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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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lunedì 21 novembre 2011

GORDON RAMSAY, LA MIA RECENSIONE





Cari amici ed amiche.

Oggi, voglio fare la mia recensione su un personaggio molto noto, lo chef Gordon Ramsay.
Nato a Johnstone (Scozia), l'8 novembre 1966, Ramsay entrò nelle giovanili del Glasgow Rangers.
Nel 1981 iniziò a dedicarsi alla cucina e sbarcò il lunario incominciando a fare i Club Sandwiches, dopo un grave infortunio che gli stroncò la carriera calcistica.
Nel 1993 aprì il suo primo ristorante a Londra, nel quartiere di Chelsea. Il ristorante ottenne tre stelline Michelin.
Insieme ad un suo collaboratore, lo chef Marcus Wareing, ottenne la gestione di altri due ristoranti, il "Savoy grill" e il "Petrus".
Nel maggio 2003, aprì il "Boxwood cafe" al the Berkeley di Knightsbridge.
La sua fama crebbe ed aprì ristoranti in tutto il mondo.
Nel 2009 aprì il suo primo vero ristorante in Italia, il gourmet di Castel Monastero, a Castelnuovo Berardenga, in provincia di Siena, ove, tra l'altro, si fanno corsi di cucina.
In seguito, l'"Impero Ramsay" è sbarcato anche in Sicilia ed in Sardegna.
La sua fama è dovuta anche alla partecipazione a programmi televisivi come il talent show Hell's Kitchen, lo show The F Word e Kitchen Nightmares.
La "filosofia" culinaria di Ramsay, strano a dirsi per uno chef fama internazionale qual è lui, è la semplicità.
Come tutti gli chef di fama internazionale, anche Ramsay rivede le ricette con la sua creatività ma la base è sempre la stessa, ossia la valorizzazione dei prodotti locali e la semplicità dei piatti.
Un'altra cosa non da poco è il fatto che Ramsay spesso si avvalga della cucina italiana.
Da italiano, mi verrebbe da dire che quello che Ramsay fa è giusto anche se fa specie il fatto che la nostra cucina abbia come "testimonial" questo chef scozzese mentre noi italiani non facciamo altrettanto per la nostra stessa cucina.
Questo deve farci riflettere.
Gli stranieri ci rispettano più di quanto noi possiamo immaginare mentre noi non abbiamo rispetto per noi stessi.
Tra l'altro, Ramsay tiene in grande considerazione il nostro Paese e l'ha più volte dimostrato.
Basti pensare che è anche tifoso dell'Inter. Certo, se dovessi incontrarlo, da tifoso del Milan, gli direi che a Milano c'è solo un squadra, l'AC Milan per l'appunto.
Intendiamoci, il mio è classico sfottò da tifoso. Non mi permetterei mai di offendere nessuno per una cosa del genere.
Certo, a livello culinario, Ramsay ha comunque fatto della cucina italiana un cardine della sua "filosofia".
Basti pensare ai risotti e ai piatti di pasta che si trovano nel menù di "Hell's Kitchen".
Certo, lui li ha rivisitati e riadattati per l'alta cucina ma la base è la stessa.
Quello che è da notare è la conoscenza che ha dei piatti italiani. L'ha dimostrato in molte sue trasmissione televisive. Un esempio è il video qui sopra che mostra una puntata della versione italiana di "Kitchen Nightmares UK" in cui lui si è trovato a lavorare nel ristorante "Walnut Tree Inn" che si trova in Galles, vicino alla città di Abergavenny.
Ad esempio, a come ha stroncato quel candidato chef del succitato ristorante che aveva cotto male la pasta ed aggiunto troppo pepe.
Certo, Ramsay è anche un personaggio.
Basti pensare a quello che fa ad "Hell's Kitchen", facendo letteralmente dannare i concorrenti.
Sicuramente, è un personaggio che ha grande passione per quello che fa e la sa trasmettere agli altri .
Come qualsiasi altro lavoro, quello dello chef non richiede solo competenza e capacità di operare ma anche passione.
L'esperienza di Gordon Ramsay ci insegna che con la volontà di fare e con le giuste capacità, i risultati si ottengono.
Qui sotto, riporto la ricetta degli Spaghetti all'aragosta*, un piatto che fa parte del menù di "Hell's Kitchen".
Questa è la ricetta:

Ingredients

  • 1 x 1.25 pound Lobster
  • 6 oz dried Spaghetti
  • 2 fine chopped Garlic Cloves
  • 1 shallot fine chopped
  • 2 oz Dry White Wine
  • 4 oz tomato sauce store bought is fine
  • ½ mild Chilli seeded and sliced thin
  • 2 oz vegetable broth store bought is fine
  • 2 oz chiffonad Basil
  • 4 oz Extra Virgin Olive Oil
  • Salt
  • Pepper

Method

  1. 1In a large pot of boiling water boil lobster for 6 minutes, remove from the water and shock in ice water to stop the cooking process.
  2. 2When cooled remove the meat from the tail, claws, and knuckles.
  3. 3Discard shells and chop the lobster into bite size pieces.
  4. 4Make sure to have boiling water seasoned with salt and olive oil to cook the pasta.
  5. 5Drop the pasta in the boiling seasoned water and stir until submerged.
  6. 6Heat a large sauté pan with 3oz of olive oil.
  7. 7Add the garlic, shallots, and chilies and sauté until soft about 3 minutes.
  8. 8Add the white wine and reduce to 1/3.
  9. 9Add tomato sauce, vegetable broth and ½ of the basil and bring to a boil.
  10. 10When the pasta is cooked, add the lobster to the sauce and heat through.
  11. 11Add the pasta and toss to coat the pasta.
  12. 12Serve in a large bowl and drizzle the remaining olive oil over the pasta and sprinkle the remaining basil.
*Si può fare anche una versione più "povera" degli Spaghetti all'aragosta.
L'aragosta, infatti, può essere sostituita con i gamberi rossi (Protocambarus clarki) che qui nel Mantovano abbondano e sono infestanti.
Questi gamberi, però, hanno delle carni ottime e vanno cucinati come le aragoste, ossia bollendoli vivi nell'acqua, dopo averli fatti spurgare per una giornata.
Potrebbero essere un'alternativa economica all'aragosta.
Spero di avervi parlato in modo esaudiente di uno dei più grandi chef in circolazione che trattano anche la questione delle cucina italiana.
Lo stesso Gordon Ramsay ci insegna che il cibo è cultura.
Cordiali saluti.








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Ringrazio l'amico Morris Sonnino di questo screemshot de "Il Corriere della Sera".