Presentazione

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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

Il mio libro sul Covid

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 12 novembre 2011

I TALENTI

Cari amici ed amiche.

Leggete il seguente brano del libro dei Proverbi (capitolo 31, versetti 10-13.19-20.30-31):

"[10] Una donna perfetta chi potrà trovarla?
Ben superiore alle perle è il suo valore.

[11] In lei confida il cuore del marito
e non verrà a mancargli il profitto.

[12] Essa gli dà felicità e non dispiacere
per tutti i giorni della sua vita.

[13] Si procura lana e lino
e li lavora volentieri con le mani.

[19] Stende la sua mano alla conocchia
e mena il fuso con le dita.

[20] Apre le sue mani al misero,
stende la mano al povero.

[30] Fallace è la grazia e vana è la bellezza,
ma la donna che teme Dio è da lodare.

[31] Datele del frutto delle sue mani
e le sue stesse opere la lodino alle porte della città. ".

Della I lettera di San Paolo ai Tessalonicesi (capitolo 5, versetti 1-6):

"[1] Riguardo poi ai tempi e ai momenti, fratelli, non avete bisogno che ve ne scriva;

[2] infatti voi ben sapete che come un ladro di notte, così verrà il giorno del Signore.

[3] E quando si dirà: "Pace e sicurezza", allora d'improvviso li colpirà la rovina, come le doglie una donna incinta; e nessuno scamperà.

[4] Ma voi, fratelli, non siete nelle tenebre, così che quel giorno possa sorprendervi come un ladro:

[5] voi tutti infatti siete figli della luce e figli del giorno; noi non siamo della notte, né delle tenebre.

[6] Non dormiamo dunque come gli altri, ma restiamo svegli e siamo sobrii. "


e del Vangelo secondo Matteo (capitolo 25, versetti 14-30):

"[14] Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni.

[15] A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì.

[16] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque.

[17] Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due.

[18] Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone.

[19] Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro.

[20] Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque.

[21] Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.

[22] Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due.

[23] Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone.

[24] Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso;

[25] per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo.

[26] Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso;

[27] avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse.

[28] Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti.

[29] Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha.

[30] E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti. ".

Oltre a questi, leggete il Salmo 127 (128).

Questi sono i brani che sono stati letti nelle Messe di ieri sera e saranno letti in quelle di oggi.
Con queste parole, il Signore ci insegna a sfruttare al meglio i doni che egli ci ha dato.
La parabola dei talenti (che si trova nel brano del Vangelo) dice questo.
Qual è il talento che Dio ci diede?
La risposta è facile.
Il talento è Gesù Cristo stesso.
Il migliore modo di usare questo talento è testimoniarlo nelle parole e nelle opere.
Gesù è la Parola di Dio fatta carne.
Quindi, ognuno di noi è tenuto a fare fruttificare la Parola, il talento.
Ogni uomo deve fare fruttificare questo talento.
Il primo passo per fare ciò è quello di riconoscere sé stessi come persone fragili e di riconoscere Gesù come il "Dio che salva".
A tale proposito, vi invito a leggere questo brano che mi è stato inviato dall'amico Arild Kare Edvardsen, che mostra un pezzo del catechismo luterano del XVI secolo:

"Prepared by Dr. Martin Luther for those who intend to go to the Sacrament

[The "Christian Questions with Their Answers," designating Luther as the author, first appeared in an edition of the Small Catechism in 1551, five years after Luther's death].

After confession and instruction in the Ten Commandments, the Creed, the Lord's Prayer, and the Sacraments of Baptism and the Lord's Supper, the pastor may ask, or Christians may ask themselves these questions:

1. Do you believe that you are a sinner?

Yes, I believe it. I am a sinner.

2. How do you know this?

From the Ten Commandments, which I have not kept.

3. Are you sorry for your sins?

Yes, I am sorry that I have sinned against God.

4. What have you deserved from God because of your sins?

His wrath and displeasure, temporal death, and eternal damnation. See Romans 6:21,23.

5. Do you hope to be saved?

Yes, that is my hope.

6. In whom then do you trust?

In my dear Lord Jesus Christ.

7. Who is Christ?

The Son of God, true God and man.

8. How many Gods are there?

Only one, but there are three persons: Father, Son, and Holy Spirit.

9. What has Christ done for you that you trust in Him?

He died for me and shed His blood for me on the cross for the forgiveness of sins.

