GIOVANI E LAVORO, DUE PAROLE

Cari amici ed amiche.

Io credo che si debba parlare della "fuga dei cervelli" dal nostro Paese e della questione dei giovani e della loro disoccupazione. Io stesso ne so qualcosa, essendo disoccupato.

Le due cose sono correlate.

Io credo che il sistema vada modificato in modo radicale.

Ad esempio, voglio citarvi Steve Jobs,

Jobs fece un impero incominciando a lavorare sui computers in un garage.

Se quel garage fosse stato qui in Italia, Steve Jobs si sarebbe trovato con la Guardia di Finanza che l'avrebbe multato o peggio.

Dunque, è evidente che debba cambiare il sistema.

Bisogna incoraggiare i giovani e le loro iniziative, che possono essere utili per sé stessi e per gli altri.

Negli USA, l'istituzione pubblica garantisce lo "start up" per quei giovani che voglio fare impresa e che hanno dei progetti seri.

Anche personalità, come lo chef Gordon Ramsay ebbe un contesto istituzionale migliore del nostro e riuscì a portare avanti il suo duro lavoro.

Dal nulla, venne fuori un grande chef e ristoratore che dà lavoro a tanta gente.

Qui in Italia tutto questo non c'è.

Ad esempio, c'è una prolissa burocrazia che, unita ad un certo conservatorismo, non aiuta noi giovani.

Ad esempio, io, qui a Roncoferraro, avevo proposto degli eventi culturali e quant'altro.

Se vivessi negli USA, sarei un organizzatore di eventi.

Anche organizzare gli eventi può essere una professione.

Non sono stato incentivato né ascoltato.

Bisogna cambiare il sistema, anche cambiando l'articolo 41 della nostra Costituzione.

Noi giovani siamo una risorsa.

Cordiali saluti.