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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 24 giugno 2011

DAL TERREMOTO AL VULCANESIMO, MESSINA E DINTORNI





Cari amici ed amiche.

Ieri c'è stato un terremoto nel Messinese, in Sicilia, ed il suo epicentro non era lontano da Galati Mamertino, il paese natale di mia madre.
Ora, questa vicenda fa venire in mente quello che successe nel 1908, proprio nello Stretto di Messina. Questo video preso da Youtube mostra tutto.
Alle ore 05:21 del 28 dicembre di quell'anno, per trentasette lunghissimi secondi, la terra tremò.
Gli edifici caddero come castelli di carte, sia a Messina e sia Reggio Calabria.
Ci fu anche un maremoto (uno tsunami) che sommerse tutto e (ad esempio). Ci furono parecchi morti e tanta distruzione. Basti pensare al duomo di Messina, il cui campanile con il "carillon" fu spazzato via, o al duomo di Reggio Calabria, che fu raso al suolo.
Il Lago di Ganzirri, vicino a Messina, "bolliva" a causa della presenza di emissioni di anidride carbonica.
Ora, un fenomeno di simile portata è da prendere solo come la "punta dell'iceberg", una minima parte della questione.
Infatti, vi è dell'altro.
In realtà, questo evento fu determinato dal fatto che nelle Stretto di Messina corra una faglia, ossia una frattura della crosta terrestre che può essere planare o non planare.
Questa frattura si trova in prossimità dei punti in cui si congiungono le placche tettoniche, le parti in cui è divisa la crosta terrestre.
Infatti la crosta terrestre è costituita da tante placche di roccia che sono come in un puzzle e che galeggiano su un fluido, il mantello, come delle zattere sull'acqua.
Ogni volta che delle placche si muovono ci sono i terremoti ed il vulcanesimo.
Ora, in quella zona non vi sono solo terremoti ma anche fenomeni di vulcanesimo.
Vi sono l'Etna e l'arcipelago delle Isole Eolie, che sono tutti vulcani, ma vi sono anche fenomeni di vulcanesimo secondario.
Un esempio è proprio il Lago di Ganzirri, che si trova a Messina. Dal fondo di questo lago escono bollicine di anidride carbonica (CO2).
Questo è a tutti gli effetti un fenomeno di vulcanesimo secondario ed è presente anche in altre parti d'Italia. Basti pensare al vulcano di Roccamonfina, un vulcano spento in cui vi è una sorgente di acqua oligominerale ricca di CO2, che viene imbottigliata da una nota fabbrica di acque minerali.
Ora il Lago di Ganzirri è la stessa cosa.
Un altro fenomeno, si trova vicino a Patti.
Qui vi è il Capo Calavà, un monte che si affaccia sul mare.
Esso è attraversato dall'omonima galleria dell'autostrada A20 Messina-Palermo.
In questa galleria lunga più di tre chilometri si avvertono odori strani, come di uova putride.
Questo odore è tipico del solfuro di idrogeno (H2S), un gas tossico.
Pensate, oltre 1000 ppm (o mg/l) questo gas uccide, causando il collasso per soffocamento.
Questo gas è legato anche al vulcanesimo.
Ora, è possibile che nella zona vi sia la presenza di sorgenti di acque sulfuree.
Ad esempio, si potreebbe fare un'analisi dell'acqua che viene drenata dalla galleria.
Ora, bisogna studiare a fondo le caratteristiche di quell'ambiente, per cercare di ricavare delle risorse anche da ciò che può sembrare dannoso.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".