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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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mercoledì 1 giugno 2011

UNITA' SI', RISORGIMENTO NO!


Cari amici ed amiche.

Adesso faccio arrabbiare qualcuno miei conterranei, qui a Roncoferraro, in Provincia di Mantova.
Roncoferraro, infatti, è un Comune risorgimentale. Pensate, l'amministrazione comunale, ha speso circa 6000 Euro per fare i festeggiamenti nel marzo scorso. Se io fossi stato il sindaco, avrei speso quei soldi in cose più utili per i cittadini.
Durante i festeggiamenti, hanno fatto peani su Garibaldi e quant'altro.
Sicuramente, quello che sto per dire spiacerà a qualcuno. Sicuramente, verrò attaccato, cosa che già è successa.
A me non interessa, visto che anche la nostra Costituzione prevede che ognuno possa esprimere la propria opinione, finché non offende nessuno.
Io non voglio offendere nessuno ma voglio esprimere la mia opinione senza peli sulla lingua.
La voglio esprimere nel motto che c'è sull'immagine della bandiera qui sopra che recita:
"UNITA' SI', RISORGIMENTO NO".
Ho preso in "prestito" l'immagine dal blog "Symposium: Somnium Scipionis". Spero che non dispiaccia agli amici che gestiscono quel bellissimo blog, che io invito tutti a visitare.
Io penso che nessuno voglia mettere in discussione il valore dell'unità del nostro Paese.
Perr troppi secoli, il nostro Paese fu diviso, pur avendo già un unico popolo.
Inoltre, quando era divisa, l'Italia era alla mercé di altre potenze, potenze straniere.
Come dice il nostro inno, eravamo "calpesti e derisi".
Il problema non è l'unità del nostro Paese ma il suo processo di unificazione e, di conseguenza, il Risorgimento.
Il processo di unificazione del nostro Paese fu forzoso e fu portato avanti tramite guerre mosse da uno dei preesistenti Stati italiani, il Regno di Sardegna, ai danni degli altri.
Fu quindi, un processo "contro natura", un processo in cui una minoranza decise tutto ai danni della maggioranza di coloro che abitavano i singoli Stati.
Questa minoranza fu rappresentata da coloro che governavano il Regno di Sardegna, da alcune logge massoniche ed anticlericali e da gruppi ad essi afferenti.
E' fuori discussione il fatto che la maggioranza del popolo italiano (di tutti gli Stati) volesse vivere in un'unica entità politica. Invece, ci sono delle perplessità sul fatto che il popoli dei singoli Stati preunitari volessero questo processo di unificazione, un processo basato sulla guerra di un singolo Stato (il Regno di Sardegna) ai danni degli altri.
Coloro che portarono avanti questo progetto legittimarono la cosa tramite i plebisciti.
Ora, ci si dovrebbe porre una domanda.
Oggi, i dati riportati da questi plebisciti possono essere visti come attendibili?
Le percentuali altissime che ci vengono riportate possono essere lette come una mossa propagandistica fatta da coloro che furono favorevoli all'annessione dei vari Stati italiani al Regno di Sardegna.
Infatti, è smentita dai fatti l'idea che vide solo il male negli Stati preunitari.
Ad esempio, il Regno Lombardo-Veneto era nell'Impero Austro-Ungarico.
I lombardi, i veneti, i trentini e tutti gli italiani che risiedevano in quei territori non stavano così male.
Certo, non avevano un Paese che li identificasse ma ricordo che la cultura italiana era presente anche a Vienna, la capitale dell'impero.
Anzi, Vienna si propose come una "Nuova Roma", anche in funziona del fatto che quell'impero fosse stato l'erede diretto di quel Sacrum Romanum Imperium che solo cinquant'anni prima fu spazzato via da Napoleone, con la battaglia di Austerlitz, nel 1806. Pertanto, la cultura italiana le era necessaria.
Inoltre, per quanto riguarda l'Italia meridionale, si è taciuto sul fatto dopo il 1861 le tasse che dovettero pagare i meridionali si fossero quintuplicate.
In pratica, il processo di unificazione ammazzò il Sud ed i meridionali si trovarono a dovere pagare un fisco cinque volte più esoso di quello che pagavano quando erano sotto i Borboni, nel Regno delle Due Sicilie.
Questo processo di unificazione fu, a tutti gli effetti, un'annessione operata dal Regno di Sardegna ai danni degli altri Stati. Tutte l'esperienze antecedenti al 1861 furono cancellate, ad eccezione di quella del Regno di Sardegna.
Non venne fatta una sintesi ciò che di buono vi era in ciascuna esperienza statuale.
Venne fatto uno Stato centralista che mortificò tutte le peculiarità delle varie zone del nuovo Regno d'Italia.
Inoltre, il processo di unificazione fu fatto anche contro la stessa cultura italiana che prevalentemente si riconosceva (e si riconosce) nel cattolicesimo.
Ricordo che a guidare questo processo furono delle logge massoniche che erano fortemente anticlericali ed antipapiste, se non antireligiose.
Esse instauararono in clima di odio contro la Chiesa.
Garibaldi, definì Papa Pio IX "un metro cubo di letame" e chiamò i suoi asini Pionono e Santissima Trinità.
Inoltre, quando Roma venne presa nel 1870, lo scultore massone Ettore Ferrari fece una statua di Giordano Bruno nella zona di Campo dei Fiori.
Inizialmente, la progettò con il dito puntato contro il Vaticano.
Inoltre, durante un suo soggiorno a Roma, colui che diventò padre Massimiliano Kolbe, si trovò ad assistere ad un'orrenda processione massonica, alla testa della quale vi era un gonfalone che ritraeva la scena dello scontro tra San Michele e Lucifero al contrario, ossia con l'angelo ribelle che stava sconfiggendo San Michele, mentre in Piazza San Pietro si distribuivano volantini con scritto: "Satana deve regnare in Vaticano ed il Papa deve fargli da servo.".
Inoltre, vennero messe in atto su tutto il suolo del nuovo Regno d'Italia le "leggi Siccardi" , leggi anticlericali che dal 1851 erano in vigore nel Regno di Sardegna.
Tutti gli Stati, come l'Inghilterra e la Francia, si formarono attorno alle loro Chiese.
Anche la società segreta che portò all'indipendenza della Grecia, l'Eteria, ebbe un caposaldo nella Chiesa ortodossa.
In Italia, invece, lo Stato unitario si formò contro la Chiesa.
Questa fu un'anomalia.
Concludo, dicendo che nessuno vuole mettere in discussione l'unità del Paese ma che è doveroso fare una riflessione sul processo di unificazione.
I problemi di oggi sono figli anche di quanto accadde allora.
Cordiali saluti.

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