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giovedì 24 novembre 2011

DAL CAVALIERE RAMSAY A JOSEPH DE MAISTRE, IL PENSIERO DEL FONDAMENTO EUROPEO




Cari amici ed amiche.

Vi voglio parlare del noto Chevalier Andrew Michael Ramsay (9 gennaio 1681-6 maggio 1743) e della sua "dottrina".
Figlio di un calvinista e di un'anglicana, Ramsay si convertì al cattolicesimo e divenne un fervente stewardista.
In quegli anni, infatti, il Regno d'Inghilterra (che di fatto inglobò la Scozia nel 1603), vide il periodo del ritorno della monarchia Stuart, con re Carlo II nel 1660, l'avvento di re Giacomo II (1685), la "Gloriosa Rivoluzione" del 1688 che portò al trono re Guglielmo III d'Orange, l'Atto di Unione del 1707 (sotto la regina Anna Stuart) e l'avvento degli Hannover nel 1714.
Vide anche degli sconvolgimenti confessionali, dalla dittatura puritana di Oliver Cromwell al monopolio anglicano delle cariche pubbliche sotto re Carlo II (Test Act 1673), al tentativo di restaurazione cattolica sotto re Giacomo II, fino alla vittoria del protestantesimo con l'avvento di Gugliemo II d'Orange.
Ramsay visse in quell'epoca molto travagliata.
Convertitosi al cattolicesimo nel 1709, Ramsay iniziò ad avvicinarsi alla massoneria, forse per potere avere garantita una maggiore protezione.
Arrivato in Francia, visse a Cambrai, presso il teologo Fénelon (1651-1715), per poi lavorare come precettore presso di lui prima e in seguito presso Madame di Guyon, il duca di Bouillion (discendente di Goffredo di Buglione) e l'esiliato re Giacomo II Stuart .
Fu così che iniziò ad elaborare una teoria tutta sua sulla massoneria.
L'evangelismo di Fénelon e l'irredentismo stewardista fece sì che egli elaborasse una teoria che, da un lato, riprendesse l'universalismo massonico e, dall'altro, l'attaccamento a quella tradizione cristiana medioevale.
Una parte del suo discorso (che ho trovato nel libro della Reader's Digest "Europa Misteriosa"), recita:

"La storia: sono stati "i nostri antenati crociati ad assumersi per primi questo nobile compito; confluiti da tutte le parti del mondo cristiano in Terra Santa, vollero riunire allo stesso modo, in una sola confraternita tutte le nazioni". I crociati erano cavalieri muratori. "Fecero voto di ripristinare i templi cristiani in Terra Santa" e " ripresero molti segni convenzionali antichi e parabole simboliche, tratte dal fondo della religione per riconoscersi fra di loro e distinguersi dagli infedeli Saraceni."".

Un discorso analogo fu fatto anche da Joseph De Maistre (1785-1821), filosofo, uomo politico e saggista della Savoia.
Anch'egli massone, De Maistre fu colui che ispirò la Santa Alleanza, cardine della Restaurazione, dopo la tempesta della Rivoluzione francese del 1789, le conquiste napoleoniche ed il Congresso di Vienna (1814-1815).
La Santa Alleanza fu a tutti gli effetti un'istituzione internazionale che metteva insieme il re di Prussia, Federico Guglielmo III d'Hohenzollern, lo zar di Russia, Alessandro I Romanov, e l'imperatore d'Austria, Francesco I d'Asburgo Lorena, sotto la bandiera della croce cristiana.
Non aderirono ad essa il Papa, avverso ad un'alleanza che mettesse insieme luterani, ortodossi e cattolici, l'Impero Ottomano, poiché era musulmano, ed il Regno Unito, poiché temeva che in essa potesse esserci un tentativo della Russia di espandersi verso i Balcani.
De Maistre ebbe una parte fondamentale in essa, come testimoniano queste sue parole scritte sul libro "Le serate di Pietroburgo":

"Lo spirito che ha dettato il manifesto (il trattato) non è cattolico, né greco, né protestante; è uno spirito che vado studiando da trent'anni, ma che richiederebbe troppo spazio, per essere qui tratteggiato".

La Santa Alleanza fallì nel 1830, con la deposizione di re Carlo X di Borbone e l'avvento della "Monarchia di luglio", in Francia.
Il positivismo e tutte le visioni materaliste (come il marxismo) tolsero ciò che cristiano c'era nell'Europa.
Queste idee si diffusero in quella massoneria a cui anche Ramsay e De Maistre facevano riferimento.
Senza più la concezione cristiana, nazionalismi fecero diventare l'Europa una polveriera che, purtroppo, esplose due volte, nella I e nella II Guerra Mondiale.
Forse, se si vuole fare l'Europa, bisogna ripartire dalle basi e riprendere il discorso iniziato da questi due personaggi che, nonostante tutte le controversie su di loro, capirono che il fondamento dell'Europa era il Cristianesimo.
Noi dobbiamo rivalutare questo princpio che è ancora attuale.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.