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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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giovedì 4 novembre 2010

COSA VUOLE FARE "FUTURO E LIBERTA'. PER L'ITALIA"?

Cari amici ed amiche.

Ieri, "Futuro e Libertà. Per l'Italia" ha adottato il suo simbolo.
Il suo capoguppo alla Camera, onorevole Italo Bocchino, ha detto che se il governo dovesse cadere si passerebbe ad una "fase riformatrice".
Cos'ha voluto dire?
Ha voluto dire che "Futuro e Libertà. Per l'Italia" sarebbe disposta ad appoggiare un "governo tecnico" o un "governo di larghe intese" con una maggioranza diversa da quella eletta nel 2008, in caso di caduta dell'attuale esecutivo?
Se ha detto ciò, sappia che questa mossa non sarebbe gradita dai cittadini e che rischierebbe solo di allontanarli dalla politica.
Questo sarebbe un grosso danno per la democrazia.
Se questo governo cade, l'unica soluzione possibile è il voto!
Altre soluzioni non sono possibili.
Primo, un governo tecnico (o di larghe intese) ha bisogno di una maggioranza in Parlamento, maggioranza che non avrebbe perché al Senato "Futuro e Libertà. Per l'Italia" non è determinante!
Secondo, una decisione simile sarebbe antidemocratica perché il Popolo della Libertà e la Lega Nord, che sono comunque predominanti e, giustamente, sono contrari ad un esecutivo diverso da quello attuale.
E poi, un governo che vuole fare le riforme c'è già ed è presieduto dal presidente Silvio Berlusconi!
La più grande riforma sarà il federalismo, una riforma che responsabilizzerà la spesa negli Enti locali (Regioni, Province e Comuni) e che, di conseguenza, ridurrà la spesa pubblica.
Cosa propone partito di Gianfranco Fini?
Tutte le destre europee ed occidentali propongono una riduzione della spesa pubblica.
Anche il Partito Repubblicano americano ha fatto altrettanto e ha vinto le elezioni di Mid-term.
In Francia, Paese "paladino del centralismo", si stanno rivedendo certe idee dell'organizzazione statuale e ci si sta orientando a dare l'autonomia di alcune regioni, come la Bretagna e la Corsica.
I Francesi stanno capendo che il centralismo è un costo.
Il federalismo va nella direzione del taglio della spesa pubblica.
Se si dovesse fare un "governo tecnico" o di "larghe intese" ci sarebbe solo l'affossamento di questo progetto.
I "finiani" si regolino!
Cordiali saluti.




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