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giovedì 30 aprile 2015

EREMO DELLE CARCERI


Santuario francescano a circa 4 km da Assisi e 800 m di altitudine sulla strada che porta al Subasio, dove il canalone, che solca il monte dall’alto in basso, diventa una spaccatura a strapiombo sulla roccia.
Dall’antichità il luogo fu rifugio di eremiti intorno a una cappellina chiamata “Sancta Maria ad Carceres”. La parola “carcere” deriva dal latino “carcer”, ossia luogo chiuso, nascosto, e indicava luoghi aspri e solitari, adatti per la contemplazione e la vita eremitica. Non si hanno nelle Fonti Francescane notizie esplicite della presenza di Francesco alle Carceri, ma moltissimi indizi la rendono una realtà credibile. Anzitutto, bisogna ricordare che la famiglia di Francesco aveva una proprietà vicina alle Carceri, dalla quale si poteva accedere facilmente all’Eremo. La grotta dove si ritirava Francesco con un giovane amico agli inizi della conversione (FF 329) è identificata da più autori come una di quelle presenti all’Eremo. In Sant’Angelo di Panzo, poco sotto le Carceri, Francesco conduce Chiara prima di fissarne la dimora definitiva in San Damiano. In questo luogo la tradizione ambienta diversi episodi dei Fioretti (cfr cap. III; cap. XVI; cap. XXIX; cap. XXXII). Un altro particolare ancora più significativo ci è offerto da un “lodo arbitrale” del 1237, detto “di frate Elia”, volto a dirimere una controversia tra il Comune di Assisi e la Cattedrale, in cui si parla esplicitamente del “Carcere di San Francesco”, in riferimento alla località in questione, conosciuta, almeno fino al 1198, come “Carcer de Tenplo” (A. Fortini). Dopo la morte del Santo si ha notizia di una presenza sporadica dei suoi compagni alle Carceri. Verso la fine del ’200 vi fu costruito un piccolo eremo dipendente dal Sacro Convento, punto di riferimento di gruppi di frati cosiddetti “zelanti”. Una presenza stabile e prolungata dei frati alle Carceri si riscontra con Paoluccio Trinci, fondatore dell’“Osservanza”, dopo il 1370. Dal 1426, con san Bernardino da Siena, l’Eremo fu ampliato e conobbe un deciso sviluppo.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.