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Una voce libera per tutti. Sono Antonio Gabriele Fucilone e ho deciso di creare questo blog per essere fuori dal coro.

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Il mio libro, in collaborazione con Morris Sonnino

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sabato 23 luglio 2011

ATTENTATO AD OSLO, LA PAROLA AL PROFESSOR MASSIMO INTROVIGNE


Cari amici ed amiche.

L'altro ieri c'è stato uno spaventoso attentato e su Facebook è comparsa questa interessante nota del professor Massimo Introvigne, il fondatore del Centro Studi delle nuove religioni (Cesnur) e Rappresentante dell'OSCE (Organizzazione per la Cooperazione e la Sicurezza in Europa) nella lotta contro il razzismo, la xenofobia e la discriminazione dei cristiani.
Ecco la nota:

"ANSA - Introvigne (OSCE): Breivik massone non fondamentalista cristiano
pubblicata da Massimo Introvigne il giorno sabato 23 luglio 2011 alle ore 15.49

Vienna, 23-7-2011 - Sulla

strage di Oslo, l’attentatore Anders Behring Breivik e il rischio di una

stigmatizzazione del fondamentalismo cristiano interviene da Vienna il

sociologo italiano Massimo Introvigne, Rappresentante dell’OSCE (Organizzazione

per la Sicurezzae la Co-operazione

in Europa) per la lotta all’intolleranza e alla discriminazione contro i

cristiani. “Tutte le informazioni – afferma Introvigne – sono preliminari e da

verificare, ma mi preoccupa la caccia ai cristiani fondamentalisti che vedo

iniziare a scatenarsi du diversi media internazionali. Il fondamentalismo,

lontanissimo dalla mia cultura e dalle mie idee, è una componente del

protestantesimo del Nord Europa, e non solo, che è vasta, importante e nella

stragrande maggioranza delle sue espressioni, pacifica. Non deve essere

stigmatizzata e criminalizzata, per quanto molti – e io con loro – dissentano

dalla sua teologia e da molte sue idee”. “Quanto a Breivik – continua il

sociologo italiano, autore di diverse opere accademiche sulla massoneria – mi

colpisce la sua fotografia che lo rappresenta con tanto di grembiulino

massonico come un membro di una loggia di San Giovanni, cioè di una delle logge

che amministrano i primi tre gradi nell’Ordine Norvegese dei Massoni, la

massoneria regolare della Norvegia. Secondo la stampa norvegese Breivik farebbe

parte della Sǿilene, una delle logge di San Giovanni di Oslo di questo Ordine,

che naturalmente sarebbe altrettanto assurdo collegare all’attentato. Queste

logge praticano il cosiddetto rito svedese, che richiede ai membri la fede

cristiana. Ma nessun fondamentalista protestante diffonderebbe sue fotografie

in tenuta massonica: il fondamentalismo, al contrario, è fortemente ostile alla

massoneria. Dalla lettura dei suoi post, relativamente frequenti, su

document.no, che non è un sito cristiano fondamentalista ma nazionalista e

anti-islamico, Breivik emerge come molto più vicino a una delle branche (quella

filo-israeliana, mentre un’altra è antisemita) del movimento dell’identità

cristiana, uno strano miscuglio di razzismo, esoterismo, odio per gli immigrati

e ‘cristianesimo nordico’ che non al fondamentalismo”.".





