The Liberty Bell of Italy, una voce per chi difende la libertà...dalla politica alla cultura...come i nostri amici americani, i quali ebbero occasione di udire la celebre campana di Philadelphia nel 1776, quando fu letta la celeberrima Dichiarazione di Indipendenza. Questa è una voce per chi crede nei migliori valori della nostra cultura.
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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino
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venerdì 19 novembre 2010
LA FINE DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE
Cari amici ed amiche.
Nel V secolo AD, l'Impero romano d'Occidente fu invaso da orde di barbari.
Queste invasioni iniziarono già da prima del 395 AD, quando l'Impero romano era ancora unito, e numerosi uomini e donne delle tribù barbari si insediarono nei territori imperiali che erano diventati indifendibili. Un esempio fu la Dacia, l'attuale Romania, che fu abbandonata ai Goti nel III secolo AD.
Nel 378 i Goti sfondarono il confine ed entrarono in Mesia, nell'attuale Bulgaria, con la battagli di Adrianopoli.
Purtroppo, l'esercito romano non era più la "macchina efficiente" dei secoli precedenti.
Non aveva più uomini.
I barbari presenti sul territorio come "foederati" furono arruolati come soldati nell'esercito imperiale.
Queti poi avanzarono di grado e divennero potenti generali.
Nel 395 AD l'imperatore Teodosio morì e l'Impero romano si divise in Impero romano d'Occidente (con capitale Milano e poi Ravenna) e Impero romano d'Oriente, con capitale Costantinopoli.
Gli imperatori furono i due figli di Teodosio, Arcadio, per l'Oriente, ed Onorio, per l'Occidente.
L'Impero romano d'Occidente, più debole, iniziò a disgregarsi.
Spinti ad Occidente dagli Unni e, in parte, dirottati dall'Impero d'Oriente, i barbari iniziarono a premere sui confini dell'Impero romano d'Occidente.
Nel 406 AD, popoli barbarici come Vandali, Burgundi, Franchi, Alamanni, Alani, Svevi (o Suebi) ed altri attraversarono il Reno gelato e si stanziarono nei territori imperiali.
Inoltre, ci furono ribellioni di barbari già presenti nell'Impero. Fu il caso dei Visigoti di Alarico che erano "foederati" e che dopo l'uccisione del Magister Militum Stilicone (Flavius Stilicho che era di origine vandala) si ribellarono e nel 410 AD saccheggiarono Roma, per poi andare in Spagna e fondare un regno a Toledo.
Nel 449 AD, la Britannia andò perduta.
Infatti, molte delle legioni romane ivi presenti dovettero abbandonare l'isola per difendere Roma.
Abbandonata a sé stessa, la Britannia con il re britannico-romano Vortigern si affidò agli Angli e ai Sassoni, delle tribù germaniche dello Jutland, nell'attuale Danimarca.
Angli e Sassoni furono assunti come mercenari ma poi si ribellarono a Vortigern e conquistarono tutte le terre orientali dell'isola. Fu l'origine dell'Inghilterra.
Nel 454, il Magister Militum Flavio Ezio (Flavius Aetius) sconfisse gli Unni ma nel 455 ci furono altre disgrazie per l'Impero.
Ezio venne fatto uccidere dall'Imperatore Valentiniano III che a sua volta venne eliminato da una congiura di senatori. Il suo posto venne preso dal senatore Petronio Massimo.
Questi sposò la moglie del suo predecessore Licinia Eudossia.
Fu, in realtà, un matrimonio forzato.
Licinia si vendicò chiedendo aiuto a Genserico re dei Vandali, che con il suo popolo si stanziò nel province del Nord Africa, ove fondò un regno.
Nel 455 AD, Genserico entrò in Roma e la saccheggiò nuovamente. In seguito, Genserico si prese la Sicilia, la Sardegna e la Corsica.
Petronio fu ucciso ed il suo posto fu preso da Avito, un gallo-romano appoggiato dai Visigoti.
Avito regnò dal 455 al 456 e venne deposto da una congiura ordita dai generali Maggioriano e Ricimero.
Maggioriano divenne nuovo imperatore ed il Magister Militum Ricimero venne nominato "patricius" dall'imperatore d'Oriente Leone I il Trace.
Maggioriano si mostrò un imperatore capace e questo spiacque al suo ex commilitone Ricimero.
Quest'ultimo generale, di origine barbara, la tradì e nel 461 lo fece uccidere.
Ci fu un grande tumulto che portò Ricimero a mettere sul trono Libio Severo.
Questi fu, di fatto una marionetta, nelle mani del Magister Militum.
Libio Severo non fu accettato da alcune province come la Gallia (ove vi era il generale Egidio) e l'Illiria.
Nel 465, Severo morì e per otto mesi Ricimero governò l'impero. Sulla morte dell'imperatore, vi sono verrsioni contrastanti. Alcuni dicono che fosse morto per cause naturali ma altri ritengono che fosse stato fatto uccidere proprio da Ricimero.
L'imperatore d'Oriente Leone I mandò allora Antemio. Ricimero lo dovette accettare come imperatore e sposò sua figlia Alipia.
Questi fu imperatore dal 467 al 472.
Ci furono guerre con i Visigoti e con i Vandali che finirono con delle sconfitte.
