Una giustizia che non funziona

Cari amici ed amiche,

leggete l'articolo scritto su "Panorama" da Maurizio Tortorella e che è intitolato "Berlusconi e la Scassazione".
Il 1 agosto 2013, il presidente Berlusconi fu condannato dalla Corte di Cassazione per frode fiscale.
Il 19 dicembre 2014, c'è stata una sentenza per un reato analogo.
In questo caso l'imputato, un amministratore di una società trentina, è stato assolto.
Quest'ultimo, infatti, non aveva firmato i documenti.
La legge 74 dice: tutti i comportamenti illeciti tenuti dal soggetto prima della dichiarazione fiscale sono "irrilevanti ai fini penali perché per configurare il reato è indispensabile che gli elementi fittizi siano contenuti nella dichiarazione stessa".
Ergo, i contenuti illeciti vanno addebitati solo al firmatario.
Poiché non ha firmato la dichiarazione dei reddito, l'imputato al processo del 2014 è stato assolto.
Il presidente Berlusconi fu a suo tempo nella medesima situazione ma venne condannato.
Dunque, la condanna del presidente Berlusconi fu ingiusta.
L'avvocato Pietro Longo (difensore del presidente Berlusconi) ha detto:

"Questa sentenza è importantissima dal punto di vista politico e giuridico ma intanto ormai il Cavaliere ha ingiustamente scontato la sua pena".

Dicono che io delegittimi la magistratura.
In realtà, è la magistratura che delegittima sé stessa, con atti di questo tipo.
Cordiali saluti.