Cari amici ed amiche,
l'articolo intitolato "Sparatoria al Tribunale di Milano" un commentatore anonimo ha scritto:
"Ciò è anche conseguenza della criminalizzazione dei giudici che i farabutti come te fanno quotidianamente. Delinquente!".
Non contento, il medesimo commentatore tanto coraggioso da non mettere il suo nome ha scritto questo commento all'articolo intitolato "Mentre si crea il reato di tortura...si depenalizza la violenza privata":
"Non avventurarti in analisi tecnico-giuridiche dato che non ci capisci una mazza. Scrivi un mucchi di cazzate perché ti mancano gli strumenti per parlare di diritto. È che se io criticassi una scelta progettuale di un ponte senza essere ingegnere.
Sei ignorante e non puoi che scrivere cazzate. Al massimo puoi riportare acriticamente e cioè come una automa cose altrui, ma senza ovviamente sapere se sono giuste o sbagliate.
Scrivi su ciò che sai e non su ciò che non sai, ignorante.".
Perché il tizio non mette il suo nome, così lo posso rintracciare e denunciare?
Io vengo minacciato di denuncia per il semplice fatto che io esprima delle idee che a qualcuno non piacciono mentre altri si possono permettere di insultare me.
In democrazia ognuno può dire e scrivere quello che vuole, a patto che non leda a nessuno.
Io non criminalizzo i giudici in quanto tali.
Ci furono magistrati che sono morti nel fare il loro lavoro,
Cito Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Altri magistrati, invece, che hanno fatto ben altre cose.
Inoltre, un magistrato che sbaglia non paga.
Invece, un medico che sbaglia paga.
Questo non è criminalizzare i magistrati.
Sul reato di tortura e la depenalizzazione di quello di violenza privata, le cose stanno nei fatti.
Non lo dico di certo io.
A coloro a cui non piace ciò che scrivo dico una cosa: "Andate da un'altra parte e non rompete l'anima".
Certa gente è democratica a fasi alterne.
Cordiali saluti.
Non hai mai letto ne la sentenza italiana di condanna dei poliziotti torturatori, ne quella europea, ne conosci i loro nomi. Eppure li hai criticati a priori, senza conoscere ne atti processuali ne persone giudicanti. Sei un delinquente!
RispondiEliminaCome fai a criticare una sentenza che non conosci? È impossibile!
RispondiEliminaE allora tu non esprimi idee critiche, ma delegittimi e infanghi degli uomini senza conoscere il loro operato.
assassino!
Metti il tuo nome, così ti rintraccio e ti faccio vedere io.
RispondiEliminaTi becchi una bella denuncia.
Io posso dire quello che voglio, finché non faccio male a nessuno.
Vedo che altri ti hanno minacciato di denuncia. Stai tranquillo che a breve dovrai sborsare fior di quattrini per il fango che getti quotidianamente su chiunque non rientri tra i tuoi prediletti. È sufficiente raccogliere l'adesione di tutti coloro che hai infangato direttamente o indirettamente. Tu ti meriteresti non una mano sulla bocca ma una mazzata in testa come hanno fatto i tuoi eroi poliziotti, ma purtroppo i violenti stanno solo dalla tua parte. Ma comunque un mega risarcimento ti sta bene. Delinquente!
RispondiEliminaTi commenti reati tutti i giorni: diffamazione in primis. Aspetta tu....
RispondiEliminaPrima di tutto, io non ho mai fatto attacchi personali contro nessuno.
RispondiEliminaTu, piuttosto, stai usando parole violente contro di me.
Io non ho mai leso a nessuno.
Perché non metti il tuo nome?
E' facile insultare le persone senza mettere la faccia.
Dire no all'immigrazione clandestina è violenza?
Difendere la polizia (e non i poliziotti che veramente si macchiano di crimini) è violenza?
Essere contro un certo atteggiamento di certi uomini di istituzione è violenza?
La violenza è ben altra cosa!
Se critichi un giudice senza conoscere ciò che ha scritto nella sentenza è lo chiami politicizzati ecc non è diffamazione? Se non leggi la sua sentenza come fai a dire che ha sbagliato? Delinquente!
RispondiEliminaHo letto che secondo te i ragazzi della diaz erano conviventi coi violenti, ma non conosci ne i loro nomi ne sai cosa hanno fatto durante il giorno. Non è diffamazione questa? Aspetta tu che contatto un po di persone interessate, perché di presenti in quella scuola ne conosco, così ci sarà una bella denuncia. Così imparerai a pensarci 10 volte prima di sputare merda su chi la pensa diversamente da te.
