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mercoledì 30 novembre 2011

SANT'ANDREA E MANTOVA



Cari amici ed amiche.

Oggi si festeggia Sant'Andrea, il fratello di San Pietro e come lui apostolo di Gesù.
Prima di tutto, faccio gli auguri a tutti coloro che si chiamano Andrea.
Com'è noto, Sant'Andrea è il patrono di Russia, di Scozia, di Malta, del Patriarcato di Costantinopoli e di Sicilia.
Ora, qui a Mantova c'è una cosa molto particolare.
La cattedrale (che si trova in Piazza Sordello) è dedicata a San Pietro.
Essa ha una storia particolare. Infatti, la prima cattedrale non era la chiesa di San Pietro ma la chiesa di Santa Speciosa, chiesa di cui avevo parlato circa un anno fa, nell'articolo intitolato "Mantova e la cattedrale che non c'è più", che si trovava nell'attuale via Cairoli, ove vi è il seminario vescovile.
Solo nel XII, la chiesa di San Pietro assunse il rango di cattedrale.
Ora, a Mantova non c'è solo una cattedrale ma c'è anche un concattedrale, una basilica.
Questa è dedicata niente poco di meno che a Sant'Andrea.
Le due chiese principali del capoluogo virgiliano sono dedicate a due fratelli che erano tali sia nella fede e sia biologicamente e che erano anche due apostoli di Gesù.
Questo è già un fatto curioso.
E' curiosa anche un'altra cosa.
La basilica di Sant'Andrea sorge nel luogo in cui Longino, il centuriore romano che colpì Gesù al costato e che in seguito si convertì al Cristianesimo.
Dopo un lungo peregrinare, Longino si trasferì a Mantova e divenne il primo vescovo della città.
Egli portò con sé una reliquia importante, il Preziosissimo Sangue di Cristo, che ancora oggi è a Mantova. Mantova fu la prima città occidentale ad essere evangelizzata.
A causa delle persecuzioni, Longino dovette interrare tale reliquia che fu ritrovata nel 774 AD.
Tuttavia, a causa delle invasioni da parte degli Ungari, i mantovani dovettero seppellire la reliquia che fu ritrovata in un modo rocambolesco nel 1048 AD. Infatti, fu un cieco di nome Adalberto che ebbe una rivelazione divina di cui fu intermediario proprio Sant'Andrea che gli indicò un luogo su cui sorgeva un oratorio dedicato a quel santo.
Di questo ritrovamento parla il seguente testo di un cronista che ho trovato sul sito di Mantova Città:

"In Italia, nella città di Mantova, si ebbe il ritrovamento del sangue del Nostro Signore Gesù Cristo ad opera di un certo Adalberto, cieco fin dall’infanzia. Questi ricevette una divina rivelazione. La notizia che da Dio era stato rivelato dove fosse il sangue arrivò anche all’imperatore a al papa. Entrambi vennero a Mantova per assistere al ritrovamento.
Adalberto, così cieco com’era, prese una zappa e cominciò a scavare nel luogo che gli era stato rivelato dalla grazia di Dio.
Avendo egli scavato fino alla profondità di circa nove piedi, si trovò quel tesoro che è prezioso e desiderabile più dell’argento e dell’oro: si trovò, cioè, un’urnetta marmorea posta fra quattro lastre di marmo candido, scolpite. L’urnetta era lungo un cubito e dentro di essa stava una cassettina di piombo, su cui una scritta indicava quale fosse il contenuto.
Fu anche trovato il corpo di colui che aveva portato un così grande tesoro qui nella nostra patria, ossia il corpo di quel Longino, milite e centurione, di cui si legge che con la lancia aveva trafitto il fianco del Signore mentre questi pendeva dalla croce della sua passione: dal quale fianco erano usciti sangue e acqua.
Aperta la cassettina di piombo, i presenti videro che essa era all’interno divisa in due parti. Infatti nel mezzo presentava, per così dire, una separazione che teneva distinto il sangue del Signore dall’acqua. E si sparse un soave profumo che veniva spontaneo ritenere di trovarsi nella dolcezza del paradiso. E si apersero inoltre gli occhi del cieco Adalberto, cui il Signore aveva ciò rivelato, e così pure gli occhi di molti altri. Subito venne una moltitudine di gente afflitta da infermità varie, come zoppi, ciechi, sordi ed altri ed essi erano tanti che si dovette concedere loro, qua e là, dei luoghi di ricovero fuori della città, fino a due miglia da questa.
Ma il papa, vedendo che il Signore operava tanti miracoli e temendo che Mantova diventasse una nuova Roma, tentò di portare via il sangue del Signore. Però il Signore non diede a tale volontà il suo apporto. Gli abitanti della città, accortisi di quella intenzione, resistettero con tutte le forze, quantunque fossero in numero esiguo ottennero la vittoria.
Si decise poi di ampliare la chiesa di Sant’Andrea. Il Santo Sangue di Cristo fu collocato sotto l’altare del Santo Andrea, nella cripta".

In realtà, secondo la versione completa, l'intermediario fu Sant'Andrea.
Qui sorge un altro mistero, quello del Santo Graal.
Vi ricordate l'articolo del 06 novembre 2011, quello intitolato "Da Mantova alla nuova Scozia, un possibile viaggio del Santo Graal?" ?
Sotto la città di Mantova vi sono dei tunnels.
Uno di questi sbuca proprio nella basilica di Sant'Andrea e ha una botola sotto la sua scalinata.
Quindi, questo dimostra che il Santo Graal potrebbe essere stato a Mantova.
Tra l'altro, stando a quel mio articolo c'è una cosa che lega Mantova alla Scozia, proprio Sant'Andrea che è patrono di quella nazione, nazione che ospita un luogo dedicato al Graal, la Rosslyn Chapel.
Sembra quasi che questo ipotetico viaggio si fosse sviluppato nel segno di Sant'Andrea.
Leggete questo articolo intitolato "I Calici con il Sangue di Cristo nella chiesa di Sant'Andrea Apostolo(MN)", sul sito "Due passi nel mistero"
Del resto, Mantova ha delle cose particolari.
Come ho già detto, essa fu la prima città ad essere evangelizzata e le sue due chiese principali sono dedicate a San Pietro e Sant'Andrea.
Inoltre, come Roma ha la cupola della basilica di San Pietro, Mantova ha quella della basilica dedicata a Sant'Andrea.
Sembra quasi che Roma e Mantova siano due "città sorelle".
Questi due fratelli che furono con Gesù le fecero diventare tali.
Cordiali saluti.

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