Ora faccio una mia considerazione. Possiamo che dire che il Beato Giovanni Paolo II fu un ottimo profeta quando affermò che il fatto non fossero state citate le radici giudaico-cristiane dell'Europa avrebbe avuto delle conseguenze non belle. Da una parte, ci sarebbero state delle spinte verso una secolarizzazione estrema. Dall'altra, si sarebbero creati nuovi settarismi religiosi. La prima di queste due tendenze è più che evidente. Quanto sta succedendo in Spagna, con le politiche del premier Zapatero, in Svezia ed in altri Paesi è una dimostrazione di questa cruda realtà. Anche quanto sta succedendo a Malta è la dimostrazione lampante. Leggete questa nota di Ivan Vassallo, corrispondente del giornale
"Papalepapale ". In quanto maltese, Vassallo può spiegare meglio la situazione che c'è nel suo Paese.
Ecco la nota:

"Malta: L’Isola del giorno dopo. Dal divorzismo all’omosessualismo. Come da copione!

lug 23, 2011 by

L’ISOLA DEL GIORNO DOPO: MALTA

COME DA COPIONE: DAL DIVORZISMO… ALL’OMOSESSUALISMO

Reuben Zammit, Andrew Galea e Daniel Schembri del gruppo "Not in my name": ultimamente è di moda fare conferenze stampa davanti la Curia

Nella Chiesa maltese stanno accadendo delle cose che non si vedeva dagli anni 1920-30. Una cosa che sembra l’anacronistica riedizione maltese della contestazione all’Humanae Vitae di Paolo VI, che in Occidente ci fu quasi mezzo secolo fa. S’è venuto a creare un gruppo dal nome che la dice lunga sulla loro fede e la loro malafede: ‘Not in my name’, e la loro prima conferenza stampa l’hanno fatta provocatoriamente davanti alla Curia. Dicendo che sono ‘disgustati’ dalle pene spirituali che alcuni membri della chiesa hanno di “propria iniziativa” imposto su chi non voleva seguire punti che sono tra i valori e principi Non Negoziabili in politica, espressi dal Magistero. Hanno ovviamente criticato la posizione della Chiesa sui contraccettivo (che originalità!) e sul matrimonio omosessuale (lingua batte dove culo duole)… tutto come da copione. E per queste ragioni, hanno chiesto di essere ‘scomunicati’.

Dal nostro corrispondente da Malta e Gozo, Ivan Vassallo

“SVOLTA LAICA”: DI MIRA IL CONCORDATO

Sono passate poche settimane dall’ultimo articolo sul post-referendum divorzista a Malta, e già ci sono degli sviluppi a dir poco inquietanti. Membri parlamentari del governo che hanno parlato a favore del divorzio, e altri che durante la campagna per il referendum hanno taciuto, adesso parlano di una svolta “laica” per lo stato maltese. Infatti, l’on. Jeffrey Pullicino Orlando e Franco Debono hanno pure iniziato il discorso sulla revisione del Concordato del 1995, dove i tribunali ecclesiastici hanno più poteri dei tribunali civili in materia di matrimoni. Sembra che la moda tutta ‘radicale’ di rimettere in discussione i concordati a ogni minima scusa sia alfine giunta anche a Malta, anche a costo di trascurare la crisi e le questioni gravi e ben più urgenti che ci sono nel paese. Ma tanto ormai siamo in pieno furore ideologico: un rigurgido di cose che altri paesi, con effetti devastanti, hanno già sperimentato negli anni ’70. Certamente per la famiglia maltese si avviano tempi assai difficili, tempi di prova che saranno anche un test sulla reale sostanza della nostra fede cattolica.

L’OMOSESSUALITÀ NON È CONTAGIOSA? ALLORA CAMBIO PARTITO: IL CASO ENGERER.

Intanto la seconda lettura per l’approvazione della legge sul divorzio è passata, sebbene con il voto contrario del primo ministro Lorenzo Gonzi, nonostante le fortissime pressioni dai giornali ed anche interne al partito perchè rinnegasse la sua contrarietà al divorzio. Il gruppo parlamentare di governo s’è spaccato in tre: 12 favorevoli, 12 contrari e 11 che si sono astenuti. Il peggio è che benché il capo del Partito Laburista avesse annunciato di lasciare libertà di voto ai suoi parlamentari, alla fine è stato solamente Adrian Vassallo, tra i laburisti, ad avere il coraggio di votare contro la legge del divorzio, fedele alle sue convizioni anti-divorziste. Il voto sfavorevole del primo ministro è stato comunque il fatto più importante e con maggiori ripercussioni. Il consigliere comunale e vice-sindaco di Sliema, nonchè attivista favorevole al divorzio e al riconoscimento delle pretese matrimonialiste degli omosessuali, Cyrus Engerer s’è dimesso dal Partito Nazionalista dicendo che diventerà un membro e forse anche un candidato per il Partito Laburista, ma rimarrà vice-sindaco ‘indipendente’ di Sliema: una specie di Gianfranco Fini maltese, simile pure nelle contraddizioni e nelle figure meschine.

