Il giornale americano "The Economist" sembra davvero molto pessimista e non sembra lasciare grandi speranze.
La notizia intitolato "Is this really the end?" (tradotto in italiano "E' davvero la fine?") non sembra lasciare molte speranza per l'Euro.
Questa crisi sta mostrando tutta la debolezza dell'istituzione dell'Unione Unione Europea, un'"entità che non ha capo né coda e fondata solo sull'Euro".
L'Euro è una sorta di "gabbia" per gli Stati membri dell'Unione Europea.
Infatti, gli Stati della "Zona Euro" possono lasciare la valuta europea e tornare alle monete nazionali.
Tuttavia, se lo facessero, automaticamente, sarebbero costretti a lasciare anche l'Unione Europea.
Se l'Euro fallisse, fallirebbe l'Unione Europea stessa.
Ora, lo scenario potrebbe essere cupo.
Pur con tante contraddizioni, l'Unione Europea garantisce una certa pace nel nostro continente.
Però, se dovesse fallire, potrebbero emergere certe tensioni tra i vari Stati, tensioni che non avrebbero un organo di riferimento in grando di mediare tra le parti.
In tal caso, sarebbe meglio essere preparati ad ogni evenienza.
Questa Unione Europea è come la casa costruita sulla sabbia di cui parla il Vangelo.
Non è fondata sui valori comuni (come le radici giudaico cristiane) ed è fondata, invece, solo sull'Euro e su un apparato burocratico che spesso produce delle direttive molto discutibili, come quella che permette di fare le aranciate senza le arance o che misura la lunghezza delle carote oppure la grossezza dei piselli.
Cordiali saluti.
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