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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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venerdì 1 luglio 2011

VIDEOGIOCHI ED ESOTERISMO





Cari amici ed amiche.

Vi parlo di una questione nota, quella del rapporto tra i videogiochi e l'esoterismo.
Non a caso, ho messo un video (che ho preso da Youtube) in cui viene fatto vedere un videogioco con cui giocavo spesso, Realms of the Haunting, un videogioco che risale al 1997 e che fu realizzato dalla Gremlin.
In questo videogioco, vi è una trama che vede Adam Randall, il figlio di un pastore anglicano, coinvolto in un'avventura in cui si imbatté in personaggi buoni e cattivi.
Tra questi ultimi è citato è citato anche il demonio Belial.
Ci sono pentacoli, versetti biblici e simboli arcaici ed occulti.
Tra l'altro, questo videogioco ha anche spezzoni di filmato che sono interpretati da attori.
Tra questi cito David Tuomi, che interpreta il protagonista Adam Randall, Marc Finn che interpreta Claude Florentine, il malvagio sacerdote, cavaliere templare e mago che tenta di portare Satana sulla Terra, Gerry Hinks, che interpreta il pastore Charles Randall, il padre di Adam, che è morto ma la cui anima è prigioniera, Dave Roberts, che interpreta Aelf, un cavaliere che in realtà è San Michele Arcangelo, Emma Powell, che interpreta Rebecca Trevisard, una giovane con poteri psichici che aiuta Adam Randall a risolvere gli enigmi, David Learner, un famoso attore britannico che interpreta il demonio Belial, Kim Durham, attore interpreta Gaul, l'Anti-Cristo, Segna Byron, l'attore che interpreta l'angelo buono Hawk che combatterà Gaul nell'Armageddon, ed altri.
In questo gioco compaiono ovunque simboli magici ed occulti.
Vi sono anche termini biblici come "Sheol" (o Sceol), il termine ebraico che viene usato per indicare l'Ade dei Greci o il Regno dei morti oppure l'Inferno, come anche le leggende persiane dello Zoroastrismo (religione di Zarathustra) come anche vocaboli anglosassoni. Ad esempio, Aelf è un termine anglosassone. Uno degli arcivescovi di Canterbury si chiamava Aelfric.
Ora, chi (come me) è appassionato di cultura medioevale (che ha forti connotazioni mistiche ed esoteriche) non corre rischi a giocare a quel videogioco.
Del resto, come ho già detto più volte, sono appassionato di cultura medioevale, specie dell'Inghilterra, come anche di cultura inglese del dei secoli XVI e XVII.
Inoltre, San Michele è uno dei miei Santi preferiti.
Tra l'altro, in quel gioco compaiono anche le leggende della Cornovaglia, che è un luogo in cui è diffuso il culto di San Michele, cosa di cui parlai nell'articolo intitolato "La devozione micaelita nell'Inghilterra medioevale".
Ora, qui potrebbe esserci un problema.
Intendiamoci, in sé, il videogioco potrebbe non creare problemi.
Chi come me, almeno un po' si documenta, può affrontare determinati discorsi.
Ad esempio, io so cos'è un pentacolo, la stella a cinque punte che era di origine pagana e che nel Medio Evo venne cristianizzata e a ll'inizio le fu attribuita una valenza positiva (poiché veniva usata dai cristiani per tenere lontano il diavolo, dato che le cinque punte indicavano le cinque piaghe di Cristo) ma che poi assunse una valenza negativa ed è usato dai satanisti.
Inoltre, ho letto qualcosa di "Daemonologie", il libro scritto da re Giacomo I Stuart (1566-1625).
Questo libro è un trattato di demonologia.
Il Medio Evo aveva forti connotazioni magiche ed esoteriche. Anche la Divina Commedia di Dante Alighieri fa accenno a ciò.
Il problema è il contesto sociale in cui viviamo, un contesto secolarizzato, in cui Dio è stato "relegato" in un angolino ma in cui, a tempo stesso, la domanda di spiritualità è rimasta la stessa.
Il rischio di cadere in certe trappole (come l'occultismo) è quindi elevato.
Tenete conto, infatti, che (ad esempio) oggi vi è una crisi generalizzata di valori, come la famiglia.
I giovani sono soli di fronte ad un mondo che ha perso la bussola.
Essi si chiudono nelle loro stanzette e si siedono di fronte ad un computer, navigando sui social-network o giocando ai videogiochi.
Molti giovani non si documentano.
Senza valori fondanti e punti di riferimento e stando sempre da soli di fronte a questo "mare magnum" di simboli i giovani rischiano di credere veramente ad una trama che, pur essendo inventata, ricorre a nozioni collegate alla realtà, rischiano di prendere il tutto per verità.
E allora, da una parte, ci si deve documentare e, dall'altra, bisogna che le famiglie, la scuola e le parrocchie tornino ad occuparsi dei giovani.
Nel va del nostro futuro.
Cordiali saluti.

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