CYRUS ENGERER. Il vice-sindaco di Sliema passato dal partito Nazionalista al Laburista dopo aver saputo che "l'omosessualità non è contagiosa"

Se il primo ministro è “antidemocratico” nello sfidare le violente pressioni delle lobby a votare ‘si’ alla legge sul divorzio, chissà quanto è antidemocratico chi, eletto con un partito fa il voltagabbana e se ne va con un altro! Certamente s’è rivelato il vero carattere di questo politico, che poche settimane fa lodava il Partito Nazionalista e innegiava ai valori ‘Democristiani’. Appunto: il finale è proprio democristiano: sotto i quali in Italia passarono le peggiori leggi anticattoliche, dal divorzio all’aborto. Aveva ragione l’intellettuale comunista italiano, Antonio Gramsci a dire che “compito dei democristiani è prendere voti a destra e portarli a sinistra”.

Engerer ha detto che è stato il commento di un collega del partito, “l’omosessualità non è contagiosa”, a fargli cambiare idea e partito. Una scusa patetica davvero. E penso che ci siano ragioni più ovvie e importanti per l’Engerer. Intanto un sondaggio dal giornale liberale Malta Today ci fa vedere che dentro il Partito Nazionalista la base è fortemente cattolica, più che nel Partito Laburista. Per il resto, nel Partito Nazionalista stesso sembra che ci sia un’offensiva degli autoproclamati novelli ‘liberali’ del giorno dopo contro i ‘conservatori’. Di conseguenza penso che il Partito Nazionalista dovrà essere guardingo e ancora più attento ai suoi valori e a chi sceglie a rappresentarlo, se non vuole perdere rappresentanti, elettorato e la stessa maggioranza di governo.

NOT IN MY NAME: CHE LA CHIESA CI SCOMUNICHI

Nella Chiesa maltese poi, stanno accadendo delle cose che non si vedevano dagli anni 1920-30, ma di questo ne parleremo in un altro articolo. Una cosa va detta subito. Una cosa che sembra l’anacronistica riedizione maltese della contestazione all’Humanae Vitae di Paolo VI, che in Occidente ci fu quasi mezzo secolo fa. S’è venuto a creare un gruppo dal nome che la dice lunga sulla loro fede e la loro malafede: ‘Not in my name’, e la loro prima conferenza stampa, un patetico spettacolino, l’hanno fatta provocatoriamente davanti alla Curia. Dicendo che sono ‘disgustati’ dalle pene spirituali che alcuni membri della chiesa hanno di “propria iniziativa” (giustamente, diciamo noi) imposto su chi non voleva seguire punti che sono tra i valori e principi Non Negoziabili in politica, cristallinamente espressi dal Magistero, da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Hanno ovviamente criticato la posizione della Chiesa sui contraccettivo (che originalità!!) e il matrimonio omosessuale (lingua batte dove culo duole) , tutto come da copione: omessussualismo e sessuomania per tutti. E per queste ragioni, hanno chiesto di essere ‘scomunicati’ dalla chiesa. Certamente è un sintomo di vittimismo scenografico che pervade queste correnti ideologiche e sempre più fanatiche; vittimismo e farsa, funzionali ai loro fini, alla loro assenza di scrupoli, e tutto questo per raccattare, dopo il loro spettacolino di strada, qualche consenso e voto in giro.

