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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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mercoledì 2 novembre 2011

ERRORE DELL'EURO


Cari amici ed amiche.

Leggete questo scritto di Luigi Ferrari sul sito "Usenet" :

" Lira - euro Rivisitazioni

Al quesito di un lettore cosi' formulato:

Ecco perche' Prodi sbaglio' i conti sull'euro.
Caro Granzotto, vorrei un'informazione sul cambio lira-euro. Silvio
Berlusconi ritiene che il cambio giusto sarebbe stato a 1.500 lire,
mentre l'euro e' stato cambiato da Prodi a 1936,27 lire. Il cambio
pero' e' stato fatto sulla base dell'Ecu che era l'unita' di conto
precedente all'euro. L'ultimo giorno di quotazione delle monete del
1998, e cioe' dei rapporti di cambio bilaterali, fu quello stabilito
per fissare la moneta nazionale di ogni Paese che avrebbe adottato
l'euro stesso. Ora, prima del fatidico ultimo giorno di apertura dei
mercati dei cambi del 1998, le quotazioni dell'Ecu si aggirava intorno
alle 1940 lire, quindi un cambio a 1.500 lire non era possibile. Anche
le altre monete europee sono state cambiate in base a tale criterio.
Vorrei sapere se era veramente possibile cambiare diversamente e in
base a cosa il cambio poteva esser di 1.500 per un euro. Claudio
Pescara

Segue il commento del responsabile del rubrica.
Voglio sperare che lei, caro Pescara, non pretenda da me osservazioni
o giudizi tecnici sulla vicenda del cambio lira-euro. Perche' se cosi'
fosse avrebbe sbagliato strada: ne mastico piu' sulla scrittura
cuneiforme che di economia. Mi atterro' pertanto a fatti e circostanze
note anche a un ignorante come me.
Ad esempio che quando gli europeisti affermano, con sussiego che il
tasso di conversione fra le monete nazionali e l'euro lo indico' il
valore dell'Eco - l'unita' di conto europea - sul mercato dei cambi
il primo gennaio del 2001 - menano il can per l'aia. Non serve aver
letto Kinsey e Shumpeter per sapere che il rapporto con l'euro non
venne fissato da un semplice automatismo contabile. E' ben noto
infatti che parlarono ampiamente giornali e telegiornali. Che il
valore della lira nell'Ecu (che poi determino' il valore della lira
nell'euro) fu duramente negoziato con la Germania la quale pretendeva
una parita' a 970 mentre noi puntavamo a mille e venti lire per marco.
Solo dopo settimane di vivaci trattative si giunse all'accordo sulle
990, a riprova che il peso di una moneta non e' solo stabilito dal
mercato; i governi ci mettono, sempre che vogliano, del loro.
Ma non basta: pur partendo gia' svantaggiati, quando si tratto' di
fissare le nuove parita', smanioso di "entrare" nell'euro (al punto da
farci altri star fuori) Romano Prodi non cerco' nemmeno di negoziare o
di mettere in atto contromisure che rivalutassero la nostra moneta
rendendola piu' forte. Resto' li' col cappello in mano, accettando il
cambio senza battere ciglio, senza fare una piega.
In base a queste vicende, la risposta alla sua domanda, caro Pescara,
e' si, era possibile spuntare un cambio piu' vantaggio e fra i nostri
soci in Eurolandia c'e' chi ci riusci', vuoi con le buone , vuoi con
le cattive. Che Prodi e i prodiani affermino il contrario e' del tutto
naturale. Nella difesa dei propri errori - il Professore -
costituzionalmente un mollaccione, si fa macigno.
.........
E qui mi fermo per una breve considerazione di merito: piu' di un
dubbio che in quel tempo - tempo di parita' e di cambi - il chiedere o
il rivendicare un di piu', potesse intendersi il cambio della lira a
1.500, anziche' a 1936,27 - che forse per inciso non avrebbe dato
luogo neppure alle anzidette defezioni - ritenendo erroneamente che
piu' alto fosse stato il cambio, e piu' vantaggi ne avremmo avuti.
In realta' il cambio che avrebbe salvato - come si dice in gergo capra
e cavoli - sarebbe stato proprio a 1.500, perche' ci avrebbe senza
dubbio fatto partire inginocchiati anziche' da americani, ma ora ci
troveremo a parti invertite ossia americani invece che inginocchiati
e per giunta assillati dal problema di dover coprire in moneta stabile
- euro - debiti contratti in tempi di gestioni spensierate con
svalutazioni a due cifre.".

La questione non è rappresentata dall'Euro e dell'Europa in quanto tali ma dal valore di cambio assurdo tra la Lira e l'Euro.
E' chiaro che il valore di cambio di un Euro equivalente a 1936, 27 Lire sia favorevole a Stati come Germania e Francia.
In pratica, un Euro equivale a 2000 Lire poiché è facile arrotondare per eccesso.
Se il valore di cambio Lira-Euro fosse stato di 1500 Lire, il passaggio all'Euro sarebbe stato più agevole.
Che l'Euro fosse stato fatto a favore di Francia e Germania lo dimostra anche il fatto che l'unità di riferimento (la moneta da 1 Euro) sia di metallo e non una banconota cartacea.
La nostra Lira, ad esempio, aveva come riferimento la banconota da 1000 lire, sul modello Dollaro americano.
Infatti, anche quest'ultimo ha come riferimento la banconota, quella da 1 Dollaro.
Il Marco tedesco ed il Franco francese avevano come riferimento le monete in metallo.
Nessuno mi può smentire, visto che il Marco tedesco ed il Franco francese fanno parte della mia collezione di monete.
Quindi, per noi italiani, una moneta da un Euro non ha mai dato la percezione di valere quasi 2000 Lire.
Da qui nascono altri problemi.
Inoltre, per entrare nell'Euro, nel 1997, il Governo dell'allora presidente del Consiglio Romano Prodi, ci fece pagare una pesante tassa l'"Eurotassa".
Questa crisi dimostra la debolezza di questo Euro e di questa Europa.
Se si vuole salvare, l'Unione Europea farebbe bene a cambiare, per non essere travolta dalla crisi.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".