Il caffè, ma più in generale la caffeina, ha attirato la
curiosità di numerosi ricercatori che hanno intrapreso diversi studi sulla
bevanda e gli effetti che essa ha sulla salute. Alcuni avevano concluso che
bere caffè contribuisce a ridurre i rischi di tumori al seno, può avere degli
effetti benefici contro il cancro al fegato o, addirittura, aiutare la memoria.
Un nuovo studio attribuisce un'ulteriore proprietà al caffè concludendo che gli
anziani che ne bevono tre tazzine al giorno hanno dei benefici sulle capacità
cognitive con notevoli miglioramenti per la memoria e l'apprendimento.
I dati relativi a questa nuova ricerca sono stati riportati su un articolo
pubblicato sul Bollettino d'Informazione sui Farmaci (BIF - Ottobre 2007)
dell'AIFA. La ricerca ha preso come riferimento i risultati dello studio
europeo conosciuto con il nome di FINE (Finland, Italy, and Netherlands
Elderly) al quale ha preso parte anche l'Istituto Superiore di Sanità.
I risultati ottenuti sono il frutto di un'indagine durata dieci anni (dal 1990 al 2000) che ha analizzato l'associazione tra consumo di caffè e declino cognitivo in 676 uomini sani, nati fra il 1900 e il 1920, in Finlandia, Italia e Paesi Bassi.
I risultati ottenuti sono il frutto di un'indagine durata dieci anni (dal 1990 al 2000) che ha analizzato l'associazione tra consumo di caffè e declino cognitivo in 676 uomini sani, nati fra il 1900 e il 1920, in Finlandia, Italia e Paesi Bassi.
Per condurre lo studio i ricercatori si sono avvalsi del Mini Mental State
Examination. Questo particolare test, che non si esegue in prima persona
(generalmente viene somministrato dal figlio al genitore, dalla moglie al
marito o viceversa, etc), viene solitamente fatto a persone adulte e anziane
per le quali si sospettino disturbi della memoria, del carattere o in genere
del comportamento.
Dallo studio è risultato che non ci sono differenze sostanziali tra le
caratteristiche dei consumatori di caffè dei tre diversi paesi presi in esame.
Tuttavia si nota che i consumatori di caffè italiani tendono ad essere
fisicamente più attivi rispetto ai non consumatori della stessa nazione.
Inoltre, all'inizio dello studio, non si riscontravano differenze, a livello
cognitivo, tra chi consumava caffè e chi no. Ma nel corso dei dieci anni gli
uomini che bevevano caffè presentavano un declino cognitivo minore.
Quanto caffè bisogna bere per poter avere dei benefici ? I ricercatori spiegano
che, a parità di quantitativi, in una tazza di caffè (circa tre tazzine da
caffè) sono contenuti circa 85 mg di caffeina, quasi due volte la caffeina
contenuta nel té (45 mg). Secondo la ricerca, tre tazzine di caffè assicurano
l'apporto ottimale di caffeina per beneficiare di un minor declino delle
funzioni cognitive. Quantitativi superiori, oltre a non portare ulteriori
benefici, potrebbero essere invece dannosi per la salute.
Il caffè, oltre alla caffeina, contiene molte altre sostanze come il magnesio e
gli acidi fenolici, dei quali l'acido clorogenico è quello presente in maggiore
quantità. L'assunzione di queste sostanze contribuiscono ad aumentare le
proprietà antiossidanti nel plasma, le quali forniscono un effetto protettivo
contro i radicali liberi che causano danni ossidativi ai neuroni.
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