riuscì sempre ad avere un livello di grande democrazia senza mai essere demagogica. Fu in pratica "un'aristocrazia democratica".
Nel continente europeo, invece, l'Illuminismo lasciò la serenità insulare della Gran Bretagna e diventò sarcastico e la Rivoluzione francese diede sì il diritto al popolo di partecipare alla vita politica del proprio Paese ma fece scadere il livello della politica stessa, anche nel linguaggio.
Pensiamo ad alcuni nostri politici che si insultano, anche con turpiloquio. E' un retaggio di quell'ideale rivoluzionario.
La "via anglo-sassone" è la migliore.
Ai giovani che vogliono fare politica dico che possono contribuire a migliorare la nostra.
Spero di avere dato qualche consiglio.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".