Inoltre, ebbe contro Ricimero. Nel 472 si riaccese lo scontro tra i due.
L'imperatore d'Oriente Leone I mandò Anicio Olibrio per mettere pace tra Antemio e Ricimero e per mediare con i Vandali. Infatti, la sorella di Olibrio era sposata con il figlio di Genserico.
In realtà Leone puntava ad uccidere Ricimero ed Olibrio.
La lettera destinata ad Antemio e che parlava di questo piano cadde nelle mani di Ricimero che la mostrò ad Olibrio.
Ricimero proclamò Olibrio imperatore.
Antemio si rifugiò nella Basilica di San Pietro in Vaticano ma venne fatto uccidere da Ricimero che a sua volta morì, pare per una febbre emorragica.
Di fatto, Olibrio non governò.
Il governo fu di Ricimero e di suo nipote Gundobado, che gli subentrò.
Inoltre, morì di malattia pochi mesi dopo.
Il suo posto venne preso da Glicerio, che fu messo da Gundobado. Quest'ultimo, però, divenne re dei Burgundi e lasciò Glicerio da solo.
L'imperatore d'Oriente Leone I non lo riconobbe e mandò suo nipote Giulio Nepote che lo depose nel 474 e divenne imperatore.
Glicerio divenne vescovo di Salona, in Dalmazia.
Questi regnòdal 474 al 475.Infatti ebbe contro sia Odoacre, capo degli Eruli, un popolo barbaro che si stanziò in Italia, e sia dal generale Flavio Oreste.
Nel 475 venne costretto ad abidicare e si rifugiò in Dalmazia, proprio a Salona, ove morì nel 480.
Nel 475 divenne imperatore Romolo Augustolo, il figlio di Flavio Oreste.
Oramai, divenne una questione tra Flavio Oreste ed Odoacre.
Quest'ultimo si ribellò perché i suoi soldati non ebbero le paghe.
Il 28 agosto 476, Odoacre prese Oreste e lo uccise.
Tre giorni dopo uccise anche suo fratello Paolo.
Andò, poi, a Ravenna e prese Romolo Augustolo, che era un bambino.
Qui, Odoacre, fece un gesto nobile.
Non uccise Romolo Augustolo ma lo depose.
Consegnò le insegne imperiali a Zenone, l'imperatore d'Oriente.
Questo gesto causò la FINE DELL'IMPERO ROMANO D'OCCIDENTE.
Ora facciamo delle considerazioni.
Chi dice che fu il Cristianesimo a fare cadere l'impero dice una cosa non vera.
Il declino dell'impero era antecedente all'affermazione del Cristianesimo.
Già nel III secolo, l'impero iniziò a sfarinarsi.
Dire che il Cristianesimo fece cadere l'impero è puro pregiudizio non supportato dai fatti.
Semmai furono le guerre interne al Cristianesimo (ad esempio tra cristiani ariani e cattolici) a creare dei problemi.
Il Cristianesimo in sé non fece cadere l'impero ma, anzi, contribuì a ricostruire un'identità dell'Europa, dopo la caduta dell'impero.
Se non ci fosse stata la Chiesa, l'Europa sarebbe stata un'accozzaglia di popoli.
La Chiesa gettò le basi della nuova Europa che non fu più romana ma cristiana.
A fare cadere l'impero fu, innanzitutto, il potere dell'esercito.
Finché l'esercito era forte l'impero era forte. Quando questo si indebolì ci furono dei problemi. Di fatto, l'esercito divenne un partito politico, soprattutto quando finirono le guerre di espansione con la "Pax romana" promossa da Adriano (76-138). la "Pax romana" venne fatta perché l'impero era diventato troppo vasto ed ingovernabile da un'unica autorità centrale, che di fatto si stava indebolendo di fronte all'esercito che, come ho già detto, era diventato un partito, se non una lobby. Tra l'esercito aveva anche un costo esorbitante.
Le varie legioni avevano il potere anche di deporre gli imperatori.
Quando ciascuna legione puntava a nominare imperatore il suo capo vi erano tumulti e guerre.
Inoltre, tra i giovani romani iniziava ad esserci la diffusione della cultura del piacere e del lusso e molti di loro preferirono l'ozio. Pertanto, facevano di tutto pur di disertare il servizio militare.
Inoltre, Roma perse ogni autonomia e divenne una bocca che tolse risorse alle province, per fare sì che i suoi cittadini e la sua aristocrazia potessero mantenere il tenore di vita alto. La corruzione era diffusa.
Inoltre, si diffusero delle malattie.
Le opere pubbliche non vennero più curate e molte aree divennero paludose.
Si sviluppò quindi la malaria. Visitate il link http://www.racine.ra.it/montanari/malattie/malaria.htm.
Inoltre, c'è anche un'altra teoria.
Pare che si fosse diffuso l'avvelenamento di piombo, di cui parlai nell'articolo "L'impero che (forse) morì col piombo", http://italiaemondo.blogspot.com/2010/05/limpero-che-forse-mori-col-piombo.html.
Quindi, la caduta dell'Impero romano d'Occidente fu il risultato di un processo molto lungo e complesso.
Cordiali saluti.
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Il peggio della politica continua ad essere presente
Ringrazio un caro amico di questa foto.
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