Cari amici ed amiche.
Da oggi, è iniziato l'Avvento, il periodo che segna il nuovo Anno Liturgico e (nel rito romano) è il periodo di quattro settimane che precede il Natale. Nel rito ambrosiano le settimane sono sei.
Nel rito cattolico romano, il sacerdote indossa paramenti di colore viola. Nel rito ambrosiano il colore morello (tranne nell'ultima domenica, ove invece è bianco) e nel rito di alcune province della Chiesa anglicana, il colore è l'azzurro. L'Avvento è' presente anche nella tradizione luterana. Nelle Chiese ortodosse vi è la "Quaresima invernale".
Questo è, quindi, un periodo di preparazione al Natale, la festa che per importanza è inferiore solo alla Pasqua, poiché segna la nascita di Gesù Cristo, il Messia.
Oggi, che significato può avere questo tempo?
Io credo che si debba riscoprire il valore dell'attesa di quel Qualcuno che è davvero importante.
Certo, oggi vi è una realtà molto secolarizzata e spesso la religione viene vista come un fatto privato, se non dileggiata.
Io ne so qualcosa, per esperienza personale.
Anzi, gli anticlericali ed anticristiani di oggi dicono che il giorno del Natale fosse stato creato dai pagani.
In un certo senso, questa affermazione è veritiera ma è intrisa di pregiudizio.
Infatti, questa scelta non fu casuale.
Quella del 25 dicembre fu una solennità istituita dall'imperatore romano Aureliano (214 AD-275AD) ed era dedicata al Sol Invictus, di origine vicina al culto di Mitra.
Con l'Editto di Milano (313 AD) il Cristianesimo non fu più perseguitato e nel 330, l'imperatore Costantino I dichiarò che il 25 dicembre divenisse il giorno dedicato al Natale del Signore, il nuovo Sole.
Non si può dare all'imperatore perché Gesù Cristo stesso è il Sole, la Luce che sconfigge le tenebre.
Quindi, l'Avvento è il periodo di attesa.
Oggi, noi dobbiamo recuperare questo senso di attesa.
Purtroppo, c'è chi vorrebbe togliere al Natale il senso cristiano.
Ad esempio, ci sono le maestre di certe scuole che, per "non offendere chi non è cristiano" , impediscono ai bambini di cantare le canzoni di Natale, che non fanno fare il presepio, che sostituiscono Gesù con personaggi più "gradevoli" (come "Mago Natale" ) o che sostituiscono il nome "Natale" con altri più "fantasiosi", come "Festa della Neve" o quant'altro.
Addirittura, nel Regno Unito gli auguri di buon Natale (Merry Christmas) con altri più generici come "Season Greetings", sempre per "non offendere chi non è cristiano".
Numerosi Santi inglesi (o legati al Regno Unito) come Sant'Agostino di Canterbury, San Patrizio, Sant'Edoardo il Confessore, San Tommaso Becket, San Tommaso Moro e San Carlo I Stuart avrebbero il diritto di rivoltarsi nella tomba.
A questo punto punto voglio fare una provocazione.
Non è che l'imperatore Aureliano potesse avere capito che quel giorno di dicembre ricordasse qualcosa di importante ma che non avesse capito cosa e che nei periodi successivi si sarebbe capito tutto?
Le vie del Signore sono infinite!
Per questo l'Avvento è importante. Esso è un po' come un lungo viaggio.
Va vissuto come tale.
Però la destinazione di questo viaggio non è l'ultima ma è la prima tappa di un viaggio ancora più lungo ed importante.
Infatti, Gesù Cristo fu Colui che finì quello che i vari patriarchi e profeti della tradizione ebraica iniziarono.
Non a caso, io dico sempre che senza Ebraismo non ci sarebbe stato il Cristianesimo e senza Cristianesimo il Dio degli ebrei sarebbe stato per molti uno sconosciuto.
Questo fa di Gesù Cristo un re, un re che unì il popolo ebraico a quello pagano.
Il Natale è un po' la sintesi di tutto ciò.
Infatti, a Natale si festeggia il Messia che provenne dal Popolo Eletto nel giorno scelto per una festività pagana.
Gesù ruppe il muro tra ebrei e non ebrei e questa ne è la dimostrazione.
Per questo, l'Avvento va vissuto come un'importante attesa.
Termino con una mia poesia.
VIVA CRISTO REY!
"Cum autem natus esset Iesus in Bethlehem Iudaeae in diebus Herodis regis,
ecce Magi ab oriente venerunt Hierosolymam dicentes:
"Ubi est, qui natus est, rex Iudaeorum? Vidimus enim stellam eius in oriente
et venimus adorare eum"."
Vinni nto bughju...comu nto friddu!
Cusì nta Casa di lu Pane...pè novi fà l'anni...
cusì 'n vede chjucu...ma certu ranni...
ché di Diu Figghiu fù Cristu Ghjesù...
comu di certu hè camora...
et Ellu fù lu Godspell...di Diu la Palora...
et cusì nti li seculi di li seculi...
unu fici lu populu...di Ghjudei et di Ghjentili...
su l'autri sovrani vinni Rè...comu su l'anghjuli!
Cordiali saluti.
"Attesa" è la parola chiave dell'Avvento e se vogliamo di tutta la vita cristiana. Con il Natale ricordiamo la prima venuta di Gesù in attesa del suo secondo ritorno.
RispondiEliminaInfatti, l'imminente arrivo di Gesù deve essere vissuto come un momento di attesa di un evento importante.
RispondiEliminaCordiali saluti.
Anzi, l'Avvento è un momento importante!
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