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venerdì 18 novembre 2011

DOSTOEVSKIJ E GLI ISTINTI RETTILIANI



Cari amici ed amiche.

Guardate questo video di Adam Kadmon che ha parlato in una puntata della trasmissione "Mistero", trasimissione che andava in onda su Italia 1.
Questo video è intitolato "Le teorie di Adam Kadmon - Gli Istinti Rettiliani Della Mente" .
Esso mostra Adam Kadmon che parla del comportamento umano che sarebbe sempre più influenzato dalla società che favorisce certi istinti esasperata competizione, stimolando così la parte "rettiliana" del cervello.
La parte "rettiliana" è la parte più antica del nostro cervello, quella comune agli uccelli e, per l'appunto, ai rettili.
Questa parte regola gli istinti di possesso, di competizione, di lotta e di procreazione.
Un'eccessiva stimolazione di questa parte aumenta questi atteggiamenti, facendoli prevalere sulla ragione, sul rispetto tra persone e sull'altruismo.
Già alcuni romanzi del XIX secolo toccavano questo tema, pur senza nominarlo.
Uno di questi è "Delitto e castigo", il romanzo scritto da Fëdor Dostoevskij.
Su di esso sorge una domanda: perché il suo protagonista, Rodion Romanovic Raskolnikov, uccise Alyona Ivanovna, la vecchia usuraia avida, e sua sorella Lizaveta?
Una persona che legge il romanzo senza cercare di capirlo fino in fondo, potrebbe dire che Raskolnikov uccise Alyona per vendicarsi di un torto fattogli da quest'ultima.
In fondo, Raskolnikov era uno studente finito nell'indigenza e che, quindi, finì nelle mani dell'usuraia.
Quindi, secondo un l'occhio di un lettore che legge il romanzo in modo superficiale, con un'accetta, egli spaccò la testa Alyona per vendicarsi di lei e fece lo stesso con Lizaveta per farla tacere.
In realtà, c'è qualcosa di più.
Raskolnikov rappresenta un'umanità in cui la competizione per la sopravvivenza sta alla base di tutto.
Per salvarsi, una persona simile deve passare nella sventura, per espiare il proprio misfatto.
In questa "lotta per la sopravvivenza" non c'è spazio per il rispetto tra persone né per l'altruismo come atto gratuito.
In un certo senso, Dostoevskij fu un "profeta" .
Nel suo romanzo, egli raccontò la società russa del suo ma diede anche uno sguardo rivolto all'umanità del futuro, quella della nostra generazione, una generazione in cui la violenza è purtroppo presente.
Forse, noi esseri umani dovremmo tornare ad usare il pensiero e a farlo prevalere sull'istinto.
Ci differenziamo dagli altri animali per questo.
Cordiali saluti.

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Ringrazio un caro amico di questa foto.