Presentazione

Presentazione
Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

Il mio libro

Il mio libro

Il mio libro

venerdì 5 novembre 2010

VORONET, UN MISTERO TRA SCIENZA E FEDE


Cari amici ed amiche.
Se pur virtualmente, facciamo un viaggio in Romania e, precisamente, nella regione della Bucovina.
Qui vi sono dei bellissimi monasteri ortodossi con pregevoli affreschi all'interno e all'esterno.
Tra questi, uno dei più belli è il Monastero di Voronet.
Questo cenobio fu costruito per ordine del voivoda Stefano il Grande.
L'ordine di tale costruzione fu dato nel 1488, per celebrare la vittoria dei cristiani sui Turchi nel 1475.
I lavori iniziarono il 26 maggio e finirono il 14 settembre.
Gli affreschi esterni furono fatti per ordine del metropolita Grigorie Rosca e furono eseguiti dallo ieromonaco Gaurila.
Lo stile del cenobio (di cui oggi resta la chiesa) si rifà a quello gotico-bizantino e gli affreschi sono di stile bizantino.
Per la sua quantità di affreschi, il monastero è chiamato anche "Cappella Sistina d'Oriente".
Questi affreschi hanno, però, degli interessanti misteri.
Il primo riguarda la pittura azzurra.
Ancora oggi, è impossibile riprodurla chimicamente. E' un mistero. Si interessò di esso perfino l'imperatore Rodolfo d'Asburgo (1552-1612) che era un appassionato di alchimia.
Il secondo è un presunto codice dell'affresco.
Guardate l'affresco del "Giudizio Universale", che si trova sulla facciata ovest della chiesa.
Figura centrale è il Cristo che giudica i vivi ed i morti e che si trova sotto il Padre e sopra il Trono con la colomba, uccello che identifica lo Siprito Santo.
Ora, in questo quadro può esserci un codice nascosto.
Al centro c'è l'intera Trinità e intorno ci sono delle altre figure.
Dietro questa disposizione delle figure si potrebbe leggere la struttura dell'atomo.
La Trinità è il nucleo dell'atomo mentre le altre figure sono gli elettroni.
Possibile che chi fece quegli affreschi potesse avere avuto simili conoscenze.
Il primo modello atomico fu quello fatto da John Thomson (1856-1940) ma fu molto lontano da quello che noi conosciamo.
Egli teorizzò che l'atomo fosse come un "pudding", una sorta di "budino" inglese con uvette.
Da qui nacque il "modello a budino" con gli elettroni che sono le "uvette" ed una nuvola che è la carica positiva.
Questo modello venne confutato da Ernest Rutherford (1871-1937) che, bombardando una lamina d'oro con dei raggi alfa, capì che negli atomi c'era un nucleo positivo.
In seguito, con le ricerche di Niels Bohr (1885-1962) e di Erwin Schroedinger (1887-1961), si capì che l'atomo era costituito da un nucleo, con protoni e neutroni, e da elettroni che gli girano intorno in orbitali che possono essere s, p, d e f.
Tutte queste scoperte furono fatte tra il XIX ed il XX secolo e non nel XV, quando fu fatto il monastero di Voronet.
Come avrebbe potuto essere possibile ciò?
Già nel mondo greco, vi furono uomini di cultura come Leucippo, Democrito ed Epicuro che credevano che la materia fosse composta da particelle indivisibili, gli atomi.
Infatti, dal greco il termine "atomo significa "particella indivisibile".
Inoltre, Costantinopoli (capitale dell'Impero Bizantino) aveva una grande biblioteca che andò distrutta quando i Turchi Ottomani conquistarono la città nel 1453.
E' possibile che che qualcuno di questi personaggi possa avere intuito anche la forma dell'atomo e che qualche testo possa essere finito in quella biblioteca e che, quando i Turchi arrivarono, il succitato testo fosse stato portato via da qualche dotto bizantino.
Molti libri bizantini trattavano l'alchimia e la chimica.
Molti furono i letterati ed i dotti bizantini che, con l'arrivo dei Turchi, fuggirono da Costantinopoli.
Molti di loro si stabilirono anche qui in Italia.
Da qui, forse, si potrebbe conoscere anche la natura dell'azzurro usato per l'affresco.
Oltre il "mistero chimico", questo affresco è anche una testimonianza di fede.
Dà importanza alla Trinità, un concetto che, in un certo senso, era già presente anche nella tradizione giudaica. Ad esempio, il Libro della Genesi parla dell'"Alito di Vita", in ebraico "Ruah", ossia lo Spirito Santo.
Dello Spirito si parla anche in altri testi della "Torah" , il Vecchio Testamento.
Prendiamo il Libro del Profeta Isaia. Molti dei suoi passi parlano dello Spirito Santo, oltre che dell'Emmanuele, il "Dio con noi", il Messia, il Cristo.
Guarda caso, il Gesù Cristo del Giudizio Universale e dell'Apocalisse è un Giudice ed è un Re con tutti i crismi della regalità.
Ha lo stesso aspetto proprio del Messia ebraico.
Noi cristiani crediamo nella parusia, ossia in una seconda venuta di Cristo.
Il Cristo della parusia sarà un Cristo che mostrerà tutta la sua regalità.
Sarà simile al Messia ebraico.
Non saranno la stessa persona?
Comunque, la fede è una cosa importante e non è contro la scienza.
Quando quest'ultima viene usata per il bene è un modo per servire Dio stesso.
Forse, anche questo potrebbe essere il messaggio nascosto dell'affresco di Voronet.
Termino invitando tutti ad aiutare l'AIRC, l'Associazione Italiana Per la Ricerca sul Cancro.
Mandate un sms al numero 48545 e darete 1 Euro per aiutare la ricerca sul cancro.
Il sito è http://www.airc.it.
Anche questo è un servizio a Dio.
Cordiali saluti.

Nessun commento:

Posta un commento

Translate

Continuiamo insieme per Roncoferraro

Ieri sono stato alla convention della lista Continuiamo insieme per Roncoferraro , la lista che sostiene l'attuale sindaco di Roncoferr...