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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 10 aprile 2015

Una generazione "senza maestri"

Cari amici ed amiche,

qui sopra ho messo la foto di un gettone telefonico.
Il gettone telefonico è simbolo degli anni '80, i miei anni.
Se dovessi dare una definizione della mia generazione, io dire che essa sia una "generazione di senza maestri" o una "generazione del fai da te".
Ora, quelli che erano nati prima del '68 erano quelli alimentati dall'ideologia.
Quelli che sono nati dopo la seconda metà degli anni '80 sono quelli del "2.0" e della tecnologia.
Quelli che stanno in mezzo, ossia quelli nati negli anni '70 e all'inizio degli anni '80 sono coloro della "generazione dei senza maestri".
Prendiamo ad esempio il premier Matteo Renzi.
Matteo Renzi (uno le cui idee non mi piacciono) è l'esempio del "fai da te", l'uomo che spesso agisce in base all'opportunismo.
Per opportunismo, egli si dice più o meno di sinistra a seconda dei casi.
Anch'io (lo dico senza volermi erigere come modello) sono uno del "fai da te".
Per esempio, tante volte mi trovo a confrontarmi con persone come l'amico Ettore Alessi, Sindaco di Roncoferraro negli anni '80, con il quale oggi collaboro nell'ambito del Comitato "Roncoferraro: la parola ai cittadini".
Ora, tante volte mi confronto con lui e spesso e volentieri divergiamo su molti temi.
Questo non è solo un fattore di anagrafe (di età) ma anche di cultura.
Alessi, una persona rispettabilissima e perbene che è legata a Roncoferraro, un Comune che ha sempre avuto una cultura legata al socialismo.
Nel 90% dei casi, a Roncoferraro, il figlio di una persona socialista è socialista a sua volta.
Oggi, i socialisti di Roncoferraro sono in buona parte a sinistra mentre i "craxiani" hanno preso altre direzioni.
Ora, molto spesso, quando ho il piacere di confrontarmi con Alessi, io non mi riesco ad identificare nella sua impostazione politica.
Lui parla spesso del Partito Socialista Italiano, di com'era organizzato tale partito, delle idee dei socialisti e del rapporto con Roncoferraro.
Io non riesco a riconoscermi in quella storia.
Lo dico non per acredini verso Alessi o verso i socialisti ma perché io non ho mai vissuto certe situazioni vissute da lui.
Per dirla in parole povere, Alessi ha avuto un'ideologia politica già pronta, perché comunque la realtà roncoferrarese era permeata di essa.
Io, invece, la mia ideologia me la sono costruita.
A livello familiare, ricordo che i miei nonni paterni erano fascisti, mentre mio padre è un socialista pentito e la famiglia di mia madre era democristiana.
Aggiungete il fatto che io non sia un roncoferrarese da sette generazioni.
Io non ho mai avuto un riferimento o meglio mi sono andato a cercare i miei riferimenti.
Cito re Carlo I Stuart, William Mc Mahon, Ronald Reagan, Margaret Thatcher, George Bush e Papa Giovanni Paolo II.
Dalle sintesi delle varie correnti di pensiero di personaggi simili ho messo in piedi la mia ideologia di riferimento.
Certo, con questa ideologia mi sono anche posto un limite.
Oggi, sono in Forza Italia perché ritengo che le idee del presidente Berlusconi siano confacenti alle mie.
Se (toccando ferro) Forza Italia dovesse sciogliersi io correrei il rischio di restare senza una casa politica.
Posto il fatto che io non voglia sentire nominare i partiti di sinistra, che non sia fascista né socialista né democristiano, sarebbero ben pochi i partiti in cui potrei riconoscermi.
Questo può generare in me disaffezione verso la politica.
Ripeto, io non mi voglio erigere a modello di nessuno ma forse quello che sto passando io potrebbe essere comune a molti.
Sociologicamente, questa è la "generazione dei senza maestri".
Cordiali saluti.


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