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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 4 novembre 2011

COMMENTO ALLA LETTERA DELL'ASSOCIAZIONE CIVICA MANTOVANA SULLA "GAZZETTA DI MANTOVA"


Cari amici ed amiche.

Il Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana (ACM) ha scritto una lettera alla "Gazzetta di Mantova" .
Ora, io esprimo il mio parere.
Conosco i ragazzi del Comitato di Roncoferraro dell'Associazione Civica Mantovana, sono bravi ragazzi e qualcuno di loro è anche mio amico.
E' lodevole l'impegno che stanno profondendo sul territorio del Comune di Roncoferraro.
Tra l'altro, alcune delle loro battaglie, come quella sull'impianto di teleriscaldamento "Fossil Free Energy" o quella sul supermercato di fronte al cimitero sono condivisibili.
Inoltre, condivido anche alcune loro iniziative, come la donazione dei computers alla scuola.
Tuttavia, non posso condividere questa loro ultima lettera che parla della Manovra finanziaria.
In primo luogo, riguardo alle pensioni, va detto che l'innalzamento dell'età pensionabile è cosa che si sta facendo in tutta l'Europa.
Pensate, in Svezia si va in pensione a 71 anni.
Ora, ciò è dovuto all'aumento dell'aspettativa di vita e alla minore crescita demografica.
In pratica, si vive più a lungo e ci sono sempre più anziani.
In un modo o nell'altro, bisogna garantire la pensione a tutti.
Noi italiani paghiamo certe porcherie che ci furono nella I Repubblica che hanno permesso a molte persone di andare in pensione a 40 o a 50 anni.
Ciò incise sui nostri conti.
Quanto ai tagli alla politica, il Governo italiano vuole fare una riforma complessiva, con il federalismo.
Pensate alle storture dell'attuale sistema che creò i problemi che ci sono oggi.
Per esempio, vi è la questione del Sud.
Potenzialmente, il Sud potrebbe fare molto.
Purtroppo, le politiche di assistenzialismo degli anni passati non solo non portarono lo sviluppo in quella parte del Paese ma arricchirono vari ceti politici corrotti e le varie associazioni criminali.
Inoltre, l'attuale sistema favorisce l'arricchimento dei ceti politici nazionali e soprattutto di quelli locali, di Regioni, Province e Comuni.
Con federalismo, queste storture sarebbero destinate a finire poiché certi meccanismi di assistenzialismo in cui i soldi vengono erogati a destra e a manca senza controllare che ci siano dei progetti seri non sarebbe più possibile.
Ci sarebbe più responsabilità.
Inoltre, riguardo al mondo del lavoro, noi viviamo una situazione kafkiana in cui per troppi anni ci furono veti da parte dei sindacati e vari consociativismi che bloccarono il sistema.
Ad esempio, non fu fatto alcun collegamento tra il mondo dell'istruzione e quello del lavoro ed il mercato del lavoro fu sempre condizionato da certi ideologismi che fermarono ogni possibilità di di riforma e di serio dialogo tra le parti.
Il dialogo fu sempre sostituito dal consociativismo di stampo catto-comunista, in cui lo Stato faceva le pessime politiche di assistenzialismo di cui ho parlato prima anche verso le aziende.
Oggi si paga il prezzo di ciò, con la disoccupazione giovanile che noi tutti conosciamo e che, purtroppo, anch'io conosco.
Quanto alle infrastrutture, va detto che noi siamo carenti.
Questo è un problema, sia per la mobilità di merci e persone e sia per il turismo.
Quindi, bisogna investire anche nelle infrastrutture, altrimenti restiamo indietro.
Solo un punto della lettera è condivisibile.
Infatti, sarebbe ora che il capitalismo torni ad essere incentrato sull'industria e non sulla tecnofinanza.
Comunque, il Governo vuole fare tanto, nonostante la crisi economica e quello che sta succedendo nella nostra politica.
Governare oggi è difficile per chiunque.
Basti pensare al premier greco George Papandreou che era stato eletto nel 2009 ed i Greci speravano che cambiasse qualcosa e che facesse uscire il loro Paese dalla crisi.
Invece, dopo avere preso delle misure atte a risolvere il problema ma molto impopolari è oggi costretto a dimettersi.
Anche quanto sta succedendo negli Stati Uniti d'America e negli altri Paesi europei dimostra che è difficile governare.
Se il Governo del presidente Berlusconi dovesse cadere, sarebbe un dramma.
Infatti, non vi sarebbero le condizioni per fare un nuovo Governo e nel periodo che dovrebbe intercorrere tra la caduta dell'attuale Governo e le nuove elezioni potrebbe succedere di tutto.
Potrebbe anche esserci il default, visto che gli speculatori sarebbero incoraggiati dall'assenza di un Governo stabile.
Sarebbe un dramma, se una cosa del genere dovesse succedere.
Quindi, smettiamola di contestare sempre.
Cordiali saluti.

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Il peggio della politica continua ad essere presente

Ringrazio un caro amico di questa foto.