RispondiEliminaNon è violenza, è diffamazione e ti ho spiegato il perché.
RispondiEliminaDa oggi in poi quando scrivi su qualcuno, prima di trarre conseguenze e critiche, fornisci le prove negli articoli altrimenti saranno cazzi tuoi.
Io non ti sto minacciando, sto esercitando un diritto: quello giurisdizionale ossia di ricorrere a un giudice.
Se un giudice è politicizzato devi riportare la sentenza e il punto di essa da dove lo deduci.
Se ritieni che un manifestante è violento o connivente coi violenti devi riportare nome cognome e atti processuali o atti fattuali dai quali lo deduci.
In caso contrario è diffamazione.
Dopo la sentenza della Corte europea c'è molto movimento: dopo le violenze subite tutti sono incattiviti e pronti a far condannare chiunque li chiami immotivatamente delinquenti o lo insinui.
E dopo i fatti di Milano lo stesso vale per i giudici.
Uomo avvisato mezzo salvato: le critiche vanno bene, ma che siano supportate da prove concrete.
Siamo intesi? Ti monitorerò tutti i giorni(il tuo blog intendo)!
Quello che ci fu a Genova va contestualizzato.
RispondiEliminaCi furono scontri e feriti, anche tra i poliziotti.
Fu una guerra.
I No Global attaccarono i poliziotti.
I poliziotti che sbagliarono dovrebbero pagare.
Però, a Genova fu una guerra.
Uno può manifestare ma non deve usare violenza.
Tra i No Global ci furono quelli che la usarono.
Chi tra i No Global era pacifico avrebbe dovuto prendere le distanze dai violenti.
I No Global violenti erano in mezzo agli altri e si facevano scudo tra di loro.
Quanti furono i poliziotti feriti?
Prima di esprimere delle idee violente, ti invito ad ascoltare la storia della vedova di Filippo Raciti, il poliziotto rimasto ucciso durante gli scontri della partita Catania-Palermo del 2007.
La vedova di Raciti ha raccontato di tutte le volte in cui il marito tornava a casa ferito.
Faresti bene ad ascoltare le storie dei poliziotti feriti dai No Global o da tifosi esagitati.
Che a Genova qualche poliziotto eccedette fu vero.
Chi eccedette dovrebbe pagare.
Però, lì ci fu una guerra.
Queste sono le parole di Giorgia Meloni sulla violenza privata: http://www.terninrete.it/Notizie-di-Terni/terni-giorgia-meloni---impedire-a-chi-ha-commesso-reati-di-chiedere-asilo-politico------il-video-236057
RispondiEliminaLe responsabilità sono personali: un giudice le tue motivazioni te le sbatterebbe in faccia! Che gli dici, che 'ho detto che tizio era connivente perché c'erano altri che lo erano!'. Poi tizio ti caccia una bella intervista o uno scritto col quale si era dissociato e sono cazzi tuoi.
RispondiEliminaTe lo ripeto: non parliamo di rape o di finocchi, ma di uomini! Un uomo è un uomo e di ciò che fanno gli altri lui non se ne frega. Se lo chiami connivente senza prove sono cazzi tuoi. E lo stesso vale per un giudice che chiami politicizzato senza aver letto la sua sentenza.
Uomo avvisato mezzo salvato: ci sono parecchi spalatori di fango come te, abbiamo grandi idee.
Consiglio anche questo: http://www.giorgiameloni.com/?p=5214
RispondiEliminaChe ci sia un imbarbarimento generale è vero.
RispondiEliminaIo l'ho più volte denunciato.
Quello che è accaduto a Milano deve essere analizzato.
Come mai un imputato è entrato in tribunale armato di pistola?
Vuole dire che sono mancati i controlli.
Certo, davanti al giudice produrrai le parole della meloni, auguri.
RispondiEliminaDa oggi in poi quando critichi una sentenza riportane il contenuto e il punto preciso contestato. Altrimenti sarà diffamazione del giudice.
Da oggi in poi quando parli di manifestanti della scuola Diaz conniventi porta le prove che quegli specifici ragazzi hanno compiuto atti di connivenza. A loro infatti di ciò che hanno fatto o non fatto altri 2 milioni di persone non interessa. Loro sono loro e tu a loro rivolgi l'accusa di connivenza (già smentita in trobunale). Alcuni di quei ragazzi li conosco e non vedono l'ora di riprendersi la rivincita in tribunale per tutte le menzogne dette sul loro SPECIFICO conto.