10. Did the Father also die for you?

He did not. The Father is God only, as is the Holy Spirit; but the Son is both true God and true man. He died for me and shed his blood for me.

11. How do you know this?

From the holy Gospel, from the words instituting the Sacrament, and by His body and blood given me as a pledge in the Sacrament.

12. What are the Words of Institution?

Our Lord Jesus Christ, on the night when He was betrayed, took bread and when He had given thanks, He broke it and gave it to the disciples and said: "Take eat; this is My body, which is given for you. This do in remembrance of Me." In the same way also He took the cup after supper, and when He had given thanks, He gave it to them, saying: "Drink of it, all of you; this cup is the new testament in My blood, which is shed for you for the forgiveness of sins. This do, as often as you drink it, in remembrance of Me."

13. Do you believe, then, that the true body and blood of Christ are in the Sacrament?

Yes, I believe it.

14. What convinces you to believe this?

The word of Christ: Take, eat, this is My body; drink of it, all of you, this is My blood.

15. What should we do when we eat His body and drink His blood, and in this way receive His pledge?

We should remember and proclaim His death and the shedding of His blood, as He taught us: This do, as often as you drink it, in remembrance of Me.

16. Why should we remember and proclaim His death?

First, so that we may learn to believe that no creature could make satisfaction for our sins. Only Christ, true God and man, could do that. Second, so we may learn to be horrified by our sins, and to regard them as very serious. Third, so we may find joy and comfort in Christ alone, and through faith in Him be saved.

17. What motivated Christ to die and make full payment for your sins?

His great love for His Father and for me and other sinners, as it is written in John 14; Romans 5; Galatians 2 and Ephesians 5.

18. Finally, why do you wish to go to the Sacrament?

That I may learn to believe that Christ, out of great love, died for my sin, and also learn from Him to love God and my neighbor.

19. What should admonish and encourage a Christian to receive the Sacrament frequently?

First, both the command and the promise of Christ the Lord. Second, his own pressing need, because of which the command, encouragement, and promise are given.

20. But what should you do if you are not aware of this need and have no hunger and thirst for the Sacrament?

To such a person no better advice can be given than this: first, he should touch his body to see if he still has flesh and blood. Then he should believe what the Scriptures say of it in Galatians 5 and Romans 7. Second, he should look around to see whether he is still in the world, and remember that there will be no lack of sin and trouble, as the Scriptures say in John 15-16 and in 1 John 2 and 5. Third, he will certainly have the devil also around him, who with his lying and murdering day and night will let him have no peace, within or without, as the Scriptures picture him in John 8 and 16; 1 Peter 5; Ephesians 6; and 2 Timothy 2.".


A prescindere dal fatto che la fonte sia luterana, va detta una cosa.
Va detto, infatti, che Cristo pagò per le nostre colpe.
Riconoscere è come avere il talento di cui ho parlato prima.
Molto spesso, noi ci comportiamo come quel servo che ebbe un solo talento e che, anziché investirlo e farlo fruttificare, preferì metterlo sotto terra ed il padrone si arrabbiò, mettendolo fuori dalla porta e togliendoli il denaro.
Ad esempio, durante una conversazione, può succedere che si tocchi l'argomento religioso ma che noi non diciamo niente per "evitare di offendere chi la pensa diversamente".
Un altro esempio può essere il silenzio di chi si professa cattolico di fronte a cose gravi come l'aborto o l'eutanasia.
Un altro esempio ancora è l'atteggiamento di chi si professa cattolico ma poi appoggia idee che sono contro il cattolicesimo, come il comunismo.
Per il cattolico che fa queste cose deliberatamente e non riconosce l'errore diventa inutile persino ogni sacramento. E' questa la vera vanità che ci impedisce di riconoscere Gesù come il Cristo, il Figlio di dio.
Così, noi disconosciamo Cristo di fronte agli altri e, quando noi dovremo incontrarlo, egli disconoscerà noi, come il padrone disconobbe il servo infedele.
Se facciamo il contrario, allora, il Signore ci inviterà ad essere partecipi della sua gioia, come il padrone invitò ad unirsi a lui nella sua gioia gli altri due servi che fecero fruttificare i talenti che diede loro.
E' questo il significato della parabola dei talenti.
Cordiali saluti.


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