Cari amici ed amiche.
Voglio stuzzicare la vostra fantasia raccontandovi alcune leggende e tradizioni popolari.
Incominciamo dalla mia Mantova, che è ricca di storia, di tradizioni e, per l'appunto di leggende.
Ad esempio, per quanto concerne il ritrovamento del Preziosissimo Sangue di Cristo, che secondo la tradizione fu portato a Mantova dal centurione Longino, si disse che fu Sant'Andrea a rivelare ad un mendicante cieco il luogo di ubicazione di tale reliquia.
A Mantova, però, ci sono altre leggende.
Una di questa vede come protagonista l'ultimo esponente della famiglia Bonacolsi, Rinaldo, detto "Passerino".
Il 16 agosto 1328 i Gonzaga sconfissero i Bonacolsi e divennero signori di Mantova.
I figli di Passerino e quelli del fratello Butirone furono murati vivi nella "Torre della Fame", nel castello di Castel d'Ario.
Fu una vendetta contro Passerino che fece murare vivi nella stessa torre Pico della Mirandola ed i suoi due figli.
Qui c'è la leggenda. Il corpo di Passerino venne mummificato e tenuto dai Gonzaga.
Una strega aveva detto a Ludovico I Gonzaga di tenere la mummia, altrimenti la loro signoria avrebbe cessato di esistere. Nel XVIII secolo, l'ultima duchessa di Mantova gettò questa mummia nel lago. Alla sua morte il ducato di Mantova cessò di esistere.
Un'altra leggenda riguarda il Santuario della Beata Vergine Maria di Grazie, che si trova a Curtatone.
Appeso alla volta di questa chiesa vi è un coccodrillo imbalsamato.
La tradizione vuole che esso fosse stato un animale preso dai Gonzaga, per il loro parco.
Un giorno la bestia scappò e si imbatté in due fratelli.
Uno venne ucciso da essa ma l'altro riuscì a sconfiggerla dopo che chiese aiuto alla Madonna.
E così il coccodrillo fu imbalsamato ed appeso alla volta della chiesa in catene.
Il suo significato fu molto semplice. Nel "Bestiario" medioevale il coccodrillo (come tutti i rettili) rappresenta il drago, il diavolo.
Ora, il coccodrillo incatenato ha la funzione di tenere il male lontano dalla chiesa.
Ora, ci spostiamo nella non lontana Provincia di Cremona, a Crema.
Qui vi è una bellissima cattedrale in stile gotico-lombardo.
Anche questa chiesa fu teatro di una leggenda.
Tra il 1159 ed il 1160 ci fu un assedio da parte dei Ghibellini dell'imperatore Federico I Barbarossa.
La città di Crema fu distrutta.
Gli assedianti entrarono nella cattedrale e fecero un'opera sacrilega di distruzione.
Ad un certo punto, presero il crocifisso, che aveva la posizione delle statue guelfe e gli diedero fuoco.
Ad un certo punto, quando il fuoco ne lambì i piedi, il crocifisso ritrasse le gambe.
Furono fatti degli studi ed effettivamente, vi è una traccia di movimento.
Andiamo nel Lazio, precisamente, nel castello di Fumone, in Provincia di Frosinone.
Qui Papa Celestino V (fra il 1209 ed il 1215-19 maggio 1296) visse gli ultimi dieci mesi di prigionia.
Fu murato vivo in una cella.
Si racconta che alla sua morte, sul muro di questa cella comparve una croce luminosa.
Ci spostiamo in Sicilia, precisamente, nel Santuario della Madonna di Tindari, nel Comune di Patti, in Provincia di Messina.
Questo santuario fu costruito su precedenti opere bizantine.
Questo luogo che si trova su un monte a strapiombo sul mare è da sempre meta di pellegrinaggi.
Durante uno di questi successe un fatto strano.
Una pellegrina giunta da lontano andò nella chiesa per vedere la Madonna. Aveva con sé sua figlia.
Vide che era nera e rimase delusa. Ad un certo punto la sua bambina cadde in mare ma si salvò miracolosamente.
Una spiaggia si creò con il ritiro del mare.
Un'altra leggenda è ambientata poco lontano, nel Monte Soro. Si trova vicino a Galati Mamertino, il paese d'origine di mia madre.
Un giorno un pastore perse una pecora. Era tarda sera.
Ad un certo punto si accorse che da una montagna proveniva una luce.
Era come una sorta di porta. Entrò e vide che vi era una mercato.
Tutti i mercanti incominciarono a chiedergli se voleva comprarsi qualcosa.
Si fermò al banco del fruttivendolo e comprò un'arancia.
Uscì di questo luogo da sogno. Una volta uscito, si voltò e vide che non vi era più niente.
Credendo, per l'appunto, di avere sognato, toccò la tasca e trovò che l'arancia era ancora lì.
Però ci fu un fatto strano.
L'arancia era d'oro.
Concludiamo il nostro viaggio a Palermo e parliamo dell'imperatore Federico II (26 dicembre 1194-13 dicembre 1250).
Questo imperatore è sepolto a Palermo.
Di lui si sa molto.
Diede un forte impulso alla letteratura e alla cultura.
Su di lui, vi sono anche delle leggende.
Una di queste, dice che egli fosse stato in possesso dell'anello di re Salomone, un oggetto con poteri citato in alcuni testi apocrifi.
Ho detto solo alcune di queste leggende ma ce ne sono altre.
Servirebbe un blog più lungo per raccontarle tutte.
Sono vere e false? Solo Dio lo sa!
Intanto, esse potrebbero essere un modo per fare conoscere le nostre bellezze storiche ed artistiche.
Cordiali saluti.
Nessun commento:
Posta un commento