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domenica 6 novembre 2011

LES CORSES, LES BASQUES, LES BRETONS ET LES IMPOSTEURS ARABES-PALESTINIENS, COMMENTO ALL'ARTICOLO DI ALAIN LEGARET


Cari amici ed amiche.

Sul sito "Europe-Israel", leggete questo articolo scritto in francese ed intitolato "Les Corses, les Basques, les Bretons et les imposteurs arabes-palestiniens".
L'articolo esordisce in questo modo:

"Les Corses ont une langue qui leur est propre.

Les Basques ont une langue qui leur est propre.

Les Bretons ont une langue qui leur est propre.

Les Palestiniens n’ont pas de langue qui leur est propre. Ils parlent l’arabe.

A chacun son identité.

Le peuple corse existe depuis des siècles.

Le peuple basque existe depuis des siècles.

Le peuple breton existe depuis des siècles.".



Ora vorrei esprimere il mio parere. Nei vari Stati europei vi sono gruppi minoritari che sono diversi rispetto alle popolazioni prevalenti.
L'articolo cita i Corsi, la cui lingua è usata anche nelle mie poesie, insieme alla lingua siciliana, che ovviamente conosco, essendo di origini siciliane, per parte di madre.
I Corsi sono un caso di popolo che è straniero rispetto alla nazione in cui si trova, la Francia.
Una cosa analoga sono gli Altoatesini che si trovano qui in Italia.
Essi sono di lingua tedesca e si sentono austriaci, tanto che il presidente della Provincia Autonoma di Bolzano, Luis Durnwalder, era entrato in polemica con il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, riguardo ai festeggiamenti del 150° anno dell'Unità d'Italia che non erano sentiti dalla popolazione di lingua tedesca.
Anche la Sicilia e la Sardegna hanno delle differenze rispetto al resto dell'Italia e fieramente le rimarcano.
Guarda caso, sia la Provincia Autonoma di Bolzano che la Sicilia e la Sardegna godono di larga autonomia.
Vogliamo anche parlare dei Gallesi e degli Scozzesi e degli Irlandesi che nel Regno Unito di Gran Bretagna ed Irlanda del Nord vogliono sempre distinguersi dagli Inglesi?
In vari Stati ci sono popoli minoritari che vogliono affermare le proprie identità perché hanno delle identità e dei territori ma non degli Stati.
Diverso è il discorso riguardo agli Arabi-Palestinesi.
Questi ultimi hanno già un loro Stato che è riconosciuto dall'ONU, la Giordania.
Inoltre, vi è il discorso inerente alla sicurezza di Israele.
Chi vuole che oggi si faccia uno Stato palestinese costituito dalla Cis-Giordania e dalla Strisca di Gaza non tiene conto del fattore di rischio per la sicurezza di Israele.
In pratica si creerebbe uno Stato dentro lo Stato di Israele.
Questo fantomatico Stato potrebbe avere delle derive verso il fondamentalismo islamico, perché instabile.
Quindi, ci sarebbero dei gravi pericoli per Israele, un Paese già minacciato da altri che si trovano lì vicino, come l'Iran.
In pratica, uno Stato palestinese costituito da Cis-Giordania e Striscia di Gaza potrebbe diventare un "cavallo di Troia" per i fondamentalisti che attaccherebbero Israele con più facilità.
Quindi, bisogna stare molto attenti, anche tenendo conto di quanto sta accadendo nel mondo arabo.
Cordiali saluti.

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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".