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giovedì 30 giugno 2011

CENTRALE A BIOGAS DI CASTELLETTO BORGO, DUE PAROLE

Cari amici ed amiche.

A Castelletto Borgo si vuole fare una centrale a biogas. Presso questo paese che si trova sul confine tra il comune di Mantova e quello di Roncoferraro, si vuole realizzare una centrale biogas ed i cittadini sono preoccupati.
Questa centrale verrà fatta nella parte che si trova sotto il comune di Mantova ma vi è preoccupazione anche nella parte roncoferrarese.
In pratica, la legge nazionale ha agevolato l'utilizzo di fonti rinnovabili per l'energia rinnovabile.
Questa è una cosa positiva.
Il problema è che nuove centrali a biogas continuano a sorgere come funghi.
E così, prima vi era la questione dei "parchi solari". Grazie alle agevolazioni, molti iniziarono a costruire "parchi solari" togliendo terre all'agricoltura.
Ora, a ciò è stato posto un freno ma è iniziata la "moda" delle centrali a biogas che crescono come funghi.
E così, molti agricoltori hanno iniziato a fare nuove centrali a biogas che vengono alimentate con insilato di mais, ossia con piante spezzettate di mais. Tramite un processo di fermentazione e di digestione (che avviene grazie ai microrganismi) si produce il biogas.
La centrale che si costituirà a Castelletto Borgo funzionerà a mais (80%) e liquami zootecnici (20%).
Ora, qui sorgono dei problemi.
Il primo è di natura economica.
Il Mantovano è terra di prodotti agro-alimentari d'eccellenza.
Basti pensare al riso o ai meloni della zona di Rodigo.
Ora, di centrali come quella di Castelletto Borgo richiedono grandi piantagioni di mais.
Quindi, per fare il mais che serve alla centrale si dovrà togliere terreno all'agricoltura.
Questo determinerà un cambiamento anche nell'economia del territorio.
Infatti, il prezzo del mais sarà destinato ad aumentare, vista la maggiore richiesta, e vi sarà il rischio di avere meno terre per coltivare quei prodotti di eccellenza.
Inoltre, vi sarà anche problemi di natura ambientale.
Com'è noto, ogni sistema ha un suo equilibrio.
Ora, fare piantagioni intensive di mais in monocoltura rischia di impoverire il terreno.
La Pianura Padana ha un terreno fertile.
Qui si rischia di impoverirlo perché una coltura intensiva come questa gli toglierà molte sostanze.
Per mantenere fertile il terreno, serviranno dei fertilizzanti che, spesso, contengono azoto (N2).
Essi entreranno per percolazione nelle falde acquifere (per leaching) e nei canali.
Così, sia le acque di falda che quelle superficiali saranno inquinate.
Vi sarà anche il problema dell'irrigazione. Infatti, queste colture richiedono tanta acqua.
Ora, in una terra come la nostra (in cui l'acqua serve per le risaie) ciò potrà diventare un problema.
Inoltre, vi sarà anche il problema delle emissioni, sia della centrale (che brucia il biogas) e sia dei materiali organici che saranno stoccati e che possono fermentare.
Questo problema è, forse, quello meno grave perché può essere limitato facilmente, come anche la questione dell'impatto a livello paesaggistico.
Inoltre, il territorio mantovano ha un'altra criticità, la viabilità.
La provincia di Mantova è quella con la strade peggiori in tutta la Lombardia.
Ora, in qualche modo, il mais va trasportato alla centrale.
Quindi, vi è il problema della circolazione dei mezzi che passano su strade inadeguate.
Inoltre, la centrale di Castelletto Borgo avrà un altro problema, la vicinanza al centro abitato.
Ora, faccio qualche altra considerazione.
La legge prevede che una centrale a biogas possa funzionare con il mais prodotto dall'azienda che lo gestisce e con altri prodotti.
Le proporzioni sono 51% (mais) a 49% (altri materiali).
Nel caso di Castelletto Borgo, come tanti altri analoghi, il mais costituirà l'80% mentre il 20% sarà costituito da deiezioni di animali.
Ora, mi faccio qualche domanda e la faccio anche a voi.
Non si potrebbe, ad esempio, ridurre il mais (fino al 51% previsto dalla legge) e ricavare il restante 49% da altri materiali?
Altri materiali ci sono.
Pensiamo ai rifiuti organici, agli scarti della produzione dello zucchero (melasso), agli scarti della trasformazione dei prodotti vegetali (come la produzione dei succhi di frutta), alle verdure marce, alle trebbie provenienti dalla produzione della birra o ai fanghi di supero dei depuratori civili, ossia ai fanghi che non vengono messi nel ricircolo nell'impianto di depurazione.
Così, si ridurrebbero le colture intensive di mais e non ci sarebbero i problemi che ho citato.
Ora, faccio un'altra considerazione, di natura politica.
Ieri, il sindaco di Roncoferraro, Candido Roveda (Partito Democratico), ha avuto un incontro pubblico con la cittadinanza di Castelletto Borgo. Io ero presente.
Ho trovato il suo discorso scialbo e pilatesco.
Se fossi stato al suo posto, alla Conferenza dei Servizi, io avrei iniziato a fare le osservazioni ho prima citato.
Tra l'altro, il sindaco di Roncoferraro non ha partecipato alla prima seduta della Conferenza dei Servizi e ciò è stato un errore.
Intendiamoci, una buona centrale a biogas, ben gestita e lontana dai centri abitati non è un problema.
Anzi, potrebbe contribuire, ad esempio, allo smaltimento dei rifiuti organici.
Del resto, qui vi è anche una questione di fondo.
Il sindaco Roveda ha detto che non si deve agire sull'onda delle emozioni.
Qui sono d'accordo con lui.
Peccato, però, che riguardo all'energia nucleare si sia agito sull'onda emotiva e lo stesso sindaco ha seguito ciò. Non mi sembra una posizione molto coerente.
Anche questo è il prezzo da pagare per la scelta di avere rifutato l'energia dell'atomo.
Di certo, la ricerca sulle energie da fonti rinnovabili deve andare avanti.
Nel suo ultimo incontro con il premier israeliano Benjamin Netanyahu, il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, ha annunciato che ci sarà una collaborazione tra Italia ed Israele, proprio nel campo della ricerca sulle fonti rinnovabili.
Israele ha un ottimo livello, riguardo alla ricerca.
Comunque, certi errori si pagano.
Abbiamo già iniziato a pagare la scelta di non volere il nucleare.
Cordiali saluti.

3 commenti:

  1. Ma si , meglio non far niente, stroncare le iniziative imprenditoriali sul nascere, tanto siamo in piena crescita,che ci facciamo con una centrale a biogas, tanto siamo pienamente autosufficenti in produzione di energia!!! concordo pienamente!!! bravo!! ))))))))))))

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  2. Guarda che io sono favorevole al biogas.
    Il problema è causato dal fatto che il Comune di Roncoferraro abbia fatto costruire vicino alla zona in cui si dovrà fare la centrale.

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  3. La risposta è qui, http://italiaemondo.blogspot.com/2012/03/centrale-biogas-di-castelletto-un.html.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.