Ma mica è finita: dove c’è omosessualismo c’è sempre una tendenza… alla scenografia, della quale l’omosessualità vive. Hanno infatti convocato un altro incontro del loro gruppo, in un posto ben noto come ritrovo di varie correnti di sinistra: gli appartamenti 60A a Strada Stretta, a La Valletta. Sarà che su queste uscite e pagliacciate anticattoliche c’è una direzione ben precisa? …qualcuno che muove i fili di queste marionette? Io non mi sbilancio, non credo ai complotti, ma cito il senatore a vita Giulio Andreotti: “A pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”.

Anche Il vescovo di Gozo, Mario Grech, s’è espresso sui fatti di questi ultimi mesi.

Durante il Consiglio Presbiterale ha parlato del bisogno di avere politici cattolici, contro una deriva politica che non ha esitato a chiamare atea. Come gia visto, a Malta si sono attivate forze prevalentamente atee e laiciste e anticattoliche, che con la scusa di essere “pluralisti”, ha tentato con la violenza, la calunnia per mezzo stampa e la minaccia, di estromettere la Chiesa Cattolica Apostolica Romana dal dibattito politico sul divorzio e poi, alla fine, ha bandito qualsiasi riferimento alla dottrina e a Dio. I soliti “pluralisti” a senso unico che la storia dell’Occidente e dei paesi dell’Est ben conoscono.

A GOZO IL “NO” HA TRIONFATO: LA CHIESA ERA UNITA

La scusa è sempre quella, quella dettata dall’ideologia del determinismo storico, che però non gli fa vedere quanto siano anacronistici essi stessi, nel riprendere slogan altrove abbandonati da 30 anni: “Viviamo nel 2011 e non nel Medioevo”, dicono. Lo stesso Medioevo che ha edificato la storia, il pensiero e la bellezza dell’Occidente. Il Medioevo del genio di Dante, Petrarca, Erasmo, Tommaso Moro e tanti altri. Più tardi, molto dopo, affrancatici dal Medioevo, sarebbero venuti i tempi di Stalin, Lenin, Pol Pot, Hitler, Mao, Robespierre, Napoleone… quando si fu superato il “Medioevo” e fummo finalmente nella “modernità”. E il dopo, cioè l’oggi, non sarebbe stato poi migliore: il conformismo nella nullità postmoderna.

Per combattere questa deriva, il vescovo Grech ha insistito su una azione unitaria, ed è questo il fattore che ha permesso che a Gozo, la sua diocesi, il referendum sul divorzio fosse stravinto dai ‘No’. Infatti il vescovo Grech ha molte volte criticato quello che è successo a Malta, dove nella Chiesa stessa c’erano voci discordanti che hanno fatto più male alla causa e infine favorito i farisei del “Sì”. Il punto principale rimane sempre l’unità del messaggio cattolico e la formazione di più cattolici laici impegnati in politica. E’ nella Tradizione, in quel contratto sociale tra quelli che hanno vissuto, quelli che vivono oggi e le generazioni che verranno, che si trova la questione più attuale: quali valori daremo al nostro stato e alle futuri generazioni? I valori cattolici che hanno formato la nostra civilità o il post-modernismo che si esprime in un azzeramento della nostra identità e valori in nome di un presunto “altruismo pluralistico”?

La malattia a Malta comunque viene da lontano, quasi dalla prima parte del XX Secolo. E’ nata sotto l’ombra di una lealtà verso il regime coloniale, quello inglese, su una questione fondamentale per gli assetti odierni della politica maltese. Una questione non solamente di fede, ma di cultura, di politica, di visione nazionale. Fu posta in quegli anni critici, quando si doveva scegliere la lingua culturale di Malta, tra l’Italiano e l’Inglese, e che ovviamente colpì a lungo termine la religione. Come direbbe Frantz Fanon: “Parlare una lingua, vuol dire assumere tutto un mondo, una cultura”. E quanto aveva avuto ragione! Ma ne parleremo un’altra volta.".


