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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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lunedì 27 giugno 2011

RONCOFERRARO ED IL REFERENDUM


Cari amici ed amiche.

Con il Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM), ho iniziato un dialogo sulla questione che concerne la partecipazione diretta dei cittadini di Roncoferraro, tramite lo strumento del referendum.
L'articolo dello Statuto comunale che tratta la questione è il 60 e recita:

"1) E' ammesso il referendum su questioni di rilevanza generale, interessanti l'attività comunale; è escluso nei casi previsti dall'articolo 58, comma 3 del presente statuto.
2) Si fa luogo a referendum:
  1. nel caso sia deliberato dal Consiglio comunale a maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati al Comune.
  2. qualora vi sia richiesta da parte di un quinto degli elettori, risultanti al 31 dicembre dell'anno precedente.
3) Il regolamento disciplina le modalità per la raccolta e l'autenticazione di firme dei sottoscrittori per lo svolgimento delle operazioni di voto.
4) Il quesito sottoposto a referendum è dichiarato accolto nel caso in cui abbia partecipato al voto la maggioranza degli elettori e se la risposta affermativa abbia raggiunto la maggioranza dei voti validamente espressi.
5) Entro sessanta giorni dalla proclamazione dell'esito favorevole del referendum, la Giunta comunale è tenuta a proporre al Consiglio comunale un provvedimento avente per oggetto il quesito sottosposta a referendum.".

Le questioni che sono escluse dal referendum e sono citate nell'articolo 58 sono:
  1. La revisione dello Statuto.
  2. I bilanci.
  3. I tributi.
  4. Le nomine.
  5. Le espropriazioni per opere di pubblica utilità.
Ora, io trovo che il referendum sia uno stumento utile e condivido gran parte di quanto è sostenuto dall'ACM.
Non condivido la questione del quorum.
L'ACM sostiene che referendum debba essere senza quorum.
Io non sono d'accordo perché ritengo che il quorum sia la migliore garanzia della democrazia.
In primo luogo, se non ci fosse il quorum potrebbe crearsi una situazione in cui, per esempio, ad un referendum potrebbe andare a votare il 20% degli aventi diritto mentre il rimanente 80% potrebbe scegliere di restare a casa o di "andare al mare". In questo 20% potrebbero prevalere i "Sì" o i "No" e, praticamente, una decisione importante verrebbe presa da una minoranza.
Ciò non sarebbe democrazia.
In democrazia comandano le maggioranze.
Poniamo caso che, insieme ad altri Comuni vicini, Roncoferraro voglia passare alla Provincia di Verona e alla Regione Veneto.
In pratica, se ci fosse un referendum senza quorum, una minoranza potrebbe essere determinante per un cambio di Provincia (e di Regione) o meno.
Per cose così importanti servono maggioranze certe.
Così successe per i sette Comuni della Valmarecchia (Maiolo, Casteldelci, Talamello, Pennabilli, Novafeltria, San Leo e Sant'Agata Feltria) che passarono dalla Regione Marche all'Emilia-Romagna e dalla Provincia di Pesaro-Urbino a quella di Rimini.
Inoltre, io penso che quando si tratta di decisioni strategiche, come la realizzazione di una strada o di una centrale elettrica, certe cose dovrebbero passare attraverso la "Conferenza dei servizi", ossia quella parte di iter burocratico in cui sono convocati i vari stakeholders, tra cui i Comuni.
In tale caso, il referendum potrebbe essere uno strumento utile per formulare una proposta da portare alla Conferenza dei servizi.
Non sarebbe, invece, utile per porre dei veti su determinate opere che potrebbero essere utili a tutti.
Di sicuro, la discussione non può essere solo tra me e l'ACM ma anche con i cittadini, per esempio, parlando di questo tema in discussioni pubbliche.
Quello che ho detto per Roncoferraro vale per altri Comuni.
Cordiali saluti.






4 commenti:

  1. Gabriele,
    finalmente mi trovi d'accordo in qualcosa! Anche io penso che le decisioni importanti, cioè quelle per cui sia stato indetto un referendum, debbano essere prese a maggioranza e cioè che vada a votare almeno il 50%+1 degli aventi diritto.... le scelte prese dal popolo devono essere prese dalla maggioranza del popolo e non da una esigua minoranza che è andata a votare... quindi senza quorum il referendum è da annullare! Io però non sono d'accordo invece con coloro che boicottano i referendum... cioè non bisogna invitare ad andare al mare e quindi a disertare le urne... ma invitare i propri elettori ad esprimere il parere che più si ritiene giusto... cioè SI o NO... quindi far valere da ambo le parti le proprie ragioni... se ciò si facesse la gente andrebbe a votare con maggior voglia e soprattutto con maggior cognizione.... e magari anche andare al mare dopo aver votato!
    Sai cosa cambierei io?? nn c'entra nulla con questo argomento ma... lo dico! Cambierei le regole di ammissione ai ballottaggi nelle amministrative: attualmente se nessun candidato raggiunge il 50%+1 dei voti vanno al ballottaggio i due candidati più voti! Questo è giusto... soprattutto se si è nel caso che i due candidati siano tra loro vicini in termini percentuali! ma se un candidato è al 49.5% e l'altro è al 28% secondo me il ballottaggio è inutile... perchè la maggioranza dei cittadini si è espressa in maniera netta! Quindi più che il raggiungimento del 50%+1 io sarei favorevole ad introdurre un margine entro cui devono stare i candidati... per esempio 10 punti percentuali! Se il distacco è in questa soglia allora si va al ballottaggio.. ma se il distacco è maggiore... vince chi ha preso più voti... è anche un metodo per risparmiare soldi!

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  2. Finalmente, hai scritto un commento costruttivo!
    Sui ballottaggi, ti ricordo il caso di Napoli.
    Al I turno, il nostro candidato Gianni Lettieri aveva un distacco enorme rispetto a Luigi De Magistris.
    Nel II turno, il risultato è stato rovesciato.
    I ballottaggi sono un po' una brutta bestia.
    Comunque, complimenti per il commento.

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  3. Distacco enorme non credo perchè Lettieri era al 37% e De Magistris al 28%... quindi erano all'interno di un ipotetico intervallo (il 10% proposto da me) entro cui trovarsi per essere ammessi al ballottaggio... quindi in questo caso il ballottaggio era più che giusto! Poi si è rovesciato il risultato e questo era anche da prevedere... perchè tutti coloro che avevano votato Morcone (PD), o il candidato di Grillo non certo avrebbero votato Lettieri... invece per esempio a Bologna, dove io vivo e risiedo, Merola aveva quasi 20 punti di distacco da Bernardini... lui è arrivato al 50.5% e Bernardini al 31%! Se merola avesse preso qualche centinaio di voti in meno si sarebbe dovuti andare al ballottaggio... ma in questo caso IL ballottaggio sarebbe stato inutile....

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  4. Nove punti non erano pochi.
    I ballottaggi sono così.

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