Uomo avvisato, mezzo salvato: democrazia non è gettare fango su chiunque, ma è libertà di criticare chiunque sulla base di fatti e prove concrete. Altrimenti è diffamazione.
Inteso inquisitore dei miei stivali?
A Genova erano accaduti fatti gravi.
RispondiEliminaQuesto è l'articolo del Sindacato di Polizia: http://www.ilgiornale.it/news/cronache/legge-anti-tortura-sap-non-sia-manifesto-contro-polizia-1113821.html
Te lo ribadisco: sei libero nel tuo blog di criticare chiunque. Non sei libero di criticare giudici senza riportare la sentenza contestata, ne parlare di ragazzi violenti o conniventi se non li conosci ne sai cosa hanno fato veramente. PUNTO.
RispondiEliminaIo non ho insultato nessuno.
RispondiEliminaTu mi stai insultando e lo stai facendo con l'anonimato.
Ti sembra normale?
Io sto difendendo la polizia, quella gente che per difendere noi e per portare a casa il pane rischia la vita.
Tu non stai difendendo la polizia in generale ma quegli SPECIFICI delinquenti che ruppero costole, denti, teste per tre giorni a SPECIFICI ragazzi che i fatti hanno accertato non aver commesso alcun reato. Degli altri poliziotti e degli altri manifestanti, di ciò che hanno fatto o non fatto i protagonisti della vicenda se ne infischiano. Io non posso spaccati la faccia perché tuo fratello l'ha spaccata a me.
RispondiEliminaTu accusi dei giudici SPECIFICI di aver emesso sentenze politicizzate senza conoscere cosa vi hanno scritto dentro. Ti sembra esprimere un'opinione questa? O è offesa a priori e dunque lesione della reputazione?
Credo di essere stato chiaro. Buona scrittura.
A Genova cosa ci fu?
RispondiEliminaUna scampagnata?
Io vidi solo tanta violenza insensata.
Che poi qualche poliziotto fosse andato oltre fu vero.
Però, ripeto, lì ci fu una guerriglia.
Mi farò vivo con nome e cognome se e quando servirà. Mai auguro che ciò non accadrà mai.
RispondiEliminaIo sto difendendo i poliziotti in generale.
RispondiEliminaSe poi nella Scuola Diaz successe qualcosa di brutto da parte di certi poliziotti fu un altro discorso e quei poliziotti che effettivamente fecero qualcosa di fuori dalle regole dovevano essere trattati con le dovute maniere.
Nessuno vuole la tortura.
Però, qui si rischia di delegittimare la polizia.
Non deve accadere
I sindacati di polizia sono preoccupati.
Leggi l'articolo de "Il Giornale".
Per l'ultima volta: a Genova ci fu tanta violenza, violenza che non ha nulla a che vedere coi ragazzi torturati nella scuola Diaz. Se essi erano violenti o conniventi coi violenti provalo, altrimenti se lo scrivi senza provarlo saranno cazzi tuoi. I ragazzi muoiono dalla voglia di prendersi una rivincita giudiziale, dato che sono stati letteralmente massacrati senza aver fatto nulla. Uno andò perfino in coma senza aver mai lanciato un sasso in vita sua: fatto accertato anche in tribunale poiché si tratta di un ragazzo da sempre al fianco degli handicappati. Ci sono storie umane singole dietro ogni numero o stupide generalizzazioni di massa.
RispondiEliminaUomo avvisato mezzo salvato.Buona scrittura.
Con la verità non si delegittima nessuno. Anzi la polizia ne esce rafforzata. È con la menzogna e le coperture che si delegittima non solo la polizia ma una nazione intera.
RispondiEliminaIo non sto dicendo che le mie idee sono giuste e le tue sbagliate o viceversa: sto solo dicendo che chi ha un blog, quando afferma un fatto deve provarlo. Altrimenti è diffamazione. Credo di essere stato chiaro. Non voglio tappare la bocca a nessuno, voglio solo che con la bocca non si calpestino i diritti altrui. Punto.
Comunque può stare tranquillo. L'ho semplicemente richiamata. Potrà scrivere tutto quello che vuole purché stai attento nel riportare i fatti provanti le sue affermazioni. In effetti ciò è l'essenza stessa di esprimere idee e curare un blog.
RispondiEliminaBuona scrittura.
Ciò soprattutto dopo una condanna di tortura e la barbara uccisione di un giudice.
RispondiEliminaQuesta è la mia risposta: http://thecandelabra.blogspot.it/2015/04/caso-scuola-diaz-questa-polemica-mi-ha.html
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