Tra situazioni come queste, i vari Gay Pride ed attacchi alla famiglia, vi è un quadro allarmante. Tra l'altro, sono d'accordo con Vassallo su ciò che riguarda la Democrazia Cristiana. Basti vedere oggi, come sono divisi gli ex-democristiani. Una parte di loro si è schierata con la sinistra, quella parte che oggi vorrebbe vedere i PACS (Patti Civili di Solidarietà), che sono una sorta di escamotage per arrivare al matrimonio gay. Però, com'è vero che c'è una forte secolarizzazione, è altrettanto vero che si sta creando un forte settarismo. Con l'indebolimento delle gerarchie ecclesiastiche ha favorito la nascita di movimenti di vario tipo. Alcuni di questi sono vere e proprie sette e puntano a creare scompiglio nella cristianità. Inoltre, si rischia il riacutizzarsi di situazioni gravi, come la guerra tra protestanti e cattolici in Irlanda del Nord. L'Europa potrebbe trovarsi impreparata di fronte a situazioni potenzialmente pericolose, come l'avanzare dell'Islam. Infatti, in molte città europee si sono creati nuclei considerevoli di fedeli di questa religione, sia a causa dell'immigrazione e sia per le conversioni di occidentali. Rileggete il mio articolo intitolato "Eurabia, un incubo che può divenire realtà".Quindi, c'è un grosso problema dovuto al relativismo, che è tipico della massoneria, organizzazione di cui fa parte Anders Behring Breivik, l'attentatore di Oslo. Riguardo all'essere filo-israeliani (cosa citata nella nota del professor Introvigne), vorrei dire una cosa. Anch'io sono un filo-israeliano convinto. Lo sono per convinzione, sia perché ritengo che Israele sia l'unico Stato democratico in Medio Oriente, l'unico Stato mediorientale in cui un cristiano può andare a Messa senza rischiare di fare una brutta fine, e sia perché gli ebrei hanno comunque un rapporto di parentela con noi cristiani. Ora, il fatto che quella stessa massoneria norvegese abbia sia una corrente antisemita e sia una filo-israeliana dimostra quello che è veramente tale organizzazione, con il suo relativismo. Io che sono filo-israeliano non potrò mai stare con chi è antisemita. Tra l'altro, come disse Papa Pio IX, l'antisemitismo è contrario alla dottrina cattolica. Mi sembra che l'organizzazione di cui fa parte Breivik sia un'organizzazione contro sil sistema che non ha nulla a che fare con il Cristianesimo. Cordiali saluti.

2 commenti:

  1. Mi spiega cosa c'entra l'articolo che hai scritto con quello che è successo ad Oslo??? Nessun movente religioso... anzi l'autore di questo folle gesto è cristiano come come lo sono io e lo sei tu... questa persona è un pazzo di estrema destra che ha fatto questo orribile gesto per lamentarsi contro la scarsa politica (a suo dire) del governo norvegese nei confronti dell'immigrazione.... praticamente un PAZZO! Ecco questi sono coloro che si ispirano al nazismo ed al fascismo, persone folli che per puri ideali di razza superiore commettono stragi e gesti atroci in nome di non si sa che cosa.... quanto successo si riccolega perfettamente a quanto ti ho scritto in un commento, dicendo che tu parli di nazismo e comunismo ma dimentichi il fascismo... il male peggiore che ha avuto l'italia a cui parecchi politici della tua parte inneggiano....

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  2. Pasquale, non sono fascista!
    Se vuoi un consiglio, ti invito a pensare alla tua parte politica!
    Il comunismo non ha fatto e (dov'è ancora al governo) non fa meno danni!
    Anzi, il comunismo è un'idea malvagia per sua natura.

    RispondiElimina

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Ha fatto danni ma pontifica!

Ringrazio un caro amico di questa foto di Giuseppe Salamone.