nel 1549 scoppiò in Cornovaglia (Inghilterra) una rivolta contro la Riforma protestante che fu imposta durante il regno di re Edoardo VI Tudor.
Morirono circa 2.000 persone per essersi schierate a difesa del cattolicesimo.
Ora, nel 2007, il vescovo anglicano di Truro, il reverendo Bill Ind, ha ammesso che quell'abominio fu un errore.
Questa è una seria riflessione autocritica atta a portare un po' di serenità nella lettura della storia.
Io non ho visto questa stessa visione critica (o autocritica) nella storia italiana del secolo scorso.
Ci fu la Shoah, ci fu l'assassinio del militante antifascista di Roncoferraro Abele Merli (nel 1943), ci fu l'eccidio delle Fosse Ardeatine e ci fu la strage di Marzabotto.
Questi furono alcuni dei crimini dei nazifascisti.
Però, ci fu anche l'atto vigliacco di Palmiro Togliatti che lasciò morire degli italiani in Unione Sovietica, ci fu l'eccidio di Porzus, ci fu l'eccidio di Codevigo (28 aprile 1945), ci fu l'eccidio di Porzus, ci furono gli italiani uccisi e gettati nelle foibe in Venezia Giulia, in Istria e in Dalmazia da partigiani comunisti jugoslavi di Tito, con il silenzio assenso quasi pilatesco di quelli italiani.
Dei primi crimini si parla tanto (ed è giusto che si parli) mentre dei secondi non si dice nulla.
Questo è vergognoso.
Se una persona cerca di portare alla luce anche i crimini dei partigiani, arrivano i faziosi dall'altra parte che dicono: "Sei un fascista e revisionista".
Un grande bibliofilo qual è Marcello Dell'Utri (con cui ho anche avuto il piacere di scambiare qualche opinione via lettera) ha detto che la storia va studiata senza pregiudizi.
Ora, che differenza c'è tra il negare la Shoah ed il massacro di italiani nelle foibe in Istria?
La risposta è ovvia: nessuna!
Entrambi furono opere di genocidio.
Tra gli italiani morti in Unione Sovietica e lasciati morire da Togliatti ci fu anche un mio prozio.
Quindi, certe cose non possono essere negate.
Eppure, la storiografia italiana ha ancora paura di parlare di certe cose per non "urtare certe sensibilità".
A me, francamente, non frega nulla di "urtare certe sensibilità".
Io voglio dire la verità o qualcosa che ad essa si avvicina.
Cerco di imitare il vescovo Ind.
Tra i miei inni del 25 aprile non c'è sicuramente "Bella ciao", una canzone di partito.
I miei inni sono qui sotto.
Cordiali saluti.
Marcello dell'Utri va in giro per l'Europa da anni con un fantomatico diario di Mussolini che tutti gli storici del mondo hanno bollato come falso. Va in giro con un fantomatico scritto di Pier Paolo Pasolini di nome "Petrolio" che tutti gli accademici del mondo hanno certificato essere falso. Marcello dell'Utri è a marcire in carcere con l'accusa di essere organico a Cosa Nostra. Complimenti per i riferimenti culturali, se questo è il tuo si capisce perfettamente perchè non riesci ad essere credibile sul 25 aprile
RispondiEliminaDopo avere letto questo commento sarebbe lecito dire che sarebbe meglio abolire il 25 aprile.
RispondiEliminaO il 25 aprile diventa festa di tutti gli italiani o sarebbe meglio abolirlo.
RispondiEliminaFucilone il tuo riferimento è dell'utri. Penso di aver detto tutto. Il prossimo post sarà "mangano è un eroe"
RispondiEliminaQuesta è la risposta: http://thecandelabra.blogspot.it/2015/04/ecco-perche-il-25-aprile-non-ha-senso.html
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