Quando su l’elci nere
E i mandorli novelli
Tripudia de gli augelli
Il coro nuzïal,
E son le primavere
Per le colline apriche
Occhi di ninfe antiche
Che guardano il mortal,
E il sol d’un giovenile
Riso i verzier saluta
E pio sovra la muta
Landa s’inchina il ciel,
E il fiato de l’aprile
Move le biade in fiore
Come un sospir d’amore
Di nuova sposa il vel:
Sobbalza allor di palpiti
Sente le sue ferite,
Il tronco de la vite,
De la fanciulla il cor
Quella spira odorifere
Gemme a la fredda scheggia,
Questa desio lampeggia
Nel vergine rossor.
Allora a l’aer tepido
Tutto fermenta e langue,
Entro le vene il sangue,
Entro le botti il vin.
Tu senti de la patria,
Rosso prigion, desío;
E l'aura del natío
Colle sommove il tin.
Di pampini giuliva
La dolce vite è là,
Tu qui ne’ lacci.... Oh viva,
Viva la libertà!
Andiamo, il prigioniere
Andiamo a liberar
Facciamlo nel bicchiere
Rivivere e brillar
Brillare al colle in vetta,
Brillare in faccia al sol;
Ribaci lui l’auretta,
Riveda egli il magliol.
Giosuè Carducci
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